Il Pontefice prima della catechesi per l’udienza generale è tornato sulle sue condizioni di salute. Ieri la decisione di annullare il viaggio a Dubai
"Non sto ancora bene". Papa Francesco, questa mattina prima della catechesi per l’udienza generale, è tornato sulle sue condizioni di salute: "Cari fratelli e sorelle io ancora non sto bene con questa 'groppe' (influenza in spagnolo) e la voce non va tanto". E' di ieri la decisione di non partire per Dubai per la 28esima Conferenza delle Parti per la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. A frenare il viaggio sono stati i medici del Papa evidenziando che "pur essendo migliorato il quadro clinico generale del Santo Padre relativamente allo stato influenzale e all'infiammazione delle vie respiratorie" una trasferta sarebbe stata troppo impattante.
Stamani il Papa ha tenuto l’udienza generale nell’Aula Paolo VI accolto da fedeli e pellegrini che lo hanno incoraggiato con un ‘Viva il Papa’. La voce del Pontefice era affaticata e così la catechesi -come pure i saluti nelle diverse lingue - sono stati letti da un suo collaboratore. Come era accaduto anche domenica scorsa per l’Angelus dalla cappella di Casa Santa Marta. Ora si sta vedendo come realizzare l’intervento della Santa Sede alla Cop28 sul clima: se con un video messaggio del Papa o con l’invio di un suo collaboratore in rappresentanza.
Come tanti italiani in questi giorni di primo vero freddo anche il Papa, 87 anni il prossimo 17 dicembre, deve riguardarsi e rimanere a Roma. Le precauzioni dei medici sono figlie di uno stato di salute che va sempre monitorato vista la storia clinica e gli interventi che negli anni Papa Francesco ha dovuto subire.
Dalle operazioni in gioventù ai ricoveri al Gemelli
A giugno il mondo è rimasto con il fiato sospeso per il ricovero di Jorge Mario Bergoglio al Policlinico Gemelli di Roma per un'operazione di laparocele 'incarcerato' con le aderenze che gli causavano forti dolori, la terza volta che Papa Francesco veniva ricoverato nell'Irccs romano. L’ultima volta era successo il 29 marzo, per una bronchite infettiva che gli aveva causato problemi respiratori. La degenza in quel caso era stata breve e il Santo Padre fu dimesso il primo aprile. Anche nell’estate del 2021 era stato portato al Gemelli, il 4 luglio una stenosi diverticolare sintomatica del colon lo trattenne in ospedale per una decina di giorni. Sono quindi 5 gli interventi chirurgici subiti da Bergoglio: uno quando era ragazzo, uno da giovane, un terzo quando era sacerdote in Argentina (1957 e 1980) e due da Papa, al Gemelli: quello per la rimozione di un tratto di intestino con diverticoli nel luglio 2021 e quello di giugno 2023.
Nel libro 'La salute dei Papi' (Piemme edizioni), il medico e giornalista Nelson Castro ha intervistato Francesco sulla sua storia clinica. "Era l’agosto 1957. Frequentavo il secondo anno al Seminario di Villa Devoto. In quell’inverno si era diffusa una forte epidemia influenzale e molti seminaristi ne erano rimasti contagiati. Anch’io. Ma di fatto nel mio caso la situazione si è evoluta in maniera più complicata. Mentre i miei compagni andavano riprendendosi in pochi giorni, senza strascichi, io continuavo a presentare un persistente stato febbrile". Fu portato all’ospedale siriano-libanese, lo pneumologo trovò "tre cisti sul lobo superiore del polmone destro. C’era anche un versamento pleurico che provocava dolore e difficoltà respiratorie. Dopo mesi - si legge nel libro- di terapie per far uscire i versamenti, il medico decide di operare per asportare un pezzo di polmone".
L’intervento riesce bene, e Bergoglio non subisce alcuna conseguenza. "Non ho mai provato affaticamento o carenza d’aria – rivela il Papa nell’intervista - I medici mi hanno spiegato che il polmone destro si è espanso fino a occupare tutto l’emitorace omolaterale. L’espansione è stata così completa che, se non ne è informato in anticipo, soltanto uno pneumologo di prima categoria riesce a individuare l’assenza del lobo asportato".
Proprio questa tappa nella storia clinica del Papa è stata ricordata dal professor Sergio Alfieri, il chirurgo che ha operato il Papa il 7 giugno 2023 al Policlinico Gemelli, il laparocele 'incarcerato' si era formato "in corrispondenza di cicatrici dei pregressi interventi chirurgici degli anni passati".
Cronaca
Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 22...
Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi
Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, 22 novembre 2024. Realizzati invece cinque '5' che vincono 24.957 euro ciascuno dopo la penultima estrazione della settimana. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 35,6 milioni di euro. Si torna a giocare domani, sabato 23 novembre.
Quali sono i punteggi vincenti?
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Quanto costa una schedina?
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Come faccio a sapere se ho vinto
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente
Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 6, 26, 51, 53, 78, 89. Numero Jolly: 79. Numero SuperStar: 70.
Cronaca
Sarah Scazzi, Michele Misseri in tv: “Il mio carcere...
Lo zio della 15enne uccisa ad Avetrana ospite di Salvo Sottile a FarWest: "Sabrina e Cosima, perdonatemi per quello che ho fatto"
FarWest torna ad occuparsi del delitto di Avetrana, ospitando per la prima volta in uno studio televisivo Michele Misseri, lo zio della 15enne morta il 26 agosto 2010. “Sabrina e Cosima, perdonatemi per quello che ho fatto. Cosima non ti ho mai messo in mezzo, ma Sabrina me l'hanno fatta mettere in mezzo, non è stata colpa mia, mi hanno imbambolato tutti, mi hanno portato in garage con i tranquillanti. Non ricordo niente. Forza e coraggio vedrai che ce la faremo". Con questo appello Michele Misseri, tornato in libertà a febbraio del 2024, si siede nello studio della trasmissione condotta da Salvo Sottile, in onda questa sera alle 21,25 su Rai 3, per ribadire ancora una volta di essere lui l'unico colpevole dell'omicidio di Sarah Scazzi. "Il mio carcere è adesso che sono tornato a casa", conclude Misseri
Secondo la sentenza ad uccidere la ragazza sarebbero state la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano, mentre Michele avrebbe solo occultato il cadavere. Oggi, però, alle domande di Salvo Sottile, Misseri torna a dirsi l'unico colpevole dell'omicidio e di averlo fatto dopo che la nipote avrebbe respinto un suo approccio sessuale.
Nel corso dell'inchiesta in onda durante la puntata si analizzerà l’ipotesi di tracce mai rinvenute di Dna estraneo sul corpo di Sarah Scazzi Fino ad una conclusione su cui mai si è ragionato: "Non sono mai state analizzate le unghie della vittime. Sotto di queste potrebbero esserci tracce di Dna che si è conservato fino ad oggi", afferma il medico legale. Da qui l'opportunità di riesumare la salma di Sarah Scazzi.
Cronaca
Piper, risse e aggressioni: questore Roma chiude locale per...
Lo storico locale di via Tagliamento, nel cuore del quartiere Coppedè, resterà chiuso
Sigilli al Piper di Roma. Lo storico locale di via Tagliamento, nel cuore del quartiere Coppedè, resterà chiuso per dieci giorni. A disporre il provvedimento il questore di Roma, dopo i ripetuti controlli che hanno fatto emergere evidenti criticità connesse all’ordine e alla sicurezza pubblica, tra cui anche risse e aggressioni che si sono verificate da gennaio a oggi. La sospensione dell’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande e di esecuzioni musicali e trattenimento danzanti è stato notificato questa mattina alla titolare del locale dagli agenti del II Distretto Salario Parioli e della Divisione Polizia Amministrativa della questura.
Diversi i motivi della chiusura, come la presenza nel locale di più di mille persone a fronte delle 390 consentite e l'omessa vigilanza sull’osservanza del divieto di fumo. Inoltre alcuni dipendenti identificati dal gestore del locale con la qualifica di steward erano privi del titolo necessario. Infine era stato rilevato assembramento all’entrata tale da costituire non solo un disturbo per la quiete pubblica, ma anche un problema per la circolazione stradale.
Nel provvedimento emesso dal questore di Roma in base all’articolo 100 del Tulps sono anche elencati e illustrati, da gennaio a oggi, i numerosi episodi di risse e aggressioni verificatisi all’interno del locale o nelle sue immediate vicinanze e nei quali sono rimasti coinvolti i frequentatori. La sospensione per 10 giorni dell’attività dell’esercizio, si sottolinea nel provvedimento, ''si giustifica in considerazione dell’esigenza di garantire l’ordine e l’incolumità dei cittadini nella misura in cui, alla luce di quanto emerso, l’attività svolta dallo stesso, oltre che costituire un pericolo per la sicurezza, favorisce la perpetrazione di condotte illecite e costituisce ricettacolo di persone violente e, pertanto, socialmente pericolose''.