Israele, Asher riabbraccia moglie e figlie dopo 40 giorni: “Risorgeremo dal trauma”
Il racconto dell'uomo: "Felice di aver riavuto la mia famiglia ma non festeggerò finche l'ultimo rapito non sarà tornato a casa"
"Doron, Raz e Aviv sono tornate a casa da me dalla prigionia". E "sono determinato a far risorgere la mia famiglia dal trauma e dal terribile lutto che abbiamo attraversato, per il futuro delle mie bambine e per quello di Doron". Sono le prime parole di Yoni Asher che ieri, dopo 40 giorni, ha potuto riabbracciare la moglie, 34 anni e cittadinanza tedesca, e le figlie di cinque e due anni, rapite lo scorso 7 ottobre da Hamas mentre si trovavano nel kibbutz di Ni-Oz per far visita alla nonna. L'anziana è stata uccisa dai miliziani di Hamas proprio il giorno dell'assalto e del sequestro.
"Mi aspettano ancora giorni complessi'', ha affermato Asher, che si era recato al Parlamento europeo per diffondere un appello per il rilascio della sua famiglia e di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza. "Devo ringraziamenti e riconoscimenti ai nostri figli che stanno sacrificando le loro vite, all'Idf, al governo israeliano e al gabinetto di guerra che sono impegnati in questo lavoro. Grazie al meraviglioso popolo d'Israele per i rinforzi. Un grande ringraziamento alle famiglie dei sequestrati che stanno lavorando per il ritorno di tutti", ha aggiunto Asher.
"Non festeggerò finché non ritornerà l'ultimo dei rapiti"
In un videomessaggio Asher, che vide su TikTok il rapimento della moglie e delle figlie, dice di essere "felice di aver riavuto la mia famiglia, è permesso essere felici ed è permesso versare una lacrima. E' una cosa umana". Ma l'uomo, che con la famiglia vive nel centro di Israele, spiega che oggi "non festeggio, non festeggerò finché non ritornerà l'ultimo dei rapiti. Voglio sottolineare che i nostri figli, i nostri padri, le nostre madri, le nostre sorelle sono in questo momento in prigionia, ci sono persone i cui cuori sono spezzati in questo momento e voglio assicurarmi che ogni persona rapita ritorni a casa''.
Asher ha concluso affermando che "le famiglie dei rapiti non sono manifesti, non sono slogan, sono persone vere, e le famiglie dei rapiti sono da oggi la mia nuova famiglia, e mi assicurerò e farò di tutto affinché l'ultimo dei rapiti torni a casa".
Esteri
In Italia numero più alto di imprenditrici in Ue, sono 1,6...
Nonostante il Paese continui ad avere il tasso di occupazione femminile più basso d'Europa, presenta, in termini assoluti, il numero più elevato di lavoratrici indipendenti
Nonostante l'Italia continui ad avere il tasso di occupazione femminile più basso d'Europa, presenta, in termini assoluti, il numero più elevato di lavoratrici indipendenti. Nel 2023, le donne italiane in possesso di partita Iva che lavorano come artigiane, commercianti, esercenti o libere professioniste ammontano a 1.610.000, a fronte di 1.433.100 presenti in Francia e 1.294.100 occupate come autonome in Germania. Un record europeo che evidenzia ulteriormente la notevole propensione degli italiani, sia maschi che femmine, all'imprenditorialità. A segnalarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre.
L'assoluto primato delle imprenditrici assume una rilevanza ancor più significativa se consideriamo che la popolazione femminile italiana in età lavorativa, compresa tra i 20 e i 64 anni, è costituita da 17.274.250 persone; al contrario, la Francia registra un surplus di 1,9 milioni di donne rispetto a tale cifra e la Germania supera addirittura il nostro dato di ben 7,3 milioni.
Circa il 56% delle donne imprenditrici attive nel nostro Paese è impiegato nel settore dei servizi alla persona (quali parrucchiere, estetiste, tatuatrici, massaggiatrici, pulitintolavanderie, ecc.) e nei servizi alle imprese (in qualità di titolari o socie di agenzie di viaggio, agenzie immobiliari, imprese di pulizie, noleggio di veicoli, agenzie pubblicitarie, fotografe, video maker, studi di commercialisti e consulenti del lavoro). Inoltre, poco meno del 20% opera nel commercio, mentre poco oltre il 10% è attivo nell'Horeca e circa un ulteriore 6% nell'industria, medesima percentuale si riscontra anche nell'agricoltura.
Il basso tasso di occupazione femminile in Italia è principalmente attribuibile all'elevato carico di lavoro domestico che grava sulle spalle delle donne. Tuttavia, numerosi studi a livello internazionale dimostrano come l'imprenditoria femminile possa rappresentare una chiave per incrementare l'occupazione femminile; infatti le donne che fanno impresa tendono ad assumere altre donne in misura significativamente maggiore rispetto ai loro colleghi maschi.
La letteratura specializzata evidenzia almeno due fattori che motivano le donne a intraprendere un percorso imprenditoriale. Il primo è strutturale ed è correlato alla condizione socio-economica: situazioni di disoccupazione, tradizioni familiari o la presenza di incentivi economici inducono a considerare l'imprenditorialità come necessità. Il secondo fattore è motivazionale e concerne ragioni intrinseche che spingono le donne ad abbracciare tale opportunità; questo aspetto sembra rispecchiare maggiormente la sensibilità femminile. Grazie all’autoimprenditorialità, le donne possono gestire con maggiore flessibilità gli impegni lavorativi insieme a quelli familiari. Inoltre, coloro che si trovano in condizioni di inattività a causa della nascita di un figlio incontrano notevoli difficoltà nel reinserirsi nel mercato del lavoro.
Da Sud a Nord, il punto sulle imprenditrici
In Italia sono le province del Mezzogiorno a registrare l’incidenza percentuale più elevata di imprese a conduzione femminile sul totale delle attività presenti in ciascuna delle 105 realtà territoriali monitorate dall’Ufficio studi della Cgia. A guidare la graduatoria nazionale è Cagliari con il 40,5% delle attività guidate da donne sul totale provinciale (in valore assoluto sono 13.340). Seguono Benevento con 30,5% (9.227), Avellino con il 30,2% (11.149), Nuoro con il 29,3% (6.743) e Chieti con il 28,9% (11.009).
La prima provincia del Nord è La Spezia che si colloca al 18° posto a livello nazionale con una incidenza del 26,4% (4.582). Se, invece, riformuliamo la classifica nazionale in base al numero assoluto di imprese femminili, in vetta scorgiamo la Città Metropolitana di Roma con 76.519 attività “in rosa” (pari al 22,7% del totale delle imprese presenti a livello provinciale). Seguono Milano con 57.341 (17,9%), Napoli con 55.904 (21,7%), Torino con 44.051 (22,4%) e Bari con 27.975 (28,9%).
Esteri
Siria, 007 Mosca: intelligence Usa e Gb preparano attacchi...
Secondo il servizio di intelligence russo, il ruolo di esecutori sarebbe stato assegnato ai militanti dell'Isis
I servizi segreti americani e britannici starebbero preparando piani per effettuare una serie di attacchi terroristici contro obiettivi militari russi in Siria. A riferirlo è l'ufficio stampa del Foreign Intelligence Service (Svr) della Federazione Russa, riporta la Tass.
“I servizi segreti britannici stanno sviluppando piani per organizzare una serie di attacchi terroristici contro le strutture militari russe in Siria; il ruolo di esecutori è assegnato ai militanti del gruppo terroristico Isis, rilasciati dalle 'nuove autorità' dalle carceri di recente”, ha spiegato l'Svr.
Russia-Damasco, negoziati in corso sulle basi
Sono intanto in corso negoziati fra la Russia e le nuove autorità al potere a Damasco sul mantenimento degli accordi per l'uso, da parte delle forze di Mosca, delle basi di Tartus e Kmeimim, anticipano fonti informate sulla trattative citate dall'agenzia russa Tass. Le autorità siriane non sono intenzionate ad annullare gli accordi nel futuro a breve, vale a dire fino a che i negoziati non saranno conclusi, si aggiunge. Mosca chiede che circostanze di forza maggiore, incluse azioni militari e cambi di regime, non siano pretesto per cancellare gli accordi sull'uso a lungo termine delle basi. In discussione anche le dimensioni del contingente militare russo in Siria.
L'accusa: "Is approfitta del caos per attaccare curdi"
Le Forze Democratiche Siriane (Sdf), sostenute dagli Stati Uniti, hanno intanto ribadito la convinzione che il gruppo jihadista dello Stato Islamico stia “cercando di approfittare del caos” nel Paese a seguito della caduta del regime di Bashar al-Assad per aumentare gli attacchi alle aree sotto il controllo delle autorità curde.
“Di fronte allo stato di tensione in Siria, agli attacchi lanciati dall'occupazione turca e dai suoi mercenari contro le regioni settentrionali e orientali della Siria e alla preoccupazione delle Sdf nell'affrontarli, l'organizzazione terroristica dello Stato Islamico sta cercando di approfittare del caos per rianimarsi e rafforzarsi al fine di compiere atti terroristici”, si legge in una dichiarazione delle forze curde. Gli attacchi jihadisti “prendono di mira principalmente le aree settentrionali e orientali della Siria, in quanto sono le più sicure e stabili”.
“Questi attacchi avvengono in un momento in cui la regione sta vivendo tensioni sulla sicurezza a causa degli attacchi dell'occupazione turca e dei suoi mercenari”, hanno ribadito, insistendo sul fatto che “è chiaro che il pericolo rappresentato dallo Stato Islamico sta aumentando man mano che l'occupazione lancia i suoi attacchi, il che evidenzia il rapporto organico tra lo Stato Islamico e l'occupazione turca”. I curdi hanno reso noto di aver ucciso 22 “mercenari” intorno alla città di Manbij, riferendosi ai membri dei gruppi ribelli sostenuti da Ankara, dopo aver “respinto con successo un attacco su larga scala” alle loro posizioni nell'area.
Esteri
Sudcorea, l’accusa: Yoon autorizzò militari a sparare...
Il rapporto dei pubblici ministeri contro il presidente sospeso della Corea del Sud
Nel fallimentare tentativo di imporre la legge marziale, il presidente sospeso della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, aveva autorizzato i militari a sparare con le loro armi per entrare in Parlamento, qualora si fosse reso necessario. Lo ha appreso l'Afp visionando un rapporto dei pubblici ministeri.
"Non siete ancora entrati? Cosa state facendo? Sfondate la porta e trascinateli fuori, anche a costo di sparare", aveva detto Yoon al capo del comando di difesa della capitale Lee Jin-woo, secondo il rapporto di accusa sommaria che l'avvocato di Yoon continua a negare.
Intanto i parlamentari sudcoreani hanno votato per la destituzione del presidente ad interim, Han Duck-soo, che ha assunto le funzioni dopo l'impeachment del presidente. L'Assemblea nazionale, riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, ha votato ieri per l'impeachment di Han e la mozione è passata con 192 voti a favore su 192 votanti. Non era mai accaduto in Corea del Sud che il Parlamento votasse per l'impeachement di un presidente ad interim.
Per Han - che è anche primo ministro - scatta ora la sospensione dagli incarichi e le funzioni passano al vice premier e ministro delle Finanze, Choi Sang-mok, che diventerà così presidente e primo ministro ad interim. "Il governo farà del suo meglio per garantire la stabilità", ha detto Choi.