Quando si parla di calcio parliamo di Italia che, negli anni, ha sempre avuto una posizione di primo piano sulla scena mondiale. Vediamo insieme cos’è che rende inimitabile e unico il calcio italiano rispetto al resto del mondo, ovvero quel mix di cultura, storia, tattica e passione che ci ha reso unici.
Storia e cultura
Quando si vuole scoprire la Serie A consigli sul calcio sembrano arrivare da chiunque. Meglio, dunque, informarsi da coloro che sono più esperti. Le radici del calcio in Italia risalgono a secoli fa, attraverso l’esperienza del calcio fiorentino, ma è dalla fine del 1800 che il paese ha iniziato davvero a forgiare quella che è la sua identità calcistica. Il calcio è radicato in ogni aspetto del tessuto culturale del nostro Paese. Ogni città, ogni quartiere, ogni regione, ha una storia da raccontare e una squadra di cui andare fieri. Questo legame profondo tra cultura, storia, tradizioni e campanilismi, ha creato uno stile unico di gioco che affonda le sue radici nella vita di ogni giorno.
La tattica è al primo posto
Mentre negli USA è da poco tempo che il calcio è diventato uno sport conosciuto, in Italia l’attenzione alla tattica è fondamentale da più di un secolo. Mentre in altri Paesi, lo stile di gioco è più orientato verso l’attacco o la ricerca dello spettacolo, in Italia la tattica viene al primo posto. Gli allenatori italiani sono rinomati per le loro dettagliate analisi delle squadre rivali e studiano i giocatori avversari più importanti in ogni movimento, ogni passaggio e ogni tiro. Questo approccio metodico ha portato l’Italia a conquistare quattro Coppe del Mondo FIFA e ha reso la Serie A una delle leghe più competitive al mondo.
La nostra difesa è una forma di arte
Abbiamo già visto come la tattica sia importante ed è la difesa a essere considerata una vera e propria forma d’arte in Italia. Il famoso “catenaccio”, una strategia difensiva che pone enfasi sulla chiusura degli spazi e sulla protezione della propria porta, è nata in Italia. Grandi difensori come Franco Baresi, Alessandro Nesta e Paolo Maldini hanno fatto delle difese italiane le più temute e rispettate al mondo. La capacità di difendere, di mantenere la rete inviolata, è vista come una virtù tanto quanto la capacità di segnare e noi italiani siamo dei veri e propri maestri in questo.
La passione al di là di tutto
Oltre alla tattica e alla difesa, c’è un elemento che rende il calcio italiano davvero unico: la passione. Ogni partita, sia in Serie A che nelle categorie inferiori, è giocata con un’intensità e una passione che è difficile da trovare in altri Paesi. Noi italiani siamo veraci e tenaci, attaccati alla squadra e ai giocatori, e passiamo velocemente dalla rabbia alla felicità. Tutto è vissuto con una estrema passionalità che accompagna ogni partita, ogni intervista e ogni allenamento. Questa intensità rende il nostro calcio più bello, più interessante e più vissuto.
Quali sono le differenze tra i vari campionati?
Quando parliamo di calcio sappiamo che ci sono di tanti modi differenti per praticarlo e le differenze sono spesso legate a ciò che il calcio rappresenta nei vari Paesi. In Italia il calcio è caratterizzato da tanti moduli differenti, con estrema enfasi sulla tattica come abbiamo spiegato in precedenza. In Brasile, per esempio, si pone minore attenzione ai moduli e si punta sulla fisicità esplosiva, selezionando giocatori che amano la velocità, il dribbling e i tiri potenti. In Germania, anche se sembra un luogo comune, la disciplina calcistica è l’elemento più importante.
In Inghilterra, dove il calcio è nato, il gioco è sempre stato più fisico e più falloso. Tuttavia, negli ultimi anni, allenatori stranieri come Guardiola hanno introdotto modernità e cambiamento. Il campionato spagnolo, uno dei migliori al mondo, è visto sempre con interesse da parte degli esperti di tutto il mondo che vedono nella rivalità tra Real Madrid e Barcellona, una delle sfide più intriganti del panorama calcistico mondiale. Il calcio si sta anche diffondendo in altri Paesi, come l’Arabia Saudita, dove ci sono tantissimi soldi a disposizione ma ancora poca cultura calcistica. Nell’ultimo anno, dopo i mondiali in Qatar, gli sceicchi hanno comprato centinaia di campioni europei e sudamericani. Ci auguriamo, comunque, che non siano solo i soldi a contare in futuro ma che i vari Paesi investano anche in una solida educazione sportiva che permetta ai bambini di imparare a giocare a calcio fin da piccoli, imparando ad amare questo sport bellissimo.
Sport
Coppa Davis, Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis:...
Jannik affronta ancora una volta il tennista australiano: è il terzo confronto nel 2024
In Coppa Davis, l’Italia si affida al numero 1 al mondo. Nel match contro l’Australia, Jannik Sinner affronterà di nuovo Alex De Minaur in singolo, subito dopo il match tra Matteo Berrettini e Thanasi Kokkinakis (in programma alle 13). Quella tra Sinner e il tennista australiano sarà la nona sfida: un confronto visto più volte negli ultimi anni. Il match di Matteo sarà invece un inedito, visto che non ci sono precedenti tra i due.
Sinner-De Minaur, i precedenti
Finora, sono otto gli incontri tra i due tennisti. La curiosità è che Sinner ha sempre vinto contro l’australiano, a cominciare dal primo confronto del 2019 a Milano, alle Next Gen Atp Finals. I match tra i due si sono inoltre giocati sempre sul cemento, solo una volta sulla terra rossa: a Madrid, nel 2022. La superiorità del numero 1 al mondo è stata sempre schiacciante contro, visto che in tutti precedenti De Minaur è riuscito a conquistare solo un set Jannik. Negli ultimi mesi, due i confronti: uno pochi giorni fa alle Atp Finals di Torino, l’altro nel torneo di Rotterdam in cui Sinner ha di nuovo liquidato la pratica in due set.
Dove vedere Sinner-De Minaur e Berrettini-Kokkinakis
La Coppa Davis sarà trasmessa in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali dedicati di Sky (Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis). I match saranno trasmessi in streaming su RaiPlay e su SkyGo e la piattaforma live on demand NOW.
Sport
Conor McGregor condannato per aggressione sessuale, 250mila...
La sentenza del processo civile a Dublino
L'Alta Corte di Dublino ha condannato in sede civile la star irlandese delle arti marziali miste Conor McGregor a pagare 250.000 euro di danni a Nikita Hand, una donna che ha aggredito sessualmente in un hotel della capitale irlandese all'inizio di dicembre 2018. La giuria si è espressa a favore di Hand, che nella sua testimonianza ha dichiarato che i due si erano conosciuti in precedenza tramite amici comuni e, nella ricostruzione dei fatti, ha accusato McGregor di aver fatto uso di cocaina prima di immobilizzarla e strangolarla in diverse occasioni prima di violentarla, fatto che la giuria non ha riscontrato.
McGregor, per anni nome di punta della UFC, si è espressa sui social media in merito alla condanna, per la quale ha dichiarato che ricorrerà in appello. "Sono deluso che la giuria non abbia ascoltato tutte le prove", ha dichiarato McGregor, che ha ringraziato il sostegno ricevuto e ha detto di essere 'concentrato' sul suo futuro. Il caso ha coinvolto James Lawrence, un amico di McGregor che ha affermato di aver avuto rapporti sessuali con Hand. Gli avvocati della donna sostengono che l'uomo si sia inventato i fatti per screditare la vittima e minare la credibilità delle sue affermazioni. Una delle prove prese in considerazione dalla giuria nel ritenere vere le affermazioni di Hand è stata la testimonianza del dottor Daniel Kane della Sexual Assault Treatment Unit.
McGregor ha sostenuto che i rapporti sessuali con Hand fossero consensuali e che i lividi sul corpo della donna non siano stati causati da lui. Il giudice di Alexander Owens aveva già sottolineato all'inizio del processo, all'inizio di novembre, che si trattava di una causa civile, che non avrebbe in nessun caso portato a una condanna penale per l'ex campione di arti marziali miste, ma piuttosto a un risarcimento, come è accaduto.
Sport
Balotelli, nuovo Tapiro d’Oro: “Vieira rompeva...
L'allenatore del Genoa in conferenza: "Mario mi è sempre piaciuto"
Quando ha firmato per il Genoa, Mario Balotelli non si aspettava di ritrovarsi come allenatore Patrick Vieira. Con l'esonero di Alberto Gilardino invece, la dirigenza del Grifone ha scelto di affidarsi proprio all'ex centrocampista dell'Inter, con cui SuperMario non andava d'accordo già dai tempi del Nizza, quando in panchina c'era proprio Vieira.
Una versione però smentita da Balotelli: "Non è vero che a Nizza non ci andavo d’accordo, è che io volevo andare a giocare a Marsiglia", ha raccontato a Striscia la Notizia. L'ex attaccante, tra le altre, di Inter e Milan questa sera, alle 20.35 su Canale 5, riceverà il sesto Tapiro d'Oro della carriera, che consegnatogli dall'inviato Valerio Staffelli: "Avevamo qualche divergenza su alcune idee di calcio, ma a livello personale siamo sempre andati d’accordo. Il Tapiro dovreste darlo a lui!". Mario ha anche scherzato sul loro rapporto quando erano compagni di squadra: "Abbiamo giocato assieme all’Inter e al City: era tranquillo ma rompeva un po' le scatole".
Di Balotelli ha parlato proprio Vieira durante la sua prima conferenza stampa da allenatore del Genoa: "Conosco bene Mario. Mi è sempre piaciuto, è un professionista importante, deve solo continuare a lavorare per mettersi a disposizione della squadra", ha detto l'ex centrocampista francese, chiudendo di fatto ogni discussione.