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TuDiva by Giulia Fiorentini, la scelta giusta per sorprendere chi ami con un gioiello di alta qualità

Torniamo a parlare di gioielli e naturalmente di tuDiva: prima di iniziare vi segnaliamo subito che è uscita la nuova collezione, Love tuDiva, disponibile sia in-store che online. Per l’occasione abbiamo incontrato nuovamente Giulia Fiorentini, titolare del brand, che ci ha svelato qualche dettaglio in più.

Regalare un gioiello è da sempre considerato un gesto che simboleggia affetto, amore, rispetto e che, in qualunque contesto, sottolinea un legame prezioso tra due persone. I gioielli tuDiva sono, infatti, accessori di particolare pregio e di grande valore. Regalare un gioiello alle persone care è uno dei modi migliori per ringraziarle e far loro capire quanto siano importanti per noi.

Il gioiello come depositario degli affetti

Un gioiello è un dono che lascia il segno, un bene prezioso che si regala alla persone amate in occasioni speciali. Nel corso della storia i gioielli non hanno mai perduto il loro fascino e significato. Sono un pegno dell’amore e del rispetto per un’altra persona, il simbolo di un sentimento, di un legame eterno come il gioiello stesso.

Ed è proprio per questo che vi parliamo ancora una volta di “tuDiva”, il brand ideato da Giulia Fiorentini, lavorato a mano nei laboratori della gioielleria di famiglia “L’Arte del Gioiello” a Viareggio: perché riteniamo che sia una realtà che rispecchia a pieno i canoni e la filosofia di una lunga tradizione orafa italiana di alta qualità.

A questo link è possibile leggere l’intervista completa, nella quale Giulia ci ha raccontato un po’ di se e del suo brand; se non l’avete ancora letta, prima di proseguire con la lettura di questo articolo vi consigliamo di farlo.

Andando oltre il mero valore materiale, il gioiello è testimone di un legame affettivo, un regalo che sottolinea l’importanza, e la stessa preziosità, della persona a cui è destinato. Esiste un gioiello perfetto per ogni legame e occasione, dall’eterno diamante, al profondo smeraldo, fino alla passione dei rubini.

Ogni pietra ha una storia antichissima, oltre che ad un sistema di valori e significati profondi a essa connessi. È questa la differenza che separa irrevocabilmente un gioiello da un pezzo di bigiotteria. Nel secondo viene meno l’inestimabile valore artigianale, la preziosità e la durevolezza nel tempo, le proprietà intrinseche e le caratteristiche salienti e peculiari delle pietre preziose.

A ogni gioiello il suo significato

La stessa declinazione dei gioielli, collana, bracciale orecchini e il resto del comparto, veicola messaggi e tradizioni differenti. In base ai loro significati, si può scegliere quale sia il più appropriato per una determinata persona. Ecco una panoramica dei gioielli tuDiva e del significato che ognuno di essi rappresenta nella storia e nella modernità.

L’anello: Sin dall’Antichità, l’anello ha simboleggiato eternità e unione. Si regala soprattutto alla persona amata come segno di impegno e fedeltà e, in occasione del matrimonio, come promessa di una vita insieme;

La collana: Regalare una collana indica protezione verso una persona, l’atto di circondarla per tenerla stretta a sé. Simbolo di grande affezione, simboleggia una vicinanza di sentimento anche nelle avversità;

Il bracciale: Sin dalle epoche più antiche, il bracciale è stato utilizzato come scudo ed elemento protettivo, ma anche per indicare un rango nobiliare. Oggi si presta a essere regalato per numerose occasioni. Quelli con ciondoli personalizzati sono perfetti per sottolineare un legame o un’occasione unica;

Gli orecchini: Nei tempi antichi, gli orecchini venivano indossati come simbolo di ricchezza, diffondendosi anche tra le tribù di molteplici civiltà. In passato venivano considerati talismani propiziatori o con fini pratici e ornamentali. Attualmente l’estremo valore dell’orecchino risiede nella sua bellezza, come nella sua tradizione, e sono regali comuni che si adattano bene a ogni occasione.

Il baciamano: L’origine dei baciamano risale al lontano XVI secolo nella corte polacco-lituana, diffondendosi in breve tempo in tutte le corti europee. Era considerato un gesto di cavalleria di un uomo nei confronti di una dama dell’epoca: un saluto che non lasciava spazio a rifiuti. Il baciamano è tutt’oggi un elemento originale per stupire chi ami con un regalo non banale e completo, per fornirle il tocco che renderà qualsiasi suo outfit unico.

Gli Earcuff: Sono una sorta di orecchini che si possono indossare senza buco, si tratta di un pezzo di gioielleria molto suggestivo che andava di moda nell’antico Egitto e in India. Negli ultimi anni vengono usati in molte occasioni e per motivi diversi, rendendo i nostri looks più sorprendenti, donando a chi li indossa un tocco di unicità in più.

Sul sito di tuDiva troverete una vasta scelta di baciamano, anelli, bracciali, orecchini, collane, earcuff e tanto altro.

L’Arte del Gioiello, il valore della tradizione artigianale made in Italy

In Italia la vera tradizione dei gioielli si sviluppa tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento. L’arte orafa venne, infatti, elevata al rango di “Arte superiore” e raggiunse livelli di qualità altissimi, catturando l’attenzione di tutta Europa.

Al giorno d’oggi vi sono ancora maestri artigiani che mantengono viva la tradizione dei padri, tramandando conoscenze e tecniche artigianali di generazione in generazione. L’Arte del Gioiello di Mirko Fiorentini è una di queste eccellenze locali, i cui prodotti sono elementi di punta della migliore tradizione orafa Italiana.

Ogni gioiello realizzato nel laboratorio della gioielleria “L’Arte del Gioiello” è curato in ogni singolo particolare, dalla creazione della sua base, passando per l’incastonatura, fino ad arrivare a tutti quei trattamenti che permettono al gioiello di mantenere le sue caratteristiche salienti nel corso del tempo.

Ciascuna creazione realizzata ha una storia e un elemento che la rende unica, ogni gioiello diverso dagli altri, un piccolo sogno che si materializza davanti agli occhi. Mirko Fiorentini, un orafo designer che tiene alto il valore del Made in Italy e che ha passato questa passione alla figlia Giulia.

TuDiva by Giulia Fiorentini, il gioiello perfetto da regalare o regalarsi

I nostri lettori già ne hanno sentito parlare: l’intervista di Giulia è infatti una tra quelle che ha riscosso maggior successo. TuDiva, o tuDiva, riportandolo con la grafica corretta, è il brand creato da Giulia Fiorentini, nel febbraio del 2022, “per far sentire ogni donna una diva”. Figlia d’arte, sin da piccola Giulia è cresciuta nel mondo dei gioielli e la sua passione si è ben presto trasformata in professione.

Dal primo gioiello realizzato all’età di sei anni, oggi è nata un’intera linea disegnata da Giulia. Formatasi come disegnatrice CAD specializzata in gioielleria, ha ideato il suo brand, giovanile, dinamico e moderno, convogliando in esso tutto l’amore che fin da bambina riserva per i gioielli e per le pietre preziose.

Ogni gioiello è unico come la persona che lo indosserà, curato nei minimi dettagli e realizzato solo con materiali di qualità, nel rispetto della migliore tradizione orafa italiana. Con tuDiva è possibile richiedere qualsiasi tipo di gioiello personalizzato (ve ne abbiamo parlato anche nel nostro articolo in cui abbiamo intervistato Giulia) così che l’acquirente possa portare con sé qualcosa di speciale e personale.

A tal fine è possibile compilare il form direttamente sul sito oppure inviare una mail a info@tudiva.it – non c’è limite alla fantasia e potrete richiedere la creazione di qualsiasi gioiello abbiate in mente, così che possa essere un pezzo davvero unico al mondo. Il vostro gioiello sarà disegnato direttamente da Giulia, lo ricordiamo, disegnatrice CAD professionista. Vi sarà inviato il render via mail e in caso di approvazione, inizierà la lavorazione, rigorosamente a mano, dagli orafi del laboratorio de “L’Arte del Gioiello”. Questa è sicuramente un’idea regalo perfetta per occasioni da rendere uniche ed indimenticabili.

In basso un’immagine della lavorazione a mano dei gioielli tuDiva.

Un gioiello racconta inevitabilmente una storia, dicendoci qualcosa dei gusti e del carattere di quella persona. E Giulia mette il cuore nel suo lavoro, per soddisfare ogni suo cliente.

La collezione, in stile artistico moderno, realizzata in argento 925 e incastonata di pietre preziose, è piena di carattere e di vitalità, con un design essenziale e ricercato: una classicità senza tempo che si adatta alla vita della donna moderna. Gioielli per esaltare la bellezza esteriore e interiore, la storia individuale e tutte quelle caratteristiche che rendono ogni persona diversa dalle altre.

Donare un gioiello tuDiva vuol dire esprimere i propri sentimenti, fare sentire una donna apprezzata e speciale – regalare un sogno materializzato, infuso della passione dell’anima creatrice.

TuDiva, gioielli ma non solo: idee regalo “alternative”

Sul sito ufficiale tuDiva troviamo un’ampia offerta di prodotti. Oltre ai gioielli come anelli, collane, baciamano, bracciali, earcuff e parure, possiamo trovare diversi tipi di accessori: dal porta borsa da tavolo alla penna a forma di rossetto, dal panno per la pulizia dei gioielli al porta gioielli da viaggio. Insomma, gadget molto utili da portare sempre con sé.

Il porta borsa da tavolo tuDiva è un gancio da tavolo per borse in acciaio inossidabile, disegnato da Giulia Fiorentini. L’accessorio, grazie alle sue piccole misure, è ideato anche per le borse più piccole: si può infatti fissare anche all’esterno della borsa. Supporta grandi pesi ed è una delicata innovazione realizzata in un pezzo unico nel suo genere. Disponibile in due colorazioni diverse e si può anche richiedere un’incisione, in modo che sia un accessorio unico e personalizzato.

La penna rossetto tuDiva da borsetta scrive in blu, è super leggera e comodissima anche per le borse più piccole.

La nuova collezione “Love tuDiva”

E le sorprese non finiscono qui – come vi abbiamo anticipato all’inizio, Giulia Fiorentini ha appena rilasciato la nuova collezione, Love tuDiva, già disponibile sia online che presso il negozio del brand nel vero centro di Viareggio. La nuova linea di gioielli nasce per continuare a soddisfare tutte le richieste e il desiderio di acquistare la qualità del made in Italy, sviluppando le linee salienti della prima, offrendo qualità altissima, unicità e personalizzazione.

Lo storico e intramontabile design italiano incontra tecniche e macchinari moderni e sofisticati, un connubio da cui nasce una collezione avvincente e promettente che guarda al futuro, preservando la tradizione di famiglia e tutto il meglio che l’expertise dei gioiellieri italiani possono offrire.

Abbiamo incontrato ancora una volta Giulia per saperne di più e ci ha spiegato che “questa linea resterà con noi per tanto tempo e che si rinnoverà di continuo con proposte nuove e alla moda”. Ogni pezzo sarà unico, esattamente come chi li indossa. Il nome Love tuDiva, rappresenta “l’occasione di regalare un gioiello indimenticabile” proprio perché, come suggerisce il nome stesso, è possibile trovare molte pietre taglio cuore e solitari, simbolo per eccellenza del fidanzamento.

Posso dire che la nuova collezione, Love tuDiva, è nata grazie al pubblico e alla forte richiesta. Visto i notevoli ordini ho deciso di ampliare il catalogo che continuerà a rinnovarsi, seguendo le nuove tendenze e le evoluzioni di stile. Con amore e tutta la qualità del made in Italy.” (Giulia Fiorentini)

Per finire, vi rimandiamo ancora una volta alla nostra intervista esclusiva a Giulia Fiorentini e al sito ufficiale di “tuDiva”, dove troverete anche lo shop online.

Vi ricordiamo che il primo punto vendita tuDiva si trova a Viareggio e fa angolo tra Via Antonio Fratti, 178 e Via Giuseppe Zanardelli, 152: da un lato c’è la vetrina tuDiva e dell’altro la vetrina de “L’Arte del Gioiello“.

Emoziona chi ami con un gioiello di alta qualità, scegli tuDiva!

Animato da un’indomabile passione per il giornalismo, Junior ha trasceso il semplice ruolo di giornalista per intraprendere l’avventura di fondare la sua propria testata, Sbircia la Notizia Magazine, nel 2020. Oltre ad essere l’editore, riveste anche il ruolo cruciale di direttore responsabile, incarnando una visione editoriale innovativa e guidando una squadra di talenti verso il vertice del giornalismo. La sua capacità di indirizzare il dibattito pubblico e di influenzare l’opinione è un testamento alla sua leadership e al suo acume nel campo dei media.

Attualità

Nuovo Codice della Strada: tutto quello che cambia dal 2024...

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Il giorno in cui il Senato ha dato il via libera definitivo al Nuovo Codice della Strada è arrivato. Una riforma che ci tocca tutti, chi più e chi meno e che introduce novità importanti per garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Tutto è pensato per ridurre gli incidenti, disciplinare meglio nuovi mezzi di trasporto come i monopattini elettrici e – diciamocelo – dare una stretta a chi proprio non riesce a seguire le regole.

Ma andiamo con ordine, perché di novità ce ne sono tante e meritano tutte un po’ della nostra attenzione.

Guida in stato di ebbrezza: tolleranza zero e nuove pene severe

Lo sappiamo tutti: mettersi al volante dopo aver bevuto o sotto l’effetto di droghe è una pessima idea. Le pene sono severe, ecco, ma ora sono ancora più dure. Perché? Beh, non c’è da stupirsi: i numeri parlano chiaro e sono terribili. Troppe vite spezzate, troppi incidenti che si potevano evitare. Che sia una birra di troppo o qualcosa di peggio, le conseguenze sono serie, pesanti e ti colpiscono dritto nel portafoglio, oltre che nella vita.

Tassi alcolemici e sanzioni: Facciamola semplice. Se hai un tasso tra 0,5 e 0,8 g/l, preparati a pagare fino a 2.170 euro e addio patente per almeno 3-6 mesi. Superi questa soglia? Peggio per te: la multa arriva fino a 6.000 euro, patente sospesa fino a due anni e nei casi più gravi, potresti finire dietro le sbarre per un anno. Non è uno scherzo.

Ah, e poi c’è la novità dell’Alcolock. Cos’è, ti chiedi? Un dispositivo che non ti fa neanche accendere la macchina se hai bevuto. Zero tolleranza, sul serio. Sarà obbligatorio per chi è stato già beccato a guidare ubriaco. Forse, finalmente, riusciremo a evitare che qualcuno ci ricaschi.

Uso del cellulare alla guida: più che una distrazione, un pericolo

Non ci giriamo attorno: il cellulare alla guida è una piaga. Tutti lo sappiamo ma quanti riescono davvero a resistere alla tentazione di dare un’occhiata veloce al messaggio arrivato o alla notifica che vibra? Bene, ora ci sarà un motivo in più per resistere, perché le multe sono salite.

– Chi viene colto in flagrante rischia una multa tra 250 e 1.697 euro. Non solo: la patente può essere sospesa da una settimana fino a 15 giorni. E per chi insiste e viene beccato più volte? Si parla di multe fino a 2.588 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di 10 punti.

L’obiettivo è chiarissimo: meno distrazioni, più attenzione. Le distrazioni al volante sono un pericolo non solo per chi guida ma per tutti gli altri utenti della strada. E qui il messaggio è chiaro: basta scuse.

Neopatentati: restrizioni più lunghe per imparare meglio

I neopatentati sono considerati una categoria a rischio e non è difficile capire il perché: poca esperienza, magari un pizzico di spavalderia. Per questo, le limitazioni sono state estese.

– Il periodo in cui i neopatentati non possono guidare veicoli di elevata potenza è passato da uno a tre anni. Tre anni in cui dovranno fare pratica con auto che non superino una potenza specifica massima di 75 kW/t e comunque non oltre i 105 kW, che corrispondono a circa 142 cavalli.

È una scelta che può sembrare restrittiva, ma che mira a far crescere i nuovi conducenti in sicurezza, senza la pressione di dover gestire auto troppo potenti prima di essere veramente pronti.

Monopattini elettrici: più sicurezza, meno anarchia

Negli ultimi anni, i monopattini elettrici hanno letteralmente invaso le città italiane. Veloci, pratici, ma anche un po’ pericolosi, soprattutto per la mancanza di regole chiare. Bene, ora le regole ci sono e sono abbastanza stringenti.

  • Targa e assicurazione obbligatorie: tutti i monopattini dovranno avere una targa e un’assicurazione. Sì, proprio così, non sono più chiacchiere. Basta con l’anarchia totale: ora, se succede qualcosa, bisogna sapere chi è stato, chi deve rispondere. Serve per responsabilizzare chi guida, ma soprattutto per avere un nome e un cognome in caso di incidente.
  • Casco obbligatorio per tutti: Che tu sia un ragazzino o un adulto, il casco va messo. Punto. Non importa l’età, importa la sicurezza. E poi, niente strade super trafficate: solo quelle urbane e solo se il limite è sotto i 50 km/h. Insomma, ci vuole un po’ di testa.

Le sanzioni? Non sono uno scherzo. Parliamo di multe da 100 a 400 euro se vai in giro senza assicurazione e da 200 a 800 euro se ti mancano cose essenziali come i freni o le frecce. Più regole, più sicurezza, meno rischi. E meno problemi per tutti.

Autovelox e infrazioni: più precisione nei controlli

L’uso degli autovelox è stato spesso criticato, soprattutto quando sembrava più uno strumento per fare cassa che per garantire la sicurezza. Ora, con la riforma, si punta a un uso più mirato e preciso.

– Gli autovelox potranno rilevare più infrazioni contemporaneamente: oltre alla velocità, potranno segnalare la mancanza di revisione o il mancato pagamento dell’assicurazione. Saranno installati solo in zone ad alta incidentalità e vietati in strade urbane con limiti sotto i 50 km/h o extraurbane sotto i 90 km/h.

L’idea è di usarli dove davvero servono, non per riempire le casse dei Comuni ma per evitare tragedie.

Abbandono di animali: pene più severe per tutelare tutti

Una delle novità più importanti riguarda l’abbandono di animali lungo le strade. Questo comportamento non è solo crudele, ma è anche pericoloso per gli automobilisti. Chi abbandona un animale e provoca un incidente rischia fino a sette anni di carcere. La patente potrà essere sospesa da sei mesi a un anno.

È un messaggio forte: gli animali non si abbandonano, e chi lo fa non mette a rischio solo la vita di un essere indifeso ma anche quella degli altri utenti della strada.

Obiettivi della riforma: un futuro più sicuro per tutti

Con queste modifiche, il messaggio è chiaro: basta incidenti evitabili, basta rischi inutili. Serve una stretta vera, una mano ferma che riporti ordine sulle strade. Pene più severe, regole nuove per quei mezzi che finora erano un po’ fuori controllo e controlli più rigorosi. Tutto questo per cercare di ridurre il numero di tragedie che, troppo spesso, si potrebbero evitare. Le nostre strade devono tornare a essere sicure. Per tutti.

Però, diciamocelo: una legge, da sola, non può bastare. Serve anche il nostro impegno, quello di tutti. Non è solo questione di seguire le nuove regole: è questione di responsabilità, di prendersi cura gli uni degli altri quando siamo al volante. La sicurezza stradale è una sfida comune, qualcosa che riguarda ognuno di noi. E sì, con un po’ di impegno da parte di tutti, possiamo davvero fare la differenza.

Quindi, occhi aperti, testa sulle spalle e cuore in quello che facciamo: la strada è di tutti e ognuno di noi ha il dovere di renderla più sicura.

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Attualità

Chi vuole parlare d’amore? La nuova docuserie che...

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Ragazzi, amori, sesso e verità senza filtri. Da martedì 19 novembre, arriva in esclusiva su RaiPlay una nuova docuserie dal titolo intrigante: “Chi vuole parlare d’amore?“. Le registe Isabel Achaval e Chiara Bondì, entrambe amiche e mamme, si sono lanciate in un’avventura per capire davvero cosa passa per la testa dei ragazzi quando si parla di sentimenti. Cos’è cambiato dall’epoca in cui loro stesse erano adolescenti? E cos’è invece rimasto lo stesso?

Immaginate due donne che camminano per le strade di Roma, con un microfono in mano e mille domande che fanno battere il cuore. Si fermano davanti ai ragazzi nei posti più autentici: fuori dalle scuole, nelle piazze dove ci si perde in chiacchiere fino a tardi, in biblioteca. Vogliono capire cosa c’è davvero dietro quegli sguardi quando si parla di amore. Così nasce “Chi vuole parlare d’amore?”. Non è solo un’indagine sociale, è molto di più: è un viaggio profondo, un tuffo nelle emozioni più vere, senza filtri, senza barriere.

La verità? Spesso i ragazzi parlano poco di queste cose. Un po’ perché sono timidi, un po’ perché hanno paura di non essere capiti. E va bene, è normale. Ma Isabel e Chiara non si fermano. Loro vogliono andare oltre, vogliono capire davvero. E così, puntata dopo puntata, esplorano ogni aspetto della vita sentimentale e sessuale dei giovani. Senza moralismi, senza pregiudizi, senza filtri. Si comincia dai “Primi amori” – quei primi batticuori che ti travolgono e ti fanno sentire come se niente altro al mondo contasse. Poi si passa agli “Amori difficili”, quelli che ti mettono alla prova e si arriva fino alla scoperta del sesso. Una puntata in cui si parla anche di educazione sessuale, con tutte quelle domande che i ragazzi spesso non trovano il coraggio di fare, né a scuola né a casa. Ecco, qui possono finalmente farle.

In questa docuserie non ci sono risposte preconfezionate: ci sono ragazzi veri, con le loro storie e i loro dubbi. C’è chi si chiede cosa sia il vero amore, chi si sente insicuro rispetto alla propria identità sessuale, chi fatica a capire cosa significhi avere una relazione sana nell’era del digitale. Le questioni di identità, di orientamento e il rapporto con il mondo digitale sono tutti temi che emergono, a volte con leggerezza, altre con più difficoltà.

Il bello è che questo viaggio non lo fanno da soli. In ogni episodio c’è una guida speciale: psichiatri, scrittrici, ginecologhe e persino filosofi, come Vittorio Lingiardi, Maria Grazia Calandrone e Violeta Benini, che aiutano a dare profondità e chiarezza a temi che spesso sembrano complicati da affrontare. È un percorso che si conclude guardando avanti, con l’episodio sul “Futuro”, in cui si parla di desideri, di speranze e perché no, della poesia che può educare ai sentimenti.

“Chi vuole parlare d’amore?” è un’occasione per fermarsi e riflettere su come cambiano le emozioni, su cosa significa oggi amare, essere vulnerabili, crescere. Noi crediamo che questo progetto rappresenti un punto di partenza per aprire un dialogo vero, senza barriere. Parlarne non dovrebbe mai essere un tabù, anzi, è un primo passo bellissimo per iniziare a capirsi e non possiamo che supportare un’iniziativa così importante, che arriva da Rai Contenuti Digitali.

Dal 19 novembre, su RaiPlay. Lasciatevi conquistare da questi racconti. Chissà, magari ci ritroveremo un po’ tutti in quelle storie.

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Attualità

Matteo Fraziano trionfa a “Tu si que vales...

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Ci sono serate che restano impresse nella memoria e quella del 16 novembre scorso, con la finale di Tu si que vales 2024, è stata senza dubbio una di queste. In diretta TV, milioni di spettatori hanno visto trionfare un giovane artista, Matteo Fraziano, che con la sua arte delle ombre cinesi ha conquistato cuori e applausi. È un talento che nasce dal niente, quasi per caso, e finisce per toccare le corde più profonde dell’anima.

La magia delle ombre e un giovane romano autodidatta

A soli 23 anni, Matteo Fraziano, romano, ha sorpreso tutti con la sua abilità straordinaria di trasformare mani e luce in pura poesia visiva. Parliamo di ombre cinesi, una forma d’arte antica che pochi oggi padroneggiano davvero, e che lui ha appreso da autodidatta. Ha passato notti insonni davanti a una lampada, le dita che disegnavano figure in continuo divenire, a sperimentare senza sosta, inseguendo una passione che sembrava tanto strana quanto irresistibile.

È stato un percorso solitario“, ha raccontato Matteo poco dopo la vittoria, con il sorriso stanco di chi ha vissuto un sogno diventare realtà. La sua dedizione è stata totale, un viaggio fatto di prove e errori, che lo ha portato, passo dopo passo, a padroneggiare una tecnica che trasforma semplici giochi di luce in autentiche emozioni. E come se non bastasse, Matteo è anche uno studente di psicologia: tra libri e ombre, ha trovato un modo tutto suo per comprendere e interpretare le emozioni umane.

Un percorso indimenticabile a “Tu si que vales”

Quando Matteo è salito sul palco per la prima volta, il pubblico è rimasto senza parole. Le sue mani diventavano animali, persone, scene che raccontavano storie di ogni genere. Maria De Filippi ha voluto fortemente che Matteo arrivasse fino in finale e l’ha dimostrato attivando la sua clessidra senza esitazioni. Già da allora, per chi lo guardava, era chiaro: Matteo non è solo tecnica. Lui ha la capacità unica di creare emozioni da qualcosa di così semplice come la luce e le mani. “Era evidente sin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale“, ha sottolineato Rudy Zerbi durante la semifinale.

La finale di Tu si que vales è stata un vero spettacolo di talenti. C’erano i Ssaulabi, un gruppo di ballerini acrobatici provenienti dalla Corea, e i The Phobias, un collettivo teatrale che esplora le paure umane attraverso il mimo e la recitazione. Ma tra tutte queste incredibili performance, Matteo si è distinto. Con la sua arte delle ombre, ha dipinto il palco di emozioni vere, regalando al pubblico momenti che nessuno dimenticherà.

Un talento premiato con il cuore del pubblico

Alla fine, il pubblico non ha avuto dubbi, il voto è stato chiaro. Matteo Fraziano ha stravinto, senza mezzi termini, perché quello che ha fatto, quello che ha mostrato, è arrivato dritto al cuore, senza filtri, senza fronzoli. Nel momento della premiazione, Matteo era lì, con la voce che gli tremava dall’emozione e ha detto poche parole, ma potentissime: “Questo è per mia madre, che ha sempre creduto in me“. Centomila euro in gettoni d’oro, sì, ma il valore vero era in quelle parole semplici, genuine, piene di amore. E in quel momento, lo abbiamo sentito tutti, quell’amore. Ci ha scaldato il cuore, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.

La passione che ha conquistato l’Italia

Matteo non è diventato un artista per caso. La sua è una storia di dedizione. Cresciuto in un quartiere popolare di Roma, è stato un video su internet a farlo innamorare delle ombre cinesi. E così, inizia il suo percorso: giornate intere passate a perfezionare una tecnica che sembrava quasi dimenticata, senza un maestro, senza una scuola. Un percorso da autodidatta che lo ha portato a fare piccoli spettacoli in teatri locali, fino al palco di uno dei programmi più seguiti in Italia.

All’inizio non sapevo nemmeno se ci fosse un futuro per me con le ombre cinesi“, ha raccontato Matteo. Ma la sua passione era troppo grande per fermarsi. Oggi, il suo sogno è quello di portare quest’arte nei teatri di tutto il mondo, dimostrando che un’arte così antica può ancora incantare, stupire e soprattutto emozionare.

Il futuro di Matteo: nuove sfide e grandi sogni

Il successo ottenuto a Tu si que vales ha aperto a Matteo numerose porte. I social media sono esplosi, con l’hashtag #MatteoFraziano che è subito diventato virale. “È incredibile come qualcosa di così semplice possa toccare così tanti cuori“, ha scritto un utente su Twitter (X). E proprio grazie a questo clamore, si parla già di possibili collaborazioni importanti: festival internazionali, compagnie teatrali, forse anche uno spettacolo tutto suo.

Il giovane artista, dal canto suo, sembra avere le idee chiare: “Voglio portare l’arte delle ombre nei teatri di tutto il mondo. Voglio far vedere alla gente che anche una forma d’arte semplice e antica può ancora raccontare qualcosa di nuovo“.

Un’edizione di “Tu si que vales” che resterà nei cuori

La finale di Tu si que vales 2024 è stata una serata memorabile, ricca di talenti straordinari e sorprese. Domenico De Martino, con la sua simpatia e la sua energia contagiosa, ha conquistato la “Scuderia di Gerry Scotti” aggiudicandosi un viaggio a Parigi, un premio simbolico ma significativo per chi ha saputo strappare sorrisi a tutti.

Matteo Fraziano, invece, ha fatto qualcosa che è andato oltre, qualcosa di più profondo, qualcosa che ti prende e ti scuote. Ha dimostrato che anche in questo mondo tutto pieno di tecnologia, in mezzo a talent show che sembrano copie l’uno dell’altro, c’è ancora spazio per la magia. Quella magia vera, quella che non riesci nemmeno a descrivere a parole, ma che la senti, la senti dentro di te. Le sue ombre, semplici giochi di luce, erano molto più di quello che vedevi: c’era qualcosa che andava oltre lo schermo, oltre la performance. Un tocco di magia che ci ha fermato tutti per un attimo, ci ha fatto sentire qualcosa di vero.

Per questo, la sua vittoria non è stata solo un trofeo, non era solo un premio. No, era molto di più. Era la prova che i sogni, quelli veri, quelli che ci portiamo nel cuore, possono ancora vivere. Era per chi ci crede ancora, per chi sa che l’arte ha questo potere straordinario di emozionare, di toccare, di stupire. E forse, chissà, anche di cambiare un po’ il mondo.

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Il pilota Ducati ha parlato dopo aver perso il titolo in favore di Jorge Martin Dopo due anni di dominio,...