Un’avvincente produzione itinerante del Cirque du Soleil, denominata Kurios: Cabinet of Curiosities, ha debuttato il 24 aprile 2014 a Montreal, Quebec, Canada. La regia e creazione dello spettacolo sono ad opera di Michel Laprise. Il tema centrale è un inventore di fine Ottocento che crea una macchina in grado di sfidare le leggi di tempo, spazio e dimensione. Rivoluzionando tutto ciò che lo circonda con elementi steampunk, il protagonista viene affiancato da personaggi provenienti da un’altra dimensione, con i quali interagisce.
Il Cirque du Soleil affrontò un periodo critico durante la pandemia, quando le attività mondiali legate allo spettacolo si bloccarono. In quei giorni cupi, si temette che la fine del circo potesse portare con sé la scomparsa dei sogni e dello stupore. Fortunatamente, tali timori non si sono concretizzati, e l’entusiasmo per il circo è rinato più vivido che mai.
La salvezza del Cirque du Soleil
Nel marzo 2020, il Cirque du Soleil annunciò la cancellazione di 44 spettacoli in tutto il mondo. L’intervento salvifico giunse dall’ente finanziario Catalyst Capital Group, che investì una cifra compresa tra i 300 e i 375 milioni di dollari per ridimensionare il debito e sostenere i dipendenti. La compagnia assunse anche la responsabilità di rimborsare i biglietti per gli spettacoli annullati, come evidenziato dal caso di una famiglia italiana il cui rimborso ammontava a € 371,74.
Il ritorno del Cirque du Soleil in Italia con KURIOS – Cabinet of Curiosities
Sotto il motto “l’attesa è finita”, il Cirque du Soleil Entertainment Group torna in Italia nel 2023 con KURIOS – Cabinet of Curiosities, in collaborazione con Show Bees e Vivo Concerti. La prima a Roma il 21 marzo segnò l’inizio di un tour italiano di successo, con oltre 130.000 biglietti venduti.
Il 35° spettacolo del Cirque du Soleil: KURIOS – Cabinet of Curiosities
Questo spettacolo, ideato nel 1984, vede la partecipazione di un cast composto da 49 artisti provenienti da 17 paesi diversi. L’evento attira un’ampia platea, con un’area dedicata ai selfie, servizi igienici portatili, banchetti per l’acquisto di gadget e ben quattro bar distribuiti tra i vari settori. I prezzi dei biglietti variano tra i 29 e i 100 euro, dimostrando che lo spettacolo vale l’investimento richiesto, pur non essendo alla portata di tutte le famiglie.
Un’esperienza spettacolare che celebra l’eccezionale
Oltre alla straordinaria organizzazione che trasporta gli spettatori in un ambiente completamente diverso dalla sobrietà teatrale, il Cirque du Soleil offre un’esperienza unica che permette agli adulti di credere nell’eccezionale e nelle capacità dell’essere umano di sfidare le leggi della fisica.
Un omaggio alla meraviglia della realtà oltre le apparenze
Il regista Michel Laprise celebra la meraviglia della realtà che va oltre le apparenze, conducendo gli spettatori attraverso una camera delle meraviglie del Ricercatore, un laboratorio che evoca l’epoca della Rivoluzione Industriale. Ai lati del palcoscenico, due stanze affascinanti richiamano le invenzioni di Nikola Tesla, una dedicata al suono e l’altra all’elettricità, collegate da un arco centrale maestoso che sovrasta la scena. Nascosta all’interno di questo arco, un rivelatore di onde, si trova l’orchestra, guidata da Raphaël Beau e composta da sei talentuosi musicisti che eseguono dal vivo.
Un inizio travolgente: Caos Synchro 1900
Lo spettacolo ha inizio con il primo atto, chiamato Caos Synchro 1900, che prende il via alle 11:11 e si conclude alle 11:12, sottolineando come “la realtà sia relativa”. Una strabiliante macchina steampunk lunga ben 19 metri, simile a una locomotiva e appartenente al Signor Microcosmo, dà origine a una moltitudine di creature bizzarre e indomite provenienti dal “future past”, un retrofuturismo del XIX secolo. Questa compagnia di artisti, acrobati, giocolieri, percussionisti e ballerini invade il palcoscenico con una celebrazione esuberante di acrobazie, ritmi e coreografie, irradiando un’energia magnetica e travolgente.
Una serie di curiosità affascinanti
Superato questo momento di caos, l’opera prosegue con una serie di atti successivi, o meglio, altre curiosità, che emergono dalla stanza del Ricercatore. Ognuna di queste si manifesta su una struttura separata, come un modulo o un edificio, integrandosi perfettamente nel paesaggio scenico ideato dal geniale Stéphane Roy.
Costumi e trucco: un omaggio al passato e all’innovazione
Nelle note di regia, si evidenzia il lavoro del designer di costumi Philippe Guillotel e della truccatrice Eleni Uranis, i quali hanno creato forme inedite che richiamano i costumi Bauhaus o l’Ubu re di Alfred Jarry. Emblematici sono i personaggi di Kurios Winch e Kurios Plunger, buffi assistenti del Ricercatore che evocano insetti, “aggiustati” con materiali metallici e cuoio in modo rudimentale. Merita un plauso il costume e il trucco di Nico, l’Uomo Fisarmonica, il quale può apparire estremamente piccolo o estremamente alto grazie ai suoi pantaloni ripiegabili come un origami, confezionati con un materiale solitamente impiegato nelle fodere delle calzature e ispirati alle prime camere oscure utilizzate in fotografia.
Altrettanto degno di nota è l’abbigliamento della cantante e violoncellista Klara, il cui costume è un omaggio alle prime divise delle aviatrici del XX secolo. Il suo trucco, una combinazione di pietre e disegni geometrici, riflette la luce e crea un’aura di mistero attorno al suo personaggio.
Un cast eclettico e talentuoso
Il cast di KURIOS è composto da artisti provenienti da tutto il mondo, ognuno con abilità uniche e speciali. Tra loro, spiccano il duo di trapezisti russi, i gemelli Igor e Dmitry, che eseguono un’affascinante performance di forza e precisione, mentre volano sospesi sotto al “Ricercatore”. Altri artisti di rilievo sono i giocolieri ucraini, che si esibiscono in un’elaborata danza di oggetti volanti, e l’artista aereo Yoann, che fa sospirare il pubblico con la sua performance di equilibrio sulla ruota Cyr. Anche la contorsionista Elastina e il funambolo inglese Mr. Walker aggiungono un tocco di eccitazione e suspence allo spettacolo.
L’immaginario proposto rappresenta un Umanesimo della tecnica, in cui non vi è solo progresso e macchinari, ma anche uomini e donne capaci di creare stupefacenti architetture fisiche e di dar vita a forme incantevoli con la loro immaginazione. Si incontrano creature fantastiche e ibride dalle dimensioni esagerate, cyborg, robot e animali meccanici dallo stile leggermente punk, a testimoniare la bellezza dell’ambiguità plurale che ribalta i paradigmi e infonde coraggio. Merita senza dubbio un applauso a scena aperta.
Una libertà attraente e incontenibile è ciò che l’ensemble comunica, seguita da una serie di divisioni in diversi segmenti e crescenti interessi, potremmo dire, che si sviluppano dalla camera del Ricercatore. Ognuno di questi elementi è presentato su una struttura separata, un modulo o un’edificio, che si fondono nell’ambientazione ideata da Stéphane Roy.
Le performance che compongono lo spettacolo
Attualmente, Kurios offre una serie di atti circensi tra i quali:
- Chaos Synchro
- Altalena russa
- Bicicletta aerea
- Contorsionismo
- Equilibrio su sedie
- Rola Bola
- Rete acrobatica
- Fasce aeree
- Giocoleria con lo yo-yo
- Banquine
Alcuni atti, invece, sono stati ritirati o sono in rotazione, come:
- Equilibrio sulle mani
- Carrello aereo
- Palo cinese
La musica di Kurios
La colonna sonora dello spettacolo è stata composta da Raphaël Beau, in collaborazione con Guy Dubuc e Marc Lessard (noti come Bob e Bill), che hanno sapientemente fuso il jazz all’elettro swing. Il lancio dell’album, intitolato “Kurios about Music”, è avvenuto il 9 dicembre 2014, seguito da una performance della band Kurios e da un evento dopo lo spettacolo del 10 dicembre 2014.
Le tracce del CD
L’album include i seguenti brani:
- “11h11” (Apertura)
- “Steampunk Telegram” (Bicicletta aerea)
- “Bella Donna Twist” (Chaos Synchro 1900)
- “Gravity Levitas” (Altalena russa)
- “Monde inversé” (Mondo capovolto)
- “Hypnotique” (Contorsionismo)
- “Departure” (Teatro delle mani/Transizione a Rola Bola)
- “Fearsome Flight” (Rola Bola)
- “Clouds” (Rete acrobatica)
- “Créature de siam” (Duo di fasce aeree)
- “Wat U No Wen” (Banquine)
- “You Must be Joking” (Finale)
Tra gli interpreti delle canzoni dello spettacolo troviamo Eirini Tornesaki, dal 24 aprile 2014 al 19 marzo 2017, e Sophie Guay, dal 19 marzo 2017 ad oggi.
Alterare la realtà attraverso l’immaginazione: Kurios – Cabinet of Curiosities
Riuscire a modificare la realtà servendosi della forza della nostra fantasia? Proprio questo è l’interrogativo che sorge alla visione di “Kurios – Cabinet of Curiosities“, spettacolo prodotto dal Cirque du Soleil, capace di condurre gli spettatori in un universo affascinante e inspiegabile, in cui si viene a tal punto confusi da domandarsi: “Sta accadendo realmente oppure è un’illusione della mia mente?”.
Si spalancano le porte dell’armadio delle meraviglie di un geniale creatore, il quale osa infrangere le regole dello spazio e del tempo per rivoluzionare il contesto che lo circonda: bizzarre e singolari figure lo guidano in un mondo sorprendente, dove l’immaginazione si accende e le sue stranezze prendono forma, una dopo l’altra, davanti ai suoi occhi increduli. Un ambiente rovesciato di lirismo e comicità, in cui ciò che è visibile svanisce e le prospettive mutano.
“Kurios – Cabinet of Curiosities” rappresenta un’abile fusione di rarità inusuali e strabilianti acrobazie, un grandioso spettacolo in puro stile Cirque du Soleil. “Kurios” sarà la dimostrazione che, grazie al potere dell’immaginazione, non esistono limiti alle possibilità.
La realtà è tutta relativa
Padrone di casa, il Cercatore è un ingegnoso inventore dotato di una fanciullesca innocenza. Crede in un mondo invisibile dove risiedono le idee più folli e i sogni più grandi; presto scoprirà che, per chi si abbandona alla propria intuizione e immaginazione, la meraviglia è a portata di mano.
Creature degli abissi marini, che incarnano anguille elettriche all’interno dell’armadio del Cercatore, prendono vita in questo straordinario, rapido e fluido atto di contorsionismo. Gli agili artisti realizzano una serie di sorprendenti piramidi e figure ad un ritmo sbalorditivo, utilizzando la Mano Meccanica come base.
Il tuttofare perfetto, Nico l’uomo fisarmonica è un po’ timido, a tratti goffo e molto sensibile. Il suo costume gli permette di piegarsi di molto in avanti o di ergersi dritto in piedi per raggiungere l’altezza-sguardo di chiunque, anche il tuo!
Un intrepido Aviatore, esperto nella disciplina del rola bola, atterra dolcemente e con eleganza a bordo del suo piccolo aereo a elica, che utilizzerà come base. In equilibrio sulla sua straordinaria e vacillante struttura, l’artista poggia cilindri e assi su una piattaforma inserita in un trapezio di Washington. L’apparato sospeso si muove su e giù e oscilla in un lungo movimento pendolare, un’impresa straordinaria che richiede un eccezionale senso dell’equilibrio.
Klara il telegrafo dell’invisibile rappresenta la nostra ossessione per le telecomunicazioni nell’età d’oro del trasporto su rotaie, quando furono inventati il telegrafo e il grammofono. Ha un linguaggio tutto suo e può ricevere onde alfa girando sui talloni e orientando i cerchi della sua gonna in varie direzioni.
Gli ospiti a cena rimangono sbalorditi dai poteri telecinetici di uno dei loro commensali, in grado di far muovere un lampadario sospeso sopra le loro teste. Un altro invitato lo mette alla prova, accumulando sedie nel tentativo di raggiungere il lampadario. Improvvisamente, il gruppo scopre che il loro perfetto sosia esiste in un universo parallelo proprio sopra di loro, dove la medesima scena si sta svolgendo… ma al contrario!
Mademoiselle Lili è una pittrice, un’attrice e una poetessa che rappresenta l’inconscio, il sé intuitivo e il lato fragile del sig. Microcosmos. Abita nel cappotto del suo ospite. Sbirciando da vicino oltre la porticina posizionata sulla pancia del sig. Microcosmos, potresti intravedere i locali arredati abitati da questa piccola signora, con tanto di poltrona e altri accessori immancabili in una casa in stile vittoriano.
Il sig. Microcosmos va a tutta velocità! Questo tipo tuto d’un pezzo è il leader del gruppo e rappresenta il progresso tecnologico. Il suo mondo è forte e massiccio ed evoca il treno a vapore, robusti edifici, la Torre Eiffel e il Grand Palais. Alimentato dal suo stesso vapore, si muove in un ecosistema autonomo e autosufficiente.
Sopra un immenso oceano, creature marine volteggiano, rimbalzano e si rilanciano su una rete che copre l’intero palcoscenico. La loro esibizione in stile stradale si combina con autentiche tecniche di trampolino.
Questi buffi, imperfetti e malfunzionanti automi sono frutto dell’incontrollata fantasia del loro inventore.
Cosa ne pensa la critica
Lo spettacolo Kurios è stato accolto con entusiasmo dalla critica. Il Toronto Star ha elogiato l’opera, affermando che “Kurios è il miglior atto del Cirque du Soleil degli ultimi anni”. Anche The Gazette ha lodato lo spettacolo, definendolo “un classico che scorre come un orologio e potrebbe andare avanti all’infinito”.
The Globe and Mail lo ha descritto come una “nuova produzione cinetica, fantastica e sorprendente”. In occasione del debutto a San Francisco, il San Francisco Chronicle lo ha definito “il miglior spettacolo del Cirque du Soleil da molto tempo”, mentre il San Jose Mercury News ha scritto: “Per il suo 30° anniversario, il Cirque du Soleil ha creato un mondo oscuro e misterioso che evita i colori vivaci tipici della compagnia canadese francese”.
Infine, Chris Jones del Chicago Tribune ha scritto: “Il Cirque è tornato in grande stile con uno spettacolo straordinario, ricco di dettagli, potente, fantastico e in generale sorprendente, che rivela l’incredibile capacità artistica di questa compagnia di esplorare e trasformarsi. Uno spettacolo da non perdere assolutamente. Anche la musica, cantata dalla cantante greca Eirini Tornesaki, è incantevole”.
Dietro le quinte di questo show, ci sono numeri sorprendenti e curiosità che rendono l’esperienza del pubblico ancora più interessante.
122 membri del tour da 27 paesi
KURIOS è composto da una grande squadra di artisti e tecnici. Attualmente, il tour conta 122 membri provenienti da 27 paesi diversi. Questi professionisti si dividono in cinque dipartimenti, suddivisi in tre reparti: Gestione della compagnia, Servizi al pubblico (prima fila), Servizi turistici, Tecnico (spettacolo e sito) artistico (Artisti e personale artistico).
50 artisti su KURIOS di 17 nazionalità diverse
Tra i membri del tour, ci sono ben 50 artisti provenienti da 17 diverse nazioni. Il 60% di essi ha già lavorato con il Cirque du Soleil in precedenza, mentre gli altri sono nuovi membri del cast. Uno degli aspetti più interessanti di questo show è la sua capacità di unire artisti provenienti da paesi diversi, ognuno con la propria esperienza e abilità, per creare uno spettacolo unico nel suo genere.
Circa il 60% degli artisti ha già lavorato con il Cirque du Soleil in precedenza
Come accennato in precedenza, la maggior parte degli artisti di KURIOS ha già lavorato in precedenza con il Cirque du Soleil. Questo non solo dimostra la qualità degli spettacoli prodotti dalla compagnia, ma sottolinea anche l’importanza che il Cirque du Soleil dà alla soddisfazione dei propri dipendenti, in modo da creare un ambiente di lavoro familiare e accogliente.
Tra i membri della tournée ci sono sia quelli nuovi sia quelli che hanno lavorato per oltre 20 anni con il Cirque
Il Cirque du Soleil è noto per la sua capacità di valorizzare i talenti dei propri dipendenti e di supportarli durante la loro carriera. In KURIOS, ci sono membri della troupe che hanno lavorato con la compagnia per oltre 20 anni, così come nuovi arrivati pronti ad esibirsi e a portare freschezza e innovazione allo spettacolo.
KURIOS si esibisce con 6-10 spettacoli a settimana
KURIOS si esibisce in media da 6 a 10 volte a settimana, a seconda della città in cui si trova. Ogni spettacolo richiede una grande preparazione e impegno da parte dei membri della troupe, che si esibiscono con passione e dedizione ad ogni rappresentazione.
In ogni città, lavoriamo con 150 cirquadors (personale locale) per completare l’esperienza della nostra forza lavoro. KURIOS non sarebbe un successo senza l’aiuto di 150 cirquadors locali, che collaborano con la compagnia in ogni città in cui lo spettacolo si esibisce. Questi lavoratori svolgono un ruolo fondamentale nell’organizzazione del tour, assicurandosi che tutto sia perfetto per gli artisti e il pubblico.
La cucina
La cucina è il luogo dove tutti i membri della troupe si incontrano per condividere momenti di relax e svago lontano dal lavoro. Qui si possono gustare i pasti preparati dallo chef della compagnia, che serve circa 300-400 pasti al giorno, compresi quelli per i cirquadors.
Palcoscenico
Il palcoscenico di KURIOS è uno dei più bassi tra tutti gli spettacoli del Cirque du Soleil. Alto solamente 61 cm, questa scelta è stata fatta dal regista Michel Laprise per consentire agli artisti di avere una maggiore vicinanza con il pubblico. Il palco è composto da 160 pannelli indipendenti e presenta 640 piccoli fori utilizzati per il montaggio e lo smontaggio.
Per ottenere una finitura 3D è stata utilizzata una nuova tecnica. Il silicone è stato versato su una tavola di legno di 100 anni, diventando poi uno stampo nel quale abbiamo colato la vernice. Quest’ultima è stata rimossa dallo stampo e applicata al palco. Per conferire al legno la sua ricca finitura, sono state necessarie 26 passate di pittura e di vernice trasparente. Il risultato finale è molto convincente, ma il lavoro richiesto è stato enorme!
Oggetti di scena
KURIOS è lo spettacolo del Cirque du Soleil con il maggior numero di oggetti di scena, ben 426. Tra questi, spicca la mano gigante, composta da un guscio in fibra di vetro, azionata da due persone tramite un meccanismo di pedali e ingranaggi. La mano meccanica pesa 340 kg, mentre la mongolfiera è realizzata con uno schermo per proiezione di 4,3 metri di diametro.
Costumi/Make Up
La troupe di KURIOS è composta da 50 artisti, ognuno con il proprio costume e trucco personalizzato. Nel guardaroba sono presenti oltre 120 look di costumi diversi, per un totale di oltre 8000 oggetti di costume, compresi accessori, scarpe e parrucche. Tutti gli artisti sono responsabili del proprio trucco per ogni spettacolo, e il tempo necessario può variare dai 40 ai 120 minuti.
L’80% del tessuto dei costumi è fatto su misura, utilizzando tessuti bianchi tinti a mano e stampati su colori personalizzati nel laboratorio di costumi di Montreal. Per realizzare il costume dell’uomo fisarmonica, il costumista ha dovuto trascorrere un’intera settimana di lavoro all’interno del costume.
I costumi di KURIOS – Cabinet of Curiosities ti trascineranno in un tempo sospeso tra passato e futuro. Ispirati alle scoperte e alle invenzioni che portarono alla Rivoluzione Industriale del XIX secolo, i costumi incarnano e celebrano i progressi della scienza, ma in un mondo immaginario e parallelo.
Sign. Microcosmos e Mademoiselle Lili
Il sig. Microcosmos porta Mademoiselle Lili con sé nel suo costume tramite una piccola imbracatura. Attraverso la porticina nella sua pancia si può vedere l’interno arredato della stanzetta di Mademoiselle Lili, con una poltrona e altri accessori immancabili dell’epoca vittoriana. All’inizio dello spettacolo, da un prolungamento del cappotto del sig. Microcosmos si dispiega una locomotiva da cui emerge una frotta di viaggiatori del XIX secolo.
Nico l’uomo fisarmonica
Il costume da fisarmonica di Nico gli permette di piegarsi molto in basso o di ergersi dritto in piedi per mettersi all’altezza degli occhi di chiunque. I suoi pantaloni si piegano come origami a partire da un tessuto non tessuto (come il materiale normalmente utilizzato nella fodera delle scarpe) e sono ispirati alle prime camere oscure del mondo della fotografia.
Klara il telegrafo dell’invisibile
Klara indossa una gonna-antenna realizzata con anelli simili a hula-hoop. Ruotando e puntando gli anelli nelle varie direzioni, riesce a percepire onde elettromagnetiche invisibili. La sua gonna a cerchi si ispira al film Metropolis di Fritz Lang e ha la forma delle prime antenne paraboliche. La stampa sul suo body rievoca circuiti elettrici e connessioni.
I costumo di Acro Net
- I costumi degli artisti di Acro Net sono un omaggio ai primi film del regista Georges Méliès e alla sua idea dell’aspetto dei marziani.
- In un numero che si svolge idealmente sopra la superficie dell’oceano, questi costumi sono caratterizzati da pinne, code di pesce e squame stampate sul tessuto del costume attraverso una tecnica chiamata sublimazione.
Località
L’allestimento completo di KURIOS richiede 6 giorni, mentre lo smontaggio richiede 2 giorni. Il tutto comprende l’installazione del Big Top, gli ingressi, le tende artistiche, il botteghino, gli uffici amministrativi, la cucina e la zona pranzo per il cast e la troupe. In totale, sono necessari 85 camion per trasportare quasi 2.000 tonnellate di attrezzature per il tour.
Il Big Top di KURIOS è alto 18 metri e ha un diametro di 51 metri, sostenuto da 4 piloni di 25 metri ciascuno. Questo spazio ospita 2.600 posti a sedere e richiede una squadra di oltre 50 persone per essere sollevato.
Le bandiere situate all’ingresso del Big Top rappresentano le 24 nazionalità del cast e della troupe, simbolo di quanto KURIOS sia un progetto internazionale che unisce persone provenienti da tutto il mondo.
Per tenere le tende al loro posto, sono stati necessari oltre 1200 pali scavati in un metro e mezzo di terreno, un lavoro che richiede un notevole impegno da parte degli addetti ai lavori.
La compagnia ha divulgato i numeri relativi allo show: KURIOS ha realizzato oltre 2000 spettacoli fino ad oggi. Nel tour, ci sono cinque dipartimenti suddivisi in tre reparti: Gestione della compagnia, Servizi al pubblico (prima fila), Servizi turistici, Tecnico (spettacolo e sito) e artistico (artisti e personale artistico).
- KURIOS – Cabinet of Curiosities è la trentacinquesima produzione di Cirque du Soleil dal 1984.
- Dal suo debutto a Montreal nell’aprile del 2014.
- KURIOS ha incantato oltre 4,5 milioni di spettatori in 30 città del mondo.
- KURIOS vanta numero più alto di oggetti di scena di qualsiasi altra produzione di Cirque du Soleil: con ben 426 oggetti nel corso dello spettacolo!
E se, liberando la tua immaginazione, riuscissi ad aprire le porte di un mondo straordinario? E se, per scoprire le meraviglie che si celano sotto la superficie, bastasse imparare a chiudere gli occhi?
KURIOS – Cabinet of Curiosities ti trascina in un passato alternativo ma familiare, nel quale abbondano le maraviglie agli occhi di chi sa fidarsi della propria immaginazione.
Il tuo viaggio inizia all’interno del laboratorio meccanico di un inventore brillante, il Cercatore, convinto che esista un mondo nascosto e invisibile, un luogo in cui risiedono le idee più folli e i sogni più grandi.
Tra la forza e la vulnerabilità, tra le risate che risuonano dal suo enorme e stravagante armadietto emergono personaggi prodigiosi e bizzarri che capovolgono il suo mondo con un tocco di poesia e umorismo. Come il Cercatore, la tua immaginazione si accenderà quando, uno per uno, vedrai i suoi oggetti speciali prendere vita davanti ai tuoi occhi.
COS’È UN CABINET OF CURIOSITY?
In Europa, durante il Rinascimento (tra il XIV e il XVII secolo), l’aristocrazia, la borghesia mercantile e i primi scienziati erano soliti collezionare reperti storici, opere d’arte o misteriosi souvenir e manufatti di viaggio. Queste raccolte divennero note come “gli armadietti delle curiosità”: cabinets of curiosities, appunto.
Ogni oggetto era un’opportunità per raccontare la storia di un’avventura epica, un viaggio in terre lontane o la scoperta di uno dei segreti nascosti del mondo.
Rendendo omaggio a questi antenati dei moderni musei, KURIOS celebra il potere dell’immaginazione, quando il visibile diventa invisibile e le prospettive si trasformano.
Preparati alla meraviglia
- Nella scena “Chaos Synchro”, il treno si estende per più di 18 metri dal costume del sig. Microcosmos.
- La complessa pavimentazione del palcoscenico di KURIOS è composta da 160 pannelli indipendenti.
- La sedia del Cercatore è alta tre metri e mezzo e le sue decorazioni sono realizzate in metallo riciclato.
La scenografia di KURIOS – Cabinet of Curiosities ti proietta all’interno di uno stravagante armadietto delle curiosità pieno di oggetti insoliti raccolti dal Cercatore nel corso dei suoi viaggi.
Il set di KURIOS è stato progettato per rievocare gli albori dell’era industriale, ipotizzando, però, che scienza e tecnologia sia siano evolute in maniera diversa e che il progresso abbia assunto una dimensione più umana.
Gli armadietti delle curiosità
Lo spazio in cui si muovono gli artisti è dominato da due grandi torri, chiamati “armadietti”. Uno esplora il tema del suono, mentre l’altro quello dell’elettricità. Questi armadietti fungono da “sensori d’onda” e sono composti da grammofoni, vecchie macchine da scrivere, lampadine elettriche e turbine recuperati dalle discariche.
La mano meccanica
Durante il numero di contorsionismo e le scene di “Continent of Hands”, appare sul palco un’enorme mano meccanica d’ispirazione steampunk. Questo arredo scenico da 340 kg. è manovrato da due artisti tramite un meccanismo a pedale e ad ingranaggio. La mano meccanica è un esempio della cultura del fai-da-te ed evoca la ricchezza dei materiali in un’epoca di grandi scoperte scientifiche.
Il “vero pavimento” in finto legno
Per dare l’impressione di un vero e proprio pavimento in legno, gli scenografi di KURIOS – Cabinet of Curiosities hanno prodotto uno stampo maestro versando del silicone su assi di legno secolari. Hanno poi versato la vernice nello stampo, applicando in tutto ben 26 mani di pittura e vernice trasparente per realizzare su ogni tavola una finitura ricercata.
Le performance
- Olena e Roman Tereshchenko, gli interpreti del Cradle Duo, sono marito e moglie!
- In Acro-Net, gli artisti si elevano fino a oltre 13 metri di altezza e raggiungono i 60 km/h di velocità!
Cradle Duo
In un numero basato sulla fiducia reciproca, il ricevitore si trasforma in un trapezio umano e lancia in aria la sua partner, che esegue evoluzioni sempre più complesse.
Bicicletta sospesa
Un’artista salta sulla sua bicicletta acrobatica sospesa a mezz’aria e fluttua sopra la platea. Sul manubrio o su una ruota, poggiando su un piede o su un braccio, strabilia il pubblico che la ammira dal basso.
Circo invisibile
In questo omaggio poetico e comico alle arti circensi tradizionali, un eccentrico maestro del circo dirige un cast di artisti invisibili. Con numeri che, uno dopo l’altro, spaziano dalla tavola coreana ai tuffi da grandi altezze, passando per la guida di un monociclo su una fune, questo circo in miniatura prende vita grazie al potere dell’immaginazione.
Contorsionismo
Quattro creature delle profondità marine che rappresentano anguille elettriche nell’armadietto del Cercatore prendono vita in questa sorprendente, rapida e fluida prova di contorsionismo. Questi artisti del contorsionismo eseguono una serie di incredibili piramidi e figure a un ritmo sorprendente, utilizzando come piattaforma la mano meccanica.
Equilibrismo sulle mani
In questo numero tipicamente KURIOS che unisce grazia, forza e flessibilità in una magnifica espressione artistica, il pubblico viene trasportato in un mondo nuovo e sorprendente ai limiti della realtà.
Rola Bola
In questa straordinaria dimostrazione di equilibrio, un impavido aviatore su un piccolo aereo a elica realizza un atterraggio morbido e aggraziato poggiando su una struttura precaria e traballante. L’artista poggia su cilindri e tavole in cima a una piattaforma sospesa che si muove su e giù, oscillando in un lungo movimento a pendolo.
Acro Net
Al di sopra di un vasto oceano, creature subacquee piroettano, saltano e rimbalzano su una rete che copre l’intero palco. Questo numero sbalorditivo unisce numeri da artisti di strada a pure tecniche di trampolino. La rete è tesa in modo che gli artisti in piedi sulla superficie possano sbalzare i propri compagni quasi in cima al tendone!
Nastri aerei
Due “gemelli siamesi” sospesi in aria finalmente si separano, librandosi sopra il palco in una serie di incredibili voli acrobatici. I due artisti eseguono una serie di figure sincronizzate che richiedono un tempismo impeccabile.
YO-YO
Questo esperto del ritmo fa volteggiare i suoi yo-yo (trasformati in orologi da tasca) in tutte le direzioni, accelerando e rallentando a suo piacimento e maneggiando abilmente questi piccoli oggetti alla velocità della luce.
Ombre cinesi
In un momento intriso di semplicità e poesia, l’artista usa solo le dita per raccontare una storia che viene filmata e proiettata in tempo reale su una mongolfiera. Il finale dell’avventura dei suoi piccoli personaggi si svolge tra i pubblico!
Banquine
Un gruppo di artisti esegue spettacolari sequenze di acrobazie perfettamente sincronizzate che mostrano la straordinaria agilità del corpo umano. Gli artisti decollano, volteggiano e si incrociano in aria, atterrando gli uni sulle spalle degli altri fino a formare una piramide umana!
Fatti interessanti
- Il Grand Chapiteau è alto più di 18 metri, ha un diametro di 51 metri e può ospitare circa 2600 spettatori.
- Solo per mettere in piedi lo Chapiteau sono necessarie più di 50 persone, mentre occorrono più di 1200 pali per tenere in posizione la struttura.
- Nella scena “Chaos Synchro”, il treno si estende per oltre 18 metri a partire dal costume del sig. Microcosmos.
- La struttura del treno è completamente in alluminio, mentre il rivestimento esterno è realizzato in tela prevalentemente vinilica.
- La mano meccanica steampunk pesa 340 chili e misura 4,5 x 2 metri.
- La mongolfiera utilizzata nella scena “Continent of Hands” è realizzata in tessuto e ha un sistema di soffiaggio incorporato. Con un diametro di oltre quattro metri, funge da schermo per le proiezioni. La gondola è realizzata in metallo e tulle.
- Lo Chapiteau (telo pesante) sul retro del palco è realizzato con oltre 14.000 cm2 di tessuto e trattato con una patinatura apposita che gli conferisce un aspetto invecchiato.
- Nello spettacolo sono presenti 426 oggetti di scena, più che in qualsiasi altra produzione nella storia di Cirque du Soleil.
- I 122 membri del tour provengono da 27 paesi diversi. Alcuni di loro sono in tour con Cirque du Soleil da più di 20 anni.
- Tutti gli artisti di KURIOS si truccano da soli meticolosamente prima di ogni spettacolo, un’operazione che può richiedere da 45 minuti a due ore.
Gli artisti
Personaggi
Chercher (il Cercatore): Antonio Moreno (Spagna)
Sig. Microcosmos: Mathieu Hubener (Francia)
Nico, l’uomo fisarmonica: Nicolas Baixas (Spagna)
Klara, il telegrafo dell’invisibile: Kazuha Ikeda (Giappone)
Mademoiselle Lili: Rima Hadchiti (Australia) (Australia)
Chaos Synchro – giocoleria
Louis-Philippe Jodoin (Canada)
Cradle Duo
Olena Tereshchenko (Ucraina), Roman Tereshchenko (Ucraina),
Dmytro Liubashenko (Ucraina), Volodymyr Klavdich (Ucraina),
Ekaterina Evdokimova (Russia)
Bicicletta sospesa
Anne Weissbecker (USA/Francia)
Circo invisibile/Numero comico
Facundo Giminez (Argentina)
Contorsionismo
Baasansuren Enkhbaatar (Mongolia), Serchmaa Bayarsaikhan (Mongolia),
Ayagma Tsybenova (Russia), Bayarma Parry (Russia/USA),
Imin Tsydendambaeva (Russia)
Mondo sottosopra/Equilibrismo sulle mani
Andrii Bondarenko (Ucraina)
Rola Bola
James Gonzalez (Colombia)
Acro Net
Benjamin Anikine (Francia), Victor Degtyarev (Russia), Jack Helme (Regno Unito),
Mathieu Hubener (Francia), Thomas Hubener (Francia),
Alex Otto (Danimarca), Yakau Rakitski (Bielorussia), Louis Sidebottom (Regno Unito), Tomas Thys (Belgio)
Nastri aerei
Duo acrobatico
Roman Tomanov (USA/Russia), Vitali Tomanov (USA/Russia)
Yo-Yo
Chih-Min Tuan (Taiwan, Repubblica Cinese)
Banquine
Nikolay Astashkin (Russia), Marina Chernova (Russia), Dmytro Frolov (Ucraina), Pavel Gubski (Russia), Aleksandra Karimulina (Russia), Roman Kenzhayev (Kazakistan), Sergey Kudryavtsev (Russia), Katsiaryna Murashko (Bielorussia), Andrey Nikitin (Russia), Serguei Okhai (Ucraina), Dmitrii Parfenov (Russia), Artem Shinkarenko (Russia), Alexey Starodubtsev (Russia), Yaroslav Sorokin (Russia), Igor Strizhanov (Russia), Igor Tarapat (Russia), Kirill Tyurganov (Russia) Roman Zhuravlev (Russia), Nikita Zhestovskii (Russia)
Musicisti
Leader della band, basso e contrabbasso: Nathan Spencer (USA)
Violoncello, tastiera: Amanda Zidow (USA)
Percussioni, danza delle mani: Paul Butler (Australia/Regno Unito)
Cantante, Bella Donna, percussioni a mano: Sophie Guay (Canada)
Chitarra, banjo: Bruno Pitarch (Spagna)
Violino: Paul Lazar (Francia)
Chi c’è dietro le quinte
- Guy Laliberté, fondatore e leader
- Jean-François Bouchard, guida creativa
- Michel Laprise, scrittore e regista
- Chantal Tremblay, direttrice creativa
- Stéphane Roy, scenografo e direttore artistico
- Philippe Guillotel, costumista
- Raphaël Beau, compositore e direttore musicale
- Bob & Bill, compositori e direttori musicali
- Yaman Okur, coreografo acrobatico
- Ben Potvin, coreografo acrobatico
- Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo
- Susan Gaudreau, coreografa acrobatica
- Andrea Ziegler, coreografa acrobatica
- Jean-Michel Caron, sound designer
- Jacques Boucher, sound designer
- Martin Labrecque, lighting designer
- Rob Bollinger, progettista delle performance acrobatiche
- Germain Guillemot, progettista delle performance acrobatiche
- Boris Verkhovsky, progettista delle performance acrobatiche
- Danny Zen, progettista di attrezzature acrobatiche e cordame
- Eleni Uranis, make-up designer
Non si può negare che KURIOS sia uno spettacolo che richiede un notevole impegno organizzativo e logistico, ma il risultato è sorprendente e magico. Grazie alla collaborazione di tutti i membri del tour, KURIOS continua ad affascinare e stupire il pubblico di tutto il mondo.
Attualità
Nuovo Codice della Strada: tutto quello che cambia dal 2024...
Il giorno in cui il Senato ha dato il via libera definitivo al Nuovo Codice della Strada è arrivato. Una riforma che ci tocca tutti, chi più e chi meno e che introduce novità importanti per garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Tutto è pensato per ridurre gli incidenti, disciplinare meglio nuovi mezzi di trasporto come i monopattini elettrici e – diciamocelo – dare una stretta a chi proprio non riesce a seguire le regole.
Ma andiamo con ordine, perché di novità ce ne sono tante e meritano tutte un po’ della nostra attenzione.
Guida in stato di ebbrezza: tolleranza zero e nuove pene severe
Lo sappiamo tutti: mettersi al volante dopo aver bevuto o sotto l’effetto di droghe è una pessima idea. Le pene sono severe, ecco, ma ora sono ancora più dure. Perché? Beh, non c’è da stupirsi: i numeri parlano chiaro e sono terribili. Troppe vite spezzate, troppi incidenti che si potevano evitare. Che sia una birra di troppo o qualcosa di peggio, le conseguenze sono serie, pesanti e ti colpiscono dritto nel portafoglio, oltre che nella vita.
– Tassi alcolemici e sanzioni: Facciamola semplice. Se hai un tasso tra 0,5 e 0,8 g/l, preparati a pagare fino a 2.170 euro e addio patente per almeno 3-6 mesi. Superi questa soglia? Peggio per te: la multa arriva fino a 6.000 euro, patente sospesa fino a due anni e nei casi più gravi, potresti finire dietro le sbarre per un anno. Non è uno scherzo.
Ah, e poi c’è la novità dell’Alcolock. Cos’è, ti chiedi? Un dispositivo che non ti fa neanche accendere la macchina se hai bevuto. Zero tolleranza, sul serio. Sarà obbligatorio per chi è stato già beccato a guidare ubriaco. Forse, finalmente, riusciremo a evitare che qualcuno ci ricaschi.
Uso del cellulare alla guida: più che una distrazione, un pericolo
Non ci giriamo attorno: il cellulare alla guida è una piaga. Tutti lo sappiamo ma quanti riescono davvero a resistere alla tentazione di dare un’occhiata veloce al messaggio arrivato o alla notifica che vibra? Bene, ora ci sarà un motivo in più per resistere, perché le multe sono salite.
– Chi viene colto in flagrante rischia una multa tra 250 e 1.697 euro. Non solo: la patente può essere sospesa da una settimana fino a 15 giorni. E per chi insiste e viene beccato più volte? Si parla di multe fino a 2.588 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di 10 punti.
L’obiettivo è chiarissimo: meno distrazioni, più attenzione. Le distrazioni al volante sono un pericolo non solo per chi guida ma per tutti gli altri utenti della strada. E qui il messaggio è chiaro: basta scuse.
Neopatentati: restrizioni più lunghe per imparare meglio
I neopatentati sono considerati una categoria a rischio e non è difficile capire il perché: poca esperienza, magari un pizzico di spavalderia. Per questo, le limitazioni sono state estese.
– Il periodo in cui i neopatentati non possono guidare veicoli di elevata potenza è passato da uno a tre anni. Tre anni in cui dovranno fare pratica con auto che non superino una potenza specifica massima di 75 kW/t e comunque non oltre i 105 kW, che corrispondono a circa 142 cavalli.
È una scelta che può sembrare restrittiva, ma che mira a far crescere i nuovi conducenti in sicurezza, senza la pressione di dover gestire auto troppo potenti prima di essere veramente pronti.
Monopattini elettrici: più sicurezza, meno anarchia
Negli ultimi anni, i monopattini elettrici hanno letteralmente invaso le città italiane. Veloci, pratici, ma anche un po’ pericolosi, soprattutto per la mancanza di regole chiare. Bene, ora le regole ci sono e sono abbastanza stringenti.
- Targa e assicurazione obbligatorie: tutti i monopattini dovranno avere una targa e un’assicurazione. Sì, proprio così, non sono più chiacchiere. Basta con l’anarchia totale: ora, se succede qualcosa, bisogna sapere chi è stato, chi deve rispondere. Serve per responsabilizzare chi guida, ma soprattutto per avere un nome e un cognome in caso di incidente.
- Casco obbligatorio per tutti: Che tu sia un ragazzino o un adulto, il casco va messo. Punto. Non importa l’età, importa la sicurezza. E poi, niente strade super trafficate: solo quelle urbane e solo se il limite è sotto i 50 km/h. Insomma, ci vuole un po’ di testa.
Le sanzioni? Non sono uno scherzo. Parliamo di multe da 100 a 400 euro se vai in giro senza assicurazione e da 200 a 800 euro se ti mancano cose essenziali come i freni o le frecce. Più regole, più sicurezza, meno rischi. E meno problemi per tutti.
Autovelox e infrazioni: più precisione nei controlli
L’uso degli autovelox è stato spesso criticato, soprattutto quando sembrava più uno strumento per fare cassa che per garantire la sicurezza. Ora, con la riforma, si punta a un uso più mirato e preciso.
– Gli autovelox potranno rilevare più infrazioni contemporaneamente: oltre alla velocità, potranno segnalare la mancanza di revisione o il mancato pagamento dell’assicurazione. Saranno installati solo in zone ad alta incidentalità e vietati in strade urbane con limiti sotto i 50 km/h o extraurbane sotto i 90 km/h.
L’idea è di usarli dove davvero servono, non per riempire le casse dei Comuni ma per evitare tragedie.
Abbandono di animali: pene più severe per tutelare tutti
Una delle novità più importanti riguarda l’abbandono di animali lungo le strade. Questo comportamento non è solo crudele, ma è anche pericoloso per gli automobilisti. Chi abbandona un animale e provoca un incidente rischia fino a sette anni di carcere. La patente potrà essere sospesa da sei mesi a un anno.
È un messaggio forte: gli animali non si abbandonano, e chi lo fa non mette a rischio solo la vita di un essere indifeso ma anche quella degli altri utenti della strada.
Obiettivi della riforma: un futuro più sicuro per tutti
Con queste modifiche, il messaggio è chiaro: basta incidenti evitabili, basta rischi inutili. Serve una stretta vera, una mano ferma che riporti ordine sulle strade. Pene più severe, regole nuove per quei mezzi che finora erano un po’ fuori controllo e controlli più rigorosi. Tutto questo per cercare di ridurre il numero di tragedie che, troppo spesso, si potrebbero evitare. Le nostre strade devono tornare a essere sicure. Per tutti.
Però, diciamocelo: una legge, da sola, non può bastare. Serve anche il nostro impegno, quello di tutti. Non è solo questione di seguire le nuove regole: è questione di responsabilità, di prendersi cura gli uni degli altri quando siamo al volante. La sicurezza stradale è una sfida comune, qualcosa che riguarda ognuno di noi. E sì, con un po’ di impegno da parte di tutti, possiamo davvero fare la differenza.
Quindi, occhi aperti, testa sulle spalle e cuore in quello che facciamo: la strada è di tutti e ognuno di noi ha il dovere di renderla più sicura.
Attualità
Chi vuole parlare d’amore? La nuova docuserie che...
Ragazzi, amori, sesso e verità senza filtri. Da martedì 19 novembre, arriva in esclusiva su RaiPlay una nuova docuserie dal titolo intrigante: “Chi vuole parlare d’amore?“. Le registe Isabel Achaval e Chiara Bondì, entrambe amiche e mamme, si sono lanciate in un’avventura per capire davvero cosa passa per la testa dei ragazzi quando si parla di sentimenti. Cos’è cambiato dall’epoca in cui loro stesse erano adolescenti? E cos’è invece rimasto lo stesso?
Immaginate due donne che camminano per le strade di Roma, con un microfono in mano e mille domande che fanno battere il cuore. Si fermano davanti ai ragazzi nei posti più autentici: fuori dalle scuole, nelle piazze dove ci si perde in chiacchiere fino a tardi, in biblioteca. Vogliono capire cosa c’è davvero dietro quegli sguardi quando si parla di amore. Così nasce “Chi vuole parlare d’amore?”. Non è solo un’indagine sociale, è molto di più: è un viaggio profondo, un tuffo nelle emozioni più vere, senza filtri, senza barriere.
La verità? Spesso i ragazzi parlano poco di queste cose. Un po’ perché sono timidi, un po’ perché hanno paura di non essere capiti. E va bene, è normale. Ma Isabel e Chiara non si fermano. Loro vogliono andare oltre, vogliono capire davvero. E così, puntata dopo puntata, esplorano ogni aspetto della vita sentimentale e sessuale dei giovani. Senza moralismi, senza pregiudizi, senza filtri. Si comincia dai “Primi amori” – quei primi batticuori che ti travolgono e ti fanno sentire come se niente altro al mondo contasse. Poi si passa agli “Amori difficili”, quelli che ti mettono alla prova e si arriva fino alla scoperta del sesso. Una puntata in cui si parla anche di educazione sessuale, con tutte quelle domande che i ragazzi spesso non trovano il coraggio di fare, né a scuola né a casa. Ecco, qui possono finalmente farle.
In questa docuserie non ci sono risposte preconfezionate: ci sono ragazzi veri, con le loro storie e i loro dubbi. C’è chi si chiede cosa sia il vero amore, chi si sente insicuro rispetto alla propria identità sessuale, chi fatica a capire cosa significhi avere una relazione sana nell’era del digitale. Le questioni di identità, di orientamento e il rapporto con il mondo digitale sono tutti temi che emergono, a volte con leggerezza, altre con più difficoltà.
Il bello è che questo viaggio non lo fanno da soli. In ogni episodio c’è una guida speciale: psichiatri, scrittrici, ginecologhe e persino filosofi, come Vittorio Lingiardi, Maria Grazia Calandrone e Violeta Benini, che aiutano a dare profondità e chiarezza a temi che spesso sembrano complicati da affrontare. È un percorso che si conclude guardando avanti, con l’episodio sul “Futuro”, in cui si parla di desideri, di speranze e perché no, della poesia che può educare ai sentimenti.
“Chi vuole parlare d’amore?” è un’occasione per fermarsi e riflettere su come cambiano le emozioni, su cosa significa oggi amare, essere vulnerabili, crescere. Noi crediamo che questo progetto rappresenti un punto di partenza per aprire un dialogo vero, senza barriere. Parlarne non dovrebbe mai essere un tabù, anzi, è un primo passo bellissimo per iniziare a capirsi e non possiamo che supportare un’iniziativa così importante, che arriva da Rai Contenuti Digitali.
Dal 19 novembre, su RaiPlay. Lasciatevi conquistare da questi racconti. Chissà, magari ci ritroveremo un po’ tutti in quelle storie.
Attualità
Matteo Fraziano trionfa a “Tu si que vales...
Ci sono serate che restano impresse nella memoria e quella del 16 novembre scorso, con la finale di Tu si que vales 2024, è stata senza dubbio una di queste. In diretta TV, milioni di spettatori hanno visto trionfare un giovane artista, Matteo Fraziano, che con la sua arte delle ombre cinesi ha conquistato cuori e applausi. È un talento che nasce dal niente, quasi per caso, e finisce per toccare le corde più profonde dell’anima.
La magia delle ombre e un giovane romano autodidatta
A soli 23 anni, Matteo Fraziano, romano, ha sorpreso tutti con la sua abilità straordinaria di trasformare mani e luce in pura poesia visiva. Parliamo di ombre cinesi, una forma d’arte antica che pochi oggi padroneggiano davvero, e che lui ha appreso da autodidatta. Ha passato notti insonni davanti a una lampada, le dita che disegnavano figure in continuo divenire, a sperimentare senza sosta, inseguendo una passione che sembrava tanto strana quanto irresistibile.
“È stato un percorso solitario“, ha raccontato Matteo poco dopo la vittoria, con il sorriso stanco di chi ha vissuto un sogno diventare realtà. La sua dedizione è stata totale, un viaggio fatto di prove e errori, che lo ha portato, passo dopo passo, a padroneggiare una tecnica che trasforma semplici giochi di luce in autentiche emozioni. E come se non bastasse, Matteo è anche uno studente di psicologia: tra libri e ombre, ha trovato un modo tutto suo per comprendere e interpretare le emozioni umane.
Un percorso indimenticabile a “Tu si que vales”
Quando Matteo è salito sul palco per la prima volta, il pubblico è rimasto senza parole. Le sue mani diventavano animali, persone, scene che raccontavano storie di ogni genere. Maria De Filippi ha voluto fortemente che Matteo arrivasse fino in finale e l’ha dimostrato attivando la sua clessidra senza esitazioni. Già da allora, per chi lo guardava, era chiaro: Matteo non è solo tecnica. Lui ha la capacità unica di creare emozioni da qualcosa di così semplice come la luce e le mani. “Era evidente sin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale“, ha sottolineato Rudy Zerbi durante la semifinale.
La finale di Tu si que vales è stata un vero spettacolo di talenti. C’erano i Ssaulabi, un gruppo di ballerini acrobatici provenienti dalla Corea, e i The Phobias, un collettivo teatrale che esplora le paure umane attraverso il mimo e la recitazione. Ma tra tutte queste incredibili performance, Matteo si è distinto. Con la sua arte delle ombre, ha dipinto il palco di emozioni vere, regalando al pubblico momenti che nessuno dimenticherà.
Un talento premiato con il cuore del pubblico
Alla fine, il pubblico non ha avuto dubbi, il voto è stato chiaro. Matteo Fraziano ha stravinto, senza mezzi termini, perché quello che ha fatto, quello che ha mostrato, è arrivato dritto al cuore, senza filtri, senza fronzoli. Nel momento della premiazione, Matteo era lì, con la voce che gli tremava dall’emozione e ha detto poche parole, ma potentissime: “Questo è per mia madre, che ha sempre creduto in me“. Centomila euro in gettoni d’oro, sì, ma il valore vero era in quelle parole semplici, genuine, piene di amore. E in quel momento, lo abbiamo sentito tutti, quell’amore. Ci ha scaldato il cuore, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.
La passione che ha conquistato l’Italia
Matteo non è diventato un artista per caso. La sua è una storia di dedizione. Cresciuto in un quartiere popolare di Roma, è stato un video su internet a farlo innamorare delle ombre cinesi. E così, inizia il suo percorso: giornate intere passate a perfezionare una tecnica che sembrava quasi dimenticata, senza un maestro, senza una scuola. Un percorso da autodidatta che lo ha portato a fare piccoli spettacoli in teatri locali, fino al palco di uno dei programmi più seguiti in Italia.
“All’inizio non sapevo nemmeno se ci fosse un futuro per me con le ombre cinesi“, ha raccontato Matteo. Ma la sua passione era troppo grande per fermarsi. Oggi, il suo sogno è quello di portare quest’arte nei teatri di tutto il mondo, dimostrando che un’arte così antica può ancora incantare, stupire e soprattutto emozionare.
Il futuro di Matteo: nuove sfide e grandi sogni
Il successo ottenuto a Tu si que vales ha aperto a Matteo numerose porte. I social media sono esplosi, con l’hashtag #MatteoFraziano che è subito diventato virale. “È incredibile come qualcosa di così semplice possa toccare così tanti cuori“, ha scritto un utente su Twitter (X). E proprio grazie a questo clamore, si parla già di possibili collaborazioni importanti: festival internazionali, compagnie teatrali, forse anche uno spettacolo tutto suo.
Il giovane artista, dal canto suo, sembra avere le idee chiare: “Voglio portare l’arte delle ombre nei teatri di tutto il mondo. Voglio far vedere alla gente che anche una forma d’arte semplice e antica può ancora raccontare qualcosa di nuovo“.
Un’edizione di “Tu si que vales” che resterà nei cuori
La finale di Tu si que vales 2024 è stata una serata memorabile, ricca di talenti straordinari e sorprese. Domenico De Martino, con la sua simpatia e la sua energia contagiosa, ha conquistato la “Scuderia di Gerry Scotti” aggiudicandosi un viaggio a Parigi, un premio simbolico ma significativo per chi ha saputo strappare sorrisi a tutti.
Matteo Fraziano, invece, ha fatto qualcosa che è andato oltre, qualcosa di più profondo, qualcosa che ti prende e ti scuote. Ha dimostrato che anche in questo mondo tutto pieno di tecnologia, in mezzo a talent show che sembrano copie l’uno dell’altro, c’è ancora spazio per la magia. Quella magia vera, quella che non riesci nemmeno a descrivere a parole, ma che la senti, la senti dentro di te. Le sue ombre, semplici giochi di luce, erano molto più di quello che vedevi: c’era qualcosa che andava oltre lo schermo, oltre la performance. Un tocco di magia che ci ha fermato tutti per un attimo, ci ha fatto sentire qualcosa di vero.
Per questo, la sua vittoria non è stata solo un trofeo, non era solo un premio. No, era molto di più. Era la prova che i sogni, quelli veri, quelli che ci portiamo nel cuore, possono ancora vivere. Era per chi ci crede ancora, per chi sa che l’arte ha questo potere straordinario di emozionare, di toccare, di stupire. E forse, chissà, anche di cambiare un po’ il mondo.