Sette titoli di fila in F1: la Mercedes fa meglio della Ferrari.
Il britannico Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio dell’Emilia-Romagna disputato ieri, domenica 1 novembre, sul circuito di Imola. La pista, intitolata ad Enzo e Dino Ferrari, in passato aveva regalato grandi soddisfazioni al Team di Maranello, ma oggi la Rossa ha assistito impotente al trionfo dei rivali della Mercedes: con il primo posto di Lewis Hamilton e il secondo di Valtteri Bottas, il team si aggiudica il titolo costruttori anche se mancano ancora quattro gare alla stagione. È il settimo di fila, battuto il precedente record di campionati vinti consecutivamente, che apparteneva alla Ferrari.
Fine settimana florido quindi per la Mercedes, che ha siglato una doppietta, l’altro pilota del team, il finlandese Valtteri Bottas, è finito alle spalle di Lewis Hamilton.
Nella classifica generale dei piloti , il britannico Hamilton è sulla buona strada per vincere un nuovo titolo. Ha 85 punti di vantaggio sul compagno di squadra Bottas e 120 sull’olandese Verstappen. Una nuova incoronazione mondiale metterebbe Lewis Hamilton allo stesso livello del tedesco Michael Schumacher.
Dal lato costruttori, Mercedes viene quindi incoronata per la settima volta consecutiva, il che è storico. Il record precedente era detenuto dalla Ferrari, intoccabile tra il 1999 e il 2004.
Questo trionfo della Mercedes è nel ricordo di Niki Lauda, scomparso il 20 maggio del 2019 a Zurigo, che del Team è stato Presidente onorario.
“Preferisco avere il mio piede destro piuttosto che un bel viso.” (Niki Lauda)
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Originals Bring Back adidas, la nuova collezione ispirata...
Questo drop celebra il passato del club giallorosso, rievocando colori e design dei primi Anni ’90. Al centro della nuova collezione -composta da cinque articoli- c’è la maglia da gara del 1993
adidas e As Roma presentano la nuova collezione Originals Bring Back, che prende ispirazione dall’heritage della storia giallorossa. Questo drop celebra il passato del club, rievocando colori e design dei primi Anni ’90. Al centro della nuova collezione -composta da cinque articoli- c’è la maglia da gara del 1993, riproposta in un’accurata replica dell’iconica versione originale, con l’applicazione del trifoglio Originals, del “Lupetto” disegnato da Piero Gratton e dello sponsor dell’epoca - Barilla - sul petto. Con essa, la riproduzione della giacca della stessa stagione, una tuta integrale blu con strisce giallorosse e un paio di scarpe Gazelle dedicate ai tifosi romanisti che riprendono le tonalità della maglia e riportano il “Lupetto” nella parte posteriore.
Tutta la collezione attinge dunque all’estetica storica del club e mescola l’essenza calcistica con la tradizione culturewear di adidas. Per celebrare questo lancio, adidas ha realizzato il cortometraggio “Bring Back to Rome ‘93”, che racconta la ricerca di due giovani, a caccia di un prezioso cimelio, dentro un vintage shop. L’oggetto del desiderio è la maglia adidas dell’As Roma del 1993, rimasta nascosta in una scatola ben custodita. I due giovani recuperano la jersey e la indossano con soddisfazione insieme agli altri capi che compongono la linea, concludendo il proprio ideale viaggio nel tempo.
La nuova collezione adidas Originals Bring Back AS Roma è disponibile da oggi, 22 novembre, presso gli AS Roma Store e su store.asroma.com, presso gli adidas store, sull'app adidas, su https://www.adidas.it/as_roma e nei negozi dell'official retail partner JD. adidas e AS Roma ringraziano Riccardo Viola Editore per il supporto offerto grazie al suo archivio di pubblicazioni riguardanti la storia del club giallorosso.
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Milan-Juventus, Motta: “Vlahovic non ci sarà. Come si...
Il tecnico bianconero ha parlato in conferenza stampa
Big match per la Juventus. I bianconeri, nella 13esima giornata di Serie A, volano a San Siro per affrontare il Milan domani 23 novembre. Partita importante per Thiago Motta, distante due punti dal Napoli capolista: "I giocatori rimasti si sono allenati molto bene", ha detto il tecnico bianconero nella conferenza della vigilia, "abbiamo fatto lavori individuali e una partita contro l'Under 17. Chi è rientrato è tornato subito con la voglia giusta, ho visto i ragazzi determinati per fare una grande partita contro il Milan. Tutti i miei giocatori hanno caratteristiche diverse, quindi ci sono tante soluzioni"
Sicuramente non ci sarà Vlahovic, infortunatosi in Nazionale: "Dusan non farà parte del gruppo, non so ancora se rientrerà in tempo per l'Aston Villa. Ho grande fiducia nei miei giocatori. Tutti hanno caratteristiche diverse e questo mi dà alternative e soluzioni, vedremo domani chi prenderà il suo posto. Vlahovic non farà sicuramente parte del gruppo come Bremer, Milik, Nico, Cabal".
Proprio gli infortuni stanno condizionando il cammino bianconero: "Tutti stanno impiegando il tempo che serve per tornare al top, ognuno rispetto alle proprie caratteristiche. Siamo concentrati totalmente su domani. Gli infortuni fanno parte del gioco, adesso è toccato a Dusan. Giocheremo difendendo e attaccando insieme.Il Milan è collettivamente molto forte, con un tecnico preparato. Dovremo portarla dalla nostra parte".
Poi su chi sia il Sinner della Juventus: "Non mi piace fare paragoni, non fa bene all'uno e all'altro. Abbiamo tantissimi giocatori forti. Sinner è Sinner, un fenomeno dello sport. Noi dobbiamo continuare a crescere e auguro anche a Sinner di continuare nella sua grande carriera". Il pericolo numero uno si chiama Rafa Leao: "Il Milan è fortissimo in transizione, che sia Leao o un altro attaccante tutti hanno qualità e noi dobbiamo giocare compatti senza dare la profondità. Devi affrontare il tuo avversario diretto, ma avere sempre l'aiuto del compagno e della squadra".
Tra le note positive di questo avvio di stagione c'è sicuramente Timothy Weah: "In questo momento mi piace tutto quello che fa. Mi piace molto che faccia gol ma è un giocatore interessante perché dà tante alternative. Gioca a destra e sinistra, capisce il momento della partitqa e cosa serve alla squadra, è generoso e responsabile".
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Matteo Berrettini: un ritorno con il cuore, tra infortuni e...
Matteo Berrettini: solo a sentir pronunciare il suo nome, il cuore di tanti appassionati di tennis, specialmente qui in Italia, inizia a battere più forte. Ha passato mesi difficili, quei mesi in cui sembrava che ogni passo avanti fosse subito frenato da un altro infortunio. Ma non ha mai mollato. No, il nostro campione romano è riuscito a tornare sotto i riflettori. Ed è tornato di quelli che lasciano il segno: tra mille difficoltà, tra alti e bassi ma con quella passione che è il suo marchio di fabbrica. Un ritorno che ti fa dire: “Matteo è ancora qui, più forte che mai!“
Un anno da montagne russe
Eh, che dire, non è stato per niente un anno facile. Chi ha seguito Matteo, chi lo conosce, sa quanto ha dovuto lottare. All’inizio del 2024, agli Australian Open, sembrava quasi che il destino volesse metterlo alla prova, ancora una volta. Un infortunio brutto, di quelli che ti spezzano il cuore, l’ha costretto al ritiro. Ci siamo ritrovati tutti con quella sensazione di amarezza, con la paura che forse, stavolta, le cose fossero davvero complicate. E come se non fosse già abbastanza, è arrivato l’infortunio alla caviglia agli US Open. Quello è stato un colpo durissimo. Vedere Matteo lasciare il campo in sedia a rotelle… nessuno avrebbe mai voluto assistere a una scena così. Era come se tutto fosse crollato in un attimo.
Ma il bello di Berrettini è proprio questo: non molla mai. Non importa quanti ostacoli si frappongano tra lui e il suo obiettivo. E così, dopo mesi di riabilitazione, impegno e tanto lavoro dietro le quinte, ecco che si è ripreso tutto. Marrakech e Kitzbühel non sono state solo due città sulla mappa del tennis ma il segno tangibile del ritorno di Matteo, della sua voglia di riscatto.
Il trionfo in Coppa Davis: quel “Vamos” che dice tutto
E poi c’è stata quella magia, la Coppa Davis. Un momento che non dimenticheremo mai, forse il più intenso di tutto l’anno. Matteo, dopo mesi passati lontano dal campo, è tornato a indossare quella maglia azzurra e ciò che ha provato lo abbiamo sentito anche noi. Era come respirare di nuovo, dopo tanto tempo. Insieme a Jannik Sinner è stato fenomenale. Una di quelle coppie che ti fanno sognare, che ti fanno dire “sì, questa è l’Italia che vogliamo”. E poi, il 21 novembre 2024, c’è stata quella vittoria contro l’Argentina, quel doppio che ha deciso tutto… Ma non era solo un punto, era pura magia. Era cuore, grinta, tutta la voglia di tornare a vincere.
Berrettini ha sempre mostrato grande rispetto per Sinner. “Sta qui e arriva come se fosse l’ultimo nonostante sia il primo a mani basse“, ha detto. Parole semplici ma piene di ammirazione e affetto, che fanno capire quanto conti la collaborazione, quanto conti il rispetto reciproco.
E poi c’è quel “Vamos“. Sì, proprio lui. Gridato con forza, con passione, in momenti cruciali. Non è un’espressione tipica di un tennista italiano, è vero, ma è parte di Matteo. Un legame profondo con il mondo ispanico, sia a livello personale che sportivo. E noi, ogni volta che lo sentiamo gridare “Vamos”, non possiamo fare a meno di emozionarci insieme a lui.
Matteo, un campione che guarda oltre
Ciò che è davvero ammirabile in Berrettini è la sua determinazione. Dopo tutti gli infortuni, dopo tutte le sconfitte, molti avrebbero potuto pensare che il suo momento fosse ormai passato. Ma lui no. Lui ha deciso di non fermarsi. Ha lottato, si è rialzato e ha dimostrato ancora una volta quanto vale.
A Marrakech e Kitzbühel ha giocato come solo un vero campione sa fare. A Marrakech ha battuto avversari tosti, dimostrando non solo una forma fisica ritrovata, ma soprattutto una forza mentale incredibile. A Kitzbühel, ha regalato una performance da ricordare, dimostrando a tutti che lui c’è, che non se n’è mai andato davvero.
E ora? Beh, Matteo non si accontenta. No, non è tipo da accontentarsi. La Coppa Davis è ancora lì, con l’Italia che punta al tetto del mondo, e lui è pronto a dare il massimo per raggiungere questo sogno. Ma c’è anche il circuito ATP, con nuove sfide all’orizzonte, con giovani talenti che spingono forte, come Sinner e Carlos Alcaraz. E Matteo? Matteo è pronto, con il suo sorriso e la sua determinazione. Perché sa che ogni sfida è un’opportunità, e lui vuole sfruttarle tutte.
Un esempio di resilienza
Matteo Berrettini è un esempio… Per tutti. La sua capacità di superare gli ostacoli, di affrontare ogni avversità e tornare più forte di prima, è un messaggio potente. Non solo per chi ama il tennis ma per chiunque nella vita abbia dovuto affrontare un momento difficile.
Mentre il 2024 si avvicina alla fine, sappiamo che possiamo aspettarci ancora tanto da lui. Sia che si tratti di una finale emozionante in un grande torneo, sia che si tratti di un altro trionfo in Coppa Davis, una cosa è certa: Matteo Berrettini continuerà a emozionarci. A ispirarci. A farci vivere quei momenti che solo lo sport sa regalare. Quindi, prepariamoci. Perché Matteo ha ancora tanto da dire. Vamos, Matteo!