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Le pinze dei freni, anche semplicemente chiamate pinze freno, fanno parte del sistema frenante dell’automobile ed assolvono al compito di far premere le pastiglie dei freni sulla superficie del rotore in modo da far rallentare o arrestare la vettura. Le ruote dell’auto sono infatti attaccate a dei dischi in metallo, o rotori, i quali girano in contemporanea con le ruote. Le pinze, sorreggendo le pastiglie dei freni, nelle manovre di rallentamento e di arresto dell’auto fanno in modo che si crei con i rotori quell’attrito necessario per compiere le suddette manovre. Da un punto di vista prettamente tecnico la pinza del freno è composta dall’insieme dei componenti che sostengono e muovono le pastiglie dei freni (pistoni o cilindretti, solitamente realizzati in alluminio o acciaio cromato, perni guida ecc.).

Sul mercato si trovano due tipi principali di pinza freno:

  • Le pinze galleggianti o flottanti, le più diffuse, che in virtù di un sistema di slittamento laterale sono caratterizzate da una libertà di movimento rispetto al disco freno, che è fisso. Queste pinze possono muoversi in entrata ed in uscita rispetto al rotore ed hanno due pistoni sul lato interno dello stesso. Quando vengono azionati i freni, il pistone muoverà l’intera pinza esercitando attrito su entrambi i lati del rotore. 
  • Le pinze fisse sono immobili ed hanno i pistoni situati sui lati opposti del rotore. Le prestazioni di questa pinza sono migliori, l’unico inconveniente è però il costo decisamente più alto rispetto a quello della tipologia precedente.

L’interno della pinza del freno è composto da una coppia di dischi metallici connessi tra di loro con materiale d’attrito, anche conosciuti come pattini dei freni. Quando si aziona il freno, il liquido dei freni proveniente dal cilindro maestro dà luogo ad una pressione idraulica sui pistoni della pinza del freno, facendo in modo che le pastiglie premano contro la superficie del rotore. Essendo il rotore attaccato alla ruota, il suo rallentamento o arrestamento farà in modo che anche questa rallenti o si fermi. 

Per quanto riguarda il loro posizionamento, nella maggior parte dei casi le pinze sono collocate davanti al centro ruota o dietro al centro ruota. La sede di montaggio di questi accessori è spesso determinata dal cosiddetto packaging, ovvero dal vincolo determinato dai sottosistemi che costituiscono l’autotelaio. In altre parole, lo spazio di installazione si ricava considerando i componenti della sospensione e quelli del sistema sterzo. Adducendo due esempi concreti, nelle auto a trazione anteriore e motore trasversale la tiranteria dello sterzo viene solitamente installata in posizione arretrata, cosa che determina il posizionamento delle pinze freno davanti al centro ruota. Nei veicoli con motore longitudinale e trazione posteriore, dove i tiranti dello sterzo vengono posti in posizione avanzata, le pinze freno possono invece venir installate dietro al centro ruota. Questi due esempi mostrano in maniera chiara come la sede di montaggio delle pinze sia determinata dal posizionamento dei componenti della sospensione e del sistema dello sterzo.

Manutenzione e sostituzione

La durata operativa delle pinze dei freni non ha dei limiti specifici. Chiaramente uno stile di guida sobrio, accompagnato da una regolare manutenzione e pulizia del sistema frenante contribuiranno alla lunga vita di questo dispositivo. In alcuni casi sarà necessario intervenire per la sostituzione o il ripristino di qualcuno dei componenti della pinza in quanto difettosi. L’inceppo del pistone comporta ad esempio in genere la sua sostituzione. La corrosione del manicotto della guida della pinza renderà ugualmente necessario un intervento. Tutti i componenti della pinza, in quanto costantemente esposti a stress termici sono comunque soggetti ad usura; un altro problema è inoltre rappresentato dagli accumuli di sporcizia e dalle infiltrazioni d’acqua, causa rispettivamente di usura abrasiva e di corrosione. Il cattivo funzionamento del parapolvere può ugualmente avere delle ripercussioni sulle pinze. L’usura delle guarnizioni di tenuta del pistone può causarne la perdita di ermeticità e la corrosione. Come si evince dagli esempi sopra riportati, pur trattandosi di una parte di lunga durata, anche la pinza freno è soggetta a guasti ed usura.

L’insorgere di stridii o rumori inconsueti provenienti dalla zona delle ruote e la presenza di macchie di liquido di freni su queste rappresentano i segnali più comuni indicanti un problema alle pinze dei freni. Se questo dovesse verificarsi, è consigliabile far effettuare il prima possibile un controllo tanto delle pinze che dell’intero sistema frenante, in quanto potrebbe diventare pericoloso circolare con un’auto in queste condizioni. 

Ai fini di operare con efficienza su questa parte del sistema frenante, i produttori hanno messo in commercio appositi kit di revisione e riparazione, contenenti tutto il necessario per intervenire sulle pinze. Data la complessità dell’intervento, la sostituzione delle pinze dei freni dovrebbe essere affidata nelle mani di un meccanico specializzato, in quanto molti passaggi richiedono l’uso di un’attrezzatura speciale. Per spianare i pistoni occorre ad esempio una strumentazione apposita che permette di smontare le parti difettose senza intaccare la sede di montaggio dell’unità. Il danneggiamento della filettatura durante lo svitamento dei bulloni di fissaggio e dei perni guida corrosi, a causa di una forza eccessiva esercitata, potrebbe causare un danno irreversibile all’intera pinza, che dovrà essere sostituita. Durante il montaggio, perni guida e pistoni devono essere lubrificati con composti appositi, che non tutti conoscono. Anche in questo caso l’uso di un prodotto lubrificante non idoneo potrebbe condurre a guasti ben più gravi. Gli esempi sopra elencati mostrano l’alto grado di competenze tecniche necessarie per condurre un tale intervento.

Quando si opera sulle pinze, è inoltre raccomandabile effettuare un controllo generale di tutto quanto l’impianto frenante, in particolare delle pastiglie, il cui spessore o indice di usura andrà verificato attraverso l’ausilio di un apposito strumento. 

Cosa contiene un kit di riparazione pinza freno?

Un tale kit include tutte le parti che occorrono per la riparazione o la sostituzione dell’unità: pistoni, perni guida, cuffie, anelli di arresto e manicotti, spessori antirumore, lubrificante ecc. I kit si differenziano a seconda del produttore, che chiaramente ne decide il contenuto, e del modello auto cui sono destinati: alcuni non includono ad esempio i pistoni, venduti separatamente.  Va anche aggiunto che i kit di riparazione per le pinze freno anteriori possono differire da quelli per le pinze freno posteriori.

Nello scegliere uno di questi kit è sempre consigliabile optare per quelli delle migliori marche, ad esempio ABS, Bosch, Brembo, Febi Bilstein ecc., tanto per citarne alcune, in modo da essere sicuri della qualità dei pezzi, pur spendendo un po’ di più. 

Prima del loro acquisto è necessario informarsi bene sulle caratteristiche della propria auto (marca, modello, anno di produzione, tipo di carrozzeria, tipo di pinza, marchio del sistema di drenaggio, diametro del pistone ecc.) per essere certi di optare per il prodotto giusto, evitando problemi di incompatibilità. In caso di dubbi, si può consultare il libretto dell’auto o anche fare una ricerca su internet, dove in diversi siti specializzati si troveranno tutte le informazioni che occorrono.

Ci auguriamo che la lettura di questo articolo sia stata utile.

Le informazioni sul kit di riparazione della pinza freno sono tratte da pezzidiricambio24.it

Informazioni sulla posizione della pinza del freno sul sito web meccanicadelveicolo.com

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Curiosità

Come ottimizzare il riscaldamento domestico: consigli e...

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L’inverno porta con sé il bisogno di creare ambienti confortevoli e caldi, rendendo essenziale un sistema di riscaldamento efficiente. La scelta e la gestione corretta degli impianti termici non solo contribuiscono al benessere domestico, ma anche a una maggiore sostenibilità e a un risparmio economico significativo. Vediamo di seguito le principali opzioni di riscaldamento e i consigli pratici per migliorare l’efficienza energetica in casa.

Tipologie di riscaldamento e scelta dell’impianto adatto

Il mercato del riscaldamento offre oggi una vasta gamma di soluzioni, ciascuna con caratteristiche specifiche. Tra le opzioni più comuni troviamo:

Caldaie a gas: Si tratta di una delle soluzioni più diffuse grazie al buon rapporto costo-beneficio. Le caldaie moderne, in particolare quelle a condensazione, garantiscono una maggiore efficienza riducendo i consumi.

Pompe di calore: Questa tecnologia utilizza fonti rinnovabili come l’aria o il terreno per generare calore, offrendo un’alternativa ecologica e altamente efficiente.

Riscaldamento a pavimento: Ideale per garantire una distribuzione uniforme del calore, è particolarmente efficace in combinazione con impianti a bassa temperatura come le pompe di calore.

Scegliere il sistema più adatto dipende da diversi fattori: la dimensione della casa, la zona climatica, l’isolamento termico e il budget disponibile. È importante rivolgersi ad un’azienda che si occupa di assistenza impianti termici per una valutazione personalizzata, in modo da scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Migliorare l’efficienza energetica del riscaldamento

Oltre alla scelta del sistema di riscaldamento, l’efficienza energetica gioca un ruolo fondamentale nel ridurre i consumi e i costi. Ottimizzare il rendimento del proprio impianto non significa solo scegliere la tecnologia giusta, ma anche intervenire sulla struttura dell’abitazione, gestire correttamente la temperatura e, quando possibile, integrare soluzioni rinnovabili.

Un buon isolamento termico è essenziale per evitare che il calore prodotto dal sistema di riscaldamento venga disperso all’esterno, riducendo quindi la necessità di consumare energia. Quando una casa è ben isolata, infatti, la temperatura interna resta stabile più a lungo, con un minore intervento dell’impianto di riscaldamento.

Interventi come la coibentazione del tetto e delle pareti, insieme all’installazione di doppi o tripli vetri, sono tra i più efficaci per migliorare l’efficienza energetica. In particolare, i tetti non isolati rappresentano una delle principali vie di dispersione del calore, poiché il calore tende a salire. Un buon isolamento del tetto impedisce che il calore entri nell’ambiente esterno e consente di mantenere la temperatura interna più stabile, con una significativa riduzione dei consumi energetici. Inoltre, l’uso di materiali isolanti moderni per le pareti esterne e interne permette di ridurre ulteriormente la dispersione di calore, evitando che l’impianto debba lavorare a pieno regime per mantenere la temperatura desiderata.

Un altro aspetto fondamentale per ottimizzare il rendimento dell’impianto di riscaldamento è la regolazione della temperatura. Spesso, i sistemi di riscaldamento vengono mantenuti su temperature troppo elevate, con un conseguente spreco di energia. L’adozione di termostati programmabili o smart consente di regolare la temperatura in base alle necessità quotidiane, evitando sprechi e migliorando il comfort. Ad esempio, durante le ore notturne o quando la casa è vuota, abbassare la temperatura di alcuni gradi può fare una grande differenza sui consumi. Allo stesso modo, durante le ore più calde della giornata, è possibile ridurre la temperatura nelle stanze che non vengono utilizzate, risparmiando energia senza compromettere il comfort.

Oltre alla regolazione, una manutenzione periodica degli impianti è essenziale per mantenerli efficienti nel tempo. I filtri, se trascurati, tendono a intasarsi, riducendo il flusso d’aria e aumentando il consumo di energia per riscaldare l’ambiente. La pulizia dei componenti principali, come la caldaia, e il controllo regolare della pressione dell’acqua e del funzionamento dei termostati sono operazioni che assicurano il buon funzionamento dell’impianto, riducendo i rischi di guasti e il conseguente aumento dei costi di riparazione. In generale, un impianto ben mantenuto consuma meno e dura di più, facendo risparmiare sia sulla bolletta che sulle spese di gestione.

Integrare il sistema di riscaldamento con fonti di energia rinnovabili è un modo intelligente per ridurre l’impatto ambientale e ottenere un risparmio energetico nel lungo periodo. Le soluzioni più comuni sono i pannelli solari termici e fotovoltaici. I pannelli solari termici, in particolare, possono essere utilizzati per riscaldare l’acqua sanitaria, riducendo la necessità di energia proveniente da fonti non rinnovabili. Quando utilizzati in combinazione con il riscaldamento a pavimento o altre soluzioni a bassa temperatura, i pannelli solari possono integrare l’impianto di riscaldamento e migliorare l’efficienza complessiva, permettendo di sfruttare l’energia solare gratuita. Anche l’installazione di pompe di calore rappresenta un passo importante verso la sostenibilità, sfruttando l’aria, l’acqua o il terreno per produrre calore in modo ecologico.

L’integrazione di queste tecnologie consente non solo di ridurre i costi energetici, ma anche di contribuire a un ambiente più sano, riducendo le emissioni di CO2 e l’utilizzo di combustibili fossili. Sebbene l’investimento iniziale possa essere significativo, gli incentivi fiscali e il risparmio sui costi a lungo termine rendono queste soluzioni sempre più accessibili e convenienti.

Anche le abitudini quotidiane influiscono sull’efficienza energetica del riscaldamento. Alcuni piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza sui consumi. Ad esempio, chiudere le porte delle stanze non utilizzate aiuta a concentrarvi il calore nelle zone più frequentate della casa, evitando che l’impianto lavori inutilmente per riscaldare ambienti vuoti. L’aria fresca è importante, ma è fondamentale fare attenzione ai tempi in cui si arieggiano gli ambienti: brevi periodi di ventilazione durante le ore più calde della giornata permettono di rinnovare l’aria senza disperdere il calore accumulato.

Inoltre, mantenere la temperatura del riscaldamento su livelli moderati può contribuire a un risparmio significativo. A volte basta abbassare di qualche grado la temperatura in casa per ridurre notevolmente i consumi senza compromettere il comfort. La temperatura ideale in inverno si aggira intorno ai 18-20°C, ma ogni abitazione ha le sue caratteristiche, e regolare il riscaldamento in base alle esigenze personali è sempre la scelta migliore.

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Curiosità

Perché regalare un calendario dell’Avvento beauty 2024

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Ogni anno il periodo natalizio si arricchisce di nuove tradizioni e idee regalo che sanno catturare l’attenzione dei consumatori. Tra queste, il calendario dell’Avvento rappresenta uno degli elementi più amati. Originariamente pensato per accompagnare il conto alla rovescia verso il Natale, oggi questo oggetto è diventato un’occasione per scoprire prodotti nuovi e di qualità in un formato unico. In particolare, il calendario dell’Avvento beauty 2024 si propone come una delle opzioni più interessanti per coloro che desiderano sorprendere i propri cari con un dono sofisticato, originale e personalizzabile. Ma perché questa idea regalo è così speciale?

Una tradizione che si rinnova

Il calendario dell’Avvento, nato come semplice contenitore di cioccolatini o piccoli oggetti, ha subito una vera e propria evoluzione negli ultimi anni. Ora non si tratta più solo di un passatempo per i bambini, ma di un prodotto che riesce a conquistare un pubblico adulto grazie alla sua capacità di coniugare praticità e piacere. Il formato beauty è un perfetto esempio di questa trasformazione: ogni finestra nasconde un piccolo tesoro, che può essere un prodotto per la cura della pelle, un cosmetico o una fragranza. Questo non solo rende il conto alla rovescia verso il Natale più emozionante, ma permette anche di testare una vasta gamma di articoli di bellezza.

Il valore aggiunto della scoperta

Regalare un calendario dell’Avvento beauty 2024 significa offrire molto più di un semplice oggetto. È un invito alla scoperta. Per chi ama il mondo della cosmetica, aprire ogni giorno una nuova casella rappresenta un’esperienza di piacere e curiosità. I prodotti inclusi, spesso in formato mini o travel size, permettono di provare nuove marche o linee senza dover acquistare confezioni intere. Questo aspetto è particolarmente apprezzato da chi è sempre alla ricerca di novità, ma desidera anche evitare sprechi. Inoltre, molte aziende propongono calendari con selezioni di articoli esclusivi o limited edition, rendendo l’esperienza ancora più preziosa.

Personalizzazione e varietà

Un altro motivo per cui il calendario dell’Avvento beauty è un regalo così amato è la sua capacità di adattarsi a ogni esigenza. Esistono opzioni per tutti i gusti e le fasce di prezzo, dai calendari di marchi di lusso a quelli di brand accessibili. Questa varietà consente di trovare facilmente la soluzione perfetta per ogni persona. Ad esempio, ci sono calendari dedicati esclusivamente alla skincare, ideali per chi è attento alla cura del viso, oppure quelli che includono una selezione di trucchi per gli appassionati di make-up. Alcuni calendari, poi, si distinguono per la loro attenzione alla sostenibilità, utilizzando confezioni eco-friendly e prodotti cruelty-free.

Un dono che dura nel tempo

A differenza di molti regali che finiscono per essere dimenticati dopo le feste, il calendario dell’Avvento beauty offre un piacere prolungato. Ogni casella rappresenta una piccola sorpresa quotidiana che accompagna chi lo riceve per quasi un mese intero. Questo contribuisce a creare un ricordo positivo e duraturo dell’esperienza, rafforzando il legame emotivo con chi ha scelto il regalo. Inoltre, molti prodotti inclusi nei calendari hanno una durata che va ben oltre il periodo natalizio, trasformandosi in una parte integrante della routine di bellezza quotidiana.

L’importanza del packaging e del design

Un elemento spesso sottovalutato, ma fondamentale, è il design dei calendari dell’Avvento beauty. Questi prodotti sono infatti pensati per essere non solo utili, ma anche esteticamente piacevoli. Le confezioni sono curate nei minimi dettagli e spesso ispirate ai temi natalizi, con colori vivaci, illustrazioni elaborate e un’impostazione che richiama l’idea di un dono prezioso. Questo aspetto li rende anche un elemento decorativo per la casa durante le festività, aggiungendo un tocco di eleganza e magia all’ambiente. Regalare un calendario dell’Avvento beauty significa quindi offrire un oggetto che combina estetica e funzionalità in modo impeccabile.

Una scelta strategica per i regali natalizi

Nel contesto dei regali di Natale, trovare l’idea giusta non è sempre semplice. Il calendario dell’Avvento beauty rappresenta una soluzione intelligente e versatile, capace di adattarsi a diverse situazioni. È perfetto come regalo principale, ma anche come pensiero più informale, ad esempio per colleghi o amici. Inoltre, la vasta gamma di opzioni disponibili consente di rispettare qualsiasi budget senza rinunciare alla qualità. Questo lo rende una scelta strategica per chi vuole sorprendere e deliziare, offrendo al tempo stesso un’esperienza unica.

Regalare un calendario dell’Avvento beauty 2024 non significa solo donare un oggetto, ma creare un’esperienza memorabile e carica di emozioni. La combinazione di sorpresa, varietà e qualità rende questo tipo di regalo un’opzione perfetta per chi desidera fare una scelta originale e significativa durante le festività.

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Attualità

Matteo Fraziano trionfa a “Tu si que vales...

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Ci sono serate che restano impresse nella memoria e quella del 16 novembre scorso, con la finale di Tu si que vales 2024, è stata senza dubbio una di queste. In diretta TV, milioni di spettatori hanno visto trionfare un giovane artista, Matteo Fraziano, che con la sua arte delle ombre cinesi ha conquistato cuori e applausi. È un talento che nasce dal niente, quasi per caso, e finisce per toccare le corde più profonde dell’anima.

La magia delle ombre e un giovane romano autodidatta

A soli 23 anni, Matteo Fraziano, romano, ha sorpreso tutti con la sua abilità straordinaria di trasformare mani e luce in pura poesia visiva. Parliamo di ombre cinesi, una forma d’arte antica che pochi oggi padroneggiano davvero, e che lui ha appreso da autodidatta. Ha passato notti insonni davanti a una lampada, le dita che disegnavano figure in continuo divenire, a sperimentare senza sosta, inseguendo una passione che sembrava tanto strana quanto irresistibile.

È stato un percorso solitario“, ha raccontato Matteo poco dopo la vittoria, con il sorriso stanco di chi ha vissuto un sogno diventare realtà. La sua dedizione è stata totale, un viaggio fatto di prove e errori, che lo ha portato, passo dopo passo, a padroneggiare una tecnica che trasforma semplici giochi di luce in autentiche emozioni. E come se non bastasse, Matteo è anche uno studente di psicologia: tra libri e ombre, ha trovato un modo tutto suo per comprendere e interpretare le emozioni umane.

Un percorso indimenticabile a “Tu si que vales”

Quando Matteo è salito sul palco per la prima volta, il pubblico è rimasto senza parole. Le sue mani diventavano animali, persone, scene che raccontavano storie di ogni genere. Maria De Filippi ha voluto fortemente che Matteo arrivasse fino in finale e l’ha dimostrato attivando la sua clessidra senza esitazioni. Già da allora, per chi lo guardava, era chiaro: Matteo non è solo tecnica. Lui ha la capacità unica di creare emozioni da qualcosa di così semplice come la luce e le mani. “Era evidente sin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale“, ha sottolineato Rudy Zerbi durante la semifinale.

La finale di Tu si que vales è stata un vero spettacolo di talenti. C’erano i Ssaulabi, un gruppo di ballerini acrobatici provenienti dalla Corea, e i The Phobias, un collettivo teatrale che esplora le paure umane attraverso il mimo e la recitazione. Ma tra tutte queste incredibili performance, Matteo si è distinto. Con la sua arte delle ombre, ha dipinto il palco di emozioni vere, regalando al pubblico momenti che nessuno dimenticherà.

Un talento premiato con il cuore del pubblico

Alla fine, il pubblico non ha avuto dubbi, il voto è stato chiaro. Matteo Fraziano ha stravinto, senza mezzi termini, perché quello che ha fatto, quello che ha mostrato, è arrivato dritto al cuore, senza filtri, senza fronzoli. Nel momento della premiazione, Matteo era lì, con la voce che gli tremava dall’emozione e ha detto poche parole, ma potentissime: “Questo è per mia madre, che ha sempre creduto in me“. Centomila euro in gettoni d’oro, sì, ma il valore vero era in quelle parole semplici, genuine, piene di amore. E in quel momento, lo abbiamo sentito tutti, quell’amore. Ci ha scaldato il cuore, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.

La passione che ha conquistato l’Italia

Matteo non è diventato un artista per caso. La sua è una storia di dedizione. Cresciuto in un quartiere popolare di Roma, è stato un video su internet a farlo innamorare delle ombre cinesi. E così, inizia il suo percorso: giornate intere passate a perfezionare una tecnica che sembrava quasi dimenticata, senza un maestro, senza una scuola. Un percorso da autodidatta che lo ha portato a fare piccoli spettacoli in teatri locali, fino al palco di uno dei programmi più seguiti in Italia.

All’inizio non sapevo nemmeno se ci fosse un futuro per me con le ombre cinesi“, ha raccontato Matteo. Ma la sua passione era troppo grande per fermarsi. Oggi, il suo sogno è quello di portare quest’arte nei teatri di tutto il mondo, dimostrando che un’arte così antica può ancora incantare, stupire e soprattutto emozionare.

Il futuro di Matteo: nuove sfide e grandi sogni

Il successo ottenuto a Tu si que vales ha aperto a Matteo numerose porte. I social media sono esplosi, con l’hashtag #MatteoFraziano che è subito diventato virale. “È incredibile come qualcosa di così semplice possa toccare così tanti cuori“, ha scritto un utente su Twitter (X). E proprio grazie a questo clamore, si parla già di possibili collaborazioni importanti: festival internazionali, compagnie teatrali, forse anche uno spettacolo tutto suo.

Il giovane artista, dal canto suo, sembra avere le idee chiare: “Voglio portare l’arte delle ombre nei teatri di tutto il mondo. Voglio far vedere alla gente che anche una forma d’arte semplice e antica può ancora raccontare qualcosa di nuovo“.

Un’edizione di “Tu si que vales” che resterà nei cuori

La finale di Tu si que vales 2024 è stata una serata memorabile, ricca di talenti straordinari e sorprese. Domenico De Martino, con la sua simpatia e la sua energia contagiosa, ha conquistato la “Scuderia di Gerry Scotti” aggiudicandosi un viaggio a Parigi, un premio simbolico ma significativo per chi ha saputo strappare sorrisi a tutti.

Matteo Fraziano, invece, ha fatto qualcosa che è andato oltre, qualcosa di più profondo, qualcosa che ti prende e ti scuote. Ha dimostrato che anche in questo mondo tutto pieno di tecnologia, in mezzo a talent show che sembrano copie l’uno dell’altro, c’è ancora spazio per la magia. Quella magia vera, quella che non riesci nemmeno a descrivere a parole, ma che la senti, la senti dentro di te. Le sue ombre, semplici giochi di luce, erano molto più di quello che vedevi: c’era qualcosa che andava oltre lo schermo, oltre la performance. Un tocco di magia che ci ha fermato tutti per un attimo, ci ha fatto sentire qualcosa di vero.

Per questo, la sua vittoria non è stata solo un trofeo, non era solo un premio. No, era molto di più. Era la prova che i sogni, quelli veri, quelli che ci portiamo nel cuore, possono ancora vivere. Era per chi ci crede ancora, per chi sa che l’arte ha questo potere straordinario di emozionare, di toccare, di stupire. E forse, chissà, anche di cambiare un po’ il mondo.

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