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Tra febbre e ‘spettro’ Craxi, Crosetto parla in Aula: “Plotone esecuzione contro di me”

Il ministro della Difesa: "Non ho mai attaccato e mai attaccherò la magistratura. Prima o poi lo scontro tra politica e magistratura deve finire"

Guido Crosetto - (Fotogramma)

Contro di me "un plotone di esecuzione ad personam", "non ho mai attaccato e mai attaccherò la magistratura" e "non ho mai parlato di incontri segreti o cospirazioni", "prima o poi lo scontro tra politica e magistratura deve finire", "mi hanno detto: attento, farai la fine di Craxi...". Nonostante la febbre alta che da giorni lo perseguita, Guido Crosetto si presenta in Aula alla Camera per rispondere all'interpellanza di +Europa in merito all'intervista al 'Corriere della Sera' dello scorso 26 novembre in cui il ministro della Difesa paventava il pericolo di un'"opposizione giudiziaria" per il governo. Il pubblico non è però quello delle grandi occasioni: sono infatti una trentina i deputati che, passate le 9.30, raggiungono alla spicciolata i banchi di Montecitorio per ascoltare l'intervento dell'esponente di Fratelli d'Italia. Tra questi il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e la segretaria del Pd Elly Schlein, con i quali Crosetto si intrattiene per un breve saluto prima di entrare in Aula.

Lo scambio di battute con Giuseppe Conte

Il co-fondatore di Fratelli d'Italia è l'uomo del giorno, tutti lo cercano in Transatlantico quando mancano pochi minuti all'interpellanza. "Ho vinto la scommessa, nessuno pensava che sarei stato presente e invece eccomi", scherza Conte con il titolare della Difesa, che risponde: "Io sapevo che saresti venuto". "Bene - la controreplica dell''avvocato del popolo' - è importante conoscere l'avversario". Un preoccupato Sergio Costa (vicepresidente della Camera M5S e presidente di turno dell'Aula) cerca di 'catechizzare' Crosetto e altri parlamentari, in dialetto napoletano: "Vediamo 'e nun far succedere bordelli...". Non ve ne saranno. Anche perché tra i due protagonisti del 'duello', Della Vedova e Crosetto, c'è un rapporto di lunga data: lo ricorderà in Aula Crosetto durante il suo discorso, ribadendo la sua stima per il parlamentare di +Europa ("alcuni degli anni che lei ha passato in questo posto li deve anche al fatto che io ho voluto candidarla, quando ero uno dei coordinatori regionali di Fi che decideva le liste").

La protesta del Pd

La seduta si apre con le proteste del Pd. "Volevamo una informativa, l'interpellanza non è esaustiva", attacca la capogruppo dem Chiara Braga, rivolta a Crosetto. "Sono stupito - risponde il braccio destro di Giorgia Meloni - perché tutto pensavo, tranne che qualcuno potesse contestare un ministro venuto a rispondere a un'interpellanza". "Sono venuto a rispondere febbricitante con 39 di febbre per rispetto del Parlamento... Mi è stata chiesta una cosa però a cui ho detto no: di sostituire l'informativa prevista sul Medio Oriente. A questo ho detto no, perché l'informativa sul Medio Oriente è fondamentale e importante", precisa Crosetto, dicendosi pronto a tornare in Aula per rispondere a una informativa ad hoc sulla giustizia. Il 'gigante' di Fdi respinge al mittente le critiche piovute su di lui negli ultimi giorni: "Sono colpito dalla mistificazione delle mie parole... Ho totale fiducia nelle toghe come nell'umanità, ma bisogna distinguere". "Quando c'è stata la necessità di rivolgersi a un magistrato per denunciare fatti gravi, l'ho fatto, come quest'estate, quando abbiamo discusso del caso dossier, che è ancora in corso ed è partito da una mia denuncia ai magistrati", spiega il ministro, rileggendo i passaggi 'incriminati' della sua intervista al Corriere.

Cosa ha detto Crosetto

Crosetto poi rincara: "Ho sollevato un problema perché non ho paura di nulla, sono pronto a venire altre mille volte in Parlamento. Qualcuno ha detto che ho detto queste cose perché temo le inchieste. No, in 60 anni non sono mai stato sfiorato da nulla". Racconta di aver ricevuto numerosi attestati di solidarietà: "In questi giorni ho ricevuto dei messaggi: 'sei un pazzo', 'che coraggio', 'farai la fine di Craxi', 'ti sei reso un obiettivo'... Sono illazioni, non sarò un obiettivo per nessuno". Poi entra nel cuore della questione: "Io mi chiedo: il ruolo della magistratura è quello di riequilibrare la volontà popolare? E' possibile che in questo Paese non si possa fare una riforma della giustizia? Sarà un caso che dal '92 - De Mita '92, D'Alema nel '97 - ci sia stato un sommovimento che ha bloccato ogni tipo di riforma? Io non penso che si possa fare una riforma della giustizia contro la magistratura. Io penso che chi ha responsabilità deve essere terzo".

Crosetto si concede anche una battuta: "Voi mi avete tirato per i capelli che non ho a parlare di questo in un giorno in cui non sto bene, ma non mi sottraggo... Non mi sottraggo, perché ritengo un tema fondamentale non quello della magistratura contro il governo, ma quello di ridefinire gli ambiti in cui costituzionalmente ogni organo dello Stato deve esercitare il suo ruolo e potere...". L'intervento del ministro di Fdi si conclude tra gli applausi della maggioranza: tutti soddisfatti, tranne le opposizioni e in particolare Della Vedova: "Non è stata nel merito della domanda posta", contesta l'interpellante a Crosetto. Un nuovo 'round' tra i due si consuma dopo la seduta, nella buvette di Montecitorio sotto lo sguardo di Schlein. Il deputato di +Europa continua a incalzare il ministro. Lo invita a circostanziare le sue accuse, chiedendogli anche delle presunte interferenze sulla magistratura del sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, denunciate dal quotidiano 'Il Domani'. "Hai chiamato in causa me ma in realtà volevi Mantovano", scherza Crosetto prima di congedarsi.

Le reazioni

E se dal Movimento 5 Stelle arriva una stroncatura dell'intervento di Crosetto ("dal suo discorso abbiamo ricavato solo complottismi e vittimismi, qui di 'ad personam' ci sono solo le fermate dei treni dei ministri", punge Conte), è Giorgio Mulè di Forza Italia a spendere parole d'elogio per l'alleato: "Ha parlato il linguaggio della verità - dice all'Adnkronos il vicepresidente della Camera azzurro -, le sue parole dimostrano a tutto tondo come una certa parte della magistratura interpreti il suo ruolo in maniera antitetica rispetto alle eventuali scelte del Parlamento e del governo". A chi gli chiede se l'allarme lanciato da Crosetto spingerà Fi a chiedere con ancora più forza la riforma della separazione delle carriere dei magistrati, Mulè risponde di no: "La necessità c'era prima e c'è adesso, nessuna ritorsione. Si sta facendo e si farà entro la legislatura, con tutte le altre riforme che devono accompagnare la giustizia". Matteo Renzi di Italia Viva ribadisce la sua stima per Crosetto, poi però esorta il governo a passare dalle parole ai fatti: "Si preoccupa di slogan e poco di sostanza. Se non fai la riforma con quale credibilità ti lamenti delle cose?".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Politica

Vannacci, spunta collana con ascia bipenne: “Solo...

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E' un simbolo classico ma anche di Ordine nuovo. Il generale: "Lo indosso fregandomene delle strumentalizzazioni"

Roberto Vannacci

Non è passata inosservata la collanina con ciondolo, indossata oggi dal generale Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, tra i protagonisti del 'tuffo' di capodanno a Viareggio. L'ex capo della Folgore, è stato infatti immortalato con al collo un monile che riproduce un'ascia bipenne, simbolo presente nella cultura classica dell'Occidente, ma anche nordica, e poi divenuto a fine anni '60 il logo del movimento 'Ordine Nuovo'. Fondato da Pino Rauti e da Clemente Graziani, Ordine Nuovo fu sciolto nel '73 con l'accusa di ricostituzione del partito fascista. Tra le sue fila anche terroristi come Pierluigi Concutelli, condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio nel 1976.

"Sì, porto alla catenina un pendaglio d'oro regalatomi da mia madre più di trenta anni fa e che ho ricominciato a indossare da quando è deceduta", dice a scanso di equivoci il generale, interpellato dall'AdnKronos. "Il monile è stato comprato a Creta dove l'ascia bipenne è il simbolo stesso dell'isola. Rappresenta il potere, la forza e l'audacia -spiega Vannacci-. Al contrario di quanto si possa pensare, la bipenne è connessa alla simbologia femminile ed è stata addirittura ripresa da vari movimenti femministi e lesbici".

"Se esamina il gioiello -dice Vannacci commentando la foto in questione- vedrà che anche esteticamente non ha nulla a che vedere con le rappresentazioni della stessa arma riprese da vari movimenti politici". Si tratta dunque di "un ricordo di mia madre a cui sono particolarmente attaccato e che, nonostante le pretestuose polemiche che una certa stampa non mancherà di innescare, continuerò a portare con fierezza fregandomene dei commenti strumentali", conclude Vannacci.

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Politica

Discorso Mattarella, Meloni: “Bene richiamo a...

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Colloquio telefonico tra la premier e il presidente della Repubblica. Salvini: "Condividiamo auspicio pace, per questo fiducia in Trump"

Sergio Mattarella e Giorgia Meloni - (Quirinale)

Telefonata "cordiale" tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier in occasione del discorso di fine anno nel corso del quale Giorgia Meloni. A comunicarlo Palazzo Chigi che sottolinea come Meloni abbia apprezzato il richiamo del capo dello Stato al valore fondante del patriottismo, come motore dell'azione quotidiana e sentimento vivo che muove l'impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale.

Piena condivisione sulla necessità di affrontare il crescente disagio che attraversa le giovani generazioni, proponendo risposte concrete ed efficaci. Altrettanto condivisibile il richiamo ai positivi segnali macroeconomici, in particolare sull'export e sull'occupazione, con il contestuale impegno ad intensificare l'azione per ridurre le aree di precarietà e lavoro povero.

Meloni ha, inoltre, espresso gratitudine al presidente per aver ricordato il forte impegno dell'Italia nel contesto globale, anche come Presidenza G7, negli scenari di crisi, sulla strada della pace in Ucraina e in Medio Oriente e per la difesa del diritto internazionale. Infine, il Presidente Meloni ha rivolto al Presidente e ai suoi cari i migliori auguri per il 2025 e per la prosecuzione del suo mandato.

Salvini

“Grazie al Presidente Mattarella che, oltre a sottolineare risultati incoraggianti per l’Italia come occupazione, export e turismo, auspica la fine dei troppi conflitti nel mondo. È una speranza che condividiamo calorosamente, e in questo senso riponiamo grande fiducia nella nuova amministrazione americana targata Donald Trump", ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega.

"Come il presidente della Repubblica, inoltre, sottolineiamo l’importanza e il valore delle Forze dell’Ordine, e ci permettiamo un particolare riferimento alla Polizia Penitenziaria perché troppo spesso si discute della condizione dei detenuti e troppo raramente di quella di donne e uomini in divisa che prestano servizio nelle carceri. Infine, grazie al Presidente Mattarella per l’attenzione ai giovani. Ricordiamo a noi stessi che la prima causa di morte per i ragazzi sono gli incidenti stradali, e da poche settimane è in vigore un nuovo codice che sta subendo una campagna di disinformazione con pochi precedenti. È perfino sotto accusa per aver inasprito le sanzioni e abbassato i limiti per il consumo di alcol: tutto falso, sono rimasti inalterati perché già efficaci. Al contrario, siamo intervenuti con vigore contro l’utilizzo improprio degli smartphone alla guida e il consumo di droghe. Confidiamo che il 2025 possa essere un anno di pace, sicurezza e buonsenso”, ha concluso.

Tajani

"Pace, giovani, speranza, rispetto. Le parole del Presidente Mattarella confermano l'impegno dell'Italia per costruire in Medio Oriente ed in Ucraina una nuova stagione che garantisca una #pace giusta. E assicurano azioni concrete per dare ai giovani la #speranza di costruirsi un futuro senza lasciare il Paese. Questa è anche la volontà del governo. #Rispetto anche per ribadire che la pena per i detenuti è perdita della libertà e non della dignità", ha scritto su X il vicepremier e leader di Fi, Antonio Tajani.

Schlein

"Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ci ha ricordato quanto sia urgente costruire un Paese più giusto, solidale e attento ai bisogni di tutte e tutti. Le sue parole sulla pace, sulle diseguaglianze, sull’emergenza climatica, sulla precarietà, sono un richiamo potente alla responsabilità collettiva", ha affermato dal canto suo la segretaria del Pd, Elly Schlein. "La giustizia sociale - ha aggiunto - non è solo un ideale, ma una necessità per garantire dignità e diritti. Ringraziamo il Presidente per il suo esempio di saggezza e umanità. Ora tocca a noi tutte e tutti raccogliere questo accorato appello a tradurre la speranza in realtà".

Conte

"Condivido il richiamo del presidente Mattarella a un impegno per la pace in linea con la Costituzione, le riflessioni sulla barbarie della guerra e quelle sulla 'sconfortante' sproporzione fra l'enorme spesa in armi e gli investimenti contro il cambiamento climatico, a tutela dell'ambiente. Non posso non soffermarmi sullo stimolo del Capo dello Stato per una riscoperta dell'impegno e della partecipazione dei cittadini alle scelte che ci riguardano tutti", ha affermato Giuseppe Conte.

"Nella disaffezione delle persone verso la partecipazione politica e il voto - ha sottolineato il leader del M5S - piantano le radici poteri economici e finanziari in mano a pochi o addirittura a singoli, interessi politici di circoletti e clientele che scelgono per tutti e tutelano i privilegi di pochi anziché i diritti di tutti. La politica perde così la sua missione, la ricerca del bene comune e lo vediamo in tutto: si aumentano gli stipendi di chi governa anziché le buste paga da fame dei giovani che scappano all'estero, si cancellano i reati di chi abusa del suo potere per favorire qualcuno in un concorso o in una gara pubblica anziché investire risorse ed energie per tutelare fino in fondo i diritti delle persone, dalle corsie di ospedale fino alle aule scolastiche e alla sicurezza nelle nostre città".

"Anche per questo nel 2024 il Movimento ha scelto di rifondarsi completamente chiamando a scegliere e a contare ogni suo iscritto anziché i vertici chiusi in qualche stanza. Continueremo su questa strada con tutta la nostra forza in questo 2025. Stimolare la partecipazione e il vero patriottismo, quello di chi si impegna personalmente per migliorare l'Italia ogni giorno, deve essere la nostra ossessione. È l'unica strada per cambiare le tante cose che non vanno e che anche il Capo dello Stato ha puntualmente evidenziato: liste d'attesa interminabili per visite ed esami, morti e incidenti sul lavoro, femminicidi, le difficoltà dei nostri ragazzi che non si vedono garantiti meritocrazia e diritti. Auguri agli italiani per un 2025 di coraggio e impegno per migliorare i quartieri, le città, i territori in cui viviamo. Comunque la pensiate, qualunque idea politica abbiate, non lasciamo che a decidere per tutti siano in pochi. Solo sporcandoci le mani, scendendo tutti in campo, cambieremo davvero le cose".

Renzi

"Le parole del Presidente Mattarella costituiscono da dieci anni un riferimento di saggezza e di speranza. Grazie Presidente", ha dichiarato il leader di Iv Matteo Renzi.

Calenda

"Il presidente Mattarella ci ricorda la pericolosità delle lacerazioni che percorrono la nostra comunità nazionale in un momento di crisi e guerre. Ricordarcelo tutto l’anno è un dovere patriottico. Grazie Presidente", ha dichiarato Carlo Calenda, leader di Azione.

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Politica

Mattarella, il discorso di fine anno: da speranza a...

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Il presidente della Repubblica: "Nel 2025 ottanta anni della Liberazione, fondamento Repubblica e presupposto Costituzione"

Sergio Mattarella - (Quirinale)

Speranza per superare le "divaricazioni che lacerano le nostre società", e "coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti", ricordando che "il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità". È il filo che lega il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che proponiamo nel suo testo integrale.

Il discorso di Mattarella

"Care concittadine e cari concittadini, questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero. Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore. Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie".

"Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri. Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili".

"Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze. Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane".

Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite. Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7".

"La pace di cui l’Unione europea è storica espressione. La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità. Perché è giusto. E -se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente- perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa".

"Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque. Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità".

"La notte di Natale Papa Francesco -cui invio auguri pieni di riconoscenza- ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza. Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene. Tocca a noi saperla tradurre in realtà".

"Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti? Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme. In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni. Sono lacerate le pubbliche opinioni. Faglie profonde attraversano le nostre società".

"La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza. A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti. La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina - che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa- ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione".

"Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia. La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari".

"I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassintegrazione. L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura. Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati".

"Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane. Colmare queste distanze. Assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito".

"Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure".

"Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi. Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo".

"I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni. La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo".

"Si intrecciano, quindi, straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere. Impegniamoci per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro".

"L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, 'rispetto'. Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà. Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali -tutti- si possono e si devono prevenire".

"Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti".

"La fine dell’anno è anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà".

"Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi. Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi. Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste".

"Ho fatto riferimento ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché è proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire. È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini".

"Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza. Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria. Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. Ad essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica. Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose".

"Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie".

"È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società".

"La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati. Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni. Siamo grati alle Forze dell’Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese".

"Si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell’Ordine sono fortemente impegnate".

"Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport".

"Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia".

"Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica".

"Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra. Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte. Buon anno a tutti!"

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