Intervista esclusiva a Martina Socrate, la superstar di TikTok: «Credo che educare i ragazzi all’utilizzo intelligente dei social network sia la cosa giusta»
Martina Lavinia Socrate è una tiktoker e creator italiana nata il 13 Ottobre 1998 a Busto Arsizio, studia Meditazione Linguistica e la sua più grande passione è la recitazione. Martina ha iniziato la sua avventura su TikTok, un po’ per gioco, pubblicando sul suo profilo dei video divertenti in cui interpreta alcuni personaggi, utilizzando la loro voce originale, donando loro il suo volto reinterpretandoli in modo originale. Il suo progetto per il futuro più importante? Semplicemente “essere felice“.
Ad oggi Martina Socrate conta oltre 1 milione di follower ed è tra le creator attive su TikTok più seguite in Italia. Noi proprio per questo abbiamo voluto conoscerla, per scoprire i segreti dietro questo grande successo su un social network spesso sottovalutato. A tal proposito, a seguito del provvedimento del Garante per la Protezione dei Dati Personali, TikTok sta chiedendo agli utenti di confermare la propria data di nascita: in questa intervista abbiamo pertanto affrontato anche un tema molto importante, ovvero quello della responsabilità sui social, analizzando la situazione non solo di TikTok ma dei social network in generale. Sarà un’intervista piuttosto interessante e vi consigliamo di non perdervela!
Ciao Martina, benvenuta su Sbircia la Notizia Magazine. Iniziamo con la nostra prima domanda di rito: chi è Martina nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni sono una studentessa di lingue straniere, molto sensibile e severa con me stessa. Sono fissata con le liste e ogni giorno ne faccio una per organizzare al meglio tutto ciò che ho da fare. Mi piace tanto cucinare, fare sport (keeps me sane) e passo il 50% della mia giornata ascoltando musica!
Come è nata la tua avventura su questo nuovo social?
Ho iniziato davvero per caso, era un periodo delicato della mia vita e ho voluto sfruttare quel momento di fragilità al meglio. È andata bene!
Che differenza c’è tra i contenuti che publichi su Instagram rispetto a quelli di TikTok?
TikTok e Instagram sono due social estremamente diversi. TikTok lo uso per esprimermi artisticamente, mentre Instagram è un po’ il mio diario giornaliero, soprattutto con le sue storie che utilizzo per farmi conosce un po’ di più dal mio pubblico.
Hai di recente collaborato con Chiara Ferragni. Come vi siete conosciute? Ci puoi raccontare questa esperienza un po’ più nel dettaglio?
Ho iniziato a scambiarmi messaggi con Chiara subito dopo aver collaborato con suo marito Fedez nell’aprile/maggio 2020. Lei è sempre stata molto carina con me e essere arrivata a lavorarci insieme è stato davvero un enorme traguardo. Io e Chiara abbiamo collaborato a livello creativo per una campagna che doveva portare avanti lei. Io ho proposto le mie idee per l’evoluzione di ogni video e poi ho ripreso e montato personalmente il tutto.
Quando hai pubblicato il tuo primo video su TikTok, hai mai immaginato di poter avere tutto questo seguito e che potesse diventare un lavoro vero e proprio? Come ti è sembrato quando hai visto il tuo contatore dei follower aumentare sempre di più?
Assolutamente no, non ci pensavo nemmeno lontanamente. Appunto come ho detto prima, era un momento delicato per me e TikTok lo utilizzavo principalmente per distrarmi, mi aiutava molto. Non ho dato peso al contatore dei follower, non mi ci sono mai concentrata e non lo faccio nemmeno ora. Mi fa tantissimo piacere vedere i numeri crescere, ma per me non è tutto!
Quali sono le tue più grandi passioni?
Sono appassionata di cinema, recitazione, sport, lettura… tutte queste cose sono molto presenti nella mia vita, le mie passioni mi danno linfa, le nutro ogni giorno e per quanto riguarda cinema e recitazione spero un giorno di farli diventare un vero e proprio lavoro!
Martina, Tik Tok ultimamente è oggetto di grandi critiche, anche da parte del Garante della Privacy. Sembra che, a differenza di altri social, su Tik Tok ci siano meno controlli per impedirne l’utilizzo per scopi illeciti. Ritieni che queste critiche siano fondate o il livello di sicurezza è pari a quello di altri colossi come Instagram e Facebook? Cosa ne pensi di ciò che sta succedendo e quale consiglio daresti ai genitori per evitare che i propri figli possano cadere in vere e proprie “trappole”?
Ritengo che il problema dell’età non verificata esista su TikTok come su qualsiasi altro social: da Facebook a Instagram, a Youtube e così via. È un problema concreto, certo, ma demonizzare TikTok come è stato fatto nelle ultime settimane mi sembra una maniera poco responsabile di “spostare” il problema. Ciò che intendo è, i giovani di oggi vivono con i social e io non sono dell’idea che debbano essere tenuti lontani da questo mondo fino alla maggiore età, come spesso succede. Al contrario, trovo che educare i ragazzi all’utilizzo intelligente di questi mezzi, accompagnandoli in questo percorso e monitorando i loro movimenti (in maniera discreta, senza far percepire loro mancanza di fiducia) sia la cosa migliore da fare.
Il Coronavirus ha avuto un impatto devastante, in particolar modo sul mondo dello spettacolo e della cultura. Come hai vissuto i lockdown e in che modo questa pandemia ha cambiato le tue abitudini?
Devo ammettere che il secondo lockdown l’ho affrontato diversamente rispetto al primo, con più consapevolezza. Non che non ne avessi affatto durante il primo, ma è stato pesante fare i conti per la realtà e accettare per una seconda volta questa situazione, soprattutto perché nessuno si sarebbe immaginato che a distanza di un anno ci saremmo trovati ancora in questa circostanza. Non è facile per nessuno, tantomeno per i giovani, infatti per quanto riguarda le mie abitudini mi rendo conto che queste sono cambiate e non poco… Mi piacerebbe proprio svegliarmi una mattina e sentirmi libera di andare all’aeroporto e prendere un aereo. Mi manca la libertà di poter pensare una cosa del genere, senza alcun limite.
La popolarità ha i suoi pro e i suoi contro. Tra gli aspetti negativi c’è sicuramente la possibilità di abbattersi con degli haters, sempre più numerosi sul web e spesso con profili totalmente falsi. Ti è mai capitato di essere insultata sui social? Come reagisci quando ti capita di leggere commenti sgradevoli?
Devo essere sincera, ho dei follower meravigliosi e mi capita raramente di imbattermi in commenti poco carini e cattivi. Quando capita, non riesco mai a capire cosa spinga una persona a sentirsi autorizzata a giudicarne gratuitamente un’altra. A me in primis capita di vedere cose che non mi piacciono sui social, ma non mi sognerei mai di insultare gratuitamente il diretto interessato. Commento se qualcosa mi piace, se non è così preferisco tacere invece che ferire.
Quale consiglio ti senti di dare ai tuoi coetanei intenzionati ad intraprendere la tua professione?
È una professione estremamente stimolante, io mi sento costantemente spinta a fare del mio meglio e ciò mi piace da morire. Per chi volesse intraprendere questa carriera, è importante non sentirsi mai arrivati, evolversi costantemente, rimanere “affamati”. E soprattutto, è fondamentale fare tutto questo con l’idea di farlo perché si ama farlo, non con l’obiettivo della fama o dei grandi numeri.
Per seguire Martina Socrate vi rimandiamo ai suoi profili ufficiali, TikTok e Instagram.
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Coronavirus
Covid, forte legame tra smog e virus: lo studio
Ricerca Enea-Università di Roma Tor Vergata
Uno studio Enea - Università di Roma Tor Vergata ha evidenziato una forte affinità tra il particolato atmosferico (Pm2.5) e la proteina Spike del virus Sars-Cov-2 responsabile del Covid. I risultati, che descrivono l’interazione tra le polveri sottili e il virus attraverso simulazioni di dinamica molecolare eseguite con il supercalcolatore Cresco6, sono stati pubblicati sulla rivista online Science of The Total Environment e rientrano nell’ambito del progetto Pulvirus.
“Durante la fase iniziale della pandemia la Lombardia e, in generale, tutta l’area della Pianura Padana sono state colpite più duramente dall’infezione virale rispetto al resto del Paese. Parliamo di una parte d’Italia tra le più inquinate e questo ha portato la comunità scientifica a ipotizzare un possibile ruolo del particolato atmosferico nella diffusione del virus”, spiega Caterina Arcangeli, ricercatrice Enea del Laboratorio Salute e Ambiente e coautrice dello studio insieme ai colleghi Barbara Benassi, Massimo Santoro e Milena Stracquadanio e ai ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata Alice Romeo, Federico Iacovelli e Mattia Falconi.
Lo studio è partito dalla verifica e dimostrazione della presenza del genoma del virus responsabile del Covid-19 su almeno il 50% dei campioni di filtri per il Pm2.5 raccolti nella città di Bologna nell’inverno del 2021. “A seguire abbiamo realizzato al computer modelli molecolari semplificati di Pm2.5 e di Sars-Cov-2 e abbiamo valutato la loro interazione mediante simulazioni ad alte prestazioni eseguite con il supercalcolatore Cresco6”, aggiunge Arcangeli.
Le simulazioni - spiega una nota - hanno mostrato chiaramente che i glicani (zuccheri) presenti sulla superficie della proteina Spike giocano un ruolo importante nell’interazione tra virus e particolato, mediando il contatto diretto con la corrispondente superficie del nucleo di carbonio del Pm2.5. Inoltre, dallo studio emerge anche una stretta correlazione tra Pm2.5 e virus anche rispetto alle caratteristiche chimiche del particolato fine, il cui contenuto in carbonio elementare sembra avere una funzione guida nell’interazione con il Sars-Cov-2.
“Sebbene l’affinità tra Pm2.5 e Sars-Cov-2 appaia plausibile, la simulazione non permette di valutare se queste interazioni siano sufficientemente stabili per trasportare il virus nell’atmosfera o se il virione mantenga la sua infettività dopo il trasporto. La possibilità che il virus possa essere ‘sequestrato’ dal Pm, con conseguente riduzione di infettività e diffusione, o inattivato da questa forte interazione con il particolato non può essere quindi esclusa”, prosegue la ricercatrice Enea.
La forza delle simulazioni al computer effettuate da questo studio risiede nella capacità di modellare diversi tipi di particolato, variando sia la concentrazione che la composizione chimica degli inquinanti atmosferici. Queste simulazioni possono, dunque, rappresentare uno strumento utile per valutare rapidamente l’eventuale interazione delle polveri sottili con virus, batteri o altri bersagli cellulari rilevanti. “Questa possibilità potrebbe dimostrarsi utile per contrastare o controllare la diffusione di future malattie trasmesse per via aerea in regioni altamente inquinate e fornire informazioni utili per elaborare piani di controllo dell'inquinamento dell’aria”, conclude Arcangeli.
Coronavirus
Doug Pitt: l’uomo oltre il nome famoso
Nel mondo delle celebrità, spesso i riflettori sono puntati su nomi familiari come Brad Pitt, ma dietro ogni grande figura c’è un intero universo di individui che contribuiscono in modo significativo al loro settore e alla società nel suo complesso. Uno di questi casi è quello di Doug Pitt, fratello minore dell’acclamato attore Brad Pitt. Ma Doug è molto di più di “il fratello di”. È un imprenditore di successo, un filantropo appassionato e una figura che merita sicuramente di essere conosciuta più a fondo. Personalità sfaccettata e di grande successo, ha un nome costruito grazie alle sue aziende votate alla tecnologia e alle numerose attività di filantropo nel corso degli anni.
Dal fratello di Brad Pitt all’individuo di successo
Nato il 2 novembre 1966 a Springfield, nel Missouri, Doug Pitt è soprattutto conosciuto perché condivide lo stesso sangue con l’attore hollywoodiano Brad Pitt. Spesso cresciuto all’ombra del più celebre fratello maggiore, Doug ha intrapreso una strada di successo contando sulle proprie capacità e i propri interessi. Dopo aver completato gli studi all’università della sua contea, infatti, ha iniziato una carriera tutta in salita nei settori immobiliare e finanziario, mostrando sin da subito il suo talento nel mondo degli affari. Risale all’aprile del 1991 la fondazione della sua prima azienda, la ServiceWorld Computer, occupata nella fornitura di servizi informatici. A soli 25 anni inizia così la scalata che lo porterà nel mirino del club dei milionari.
Nel 2007 decide di cedere il 75 per cento degli interessi dell’azienda a Miami Nations Enterprises rimanendone però il proprietario e principale partner operativo. Nel 2012 fonda quindi TSI Integrated Services in collaborazione con TSI Global. Nel 2013 Pitt e Miami Nations Enterprises decidono di fondere ServiceWorld con TSI Global. Nel 2017 Pitt ricompra la sua prima società di computer creando la nuova Pitt Development Group, società specializzata in sviluppi commerciali e territoriali. Con questa azienda si è proposto come leader indiscusso nel settore.
Imprenditore e Filantropo
Doug Pitt non è solamente un uomo d’affari di successo, ma un filantropo impegnato che usa i suoi mezzi a disposizione per intervenire in aree critiche del mondo. “Care to Learn”, di cui è il fondatore, è un’organizzazione benefica che fornisce risorse essenziali a bambini che vivono in contesti difficili. L’organizzazione si concentra su bisogni fondamentali come cibo, vestiti e attrezzature scolastiche, permettendo ai più giovani di crescere e imparare in un ambiente positivo e accogliente.
Doug è anche collaboratore di Waterboys.com, WorldServe International e Africa 6000 International (a cui partecipa anche la sorella Julie), organizzazioni impegnate nella fornitura di acqua potabile nei paesi africani più in difficoltà, come Tanzania e Kenya. Nel 2010 l’allora presidente della Tanzania Jakaya Kikwete lo ha insignito del titolo di Ambasciatore di buona volontà per la Repubblica Unita di Tanzania. Con questo titolo opera in qualità di intermediario per tutte quelle aziende che vogliono contribuire alla rinascita economica e culturale del paese. Nel 2011 il presidente americano Bill Clinton lo ha premiato con l’Humanitarian Leadership Award.
Dietro le quinte dell’industria del vino
Oltre al suo coinvolgimento nel settore immobiliare e nell’ambito delle opere di beneficenza, Doug Pitt ha anche sviluppato una passione per il mondo del vino. È coinvolto nella gestione di “Pitt Vineyards”, un’azienda vinicola che produce vini di alta qualità. Questa dedizione per il vino riflette la sua grande curiosità e il suo interesse per settori imprenditoriali differenti.
Una vita riservata
La famiglia di primo piano non ha impedito a Doug Pitt di mantenere un profilo relativamente basso nel mondo dei media. Ha cercato, infatti, di proteggere la sua privacy e di concentrarsi sul suo lavoro e sulle sue passioni, piuttosto che sfruttare la sua connessione familiare per attirare l’attenzione dei riflettori. Nel 1990 ha sposato Lisa Pitt, conosciuta all’università, e insieme hanno tre figli: Landon, Sydney e Reagan.
Nonostante abbia sempre cercato di non farsi notare, in certe occasioni è apparso sui media presentandosi in modo scherzoso come il fratello del più celebre Brad. Ha girato diversi spot pubblicitari, come quello per Virgin Mobile Australia, e in alcuni ha vestito persino i panni del fratello, come nella pubblicità per Mother’s Brewing Company. In diverse interviste rilasciate (come quella all’emittente Nova FM) ha anche ammesso di essere scambiato per il fratello almeno 3 volte a settimana da sconosciuti che lo incontrano per strada. Questo perché i due fratelli oltre a condividere carriere di successo, hanno effettivamente un fisico e dei lineamenti molto simili.
L’eredità di Doug Pitt
La storia di Doug Pitt dimostra come dietro a ogni individuo ci siano esperienze, imprese e passioni diverse che meritano di essere riconosciute. Pur essendo spesso additato come “il fratello di Brad Pitt”, la sua dedizione per il mondo degli affari, il suo coinvolgimento nella beneficenza e la sua capacità di perseguire le sue passioni lo rendono un esempio di impegno e di successo. Il suo lavoro nel settore imprenditoriale e filantropico dimostra come sia possibile creare un’eredità significativa indipendentemente dal nome di famiglia e che ognuno ha il potenziale per influenzare positivamente sulla vita degli altri.
Coronavirus
È finalmente nelle sale cinematografiche il film “Tic Toc”
E continua anche il suo tour promozionale con vari appuntamenti.
Girato a Terni negli studios di Papigno, la commedia è stata diretta dal regista Davide Scovazzo mentre la produzione è stata affidata ad Anteprima Eventi Production e Management S.r.l. di Massimiliano Caroletti. Il film vanta un cast di eccezionali attori noti al pubblico tra cui Eva Henger, Maurizio Mattioli, Sergio Vastano, Fausto Leali, Donatella Pompadour, Valentino Marini, Paolo Pasquali alias Doctor Vintage, Cristiano Sabatini alias Bike Chef, Simone Bargiacchi alias Antonio Lo cascio, Samuel Comandini Alisa Zio_ Command, Fabio Stirlani alias Stirlo , Dimitri Tincano, Jennifer Caroletti, Antonella Scarpa alias Himorta, Vanessa Padovani alias Miss Mamma Sorriso, Chaimaa Cherbal, Claudia Letizia ,Elena Colombi , Paola Caruso, Luigi Iocca, Giuseppe Lisco, Rosy Campanale, Daniel Bellinchiodo, Francesco Aquila, Michela Motoc.
E proprio Eva Henger con Massimiliano Caroletti insieme alla figlia Jennifer, al suo debutto sul grande schermo, sono ospiti della prestigiosa kermesse cinematografica Ischia Global Fest, e incontreranno il pubblico prima della proiezione con Doctor Vintage, anche lui nel cast della pellicola, nella serata del 13 luglio.
Filo conduttore del film il rapporto con i social. Tic Toc è una commedia che intreccia tante vicende e scopre tante realtà partendo dalla storia di quattro intraprendenti scansafatiche che per guadagnare qualche soldo decidono di rapire Eva Henger. Un progetto che frana a causa del Covid e che innesca un susseguirsi di intoppi divertenti: “Un gruppo di Sinti, una sorta di gang Fedeli al triste, ma vero, gioco di parole “è tutto LORO quello che luccica”, i quattro passano giornate ad invidiare le superstar di oggi , ovvero gli, e soprattutto le, Influencers, attribuendo a ognuno e a ognuna di loro vite principesche, fatte di limousines, jet privati, champagne della migliore categoria, ville gigantesche e stuoli di servitori, tutto ciò che, nella loro miseria, è loro negato dalla vita, in una maniera che, dal loro punto di vista, reputano ingiusta ed immorale. Stufi di raccogliere le briciole di quello che loro credono essere solo un mondo dorato e pieno di privilegi, i quattro mascalzoni vengono a sapere che la star Eva Henger inaugurerà una Escape Room (cosa che loro non hanno idea di cosa sia) a Terni, per cui a Zagaja, ma ben presto condiviso dagli altri pur se con qualche perplessità soprattutto da parte di Bike Chef, viene la “brillante” idea: appostarsi poco prima dell’entrata della Escape Room e rapire la Diva, che per lui è anche il suo sogno erotico da sempre, in modo da chiedere il riscatto ai suoi numerosi sponsor”, ha spiegato l’ideatore Fabio Stirlani. La trama affronta in chiave drammatica argomenti comici che riflettono l’attualità.
Un film che segna il grande ritorno al cinema di Eva Henger che per l’occasione ha interpretato se stessa. Un ruolo cucito alla perfezione su di lei: “Ho interpretato me stessa. Pensavo fosse facile, invece è stato difficilissimo. Quando si interpreta la propria persona ci si rende conto di non conoscerla realmente. Ho dovuto metterci dell’ironia, verve e passione, anche perché sarà un film comico, che farà ridere molto”. Assieme a lei sul set la figlia Jennifer Caroletti interessata a seguire le orme della madre.