Dal 26 marzo in uscita il nuovo album “malifesto” di Malika Ayane
“malifesto” è il nuovo album di Malika Ayane in uscita il 26 marzo. Un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle, alla leggerezza, il migliore degli atteggiamenti per mettersi di fronte alle cose senza paura, con il coraggio di riconoscersi anche quando tutto attorno cambia. Una fotografia di diversi stati d’animo che Malika Ayane ha deciso, a modo suo, di manifestare.
Con la sua voce dalle sfumature inconfondibili, Malika Ayane è da sempre un riferimento di cantautorato raffinato e contemporaneo, che si è distinta per le sue sonorità e per la costante ricerca di toni diversi. Malika Ayane è un’artista che tramite la sua voce e i testi delle sue canzoni ama narrare il presente, e lo fa anche in“malifesto” (Sugar), il suo sesto progetto discografico prodotto con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo, registrato a Milano, che contiene il singolo inedito con cui si è esibita nella 71° edizione sanremese, dal titolo “Ti piaci così”, brano che racconta la consapevolezza di sé, lo scoprirsi risolti, l’avere voglia di vivere con gusto, il riconoscersi senza biasimo, il celebrare se stessi per il solo fatto di essere al mondo.
“Malika Ayane mi ha inviato una serie di foto e video per darmi delle suggestioni estetiche, per dare un suono alle immagini o seguire quello che un’immagine può evocare – afferma Antonio Filippelli – abbiamo fatto una ricerca su tutta la scena del cantautorato francese e belga, il “french touch”, cercando di mischiare la Francia al nostro background e a volte inserendo delle vere e proprie citazioni. Una produzione volutamente minimale che rispettasse l’estetica elegante prefissata e lasciasse spazio alla voce di Malika Ayane, che ha una timbrica unica, calda. Ho abbassato le tonalità di diverse canzoni per sfruttare la parte bassa della voce, quasi a farle sussurrare le parole.”
Il suono è principalmente composto da batterie strette registrate con pochissimi microfoni, filtrate nei simulatori di nastri e Vinile e Drum Machine come la Linn o la CR78 che creano il tappeto ritmico. Il basso Hofner è stato utilizzato apposta per creare un disco “bassocentrico”. Pochissime chitarre elettriche, mentre viene dato più spazio a strumenti acustici a corda come la chitarra classica, l’ukulele, la chitarra acustica e l’AutoHarp. Per i tasti la scelta è caduta su pianoforte verticale, Clavi, Rhodes e synth come Juno 60, Jupiter, il tutto abbracciato da tappeti di Mellotron e Archi.
Un linguaggio che Malika Ayane usa per descrivere i temi attraversati in “malifesto”, un album che si configura come un vero e proprio racconto delle emozioni in maniera universale, pura ed essenziale. Lo spirito dell’album è perfettamente rappresentato da una copertina semplice ma intensa, un’opera di Max Cardelli: un ritratto dinamico di Malika Ayane in bianco e nero, come se fosse stata colta nel momento del salto verso quella miriade di emozioni e stati d’animo che ha deciso di manifestare attraverso la musica. La scritta del titolo dell’album posta al centro, un’immagine pulita e tangibile, totalmente in linea con il messaggio del disco.
Un album composto da 10 brani che Malika Ayane ha scritto e composto insieme, tra gli altri, a Pacifico, Antonino Di Martino, Alessandra Flora, Leo Pari, Colapesce, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino. Il viaggio di Malika Ayane parte da “Peccato Originale”, l’amore irrazionale, e prosegue con “Ti piaci così”, brano sul riconoscersi e celebrarsi per essere al mondo. Da “Telefonami”, il sapore malinconico di un amore appeso nonostante il tempo e la distanza, la tracklist continua con il racconto della maturità in “Come sarà” e la celebrazione dell’agire nonostante le avversità in “Per chi ha paura del buio”. Sesto brano del disco è “Mezzanotte” a cui seguono il bisogno di vivere senza sovrastrutture descritto in “A mani nude”, la necessità di splendere raccontata in “Brilla”, il bisogno di sciogliere le catene in “Formidabile” e, infine, la consapevolezza di esserci raccontata in “Senza Arrossire”.
Spettacolo
Malgioglio: ”La mia Rosa più hot di Kim Basinger in...
Esce il video del nuovo singolo 'Rosa Tormento' con Samira Lui in guepière, il cantante: ''Se l'avessi indossata io si sarebbero girati anche i proprietari dei tir''.
''La mia Rosa in guepière è più hot di Kim Basinger in '9 settimane e ½'''. Parola di Cristiano Malgioglio che, in esclusiva con l'Adnkronos, parla del video, on line su YouTube da ieri sera a mezzanotte - del suo nuovo singolo 'Rosa Tormento' che il cantautore ha presentato in anteprima domenica 10 novembre ad 'Amici' di Maria De Filippi riscuotendo un enorme successo. Il cantante sarà ospite domenica prossima a 'Verissimo' da Silvia Toffanin dove parlerà anche, spiega, ''del Malgioglio che nessuno conosce''.
Protagonista del video la bellissima Samira Lui, scelta dallo stesso Malgioglio tra ben 100 modelle. "Volevano tutte fare il video con me - spiega Cristiano - ma il mio occhio è caduto su Samira perché avevo bisogno di una donna che avesse una grande sensualità e un grande erotismo ma molto delicato. Sicuramente è un video che farà grande scalpore per la bellezza della protagonista - assicura - che nel video arriva in una lavanderia dove ci sono molti uomini, si toglie un cappotto di velluto rosso, lo mette in lavatrice, si toglie la camicia, la minigonna e rimane in guepiere facendo impazzire tutti i presenti. Una scena più hot di quella di Kim Basinger in '9 settimane e ½'''. 'Rosa Tormento' si ispira alle vicende personali di Malgioglio: "Nella mia vita ho avuto molti amori ma alla fine sono sempre rimasto solo per paura di essere abbandonato e quindi di soffrire ho sempre lasciato tutti io. Questa Rosa quindi sono io ed è una Rosa che ha paura di essere abbandonata. La dedico a tutta le donne che hanno sofferto per amore e che stanno ancora aspettando il loro principe azzurro''.
Il ritornello del brano che inizia con 'Rosa, qué linda eres' proviene da un campione della canzone omonima del 1927, interpretata dal Sexteto Habanero, un classico della musica cubana: "Il testo e la musica è tutto nuovo, ho lasciato intatto solo il ritornello - continua Malgioglio - avevo bisogno di una canzone che potesse arrivare al cuore di tutti e dove ci fosse tutta Cuba e tutta la sensualità dell'isola''.
Il singolo è stato inciso anche in spagnolo e portoghese con il titolo 'Rosa mentirosa', che in italiano significa 'Rosa bugiarda': ''Il brano è destinato anche a tutto il sudamerica, alla Spagna, al Brasile e al Portogallo - spiega Malgioglio - la mia anima è in Italia ma il mio cuore è sempre stato legato ai paesi latino americani, in particolate al Brasile'', tiene a sottolineare. Malgioglio, scoppiando in una risata, svela di aver chiesto a Samira in prestito la sua guepière: "Se l'avessi indossata io nel video sicuramente si sarebbero girati pure i proprietari dei tir''.
Intanto Malgioglio, finito il suo impegno con 'Tale e Quale Show', si prepara ad una nuova avventura televisiva : farà parte del cast di 'Beautiful': "Farò la parte del cattivo italo americano perciò da gennaio fino a fine febbraio non ci sarò per nessuno perché dovrò fare una full immersion per imparare bene il mio inglese che non è perfetto. La settimana prossima andrò a Valletta (Malta, ndr) dove mi richiuderò per fare questa full immersion perciò niente televisione e nessuna distrazione. Le riprese dovrebbero inziare a fine gennaio a Los Angeles '', conclude. (di Alisa Toaff)
Spettacolo
X Factor, Lowrah eliminata e l’inedito de I Patagarri...
La band swing è stata anche al centro di un botta e risposta tra Achille Lauro e Jake La Furia
È Lowrah l'eliminata della quinta puntata dei live di X Factor, interamente dedicata agli inediti. La cantante è finita al ballottaggio con i Pancake, e a decretare la sua uscita è stato il voto decisivo di Jake La Furia, che ha scelto di non ricorrere al tilt. "Lowrah è stata penalizzata dal televoto. Per una questione di gusto e per la sua carriera, elimino Lowrah. Lei volerà fuori di qui", ha detto Jake, aggiungendo il suo voto a quello di Achille Lauro. Con l'eliminazione di Lowrah, Paola Iezzi resta senza concorrenti in gara, mentre il giudice Achille Lauro vola in semifinale con tutta la sua squadra, composta da Les Votives, Lorenzo Salvetti e I Patagarri, sempre al centro di accese discussioni al tavolo dei giudici. Accedono alla semifinale anche Francamente, della squadra di Jake La Furia, e Mimì Caruso e i Pancake, guidati da Manuel Agnelli.
La puntata ha visto gli artisti in gara sfidarsi con i loro inediti, e sui social non sono mancati i commenti. Tra i brani più apprezzati troviamo: 'Monster' dei Les Votives, 'Mille concerti' di Lorenzo Salvetti e 'Fucina' di Francamente. Ma la vera rivelazione, secondo il pubblico online, è stata 'Caravan' de I Patagarri ."Mi hanno spiazzato, mi aspettavo tutt'altro. Questo inedito è una bomba", scrive un utente. E un altro: "Mi hanno sorpreso in super positivo, questa è una hit".
Proprio I Patagarri, con il loro stile swing, continuano a dividere il tavolo dei giudici. In particolare, il coach della band, Achille Lauro, si è scontrato con Jake La Furia, che ha spesso sollevato dubbi sul futuro discografico del gruppo. Gli ospiti della serata sono stati i Coma_Cose che si sono esibiti con il loro ultimo brano 'Posti Vuoti'. Intanto, cresce l'attesa per la semifinale del 28 novembre, che prevederà una doppia eliminazione e vedrà come ospite speciale Gazzelle.
Spettacolo
L’anima di Freddie Mercury rivive nel nuovo singolo...
“Freddie”, il nuovo singolo di MaLaVoglia, è disponibile dal 22 novembre 2024 su tutte le piattaforme di streaming e in rotazione radiofonica. Ma attenzione, questo brano è un dialogo, una lettera, una conversazione col cuore aperto e l’anima in mostra. Parla di miti, di leggende e di cosa significa davvero essere una figura iconica come Freddie Mercury.
Chi è, davvero, Freddie Mercury? O meglio, chi era Farrokh Bulsara, l’uomo dietro l’immensa presenza scenica dei Queen? Freddie non cerca risposte semplici, non dà soluzioni preconfezionate. MaLaVoglia ci porta a riflettere su questo, su chi fosse Farrokh e su cosa significasse essere Freddie. Era davvero felice? Quanto ha dovuto sacrificare? Freddie era il sogno di milioni, un’icona di libertà, una stella brillante eppure, in fondo, umana.
MaLaVoglia racconta di aver scritto questo pezzo quando tutto sembrava buio, in uno di quei momenti in cui ti chiedi davvero chi sei. È una canzone che nasce dal dolore ma anche dalla necessità di essere sinceri, di non nascondersi più. Lui aveva bisogno di mettersi a nudo, senza filtri, senza pensare a cosa potesse piacere o vendere. Solo lui, davanti allo specchio, a chiedersi se quella persona riflessa fosse davvero se stesso o solo un’ombra. E qui sta il cuore di Freddie: è una lettera all’artista, ma anche all’uomo dietro la maschera e alla fine, a tutti noi, alle nostre debolezze, a quelle parti di noi che non mostriamo mai. Un racconto che parla a chiunque abbia mai cercato di capire chi è veramente.
La melodia, semplice e delicata, è affidata al pianoforte di Gabriele Baiardi, un nome noto nel panorama musicale italiano, collaboratore di artisti come Sabrina Salerno, Adriano Celentano e Loretta Goggi. Una mattina di novembre, MaLaVoglia lo ha chiamato e insieme hanno dato vita alla melodia giusta, quella che potesse vestire a pennello l’intimità del brano. Solo piano e voce, nessun orpello, nessuna sovrastruttura. Una scelta voluta, per restituire la verità della canzone senza filtri.
Ma di cosa parla davvero Freddie? Beh, in fondo, parla di tutti noi. Parla di sogni e solitudine, di ambizioni e di prezzi da pagare. Freddie Mercury è stato una leggenda, certo, ma è stato anche un uomo. E l’uomo dietro il mito aveva le sue debolezze, le sue insicurezze. MaLaVoglia vuole mettere in luce proprio questo, il contrasto tra il mito e la realtà, tra l’artista che vive al massimo e l’uomo che, spesso, deve fare i conti con una solitudine profonda.
È un brano che non può lasciarvi indifferenti, perché ci costringe a fare i conti con il concetto stesso di successo e felicità. Freddie è la storia di un uomo che è diventato leggenda ma è anche la storia di chiunque abbia mai avuto un sogno talmente grande da dover sacrificare una parte di sé per realizzarlo.
Il videoclip di Freddie è stato girato in una villa immersa tra le colline dell’Oltrepò Pavese. Il regista Cesare Bobbiesi, già autore di quasi tutti i video di MaLaVoglia, ha scelto un’ambientazione dal sapore malinconico, autunnale. Le immagini evocano un senso di intimità e solitudine, perfettamente in linea con il messaggio della canzone. Il giardino della villa diventa quasi un palcoscenico immaginario, come se si ricreasse una performance privata nel giardino di casa di Freddie a Kensington. E anche qui, il riferimento è chiaro: la vita artistica, la rappresentazione di sé, la necessità di mostrarsi al mondo, ma con il desiderio di restare nel proprio spazio personale.
Nel video compare anche Gabriele “Lele” Baiardi al pianoforte, lo stesso che ha arrangiato la melodia del brano. La scena è semplice, diretta, eppure potentissima. Non serve altro: basta la musica, basta la voce, bastano quelle note malinconiche e l’autunno che fa da sfondo per comunicare tutto il peso di quella lotta interiore tra sogni e realtà.
MaLaVoglia, al secolo Gianluca Giagnorio, è un cantautore che non smette mai di mettersi in gioco. Ha scritto e cantato tanto, partecipato a Sanremo Giovani, vinto premi come il Premio Miglior Testo al Premio Pigro Ivan Graziani, aperto concerti di grandi nomi della musica italiana. Insomma, è un artista che ha fatto della sua carriera un percorso di continua crescita, di evoluzione e ogni nuovo brano è un tassello di questa sua storia.
Freddie è il suo decimo singolo – è un pezzo di vita, un frammento di anima messo lì, in bella vista. È il momento in cui decidi che non puoi più nasconderti, che devi far vedere chi sei davvero. Non è stato scritto per piacere a qualcuno, non per fare successo, ma perché c’era un bisogno urgente, qualcosa dentro che doveva uscire. E questo si sente, in ogni parola, in ogni nota che vibra. È come se MaLaVoglia stesse parlando direttamente a chiunque di noi, senza filtri, senza paura. Non c’è solo musica qui, c’è una confessione, una verità che brucia.
E MaLaVoglia ci guarda negli occhi, e ci chiede: quanto siamo disposti a sacrificare per arrivare al nostro sogno? Quanto siamo pronti a pagare, davvero, per sentirci realizzati? Vale la pena di lasciare tutto dietro di noi, di rinunciare alla tranquillità, alla serenità, pur di raggiungere quelle vette che sembrano così irraggiungibili? O forse preferiamo restare al sicuro, senza troppo rumore, senza troppi scossoni, ma anche senza quell’adrenalina che ti fa sentire vivo?
E cosa rimane di Freddie, alla fine? Resta quella domanda che ci tormenta tutti. Quel dualismo che ci portiamo addosso ogni giorno, quella voglia di essere tutto, di essere niente, di essere qualcuno e di nasconderci allo stesso tempo. Siamo tutti un po’ Farrokh, pieni di dubbi, di paure, di insicurezze che non ci lasciano mai. E poi, forse, c’è una parte di noi che vorrebbe essere Freddie, che vorrebbe vivere tutto al massimo, senza limiti, senza compromessi. Ma sappiamo bene che ogni cosa ha un prezzo. Ogni passo avanti vuol dire lasciare qualcosa indietro. E allora, MaLaVoglia ce lo canta, ce lo sussurra: fermati un attimo. Respira. Pensa. Ne vale davvero la pena? Vale la pena sacrificare tutto per inseguire un sogno che magari nemmeno sappiamo se è davvero nostro?
Segnatevi questa data, perché non è una data qualunque. Freddie è lì, pronto ad arrivare dritto a voi. È su tutte le piattaforme digitali, in rotazione radiofonica. Ma non è solo un pezzo da ascoltare. È una storia da sentire davvero, con il cuore spalancato, senza difese. Perché dietro ogni mito c’è sempre, sempre un uomo. Con le sue paure, le sue fragilità, con tutto quello che non vediamo ma che esiste ed è così reale da farci vibrare.