Cinque importanti vantaggi dell’acquisto di ricambi usati
La tua auto è in panne e devi ripararla, ma i pezzi di ricambio costano troppo. Soprattutto in questo momento, che l’inflazione ha aumentato a dismisura il costo delle riparazioni. Il meccanico ti propone dei pezzi usati, ma tu non sai se fidarti, anche perché hanno un prezzo molto inferiore rispetto a quelle ufficiali. In realtà i ricambi usati e garantiti, come quelli che trovi su Ovoko, sono molto affidabili, hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo e altri vantaggi. Ve ne elenchiamo cinque, tra cui anche quello del rispetto ambientale.
1. Disponibilità immediata
A volte succede che portiamo la macchina dal meccanico e dobbiamo aspettare settimane per riaverla indietro. In particolare in questi mesi perché a causa della guerra, della pandemia e della crisi dei componenti, il mercato è diventato molto più lento che in passato e le componenti sostitutive arrivano in Europa con molto ritardo. Per questo, puntare su ricambi usati è un ottimo modo di procedere, anche perché molti modelli diversi utilizzano lo stesso tipo di componenti elettriche, di pneumatici o di batterie, magari rigenerate. È, quindi, molto più semplice trovare un pezzo usato che un ricambio nel mercato dei ricambi, sia ufficiali, sia non ufficiali.
2. Riciclare fa bene all’ambiente
Comprare pezzi ufficiali, prodotti da OEM (Original Equipement Manufacturer, ovvero Produttori di equipaggiamenti originali) rappresenta un costo ambientale non indifferente. Spesso sono le stesse case automobilistiche a produrli, ma non nelle aziende europee, dove le componenti vengono spesso solamente assemblate, quanto in quelle dell’estremo oriente. Il trasporto su inquinanti navi cargo che bruciano ingenti quantità di carburante è un importante danno che l’uomo sta facendo all’ambiente. Uno studio dimostra che la vendita di ricambi usati consente di risparmiare oltre 85 milioni di barili di petrolio ogni anno. Inoltre, spesso queste componenti vengono prodotte in paesi in cui il livello di inquinamento è molto alto e la qualità della vita è bassa, proprio a causa dell’aria viziata: scegliere pezzi usati è un risparmio per te e per loro. Non solo, comprando l’usato stai facendo un acquisto che aiuta l’economia del territorio e di aziende piccole e medie della tua regione.
3. I ricambi usati soddisfano gli standard OEM
Se ti stai chiedendo se i ricambi usati siano sicuri e garantiti la risposta è affermativa. In realtà, la maggior parte di quelli riciclati è molto più efficiente di tanti presenti sull’Aftermarket, ovvero sul mercato dei ricambi non ufficiali. Allo stesso tempo gli standard che hanno gli OEM, al contrario, vengono soddisfatti. I pezzi, infatti, vengono scelti e testati. Se soddisfanno alcuni dati importanti vengono reimmessi nel mercato e garantiti, spesso per un periodo più lungo di tanti sostituti non ufficiali. La maggior parte delle componenti, infatti, può essere sostituita con gli usati: dalle batterie ai pneumatici, dai fari alle portiere, dagli specchietti ai sedili.
4. Gli sfasciacarrozze offrono valori nascosti
Tutte le auto da rottamare finiscono in discarica e dagli sfasciacarrozze. Spesso, i veicoli vengono spediti così come sono, mentre sarebbero moltissime le componenti ancora disponibili. Lasciarle lì rappresenta un grande spreco. Se, invece, l’acquisto di pezzi usati viene incentivato, allo stesso tempo viene incentivato il lavoro di recupero e il mercato si autoregola in tal modo, creando un beneficio all’ambiente e al portafoglio.
5. Pensa alle parti ricondizionate
Non solo le componenti possono essere prese e riutilizzate così come sono, ma tanti pezzi di ricambio, soprattutto quelli elettrici, vengono ricondizionati e rigenerati, un po’ come succede per gli elettrodomestici, i computer e gli smartphone. È il caso di lampadine, di batterie, di alcuni pneumatici. Questi pezzi talvolta costano più di quelli usati, ma sempre meno di quelli ufficiali, così come risultano più convenienti di altri sostitutivi non ufficiali presenti sull’Aftermarket.
Insomma, comprare ricambi usati è un vantaggio per molti motivi. È qualcosa che aiuta il portafoglio a rimanere più pesante e aiuta gli altri, l’ambiente, il territorio, l’economia locale. Se, infatti, anche tu hai bisogno di comprare componenti da sostituire alla tua macchina, pensa al rapporto qualità-prezzo e fai la scelta che ti fa risparmiare, ma allo stesso tempo ti permette di riparare la macchina più raramente. Infine, perché sprecare pezzi ancora utilizzabili e inquinare il mondo, quando questo è già fin troppo malato? I ricambi usati, sono la miglior opzione, per tutti.
Attualità
Nuovo Codice della Strada: tutto quello che cambia dal 2024...
Il giorno in cui il Senato ha dato il via libera definitivo al Nuovo Codice della Strada è arrivato. Una riforma che ci tocca tutti, chi più e chi meno e che introduce novità importanti per garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Tutto è pensato per ridurre gli incidenti, disciplinare meglio nuovi mezzi di trasporto come i monopattini elettrici e – diciamocelo – dare una stretta a chi proprio non riesce a seguire le regole.
Ma andiamo con ordine, perché di novità ce ne sono tante e meritano tutte un po’ della nostra attenzione.
Guida in stato di ebbrezza: tolleranza zero e nuove pene severe
Lo sappiamo tutti: mettersi al volante dopo aver bevuto o sotto l’effetto di droghe è una pessima idea. Le pene sono severe, ecco, ma ora sono ancora più dure. Perché? Beh, non c’è da stupirsi: i numeri parlano chiaro e sono terribili. Troppe vite spezzate, troppi incidenti che si potevano evitare. Che sia una birra di troppo o qualcosa di peggio, le conseguenze sono serie, pesanti e ti colpiscono dritto nel portafoglio, oltre che nella vita.
– Tassi alcolemici e sanzioni: Facciamola semplice. Se hai un tasso tra 0,5 e 0,8 g/l, preparati a pagare fino a 2.170 euro e addio patente per almeno 3-6 mesi. Superi questa soglia? Peggio per te: la multa arriva fino a 6.000 euro, patente sospesa fino a due anni e nei casi più gravi, potresti finire dietro le sbarre per un anno. Non è uno scherzo.
Ah, e poi c’è la novità dell’Alcolock. Cos’è, ti chiedi? Un dispositivo che non ti fa neanche accendere la macchina se hai bevuto. Zero tolleranza, sul serio. Sarà obbligatorio per chi è stato già beccato a guidare ubriaco. Forse, finalmente, riusciremo a evitare che qualcuno ci ricaschi.
Uso del cellulare alla guida: più che una distrazione, un pericolo
Non ci giriamo attorno: il cellulare alla guida è una piaga. Tutti lo sappiamo ma quanti riescono davvero a resistere alla tentazione di dare un’occhiata veloce al messaggio arrivato o alla notifica che vibra? Bene, ora ci sarà un motivo in più per resistere, perché le multe sono salite.
– Chi viene colto in flagrante rischia una multa tra 250 e 1.697 euro. Non solo: la patente può essere sospesa da una settimana fino a 15 giorni. E per chi insiste e viene beccato più volte? Si parla di multe fino a 2.588 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di 10 punti.
L’obiettivo è chiarissimo: meno distrazioni, più attenzione. Le distrazioni al volante sono un pericolo non solo per chi guida ma per tutti gli altri utenti della strada. E qui il messaggio è chiaro: basta scuse.
Neopatentati: restrizioni più lunghe per imparare meglio
I neopatentati sono considerati una categoria a rischio e non è difficile capire il perché: poca esperienza, magari un pizzico di spavalderia. Per questo, le limitazioni sono state estese.
– Il periodo in cui i neopatentati non possono guidare veicoli di elevata potenza è passato da uno a tre anni. Tre anni in cui dovranno fare pratica con auto che non superino una potenza specifica massima di 75 kW/t e comunque non oltre i 105 kW, che corrispondono a circa 142 cavalli.
È una scelta che può sembrare restrittiva, ma che mira a far crescere i nuovi conducenti in sicurezza, senza la pressione di dover gestire auto troppo potenti prima di essere veramente pronti.
Monopattini elettrici: più sicurezza, meno anarchia
Negli ultimi anni, i monopattini elettrici hanno letteralmente invaso le città italiane. Veloci, pratici, ma anche un po’ pericolosi, soprattutto per la mancanza di regole chiare. Bene, ora le regole ci sono e sono abbastanza stringenti.
- Targa e assicurazione obbligatorie: tutti i monopattini dovranno avere una targa e un’assicurazione. Sì, proprio così, non sono più chiacchiere. Basta con l’anarchia totale: ora, se succede qualcosa, bisogna sapere chi è stato, chi deve rispondere. Serve per responsabilizzare chi guida, ma soprattutto per avere un nome e un cognome in caso di incidente.
- Casco obbligatorio per tutti: Che tu sia un ragazzino o un adulto, il casco va messo. Punto. Non importa l’età, importa la sicurezza. E poi, niente strade super trafficate: solo quelle urbane e solo se il limite è sotto i 50 km/h. Insomma, ci vuole un po’ di testa.
Le sanzioni? Non sono uno scherzo. Parliamo di multe da 100 a 400 euro se vai in giro senza assicurazione e da 200 a 800 euro se ti mancano cose essenziali come i freni o le frecce. Più regole, più sicurezza, meno rischi. E meno problemi per tutti.
Autovelox e infrazioni: più precisione nei controlli
L’uso degli autovelox è stato spesso criticato, soprattutto quando sembrava più uno strumento per fare cassa che per garantire la sicurezza. Ora, con la riforma, si punta a un uso più mirato e preciso.
– Gli autovelox potranno rilevare più infrazioni contemporaneamente: oltre alla velocità, potranno segnalare la mancanza di revisione o il mancato pagamento dell’assicurazione. Saranno installati solo in zone ad alta incidentalità e vietati in strade urbane con limiti sotto i 50 km/h o extraurbane sotto i 90 km/h.
L’idea è di usarli dove davvero servono, non per riempire le casse dei Comuni ma per evitare tragedie.
Abbandono di animali: pene più severe per tutelare tutti
Una delle novità più importanti riguarda l’abbandono di animali lungo le strade. Questo comportamento non è solo crudele, ma è anche pericoloso per gli automobilisti. Chi abbandona un animale e provoca un incidente rischia fino a sette anni di carcere. La patente potrà essere sospesa da sei mesi a un anno.
È un messaggio forte: gli animali non si abbandonano, e chi lo fa non mette a rischio solo la vita di un essere indifeso ma anche quella degli altri utenti della strada.
Obiettivi della riforma: un futuro più sicuro per tutti
Con queste modifiche, il messaggio è chiaro: basta incidenti evitabili, basta rischi inutili. Serve una stretta vera, una mano ferma che riporti ordine sulle strade. Pene più severe, regole nuove per quei mezzi che finora erano un po’ fuori controllo e controlli più rigorosi. Tutto questo per cercare di ridurre il numero di tragedie che, troppo spesso, si potrebbero evitare. Le nostre strade devono tornare a essere sicure. Per tutti.
Però, diciamocelo: una legge, da sola, non può bastare. Serve anche il nostro impegno, quello di tutti. Non è solo questione di seguire le nuove regole: è questione di responsabilità, di prendersi cura gli uni degli altri quando siamo al volante. La sicurezza stradale è una sfida comune, qualcosa che riguarda ognuno di noi. E sì, con un po’ di impegno da parte di tutti, possiamo davvero fare la differenza.
Quindi, occhi aperti, testa sulle spalle e cuore in quello che facciamo: la strada è di tutti e ognuno di noi ha il dovere di renderla più sicura.
Motori
In EICMA una mostra storica di moto storiche e moderne
Si tratta di una rassegna per celebrare i 110 anni della manifestazione e chiamata “Eicma: 110 anni di design a due ruote”. La mostra è allestita alla Porta Sud di Rho Fiera Milano e porta in scena le 36 moto che hanno lasciato il segno per l’originalità e il primato con le loro forme, le proporzioni e i materiali.
Durante l’anteprima alla stampa di stamane, il presidente di EICMA Pietro Meda ha sottolineato “che questa mostra vuole essere un tributo alla ricerca di bellezza, che non racconta solo la storia EICMA e dell’industria delle due ruote, ma che ci porta dentro anche quella del nostro Paese, della società e della mobilità. È un percorso che affonda le radici nel saper fare italiano e che si arricchisce del contributo internazionale di tanti altri costruttori”.
Per l’ad Paolo Magri la mostra Eicma i 110 anni di design a due ruote “non ha l’ambizione di rappresentare un classifica delle moto più belle o semplicemente di metter in fila le moto in ordine temporale, ma è una proposta culturale, che ambisce a diffondere conoscenza e che accompagna i visitatori dentro l’affascinante percorso creativo e progettuale che compiono i designer: dal foglio bianco alla realizzazione finale”.
Tra le due ruote esposte si notano la muscolosa Moto Guzzi otto cilindri 500 del 1957, il Ciao 50 di Piaggio, l'eleganza della Laverda RGS 1000, ma anche ad altre regine indiscusse di tecnica e bellezza come la rara Honda NR 750 del 1991, la Bimota Tesi 1D SR e la Ducati Superleggera V4.
Motori
Lambretta J Starwave 125-200 svelata in anteprima mondiale
Debutta in anteprima mondiale ad EICMA 2024 la nuova Lambretta J, ovvero Junior. Si tratta di uno scooter leggero, di piccole-medie dimensioni che richiama il concetto della stessa J lanciata nel lontano 1964.
La nuova Lambretta J nasce ispirandosi al mondo del surf ed alla “beach culture”. Da qui il suo nickname Starwave.
Anche dal punto di vista tecnico, la nuova Lambretta J presenta tutte le caratteristiche distintive del brand, a partire dal potente quanto funzionale reparto sospensioni, con all’avantreno due ammortizzatori entrambi montati su un link detto “a ruota tirata”, mentre al posteriore spiccano due ammortizzatori su entrambi i lati.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, Lambretta J è disponibile in due versioni, J125 (124,6 cc) e J200 (174,5 cc), entrambe con un evoluto motore termico a 4 tempi.
La nuova Lambretta J Starvawe 125-200 sarà disponibile da giugno 2025
Continua anche lo studio anche della Lambretta Elettra che si contraddistingue per la sua propulsione elettrica di grandi prestazioni, nello specifico arriva ad una velocità massima di circa 110 km/h, grazie ad una potenza continua e di picco rispettivamente di 4 kW ed 11 kW, ed una coppia di 258 Nm.
Elettra assicura un’autonomia di percorrenza molto rassicurante, che varia dai 127 km (a velocità costante di 40 km/h) sino agli oltre 60 km (velocità costante di 80 km/h).
Tre le mobilità di guida: Eco - Ride e Sport