Intervista a Cillara Makeup, truccatrice e acconciatrice a Roma
Oggi abbiamo il piacere di parlare con una delle truccatrici più acclamate del nostro territorio, Cillara Makeup. Buongiorno Denise, è un vero piacere poterti intervistare oggi. Potresti iniziare raccontandoci un po’ di te e di come sei entrata nel mondo del beauty?
Buongiorno, grazie per le gentili parole. Sono molto felice di essere qui oggi. La mia passione per il trucco è nata fin da giovane, ma per essere precisi proprio per l’arte in generale. Dopo aver conseguito il diploma da truccatrice a Roma, ho iniziato a sperimentare con varie tecniche di trucco e a lavorare con diversi marchi di cosmetici. Ho scoperto che il make-up è un modo meraviglioso per esprimere la propria creatività e aiutare gli altri a sentirsi più sicuri di sé.
Questo è davvero affascinante. Hai trasformato la tua passione in una carriera di successo. Ora, lavori come truccatrice professionista, sei stata anche un’insegnante nel campo del make-up e continui ad insegnare alle donne a truccarsi e come valorizzarsi. Qual è la tua filosofia o l’approccio che guida il tuo lavoro?
Per me, il trucco è molto più che, semplicemente, applicare cosmetici sul viso. È un’arte, un modo per esprimersi e per valorizzare la bellezza unica di ogni individuo. Ogni persona ha una bellezza innata, e il mio lavoro come truccatrice è aiutarle a valorizzarla e a farla risplendere. La più grande soddisfazione è quando la cliente si guarda allo specchio, a volte si emoziona per quello che vede, e li capisco che il mio lavoro è stato fatto come volevo. Quando insegno, cerco sempre di trasmettere questa filosofia, con i giusti prodotti e le giuste tecniche può truccarsi in maniera corretta chiunque. Il make-up è appunto una dose quotidiana di autostima che fa risplendere noi donne.
È un approccio molto bello! Sul tuo sito web (www.cillaramakeup.com) offri una varietà di servizi, tra cui corsi di trucco personalizzati e trucco per occasioni speciali. Potresti parlarci di più di questi servizi e di come li hai sviluppati?
Sì, con piacere. Offro una serie di servizi di trucco che vanno dal trucco per eventi speciali, come matrimoni e photoshoot, a lezioni personalizzate di trucco. Ogni servizio è personalizzato secondo le esigenze individuali del cliente. Per esempio, per un matrimonio, lavoro a stretto contatto con la sposa per creare un look che rispecchia la sua personalità e che si abbini perfettamente al suo abito e allo stile del matrimonio. Quindi si fanno una o più prove complete di trucco e acconciatura per trovare la soluzione migliore per la sposa. I corsi di self-make-up invece generalmente durano dalle 2 alle 4 ore e sono corsi individuali in cui si studia il look idoneo alla persona che ho di fronte sia per tutti i giorni che per le occasioni speciali.
Suona come un processo molto dettagliato e personalizzato. Ma parliamo più approfonditamente del servizio sposa. Come sono strutturate le prove?
Allora, le prove sposa hanno una durata di 2/3 ore circa, a volte anche ce ne vogliono anche di più, dipende da quanto è indecisa la sposa. Solitamente si riesce a trovare il look per il giorno del matrimonio con una sola prova, altre volte invece ce ne vogliono di più. Durante la prova, faccio molte domande alla futura sposa così da cercare di conoscerla il più possibile e riuscire ad entrare nel mood del suo matrimonio e ricreare un look che si abbini perfettamente all’abito scelto e allo stile del matrimonio in generale. La prova consiste nella realizzazione di 1/2 acconciature strutturate come se fosse il giorno del matrimonio e non arrangiate, così che la cliente si possa vedere al meglio senza avere sorprese il giorno del matrimonio, e di una prova make-up realizzando due make-up occhi diversi. Solitamente o si fanno gli occhi di due colori diversi oppure se la tonalità è stata già scelta, si va a giocare sull’intensità.
È davvero un lavoro di precisione e creatività! Complimenti! Ho letto che offri anche la consulenza sulla pelle e sui capelli durante la prova, in cosa consiste?
Durante la prova esamino approfonditamente sia la pelle che il capello della cliente, facendo anche molte domande alla cliente stessa su come si prende cura quotidianamente dei capelli e della sua pelle. Il 90% delle volte la cliente esegue una skincare sbagliata per la sua tipologia di pelle, così io le preparo una nuova skincare routine dettagliata spiegando anche la modalità di utilizzo dei vari prodotti che del vado a consigliare.
Bene, quindi ti prendi cura delle tue spose a 360 gradi! Sul tuo sito offri anche consulenze di bellezza personalizzate. Come funzionano e cosa si può aspettare una persona che prenota una di queste consulenze?
Sì, offro consulenze di bellezza personalizzate sia online che di persona. Durante una consulenza, parlo con la cliente per capire le sue esigenze e obiettivi di bellezza. Discutiamo di tutto, dalla cura della pelle alla selezione dei prodotti giusti, al trucco quotidiano. Creo poi un piano di bellezza personalizzato per la cliente, che include suggerimenti su prodotti, tecniche di trucco, e persino consigli su come migliorare la salute e l’aspetto della pelle, così da avere un risultato ottimale anche del make-up.
Suona come un servizio molto completo. Ma torniamo al tuo lavoro come truccatrice. Quando lavori con una cliente, come decidi quale look è il più adatto alla persona?
La decisione è basata su una serie di fattori. Prima di tutto, considero il tipo di evento o la situazione in cui la cliente indosserà il make-up. Ad esempio, un look per un matrimonio diurno sarà diverso da uno per un evento serale. Poi considero il tono della pelle della cliente, il colore degli occhi, dei capelli forma del viso, stile personale e look che indosserà. Infine, ascolto ciò che la cliente vorrebbe e mi assicuro di creare un look che sia il giusto compromesso tra le richieste della cliente e i miei consigli, così da realizzare il look migliore per quella persona.
È chiaro che metti molto impegno, dedizione e cura nel tuo lavoro. Passando a un argomento leggermente diverso, come ti mantieni aggiornata sulle ultime tendenze del trucco?
Rimanere aggiornata sulle ultime tendenze nel mondo del make-up è una parte fondamentale del mio lavoro. Leggo molte riviste di moda e bellezza, guardo tutorial online, e seguo i migliori make-up artist sui social media. Inoltre, partecipo regolarmente a masterclass per imparare nuove tecniche e conoscere i nuovi prodotti sul mercato.
Interessante. Secondo te, quali saranno le prossime grandi tendenze nel mondo del make-up?
È sempre difficile prevedere con precisione quali saranno le prossime grandi tendenze, ma ci sono alcune cose che sto vedendo emergere. Ad esempio, penso che vedremo un ritorno al look naturale e luminoso, con un’enfasi sulla cura della pelle e sull’uso di prodotti che migliorano la luminosità naturale della pelle. Inoltre, essendo estate stanno tornando anche tonalità audaci e vivaci per gli occhi e le labbra, e chissà forse le ritroveremo anche in autunno/inverno.
Staremo a vedere. E cosa pensi del trucco per gli uomini? Vedi una tendenza in crescita in questa direzione?
Assolutamente, il trucco per gli uomini sta diventando sempre più popolare. Penso che stiamo assistendo ad un cambiamento nella percezione sociale del trucco, con sempre più persone che riconoscono che il trucco può essere per tutti, indipendentemente dal genere. Nel mio lavoro, ho avuto il piacere di lavorare con diversi clienti maschili, ma ovviamente è un trucco completamente diverso da quello che si conosce. Si va semplicemente a migliorare l’incarnato e ad infoltire sopracciglia e barba dove ce ne è bisogno.
Questo è un cambiamento positivo. Passando a un argomento leggermente diverso, hai mai avuto un cliente o un progetto che ti ha particolarmente colpito o influenzato?
Ci sono stati molti clienti e progetti che hanno avuto un impatto su di me, ma uno che mi viene in mente è un cliente che ho avuto qualche tempo fa che stava attraversando un periodo molto difficile nella sua vita. Era molto insicura della sua apparenza e aveva perso molta della sua autostima. Attraverso le nostre sessioni di trucco e le lezioni, sono stata in grado di aiutarla a riscoprire la sua bellezza e la sua fiducia in sé stessa. Vedere la sua trasformazione sia estetica che mentale è sempre un promemoria del motivo per cui amo quello che faccio.
Questa è una storia molto toccante, Denise. Mi fa pensare a quanto sia potente l’impatto del trucco e della bellezza sulla fiducia in se stessi. Ora, vorrei chiederti della tua routine di bellezza personale. Come truccatrice professionista, quali sono i tuoi prodotti indispensabili?
Come truccatrice, ho la fortuna di poter provare molti prodotti diversi, ma ci sono alcuni che ricompro da sempre. Ad esempio, non posso fare a meno dei rossetti liquidi di Maybelline, sono gli unici che mi fanno la certezza che dureranno tutta la giornata. Un altro prodotto imprescindibile per me è un buon correttore. È l’arma segreta per nascondere qualsiasi imperfezione e far risaltare gli occhi. Infine, altro prodotto per me fondamentale è la matita sopracciglia, nello specifico quella di Nabla con la quale mi trovo bene da anni.
E quando non stai lavorando o insegnando, come ti piace passare il tuo tempo?
Amo trascorrere il tempo con la mia famiglia e i miei amici. Mi piace anche viaggiare e scoprire nuovi posti. E ovviamente, amo sperimentare con il trucco nel mio tempo libero. È un modo per me di rilassarmi e di esprimere la mia creatività.
Benissimo. Denise, è stato un vero piacere parlare con te oggi e imparare di più sulla tua carriera e sulla tua filosofia di trucco. Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza e la tua vita con noi.
Grazie a te per avermi dato l’opportunità di condividere la mia storia. È stato un piacere.
E grazie a tutti i nostri lettori per essere stati con noi oggi. Non dimenticate di visitare il sito web di Cillara Makeup per scoprire di più sui suoi servizi, corsi e consulenze personalizzate e se vuoi vedere i suoi lavori puoi visitare il suo profilo Instagram.
Arrivederci al prossimo incontro con i professionisti del mondo della bellezza!
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Attualità
Nuovo Codice della Strada: tutto quello che cambia dal 2024...
Il giorno in cui il Senato ha dato il via libera definitivo al Nuovo Codice della Strada è arrivato. Una riforma che ci tocca tutti, chi più e chi meno e che introduce novità importanti per garantire una maggiore sicurezza sulle nostre strade. Tutto è pensato per ridurre gli incidenti, disciplinare meglio nuovi mezzi di trasporto come i monopattini elettrici e – diciamocelo – dare una stretta a chi proprio non riesce a seguire le regole.
Ma andiamo con ordine, perché di novità ce ne sono tante e meritano tutte un po’ della nostra attenzione.
Guida in stato di ebbrezza: tolleranza zero e nuove pene severe
Lo sappiamo tutti: mettersi al volante dopo aver bevuto o sotto l’effetto di droghe è una pessima idea. Le pene sono severe, ecco, ma ora sono ancora più dure. Perché? Beh, non c’è da stupirsi: i numeri parlano chiaro e sono terribili. Troppe vite spezzate, troppi incidenti che si potevano evitare. Che sia una birra di troppo o qualcosa di peggio, le conseguenze sono serie, pesanti e ti colpiscono dritto nel portafoglio, oltre che nella vita.
– Tassi alcolemici e sanzioni: Facciamola semplice. Se hai un tasso tra 0,5 e 0,8 g/l, preparati a pagare fino a 2.170 euro e addio patente per almeno 3-6 mesi. Superi questa soglia? Peggio per te: la multa arriva fino a 6.000 euro, patente sospesa fino a due anni e nei casi più gravi, potresti finire dietro le sbarre per un anno. Non è uno scherzo.
Ah, e poi c’è la novità dell’Alcolock. Cos’è, ti chiedi? Un dispositivo che non ti fa neanche accendere la macchina se hai bevuto. Zero tolleranza, sul serio. Sarà obbligatorio per chi è stato già beccato a guidare ubriaco. Forse, finalmente, riusciremo a evitare che qualcuno ci ricaschi.
Uso del cellulare alla guida: più che una distrazione, un pericolo
Non ci giriamo attorno: il cellulare alla guida è una piaga. Tutti lo sappiamo ma quanti riescono davvero a resistere alla tentazione di dare un’occhiata veloce al messaggio arrivato o alla notifica che vibra? Bene, ora ci sarà un motivo in più per resistere, perché le multe sono salite.
– Chi viene colto in flagrante rischia una multa tra 250 e 1.697 euro. Non solo: la patente può essere sospesa da una settimana fino a 15 giorni. E per chi insiste e viene beccato più volte? Si parla di multe fino a 2.588 euro, con sospensione della patente da uno a tre mesi e la decurtazione di 10 punti.
L’obiettivo è chiarissimo: meno distrazioni, più attenzione. Le distrazioni al volante sono un pericolo non solo per chi guida ma per tutti gli altri utenti della strada. E qui il messaggio è chiaro: basta scuse.
Neopatentati: restrizioni più lunghe per imparare meglio
I neopatentati sono considerati una categoria a rischio e non è difficile capire il perché: poca esperienza, magari un pizzico di spavalderia. Per questo, le limitazioni sono state estese.
– Il periodo in cui i neopatentati non possono guidare veicoli di elevata potenza è passato da uno a tre anni. Tre anni in cui dovranno fare pratica con auto che non superino una potenza specifica massima di 75 kW/t e comunque non oltre i 105 kW, che corrispondono a circa 142 cavalli.
È una scelta che può sembrare restrittiva, ma che mira a far crescere i nuovi conducenti in sicurezza, senza la pressione di dover gestire auto troppo potenti prima di essere veramente pronti.
Monopattini elettrici: più sicurezza, meno anarchia
Negli ultimi anni, i monopattini elettrici hanno letteralmente invaso le città italiane. Veloci, pratici, ma anche un po’ pericolosi, soprattutto per la mancanza di regole chiare. Bene, ora le regole ci sono e sono abbastanza stringenti.
- Targa e assicurazione obbligatorie: tutti i monopattini dovranno avere una targa e un’assicurazione. Sì, proprio così, non sono più chiacchiere. Basta con l’anarchia totale: ora, se succede qualcosa, bisogna sapere chi è stato, chi deve rispondere. Serve per responsabilizzare chi guida, ma soprattutto per avere un nome e un cognome in caso di incidente.
- Casco obbligatorio per tutti: Che tu sia un ragazzino o un adulto, il casco va messo. Punto. Non importa l’età, importa la sicurezza. E poi, niente strade super trafficate: solo quelle urbane e solo se il limite è sotto i 50 km/h. Insomma, ci vuole un po’ di testa.
Le sanzioni? Non sono uno scherzo. Parliamo di multe da 100 a 400 euro se vai in giro senza assicurazione e da 200 a 800 euro se ti mancano cose essenziali come i freni o le frecce. Più regole, più sicurezza, meno rischi. E meno problemi per tutti.
Autovelox e infrazioni: più precisione nei controlli
L’uso degli autovelox è stato spesso criticato, soprattutto quando sembrava più uno strumento per fare cassa che per garantire la sicurezza. Ora, con la riforma, si punta a un uso più mirato e preciso.
– Gli autovelox potranno rilevare più infrazioni contemporaneamente: oltre alla velocità, potranno segnalare la mancanza di revisione o il mancato pagamento dell’assicurazione. Saranno installati solo in zone ad alta incidentalità e vietati in strade urbane con limiti sotto i 50 km/h o extraurbane sotto i 90 km/h.
L’idea è di usarli dove davvero servono, non per riempire le casse dei Comuni ma per evitare tragedie.
Abbandono di animali: pene più severe per tutelare tutti
Una delle novità più importanti riguarda l’abbandono di animali lungo le strade. Questo comportamento non è solo crudele, ma è anche pericoloso per gli automobilisti. Chi abbandona un animale e provoca un incidente rischia fino a sette anni di carcere. La patente potrà essere sospesa da sei mesi a un anno.
È un messaggio forte: gli animali non si abbandonano, e chi lo fa non mette a rischio solo la vita di un essere indifeso ma anche quella degli altri utenti della strada.
Obiettivi della riforma: un futuro più sicuro per tutti
Con queste modifiche, il messaggio è chiaro: basta incidenti evitabili, basta rischi inutili. Serve una stretta vera, una mano ferma che riporti ordine sulle strade. Pene più severe, regole nuove per quei mezzi che finora erano un po’ fuori controllo e controlli più rigorosi. Tutto questo per cercare di ridurre il numero di tragedie che, troppo spesso, si potrebbero evitare. Le nostre strade devono tornare a essere sicure. Per tutti.
Però, diciamocelo: una legge, da sola, non può bastare. Serve anche il nostro impegno, quello di tutti. Non è solo questione di seguire le nuove regole: è questione di responsabilità, di prendersi cura gli uni degli altri quando siamo al volante. La sicurezza stradale è una sfida comune, qualcosa che riguarda ognuno di noi. E sì, con un po’ di impegno da parte di tutti, possiamo davvero fare la differenza.
Quindi, occhi aperti, testa sulle spalle e cuore in quello che facciamo: la strada è di tutti e ognuno di noi ha il dovere di renderla più sicura.
Attualità
Chi vuole parlare d’amore? La nuova docuserie che...
Ragazzi, amori, sesso e verità senza filtri. Da martedì 19 novembre, arriva in esclusiva su RaiPlay una nuova docuserie dal titolo intrigante: “Chi vuole parlare d’amore?“. Le registe Isabel Achaval e Chiara Bondì, entrambe amiche e mamme, si sono lanciate in un’avventura per capire davvero cosa passa per la testa dei ragazzi quando si parla di sentimenti. Cos’è cambiato dall’epoca in cui loro stesse erano adolescenti? E cos’è invece rimasto lo stesso?
Immaginate due donne che camminano per le strade di Roma, con un microfono in mano e mille domande che fanno battere il cuore. Si fermano davanti ai ragazzi nei posti più autentici: fuori dalle scuole, nelle piazze dove ci si perde in chiacchiere fino a tardi, in biblioteca. Vogliono capire cosa c’è davvero dietro quegli sguardi quando si parla di amore. Così nasce “Chi vuole parlare d’amore?”. Non è solo un’indagine sociale, è molto di più: è un viaggio profondo, un tuffo nelle emozioni più vere, senza filtri, senza barriere.
La verità? Spesso i ragazzi parlano poco di queste cose. Un po’ perché sono timidi, un po’ perché hanno paura di non essere capiti. E va bene, è normale. Ma Isabel e Chiara non si fermano. Loro vogliono andare oltre, vogliono capire davvero. E così, puntata dopo puntata, esplorano ogni aspetto della vita sentimentale e sessuale dei giovani. Senza moralismi, senza pregiudizi, senza filtri. Si comincia dai “Primi amori” – quei primi batticuori che ti travolgono e ti fanno sentire come se niente altro al mondo contasse. Poi si passa agli “Amori difficili”, quelli che ti mettono alla prova e si arriva fino alla scoperta del sesso. Una puntata in cui si parla anche di educazione sessuale, con tutte quelle domande che i ragazzi spesso non trovano il coraggio di fare, né a scuola né a casa. Ecco, qui possono finalmente farle.
In questa docuserie non ci sono risposte preconfezionate: ci sono ragazzi veri, con le loro storie e i loro dubbi. C’è chi si chiede cosa sia il vero amore, chi si sente insicuro rispetto alla propria identità sessuale, chi fatica a capire cosa significhi avere una relazione sana nell’era del digitale. Le questioni di identità, di orientamento e il rapporto con il mondo digitale sono tutti temi che emergono, a volte con leggerezza, altre con più difficoltà.
Il bello è che questo viaggio non lo fanno da soli. In ogni episodio c’è una guida speciale: psichiatri, scrittrici, ginecologhe e persino filosofi, come Vittorio Lingiardi, Maria Grazia Calandrone e Violeta Benini, che aiutano a dare profondità e chiarezza a temi che spesso sembrano complicati da affrontare. È un percorso che si conclude guardando avanti, con l’episodio sul “Futuro”, in cui si parla di desideri, di speranze e perché no, della poesia che può educare ai sentimenti.
“Chi vuole parlare d’amore?” è un’occasione per fermarsi e riflettere su come cambiano le emozioni, su cosa significa oggi amare, essere vulnerabili, crescere. Noi crediamo che questo progetto rappresenti un punto di partenza per aprire un dialogo vero, senza barriere. Parlarne non dovrebbe mai essere un tabù, anzi, è un primo passo bellissimo per iniziare a capirsi e non possiamo che supportare un’iniziativa così importante, che arriva da Rai Contenuti Digitali.
Dal 19 novembre, su RaiPlay. Lasciatevi conquistare da questi racconti. Chissà, magari ci ritroveremo un po’ tutti in quelle storie.
Attualità
Matteo Fraziano trionfa a “Tu si que vales...
Ci sono serate che restano impresse nella memoria e quella del 16 novembre scorso, con la finale di Tu si que vales 2024, è stata senza dubbio una di queste. In diretta TV, milioni di spettatori hanno visto trionfare un giovane artista, Matteo Fraziano, che con la sua arte delle ombre cinesi ha conquistato cuori e applausi. È un talento che nasce dal niente, quasi per caso, e finisce per toccare le corde più profonde dell’anima.
La magia delle ombre e un giovane romano autodidatta
A soli 23 anni, Matteo Fraziano, romano, ha sorpreso tutti con la sua abilità straordinaria di trasformare mani e luce in pura poesia visiva. Parliamo di ombre cinesi, una forma d’arte antica che pochi oggi padroneggiano davvero, e che lui ha appreso da autodidatta. Ha passato notti insonni davanti a una lampada, le dita che disegnavano figure in continuo divenire, a sperimentare senza sosta, inseguendo una passione che sembrava tanto strana quanto irresistibile.
“È stato un percorso solitario“, ha raccontato Matteo poco dopo la vittoria, con il sorriso stanco di chi ha vissuto un sogno diventare realtà. La sua dedizione è stata totale, un viaggio fatto di prove e errori, che lo ha portato, passo dopo passo, a padroneggiare una tecnica che trasforma semplici giochi di luce in autentiche emozioni. E come se non bastasse, Matteo è anche uno studente di psicologia: tra libri e ombre, ha trovato un modo tutto suo per comprendere e interpretare le emozioni umane.
Un percorso indimenticabile a “Tu si que vales”
Quando Matteo è salito sul palco per la prima volta, il pubblico è rimasto senza parole. Le sue mani diventavano animali, persone, scene che raccontavano storie di ogni genere. Maria De Filippi ha voluto fortemente che Matteo arrivasse fino in finale e l’ha dimostrato attivando la sua clessidra senza esitazioni. Già da allora, per chi lo guardava, era chiaro: Matteo non è solo tecnica. Lui ha la capacità unica di creare emozioni da qualcosa di così semplice come la luce e le mani. “Era evidente sin dall’inizio che aveva qualcosa di speciale“, ha sottolineato Rudy Zerbi durante la semifinale.
La finale di Tu si que vales è stata un vero spettacolo di talenti. C’erano i Ssaulabi, un gruppo di ballerini acrobatici provenienti dalla Corea, e i The Phobias, un collettivo teatrale che esplora le paure umane attraverso il mimo e la recitazione. Ma tra tutte queste incredibili performance, Matteo si è distinto. Con la sua arte delle ombre, ha dipinto il palco di emozioni vere, regalando al pubblico momenti che nessuno dimenticherà.
Un talento premiato con il cuore del pubblico
Alla fine, il pubblico non ha avuto dubbi, il voto è stato chiaro. Matteo Fraziano ha stravinto, senza mezzi termini, perché quello che ha fatto, quello che ha mostrato, è arrivato dritto al cuore, senza filtri, senza fronzoli. Nel momento della premiazione, Matteo era lì, con la voce che gli tremava dall’emozione e ha detto poche parole, ma potentissime: “Questo è per mia madre, che ha sempre creduto in me“. Centomila euro in gettoni d’oro, sì, ma il valore vero era in quelle parole semplici, genuine, piene di amore. E in quel momento, lo abbiamo sentito tutti, quell’amore. Ci ha scaldato il cuore, ci ha fatto sentire parte di qualcosa di grande.
La passione che ha conquistato l’Italia
Matteo non è diventato un artista per caso. La sua è una storia di dedizione. Cresciuto in un quartiere popolare di Roma, è stato un video su internet a farlo innamorare delle ombre cinesi. E così, inizia il suo percorso: giornate intere passate a perfezionare una tecnica che sembrava quasi dimenticata, senza un maestro, senza una scuola. Un percorso da autodidatta che lo ha portato a fare piccoli spettacoli in teatri locali, fino al palco di uno dei programmi più seguiti in Italia.
“All’inizio non sapevo nemmeno se ci fosse un futuro per me con le ombre cinesi“, ha raccontato Matteo. Ma la sua passione era troppo grande per fermarsi. Oggi, il suo sogno è quello di portare quest’arte nei teatri di tutto il mondo, dimostrando che un’arte così antica può ancora incantare, stupire e soprattutto emozionare.
Il futuro di Matteo: nuove sfide e grandi sogni
Il successo ottenuto a Tu si que vales ha aperto a Matteo numerose porte. I social media sono esplosi, con l’hashtag #MatteoFraziano che è subito diventato virale. “È incredibile come qualcosa di così semplice possa toccare così tanti cuori“, ha scritto un utente su Twitter (X). E proprio grazie a questo clamore, si parla già di possibili collaborazioni importanti: festival internazionali, compagnie teatrali, forse anche uno spettacolo tutto suo.
Il giovane artista, dal canto suo, sembra avere le idee chiare: “Voglio portare l’arte delle ombre nei teatri di tutto il mondo. Voglio far vedere alla gente che anche una forma d’arte semplice e antica può ancora raccontare qualcosa di nuovo“.
Un’edizione di “Tu si que vales” che resterà nei cuori
La finale di Tu si que vales 2024 è stata una serata memorabile, ricca di talenti straordinari e sorprese. Domenico De Martino, con la sua simpatia e la sua energia contagiosa, ha conquistato la “Scuderia di Gerry Scotti” aggiudicandosi un viaggio a Parigi, un premio simbolico ma significativo per chi ha saputo strappare sorrisi a tutti.
Matteo Fraziano, invece, ha fatto qualcosa che è andato oltre, qualcosa di più profondo, qualcosa che ti prende e ti scuote. Ha dimostrato che anche in questo mondo tutto pieno di tecnologia, in mezzo a talent show che sembrano copie l’uno dell’altro, c’è ancora spazio per la magia. Quella magia vera, quella che non riesci nemmeno a descrivere a parole, ma che la senti, la senti dentro di te. Le sue ombre, semplici giochi di luce, erano molto più di quello che vedevi: c’era qualcosa che andava oltre lo schermo, oltre la performance. Un tocco di magia che ci ha fermato tutti per un attimo, ci ha fatto sentire qualcosa di vero.
Per questo, la sua vittoria non è stata solo un trofeo, non era solo un premio. No, era molto di più. Era la prova che i sogni, quelli veri, quelli che ci portiamo nel cuore, possono ancora vivere. Era per chi ci crede ancora, per chi sa che l’arte ha questo potere straordinario di emozionare, di toccare, di stupire. E forse, chissà, anche di cambiare un po’ il mondo.