Sinner batte ancora Djokovic, poi in doppio con Sonego conquista il punto decisivo del 2-1. Finale contro l'Australia
L'Italia in finale di Coppa Davis 2023. In semifinale gli azzurri hanno battuto la Serbia per 2-1 a Malaga grazie al punto decisivo conquistato dal doppio. Jannik Sinner e Lorenzo Sonego hanno sconfitto Novak Djokovic e Miomir Kecmanovic per 6-3, 6-4. L'Italia, che ha vinto l'unica Coppa Davis nel 1976, torna in finale e affronta l'Australia a 25 anni dall'ultimo assalto al trofeo, avvenuto nel 1998.
Sinner ancora una volta, come nei quarti di finale contro l'Olanda, protagonista assoluto. Il numero 4 del mondo ha compiuto l'impresa battendo il numero uno del mondo Djokovic nel secondo singolare e regalando all'Italia il punto del provvisorio 1-1. L'azzurro, numero 4 del mondo, si è imposto in tre set con il punteggio di 6-2, 2-6, 7-5 in 2 ore e 32' di gioco. Sinner ha realizzato l'exploit annullando 3 match point al 36enne serbo, che si è trovato avanti 5-4 e 0-40 sul servizio dell'altoatesino. Sinner ha risalito la china e ha trionfato dopo il break messo a segno nell'undicesimo game. Il numero 1 d'Italia ha sconfitto Djokovic per la seconda volta in 10 giorni, dopo il successo ottenuto nella fase a gironi delle Atp Finals 2023, vendicando almeno in parte la sconfitta subita domenica scorsa nella finale del torneo 'dei maestri' andato in scena a Torino.
La sfida con la Serbia si è aperta con la sconfitta di Lorenzo Musetti nel primo singolare contro Kecmanovic in tre set con il punteggio di 6-7 (7), 6-2, 6-1.
Sinner: "Ora vogliamo la Coppa"
"Oggi è stata una giornata lunga e intensa. Lorenzo Musetti ha fatto un'ottima partita in singolare e purtroppo è poi scivolata via. Io ho provato a fare il mio massimo contro Novak. Sono partito molto bene, nel secondo lui ha alzato l'asticella, poi nel terzo può accadere di tutto, ci ho sempre creduto, eravamo ad un punto dall'uscire da questa competizione e invece siamo ancora qua e domani abbiamo l'opportunità di vincere la Coppa Davis, ma siamo molto tranquilli", dice Sinner a Sky alla fine della giornata.
"Abbiamo fatto un ottimo doppio con tanta intensità. Per me non era semplice, Lorenzo Sonego mi ha aiutato tanto a tenere l'energia alta, tutto il team può esser contento e domani vediamo", aggiunge Sinner. La semifinale è ruotata attorno ai 3 match point che l'azzurro ha annullato contro Djokovic: "Cosa ho pensato in quei momenti? Ho servito molto bene e questo ha dato l'energia per andare avanti. Poi tutto il tifo è stato molto importante per me e noi, il doppio era fondamentale, ci siamo mossi molto bene, l'energia era molto alta, siamo contenti".
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Sinner, la difesa di McEnroe e Wilander: “È...
I due ex tennisti si sono espressi sul caso doping che riguarda l'azzurro
In attesa della sentenza sul caso doping, il mondo del tennis si stringe intorno a Jannik Sinner. Il Tas si esprimerà in via definitiva, dopo una prima assoluzione e il conseguente ricorso dell Wada, non prima di febbraio, ma nel frattempo l'azzurro è esposto alla crociata di Nick Kyrgios. L'australiano ha attaccato la sua integrità più volte su X, per poi augurarsi di poterlo sfidare agli Australian Open.
A difendere Sinner sono arrivate le parole di una leggenda del tennis come John McEnroe: "Io sono dalla sua parte, accetto la sua spiegazione. Io amo vedere lo sport giocato al suo massimo livello, e quindi sarebbe un grande dispiacere per me pensare che uno dei migliori giocatori del circuito sia coinvolto volontariamente in questo caso di doping", ha detto l'ex tennista statunitense al podcast di Andy Roddick, anche lui attaccato nelle scorse settimane da Kyrgios. "Io voglio quindi credere a Sinner. Agli US Open ci hanno spiegato chiaramente che in lui è stato trovato un ‘milionesimo di qualcosa’, non so cosa di preciso cosa, ma mi sembra davvero un niente. Spero soltanto che questa vicenda non crei problemi al nostro sport".
A fargli eco anche Mats Wilander, intervenuto su Eurosport: "Penso che Sinner sia completamente innocente. Non è stata colpa sua, non penso ci sia alcuna possibilità che abbia fatto qualcosa di illecito". Lo svedese si è poi espresso su una possibile sfida con Kyrgios a Melbourne: "Sarebbe interessante vedere questa sfida e capire se Jannik sarebbe capace di rimanere calmo. Nick è veramente forte quando si tratta di aizzare il pubblico e sul campo è un giocatore molto più completo di quanto possiamo pensare".
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PagoPA, con Fci per portare su App IO primi servizi...
Si è tenuta a Milano la 19/a edizione del "Giro d'Onore" organizzato dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI)
Si è tenuta oggi a Milano, presso l’Auditorium Testori di Regione Lombardia, la 19/a edizione del "Giro d'Onore" organizzato dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI). Per la prima volta, a fare da title sponsor della manifestazione quest’anno è stata IO, l’app dei servizi pubblici sviluppata e gestita dalla società PagoPA, oggi tra le principali piattaforme tecnologiche su cui poggia la strategia nazionale di transizione digitale della Pubblica Amministrazione italiana.
"Lo sport incarna valori fondamentali come la collaborazione, l’inclusione e l’etica, che il digitale può amplificare e che sono al centro dell’impegno quotidiano di PagoPA nell'offrire alle persone nuove opportunità per renderli concreti. Siamo orgogliosi di aver preso parte a questa grande festa del ciclismo italiano con l’App IO, che traduce la nostra visione di cittadinanza digitale offrendo a milioni di cittadini uno strumento nato per semplificare la relazione con gli enti pubblici e che può aprire nuove strade anche nello sport. Proprio con questo obiettivo, da gennaio saremo al lavoro con la Federazione Ciclistica Italiana per avviare una collaborazione finalizzata a portare su App IO il primo caso d'uso di servizi erogati da un ente del settore sportivo. Un passo in più per mettere l'innovazione tecnologica al servizio delle persone, in tutti gli ambiti della quotidianità", ha dichiarato Alessandro Moricca, Amministratore Unico di PagoPA, a margine dell’evento.
“Siamo particolarmente orgogliosi che una realtà importante come PagoPA, la cui missione è quella di facilitare i rapporti tra cittadini, Istituzioni ed Enti locali, abbia scelto il ciclismo e la nostra Federazione per il proprio esordio nel mondo dello sport. Le soluzioni digitali rappresentano un valido supporto al processo di innovazione che, come Consiglio federale, abbiamo avviato in questo quadriennio e che mi auguro di portare a compimento nel prossimo, anche grazie a PagoPA, leader in questo settore”, ha commentato Cordiano Dagnoni, Presidente FCI.
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Lega Serie A, Ezio Simonelli nuovo presidente
L'ex commercialista di Berlusconi è stato eletto nella seconda votazione, con 14 voti
Ezio Simonelli è il nuovo presidente della Lega Serie A. Primo nome per la presidenza, oltre che unico con candidatura presentata a livello formale, l’ex commercialista di Silvio Berlusconi ha raggiunto il quorum dei 14 voti nella seconda votazione in Assemblea di Lega. Sarà dunque lui il successore di Lorenzo Casini.
Simonelli presidente Lega Serie A
Dopo la fumata nera dello scorso 9 dicembre (si era fermato a 13 voti) Simonelli è stato eletto nuovo presidente della Lega Serie A nella seconda tornata. Con 14 voti a favore e 6 schede bianche, ha avuto in primis l’appoggio delle squadre del Nord (Milan, Inter e Monza su tutte). Nato a Macerata nel 1958, Simonelli è stato lo storico commercialista di Silvio Berlusconi e il suo nome è stato proposto da Adriano Galliani. Simonelli è managing partner di Simonelli Associati, studio legale tributario con sede a Milano e, fino all'elezione, è stato presidente del Collegio sindacale di Sisal Group S.p.A. e di Mediaset Italia S.p.A. Da queste cariche si è dimesso per evitare l’ineleggibilità legata al conflitto di interessi (visto che alla holding dei Berlusconi fa capo il Monza). Curiosità: Simonelli diventa presidente con più voti dei suoi ultimi due predecessori (Dal Pino era stato eletto con 12 voti, Casini con 11, visto che dalla terza votazione il quorum si abbassa a 11).
Il messaggio di Gravina
A commentare l'elezione di Ezio Simonelli sono arrivate le parole del presidente Figc, Gabriele Gravina: "Auguri di buon lavoro a Ezio Simonelli, persona seria e appassionata che stimo molto. La sua elezione rappresenta un segnale indiscutibile di ritrovata sintonia e serenità all’interno della Lega di A, l’attuale clima propositivo favorirà sicuramente una nuova stagione di collaborazione con la Figc e con tutte le componenti federali, con l’obiettivo di sviluppare al massimo tutte le potenzialità del calcio italiano".
Le parole di Marotta
"La cosa più importante di oggi è stata aver eletto presidente Simonelli, che dovrà essere proclamato dopo il passaggio logico dei requisiti di eleggibilità ". Sono le parole del presidente dell'Inter Giuseppe Marotta, intervenuto a margine dell'Assemblea di Lega Serie A dopo l'elezione del nuovo presidente Ezio Simonelli. "Credo che sia importante il segnale che 14 società abbiano espresso una volontà di attuare una politica di cambiamento, che non va a inficiare la persona del presidente Casini. Si tratta di un rinnovamento".
Marotta ha poi continuato: "Da cosa deve partire il rinnovamento? Sicuramente dovremo fare tanta autocritica. La volontà delle 14 squadre non è però disunire la Lega, ma tenerla unita. Vogliamo essere uniti per identificare un metodo e una strategia per far sì che ci sia giusto riconoscimento a un comparto industriale e a un'attività imprenditoriale che non merita di essere maltrattata".
Il presidente nerazzurro ha in seguito aggiunto: "Il Consiglio di Lega si esprimerà nel giro di poco per verificare i requisiti di eleggibilità. Siamo fiduciosi, anche perché Simonelli ha rispettato i criteri per potersi candidare. Le sei società che non lo hanno votato? Il dibattito fa parte dell’attività democratica di confronto, ma importante è che oggi sia emersa la volontà di rinnovamento e di cambiamento che non va a toccare le persone. Non ci sono individualismi e personalismi, anzi tutti sono utili e tutti devono contribuire a far sì che questo movimento venga riconosciuto come tale. Il mondo del calcio è molto importante e oggi denunciamo il fatto che non siamo riconosciuti per quello che siamo. Se il mondo del calcio torna verso il Nord? Non facciamo ragionamenti di geopolitica, le squadre sono unite".