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Intervista esclusiva ad Alessandra Tumolillo: «Raccontarsi...

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Intervista esclusiva ad Alessandra Tumolillo: «Raccontarsi è sempre bello, con la musica ancora di più!»

Giovanissima ma a un passo dalla fama mondiale: Alessandra Tumolillo, in questi giorni molto chiacchierata per esser stata ospite del noto tenore Andrea Bocelli. Affiancata dalla presenza promettente di Diego Russello, alla sua giovane età ha già incontrato un artista di tale calibro che avendo ascoltato i suoi pezzi è già un grande sostenitore della Tumolillo.

Alessandra Tumolillo, cantautrice, classe 2000, nasce nella bella Napoli sotto il segno della vergine. Benché questa sia una delle città col maggior numero di cantanti, Alessandra ha già tutte le carte in regola per primeggiare nel mondo musicale. Figlia d’arte di due validi musicisti; madre pianista e padre violinista. Si è fatta notare sul web appena adolescente e a 17 anni è stata scelta da Peppe Barra per partecipare alla ‘Cantata dei Pastori‘, nel programma ‘Quanno nascette Ninno‘. Nel 2018 è riuscita a dar voce alla colonna sonora di un film di Alessandro Siani con un suo brano, nello stesso anno è stata ospite a ‘The Voice of Italy‘, per poi partecipare come concorrente del programma televisivo ‘Amici‘, nel 2020.

A Maggio del 2019 nasce il brano “Il Cammino”, scritto durante un momento di pausa dalle riprese del film “Alessandra, un grande amore e niente più”. «Fui ispirata dalla musica dei Beatles, dalle progressioni armoniche e dalle melodie», ci spiega Alessandra. Ed è così che prende vita “Il Cammino”, unendo il mondo Partenopeo e quello “Liverpooliano” (così lo ha definito simpaticamente Alessandra).

«Il brano fa cenno alla speranza, senza esplicitarne troppo il senso. Fa uso metafore, è introspettivo. Nasce come ninnananna ma si evolve come brano maturo. “Il Cammino” è stato utilizzato come colonna sonora nel film “Anime Borboniche”», racconta entusiasta Alessandra ai nostri microfoni.

Nonostante la sua giovane età, Alessandra già vanta collaborazioni di successo con artisti illustri come Ernesto Vitolo, pianista, tra l’altro, dell’album “Nero a metà” di Pino Daniele; Sergio Cammariere, cugino del cantautore Rino Gaetano; Jake Sherman, cantautore e produttore americano; Michael Rosen; Elisabetta Serio; Roberto Giangrande

A Dicembre 2021, Alessandra pubblica su YouTube il brano “Auguri al mio pianeta“, un progetto musicale intorno al quale si sono aggregati alcuni tra i più bravi musicisti napoletani. La canzone, scritta da Felice Iovino è una vera propria esplosione di positività e di allegria, condivisione e felicità collettiva, un invito, almeno per qualche minuto, a guardare il futuro senza le paure imposte dalla pandemia.

Alessandra ha una voce calda, profonda, potente e passionale. La sua carriera è rappresentata dalla cover di Andrea Sannino, ‘Abbracciame‘. La giovane interpreta il brano con una verve invidiabile e un candore inimitabile. Davvero brava a suonare e cantare con l’anima; un’artista a tutto tondo.

Un brano che ci ha fatto sognare ad occhi aperti, accorciando in qualche modo le distanze durante i lockdown. Noi ascoltandolo ci siamo molto emozionati, e voi? Ecco il video, direttamente dal canale YouTube di Alessandra.

Oggi nella vita di Alessandra ci son nuovi progetti in vista, dalla collaborazione con artisti di fama mondiale alla partnership con Diego Russello, uno dei migliori imprenditori del momento. Cerchiamo di capirne di più attraverso quest’intervista esclusiva.

Ciao Alessandra! Benvenuta su Sbircia la Notizia Magazine. Iniziamo con la nostra domanda di rito: chi è Alessandra Tumolillo nella vita di tutti i giorni?

Alessandra oggi è una ragazza di ventun anni che ama tuffarsi in tutto ciò che si può definire “Arte”: dalla pittura, alla musica, al cinema… Non ho molti amici, ma quelli che hanno posto nel mio cuore, l’avranno per sempre. Sono figlia di Anna e Alessandro, entrambi musicisti, violino e pianoforte; guide indispensabili per il mio percorso artistico e primi fan della mia musica da quando ho iniziato a scrivere canzoni (avevo 12 anni). Sono iscritta al biennio di chitarra jazz al conservatorio di Napoli San Pietro a Majella e infine sono “mamma” di un cane di nome Simba (che ho tatuato sul braccio sinistro).

Bella e radiosa come il sole, fresca di incontri promettenti. Com’è stato trovarsi di fronte Andrea Bocelli?

Ho avuto l’onore di incontrarlo e di condividere dei momenti a casa sua insieme alla sua splendida famiglia. Sono stati dei momenti emozionanti… direi, come quello di aver cantato insieme “E po’ che fà” di Pino Daniele. Non mento, all’inizio mi tremava la voce dalla commozione!

Come tutti i giovani sei molto presente su vari social network, sarà questo il mezzo principale della partnership con l’imprenditore Diego Russello?

Esatto. Ho conosciuto Diego nel lontano 2020, ci siamo incrociati per caso su Facebook… All’epoca girava ancora il mio video della cover di “Abbracciame” di Andrea Sannino ed è stato proprio questo il motivo dell’avvicinamento mio e di Diego. Oggi lo considero non solo il mio manager e dunque figura importante nell’ambito professionale lavorativo, ma anche un padre.

Sappiamo che i tuoi genitori sono stati il pilastro della tua passione musicale ma oltre a loro qual è l’artista che ti ha influenzato maggiormente?

Sarebbe troppo scontato se dicessi Pino Daniele? (ride, ndr) In realtà la mia prima influenza più grande è stata Norah Jones… e a seguire Esperanza Spalding, John Mayer, Stevie Wonder… e last but not least Pinuccio.

Qual è stata la tua primissima esibizione?

La mia prima esibizione fu all’Around Midnight a Napoli nel lontano 2017: fu in trio con due musicisti molto bravi, avevo 16 anni (Domenico Peluso al basso e Giuseppe Donato alla batteria). Ricordo con grande piacere e gioia quella prima volta davanti a un pubblico, ero molto timida ma sicura che quello sarebbe stato il posto giusto per me: Il palco. A fine serata venni accompagnata anche da un pianista, a cui sono affezionata in particolar modo: Sergio Esposito, grande jazzista e anch’egli grande fonte di ispirazione per il mio percorso artistico.

Come hai vissuto i primi successi?

Il mio successo è stato il giorno in cui ho scoperto di amare la musica a tal punto da farne il mio lavoro, per tutta la vita. Non è una strada semplice, l’entusiasmo è il carburante che serve per ingranare la marcia e non smettere mai… ma è facile, amandone l’essenza. Aver avuto modo di interfacciarmi con persone che hanno saputo apprezzare il mio modo di fare musica è stata una vittoria, di cui sarò sempre grata.

Perché Siani ha scelto proprio un tuo brano per la colonna sonora del suo film?

Alessandro è una persona stupenda, potrei dire che mi ha quasi vista crescere. È stata una delle prime persone a credere in me e infatti nel 2013, quando io non sapevo ancora cosa fosse bene la musica, mi accolse nel suo camerino al Diana per farmi cantare dei pezzi. Mi chiese se fossi effettivamente pronta per cantare la mia musica (all’epoca avevo scritto solo mezza canzone) ed io ingenuamente ma con estrema sincerità gli risposi “No, non è ancora il mio momento, voglio stare in camera mia a sperimentare, voglio crescere”. Da allora ci siamo subito voluti bene e infatti nel 2017 si fidò della mia sensibilità artistica prendendo in considerazione uno dei miei brani inglesi intitolato ‘Spell’.”

Sebbene tu abbia partecipato come concorrente nel Talent di ‘Amici’, sei una dei pochi che non viene accomunata a quella tipologia di artisti: gli ‘usciti dai Talent Show’. Secondo te perché?

Talent Show significa TV, TV significa personaggio, personaggio significa finzione. Ci ho provato, ho voluto provarci… benché all’età di 15 anni venni segnalata a dei talent e ne rifiutai le proposte (Amici e XFactor). Oggi penso di aver fatto la scelta giusta e il mio averci riprovato non è pentimento. Poi essendo parzialmente fatalista, penso che molte delle cose che succedono nella vita non succedono mai per caso, quindi chissà.

Sei un’artista a tutto tondo ma a livello canoro non sei molto simile ai tuoi colleghi partenopei. Cosa ti ha influenzato particolarmente?

Ho sempre ascoltato musica inglese, americana, francese… mai italiana. Oggi ovviamente ascolto di tutto, la musica italiana mi fa impazzire, anche quella napoletana. Ma il mio modo di interpretare rimane sempre molto legato alla musicalità della lingua inglese e dunque l’assenza della cadenza partenopea che è, a mio avviso, fantastica se trattata con garbo.

Giovane, sana, bella e famosa. Si può dire che in questa vita non ti manchi nulla. C’è qualcosa che ti pesa, nonostante la cornice da favola?

Si può avere tutto nella vita, ma se non sai canalizzare l’energia e avere il giusto equilibrio, è tutto inutile. Da bambina le scuole per me erano un inferno, ho conosciuto il bullismo. Ero in forte sovrappeso e ciò mi ha portato ad una grande insicurezza che si è insidiata nel mio subconscio negli anni… qualche stralcio forse me lo porto ancora dentro. Non avevo amici, ero molto iperattiva, non ero tranquilla. Ma al sovrapporsi di questa verve vi è sempre stata una forte sensibilità: incompresa, sola e scomoda. La musica mi ha salvato e lo fa tutti i giorni della mia vita.

Alessandra, grazie per aver risposto alle nostre domande! Siamo felici di averti avuta a bordo e ti auguriamo di andare incontro ad un futuro sempre più ricco di soddisfazioni.

Grazie, Junior! Raccontarsi è sempre bello… Con la musica ancora di più! ❤️ Felice di averlo fatto con voi, ciao.

Vi ricordiamo che Alessandra è attiva su Instagram con il suo profilo ufficiale: seguitela per rimanere aggiornati sulle sue attività.

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Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

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Michel Barnier: il nuovo Primo Ministro della Francia...

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Emmanuel Macron ha fatto una scelta strategica nominando Michel Barnier come nuovo Primo Ministro della Francia, in un momento in cui il panorama politico francese è profondamente diviso. L’incarico a Barnier arriva dopo quasi due mesi di stallo politico, seguito alle elezioni legislative anticipate che hanno lasciato il Paese senza una maggioranza chiara in Parlamento. Macron ha incaricato Barnier di formare un governo di unità nazionale, con l’obiettivo di creare un equilibrio tra le diverse forze politiche del Paese, coinvolgendo anche l’opposizione.

Un uomo di esperienza per una Francia divisa

La carriera di Michel Barnier lo ha reso una figura rispettata sia a livello nazionale che internazionale. È stato ministro in diversi governi francesi e ha ricoperto il ruolo di commissario europeo per ben due volte. La sua esperienza è forse più nota per il ruolo di capo negoziatore dell’Unione Europea durante le trattative per la Brexit, un compito che ha svolto con grande abilità, guadagnandosi la fiducia di molti leader europei. Questi incarichi hanno contribuito a cementare la sua reputazione come abile mediatore e negoziatore, una qualità essenziale per navigare l’attuale crisi politica in Francia.

La Francia è attualmente frammentata, con la sinistra del Nuovo Fronte Popolare che ha ottenuto una vittoria nelle recenti elezioni legislative, ma non è riuscita a ottenere abbastanza seggi per formare un governo da sola. Questo ha creato un vuoto di potere che Macron ha cercato di riempire con la nomina di Barnier, sperando che la sua esperienza e il suo appeal possano unire un Parlamento diviso.

La sfida del governo di unità nazionale

La decisione di Macron di puntare su un governo di unità nazionale è una mossa volta a stabilizzare il Paese. Barnier è stato incaricato di formare un esecutivo che possa contare su un’ampia base di consenso, includendo rappresentanti di diverse forze politiche, in particolare del centrodestra. Questa strategia, pur complessa, punta a evitare il rischio di un blocco politico che potrebbe paralizzare le riforme necessarie per affrontare le sfide economiche e sociali della Francia.

L’obiettivo di Macron è chiaro: dare vita a un governo capace di navigare attraverso un periodo di tensione politica e disordini sociali, che ha visto una crescente ondata di proteste e malcontento in tutto il Paese. Le principali problematiche che Barnier dovrà affrontare comprendono una ripresa economica lenta, la gestione delle crisi internazionali e le riforme sociali che Macron ha promesso durante la sua presidenza.

Le reazioni politiche: un’opposizione in fermento

Non tutti, però, hanno accolto con favore la nomina di Barnier. Il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, ha duramente criticato la scelta, accusando Macron di aver “rubato” l’elezione e di aver ignorato la volontà del popolo. Mélenchon e altri esponenti della sinistra sostengono che la nomina di un esponente della destra come Barnier rappresenti un tradimento delle aspettative del Nuovo Fronte Popolare, che aveva ottenuto una vittoria significativa nelle elezioni legislative.

Mélenchon ha già chiamato a una massiccia mobilitazione popolare, programmando manifestazioni per le prossime settimane. Questo lascia intendere che il nuovo governo guidato da Barnier dovrà affrontare non solo la sfida di ottenere il consenso all’interno del Parlamento, ma anche di placare una parte dell’opinione pubblica sempre più scontenta e pronta a scendere in piazza per protestare contro quella che vedono come una “negazione della democrazia”.

La scelta di Barnier: tra pragmatismo e fedeltà a Macron

Michel Barnier, sebbene esponente di un partito di centrodestra, ha dimostrato negli anni una grande capacità di dialogo e una visione europeista che coincide con quella di Macron. La sua fedeltà alle istituzioni europee e la sua esperienza nel negoziare accordi complessi lo rendono una figura rassicurante per Macron, che ha bisogno di un premier in grado di mantenere continuità con le politiche portate avanti negli ultimi sette anni. Al contempo, Barnier rappresenta anche un elemento di novità rispetto al giovane Gabriel Attal, il predecessore che aveva guidato il governo per un breve periodo prima della crisi.

Barnier, il più anziano premier della storia della Quinta Repubblica, si troverà dunque a gestire una situazione che richiede grandi capacità diplomatiche, soprattutto nella formazione di una coalizione di governo che includa forze politiche molto diverse tra loro. Questa mossa potrebbe rafforzare la posizione di Macron, consolidando una leadership che punta a essere pragmatica e inclusiva, ma le sfide sono numerose e il futuro politico della Francia rimane incerto.

Le prospettive future

Il compito di Michel Barnier sarà quello di guidare la Francia attraverso un periodo di grandi cambiamenti e incertezze. La sua nomina come Primo Ministro è vista come una scelta pragmatica, ma non priva di rischi. Dovrà dimostrare di essere capace di costruire un governo che possa gestire le numerose sfide interne, tra cui la crescente disuguaglianza economica, il problema dell’immigrazione e il cambiamento climatico, che sono stati al centro del dibattito politico negli ultimi anni.

Allo stesso tempo, Barnier dovrà bilanciare le aspettative di una Francia che guarda sempre di più alle prossime elezioni presidenziali del 2027. Il rischio che la sua leadership sia solo transitoria è alto, soprattutto in un contesto in cui le forze politiche tradizionali stanno perdendo terreno di fronte a nuove formazioni più radicali e populiste. L’eredità che Barnier lascerà come Premier sarà strettamente legata alla sua capacità di creare un governo che possa realmente unire il Paese e prepararlo per le sfide future.

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Il dolore che resta: Il toccante omaggio di Chiara...

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Dietro la facciata di una società sempre più frenetica e distratta che si dimentica delle tragedie personali dietro i fatti di cronaca, le parole di Chiara Tramontano dedicano un omaggio commovente alla sorella Giulia, tragicamente scomparsa in circostanze che hanno scosso l’Italia intera. La morte di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha lasciato una ferita profonda non solo nella sua famiglia ma anche in tutti coloro che hanno seguito la vicenda con angoscia.

Chiara, attraverso un post pubblicato sui social, ha affidato alla scrittura il suo dolore, raccontando il viaggio interiore che sta affrontando per convivere con l’assenza di Giulia. Le sue parole sono una testimonianza cruda e sincera di quanto sia difficile trovare un nuovo equilibrio in una vita segnata da una perdita così devastante.

Nel post, Chiara descrive il processo di accettazione di una realtà in cui la sorella non c’è più fisicamente, ma continua a essere presente in ogni gesto, in ogni pensiero, in ogni scelta quotidiana. Il dolore è palpabile, ma allo stesso tempo emerge una forza di volontà straordinaria nel voler trovare un senso e una serenità anche dopo una tragedia del genere.

Chiara scrive: “Oggi affido a questa tastiera il compito di raccogliere le mie lacrime e trasformarle in inchiostro su un foglio bianco. Non ho ancora trovato un posto in cui ospitarti nella mia nuova vita, quella dopo la tua morte“. Con queste parole si apre una lettera che non è solo un addio, ma un dialogo continuo con Giulia, un modo per mantenerla vicina nonostante l’assenza.

Il post prosegue affrontando i sensi di colpa che inevitabilmente emergono quando si cerca di andare avanti: “Tu sei il tramonto che mi lascio alle spalle ogni giorno, incolpandomi di averlo trascurato ed essere andata avanti“. Ma Chiara cerca di superare questi sentimenti, comprendendo che andare avanti non significa dimenticare, ma prepararsi a un nuovo giorno con la consapevolezza che la sorella sarà sempre parte della sua vita.

Chiara sottolinea come Giulia sia presente in ogni momento, anche nei dettagli apparentemente banali della vita quotidiana: “Tu sei nei 30 secondi di riposo tra un esercizio e l’altro in palestra, quei secondi che scorrono lentamente e che spesso mi ritrovo ad accorciare per non pensare“. È un dolore che si fa spazio tra gli impegni, che si manifesta nei momenti di pausa, ma che viene affrontato con dignità e resilienza.

Chiara aggiunge un messaggio carico di speranza: “Imparerò a rispettare il tempo e a dargli il giusto valore, non un aguzzino che mastica i miei ricordi e li sputa per farmi soffrire, ma la medicina del mio dolore“. È una riflessione sulla vita che continua, su come il tempo possa diventare un alleato per guarire le ferite, pur mantenendo vivo il ricordo di chi non c’è più.

Il dolore della famiglia Tramontano ha trovato un potente mezzo di espressione in queste parole che parlano di una perdita, ma anche di una forza che si alimenta dell’amore e del ricordo. La storia di Giulia Tramontano è diventata un simbolo di quanto sia importante non dimenticare le vittime di violenze, ma allo stesso tempo ci ricorda quanto sia fondamentale sostenere chi resta e deve affrontare l’immane compito di ricostruire una vita ferita.

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Miss Italia racconta l’Italia: un emozionante viaggio...

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In un’epoca in cui i social media hanno il potere di connettere milioni di persone in tutto il mondo, Miss Italia ha deciso di sfruttare questa potente piattaforma per svelare le meraviglie nascoste del nostro amato Paese. Nasce così “Miss Italia Racconta l’Italia“, un’iniziativa che invita le concorrenti dell’85^ edizione del concorso a condividere, attraverso i loro occhi e le loro emozioni, i luoghi più affascinanti e suggestivi delle loro città.

Immaginate di intraprendere un viaggio virtuale, guidati dalle voci appassionate delle Miss che vi conducono attraverso le strade lastricate di storia, i monumenti che sfidano il tempo e i paesaggi mozzafiato che caratterizzano ogni angolo d’Italia. Grazie a Instagram, queste giovani donne avranno l’opportunità di catturare l’essenza del loro territorio in video di 90 secondi, regalando al mondo intero uno sguardo intimo e autentico sulle bellezze che spesso passano inosservate.

Ma “Miss Italia Racconta l’Italia”, quest’anno svolta in collaborazione con Acqua Rocchetta, non è solo un’occasione per celebrare il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. È anche una sfida per le concorrenti, che gareggeranno per il titolo di Miss Social della loro regione. Una commissione tecnica, guidata da esperti del settore digitale, valuterà ogni post, premiando l’abilità di creare uno storytelling coinvolgente, la maestria nella produzione visiva e la scelta di luoghi caratteristici, anche se non necessariamente famosi.

L’idea di questo straordinario viaggio virtuale è nata dalla mente brillante di Enzo Rimedio, digital communications manager di Miss Italia, nome di spicco nel panorama della comunicazione digitale italiana, autore di libri e docente di digital PR, che ha voluto portare la sua expertise per rendere il Concorso ancora più al passo con i tempi e coinvolgente per il pubblico con un progetto che prevede oltre 5 milioni di visualizzazioni complessive per circa 300 Miss partecipanti di tutta l’Italia.

Lo scorso anno, Elisa Novello, Miss Italia Social, ha dimostrato, nel suo video dedicato a San Lucido in provincia di Cosenza, come si possa incantare e emozionare una giuria. La sua vittoria è la prova tangibile del potere delle storie autentiche e della capacità dei social media di amplificare la voce di chi ha qualcosa di straordinario da condividere.

Che siate appassionati di arte, storia o semplicemente curiosi di scoprire angoli sconosciuti dello Stivale, “Miss Italia Racconta l’Italia” vi invita a intraprendere questo viaggio emozionante, un passo alla volta, un video alla volta. Lasciatevi trasportare dalle storie delle Miss, dalle loro emozioni e dalla loro passione per la bellezza, e scoprirete che l’Italia è un Paese che non smette mai di stupire e meravigliare.

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