Veto Usa all’Onu per cessate il fuoco a Gaza, Hamas: “Decisione disumana”
Da Al-Sisi a Putin tutti contrari alla posizione degli Stati Uniti: "Lavoreremo per ottenere tregua"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato gli Stati Uniti per aver posto il veto alla richiesta di cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e ha esortato gli altri Paesi a sostenere la guerra di Israele contro Hamas. Salutando la posizione degli Stati Uniti come "corretta", Netanyahu in una dichiarazione afferma che "anche gli altri Paesi devono capire che è impossibile sostenere l'eliminazione di Hamas da un lato, e dall'altro chiedere la fine della guerra, che impedirebbe l'eliminazione di Hamas". Pertanto, dice il premier, "Israele continuerà la sua guerra giustificata volta a eliminare Hamas e a raggiungere il resto degli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati".
Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha accusato poco prima il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, di stare dalla parte di Hamas. "Chiedere un cessate il fuoco è una vergogna e costituisce un segno di Caino per l'Onu" ha dichiarato Cohen che su X ha ringraziato invece gli Stati Uniti per il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
"L'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione di parte e schierata di Guterres", ha accusato ancora Cohen, secondo il quale "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri ha espresso quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione". Per il leader dell'opposizione in Israele, Yair Lapid, l'antisemitismo è l'unica "spiegazione razionale" di chi chiede il cessate il fuoco umanitario come Guterres.
Al-Sisi e Putin
Abdel-Fattah al-Sisi e Vladimir Putin si impegnano "a continuare a lavorare insieme per ottenere un cessate il fuoco" fra Israele e Hamas. Lo hanno reso noto fonti egiziane dopo la telefonata fra i presidenti di Egitto e Russia in cui sono stati discussi gli sviluppi regionali e in particolare la situazione nella Striscia di Gaza. I due hanno sottolineato "la necessità imperativa che la comunità internazionale si assuma le sue responsabilità".
Guterres
"Il lancio indiscriminato di razzi da parte di Hamas su Israele e l'uso di civili come scudi umani sono contrari alle leggi di guerra, ma non assolvono Israele dalle sue stesse violazioni" scrive il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in un post su 'X'. "Il diritto internazionale umanitario non può essere applicato in modo selettivo. È sempre equamente vincolante e non dipende dalla reciprocità".
Hamas: "Usa e veto all'Onu? Decisione disumana"
Hamas ha condannato con fermezza il veto degli Usa all'Onu dopo lo stop alla risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato. La formazione terroristica palestinese, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq - membro dell'ufficio politico - considera la mossa di Washington "non etica e disumana".
"L'ostruzione degli Stati Uniti all'approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco è una partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica", ha affermato al-Risheq.
Abbas: "Posizione Usa aggressiva e immorale"
Quella degli Stati Uniti è una posizione "aggressiva e immorale" e una "palese violazione" di tutti i valori e principi umanitari, ha dichiarato il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, commentando il veto Usa. Ritenendo gli Stati Uniti "responsabili" dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella Striscia di Gaza, Abbas - citato dall'agenzia Wafa - ha accusato Washington di seguire una "vergognosa politica di sostegno all'occupazione e alla barbara aggressione israeliana contro il popolo palestinese". Il presidente dell'Anp ha sottolineato che questa politica rende gli Stati Uniti "complici nei crimini di genocidio, pulizia etnica e crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme".
Russia: "Usa hanno firmato condanna a morte per migliaia di civili"
"Gli Stati Uniti hanno letteralmente firmato davanti ai nostri occhi una condanna a morte per migliaia, se non decine di migliaia, di civili in Palestina e Israele", ha dichiarato il vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polianski, commentando il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu. A favore hanno votato 13 Paesi (Cina, Francia, Russia - membri permanenti - Albania, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Ecuador, Gabon, Ghana, Svizzera, Giappone, Malta e Mozambico), mentre il Regno Unito si è astenuto.
Anche la Francia si è rammaricata per la "mancanza di unità" del Consiglio di Sicurezza. "Purtroppo, ancora una volta questo Consiglio soffre di mancanza di unità. Con il rifiuto di impegnarsi nei negoziati, la crisi di Gaza si aggrava e il Consiglio non adempie al suo mandato, espresso nella Carta" delle Nazioni Unite, ha affermato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Riviere.
Avvertimento dell'Iran: "Rischio esplosione incontrollabile"
Dopo il veto Usa, l'Iran ha intanto messo in guardia dal rischio di un'"esplosione incontrollabile" della situazione in Medio Oriente. "Finché l'America sostiene i crimini del regime sionista ed il prosieguo della guerra, c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, durante una telefonata con il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, secondo una nota del ministero degli Esteri iraniano.
Erdogan: "Perso le speranze in Consiglio Sicurezza Onu"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha commentato così il veto Usa: "Abbiamo perso le nostre speranze e aspettative nei confronti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". "A causa del veto degli Stati Uniti, non è stata presa alcuna decisione sul cessate il fuoco a Gaza. È essenziale riformare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha aggiunto Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu.
"Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, la cui missione è stabilire la pace nel mondo, è diventato il protettore di Israele", ha dichiarato Erdogan. "Il governo israeliano, sostenuto incondizionatamente dall'Occidente, sta commettendo a Gaza atrocità e massacri che fanno vergognare tutta l'umanità", ha aggiunto, sottolineando che prima o poi i "macellai di Gaza" saranno chiamati a rispondere dei loro crimini.
Il veto Usa
La posizione di Washington era stata illustrata dall'inviato americano all'Onu Robert Wood, che aveva affermato che ''Hamas continua a rappresentare una minaccia per Israele e mantiene il controllo della Striscia di Gaza''.
Gli Usa ritengono di aver bocciato ''una risoluzione squilibrata, avulsa dalla realtà, che non avrebbe fatto avanzare il processo", come ha detto Wood motivando il veto. I redattori del testo, ha aggiunto, "hanno rifiutato un linguaggio di condanna del terribile attacco terroristico di Hamas contro Israele il 7 ottobre". E quindi, "hanno ignorato tutte le nostre raccomandazioni'' con un "processo affrettato".
La Gran Bretagna ha deciso di astenersi sulla risoluzione perché mancava una condanna precisa di Hamas e delle "atrocità" commesse dalla formazione palestinese.
"Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili", ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all'Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti", ha aggiunto.
Colloquio telefonico tra Scholz e Netnyahu
Colloquio telefonico tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier israeliano, Benjamin Netnyahu. Nel corso della conversazione telefonica, riferisce il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, Scholz ha chiesto maggiori aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza. I due leader hanno anche discusso "degli sforzi necessari per massimizzare la protezione dei civili e migliorare sostanzialmente la situazione umanitaria della popolazione nella Striscia di Gaza", ha detto il portavoce di Scholz. Si è discusso anche della situazione nella Cisgiordania occupata e degli atti di violenza da parte dei coloni.
Israele: "Hamas lancia razzi da zone umanitarie"
Hamas ha lanciato razzi verso Israele da zone della Striscia di Gaza designate come umanitarie, denunciano le forze israeliane. I lanci sono avvenuti ieri in due diverse riprese. La prima raffica di razzi, quattro, non è riuscita a raggiungere Israele. Lo riferisce l'Idf, le Forze di difesa israeliane.
Fonti delle Forze di difesa israeliane hanno riferito, inoltre, che un fucile di precisione e munizioni nascosti in un grande orso di peluche sono stati ritrovati dai militari della 551 Brigata dei paracadutisti israeliani mentre perquisivano una scuola della Striscia di Gaza. Secondo le fonti le truppe hanno trovato altre armi nascoste in borse con il logo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, in una scuola vicina.
Proseguono i pesanti scontri fra Hamas e Israele in diverse zone della Striscia di Gaza. Le Brigate di Al-Qassam, fazione militare di Hamas, ha reso noto di "scontri corpo a corpo con le forze di occupazione a ovest del campo profughi di Jabalia", dove si combatte da giorni, nel nord. E anche a Zaytoun, sempre nel nord della Striscia. Secondo l'Idf, militanti di Hamas hanno occupato edifici nel campo. Uomini di Hamas hanno predisposto imboscate sempre nella stessa zona. Ma i militari israeliani, si rivendica, sono riusciti ad affiancare il nemico, sorprendendolo. Sempre secondo l'Idf prosegue la battaglia a Khan Yunis, nel sud, sostenuta dalle forze aeree. Un ordigno è esploso accanto a una moschea attaccata dai militari. Diverse altre operazioni israeliane sono in corso nel sud, inclusa una contro una postazione di comando e un tunnel di Hamas.
Cinque soldati Idf morti tra cui il nipote dell'ex capo di Stato maggiore
Nel fine settimana sono morti 5 soldati israeliani, tra cui il nipote dell'ex capo di Stato maggiore dell'Idf, Gadi Eisenkot che il 7 dicembre aveva già perso il figlio, il sergente maggiore Gal Meir Eisenkot che aveva 25 anni. Questa volta è morto il nipote, il sergente Maor Cohen Eisenkot, 19 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Eilat. Lo riferisce 'The Times of Israel' che cita le Forze di difesa israeliane.
I cinque soldati morti annunciati oggi, uno dei quali è morto per le ferite riportate il 7 ottobre, sono stati uccisi durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza durante il fine settimana. Il bilancio dei soldati uccisi durante l'offensiva di terra contro Hamas è salito a 97.
I 5 soldati israeliani sono il sergente maggiore Liav Atiya, 25 anni, del 55° battaglione della 6623ª brigata, di Beersheba; Omri Ben Shachar, 25 anni, del 55° Battaglione della 6623ª Brigata, di Givatayim; il sergente Jonathan Dean Jr Haim, 25 anni, del 603° battaglione del Combat Engineering Corps, di Ramat Gan; il sergente Maor Cohen Eisenkot, 19 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Eilat e il sergente maggiore Haim Meir Edan, 20 anni, del 12° battaglione della brigata Golani, di Rehovot. Edan è stato ferito il 7 ottobre ed è morto oggi. L'Idf afferma che altri 12 soldati di diverse unità sono stati gravemente feriti durante i combattimenti a Gaza venerdì e sabato.
L'ostaggio ucciso
L'ostaggio 25enne Sahar Baruch rapito in occasione dell'attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre sarebbe stato ucciso durante la sua prigionia nella Striscia di Gaza. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israele', è il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. "Stiamo ancora verificando e indagando sui dettagli del luogo in cui è stato ucciso", ha spiegato Hagari. Hamas in precedenza ha pubblicato un video che mostrava il corpo di Baruch mentre faceva affermazioni non verificate sulla causa della sua morte.
Esteri
Ucraina sotto attacco, oltre 100 droni lanciati dalla Russia
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra". Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio conflitto"
La Russia ha attaccato l'Ucraina con 113 droni durante la notte. Lo ha reso noto l'aeronautica militare di Kiev, aggiungendo di averne abbattuti 57, mentre altri 56 non sono riusciti a raggiungere i loro obiettivi, probabilmente a causa dell'interferenza dei sistemi di guerra elettronica. L'aeronautica militare ha aggiunto che la Russia ha lanciato anche un missile S-400 verso l'Ucraina centrale, ma che non ha causato danni.
La cronaca degli attacchi
Nella notte la Russia ha attaccato la città di Zaporizhzhia, ferendo quattro persone, tra cui un ragazzo di 12 anni. Lo ha riferito il governatore regionale Ivan Fedorov, aggiungendo che il raid ha danneggiato un condominio di 9 piani. Un altro attacco con drone ha colpito un edificio residenziale nella città nordorientale di Kharkiv, ferendo anche qui un dodicenne.
Mentre sempre nella notte le difese aeree russe hanno abbattuto 19 droni nei cieli di quattro regioni russe. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che "i tentativi del 'regime' di Kiev di condurre attacchi terroristici contro strutture sul suolo russo utilizzando Uav ad ala fissa sono stati sventati. Le forze di difesa aerea in servizio hanno distrutto 19 veicoli aerei senza pilota ucraini, tra cui nove sulla regione di Belgorod, cinque sulla regione di Voronezh, tre sul Mar Nero, uno sulla regione di Kursk e uno sulla regione di Krasnodar".
Otto droni ucraini hanno colpito Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan, abbattendosi su un'area industriale e una residenziale. Non ci sono morti né feriti, ha riferito il servizio stampa del capo della repubblica. "In questo momento sono stati registrati otto attacchi. Di questi, uno ha colpito un'impresa industriale, uno il fiume e sei una zona residenziale, non ci sono stati morti o feriti", ha precisato il servizio stampa.
Intanto il governatore ad interim della regione di Kursk, Alexander Khinshtein, sul suo canale Telegram ha riferito che in seguito al massiccio attacco di ieri delle forze armate ucraine a Rylsk, cinque persone sono state uccise e 12 ferite.
"La risposta della Russia all'ultimo crimine ucraino non si farà attendere", ha affermato il rappresentante permanente russo alle Nazioni Unite Vasily Nebenzya, commentando l'attacco missilistico a Rylsk. "La nostra risposta a questo deliberato attacco criminale contro i civili russi arriverà a breve", ha avvertito il diplomatico, denunciando l'attacco come un altro inequivocabile passo del regime di Kiev verso l'escalation.
Kiev: "1.860 militari russi uccisi nell'ultimo giorno di guerra"
Secondo quanto riferito dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine, la Russia ha perso 772.280 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo Stato maggiore ha aggiunto che nella cifra sono incluse le 1.860 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 9.594 carri armati, 19.841 veicoli corazzati da combattimento, 31.891 veicoli e serbatoi di carburante, 21.252 sistemi di artiglieria, 1.256 sistemi di lancio di razzi multipli, 1.027 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 20.685 droni, 28 imbarcazioni e un sottomarino.
Onu: "Oltre 12.000 civili uccisi da inizio guerra"
Secondo l'Onu sono stati registrati oltre 12.340 decessi di civili in Ucraina da quando la Russia ha iniziato la guerra nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato il sottosegretario generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari del disarmo (Unoda) Izumi Nakamitsu, durante la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di ieri. Il rapporto dell'Onu sulle vittime giunge mentre il presidente russo Vladimir Putin intensifica le minacce contro le città ucraine, tra cui quella del 19 dicembre di colpire Kiev con un missile balistico a medio raggio 'Oreshnik'.
L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha registrato vittime civili in Ucraina dal 24 febbraio 2022 al 30 novembre 2024, ha affermato Nakamitsu. Oltre 12.340 civili sono stati uccisi e più di 27.836 sono rimasti feriti durante questo lasso di tempo. L'Onu ha inoltre rilevato che nel 2024 le bombe aeree e le armi a lungo raggio hanno causato un numero di vittime maggiore rispetto all'anno precedente. Le bombe aeree hanno ucciso 341 civili e ne hanno feriti 1.803 tra il primo gennaio e il 30 novembre, secondo i dati della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina. Le cifre rappresentano un aumento di tre volte dei decessi e di sei volte dei feriti rispetto al 2023.
Esteri
“Anti-Islam e simpatizzante di Afd”, chi è...
Cosa dicono Wall Street Journal e Der Spiegel
E' un attivista anti-Islam e un simpatizzante di Afd il sospettato saudita dell'attentato di venerdì sera contro un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui aveva condiviso contenuti pro-Israele sui social media in seguito agli attacchi del 7 ottobre.
Secondo il quotidiano, l'uomo gestiva un sito web e canali di social media in cui metteva in guardia contro l'Islam e discuteva dei diritti delle donne. Avrebbe inoltre mostrato sostegno al partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione Afd.
Già poche ore dopo l'attentato, erano state diffuse alcune informazioni sull'uomo alla guida dell'auto: cittadino saudita di 50 anni, Taleb A., è un medico specializzato in psichiatria che vive e lavora a Bernburg, circa 45 chilometri da Magdeburgo. In base alle news diffuse, è arrivato in Germania dall'Arabia Saudita nel 2006.
L'uomo è noto nella piccola comunità saudita in Germania come un attivista anti-Islam e per i diritti delle donne e spesso postava commenti sul suo sito e suo social in cui denunciava la persecuzione delle donne in Medio Oriente, scrive ancora il quotidiano americano.
Pochi giorni prima dell'attentato, aveva accusato il governo tedesco di promuovere l'islamizzazione del Paese, accusando le autorità di censurarlo e di perseguitarlo per via delle sue opinioni critiche sull'Islam. E aveva avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania per via della sua 'tolleranza' nei confronti dell'Islam radicale.
Esteri
Attentato a mercatino Natale Magdeburgo, almeno due morti e...
La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici dell'uomo alla guida dell'auto, un medico saudita 50enne che è stato arrestato
Almeno due persone sono morte, tra cui un bambino piccolo, e almeno 60 sono rimaste ferite nell'attentato avvenuto venerdì sera a Magdeburgo, in Germania, dove un uomo si è lanciato con l'auto contro un mercatino di Natale.
Il sospetto, che è stato arrestato, è un medico che vive e lavora a Bernburg, una città a sud di Magdeburgo, ha dichiarato il premier della Sassonia-Anhalt Reiner Haseloff: si ritiene che abbia agito da solo. Tamara Zieschang, ministro degli Interni, ha dichiarato che il sospetto è originario dell'Arabia Saudita, è in Germania dal 2006. L'uomo, che ha circa 50 anni, non era nel mirino delle forze dell'ordine come noto islamista.
Il conducente dell'auto ha guidato per 400 metri tra la folla. Secondo fonti di sicurezza, avrebbe noleggiato il veicolo poco prima dell'attacco condotto con una Bmw alle 19.04.
Il movente
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri politici visiteranno oggi il luogo del sanguinoso attacco. La polizia non ha ancora stabilito se l'attacco possa essere di matrice islamista o legato a problemi psicologici del guidatore. "I motivi restano misteriosi", ha scritto il settimanale Der Spiegel.
“Questa è una catastrofe per la città di Magdeburgo, per lo Stato e per la Germania in generale”, ha dichiarato il premier Haseloff. Magdeburgo è una città di circa 237.000 abitanti nello Stato della Sassonia-Anhalt. Si trova a circa 150 chilometri a ovest di Berlino. I medici hanno curato i feriti stesi a terra tra le bancarelle. Sono state allestite anche delle tende dove i feriti sono stati curati. Molte persone sono state trasportate d'urgenza all'ospedale universitario di Magdeburgo, dove un portavoce ha dichiarato che il personale si è rapidamente attrezzato per gestire un evento di massa. L'identità delle due vittime non è stata rivelata.
Oggi alle 19 si terrà una cerimonia commemorativa nella cattedrale di Magdeburgo. Il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser e il cancelliere tedesco Olaf Scholz dovrebbero partecipare. “I miei pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Siamo al loro fianco e al fianco della popolazione di Magdeburgo”, ha scritto Scholz su X. “I miei ringraziamenti vanno ai soccorritori impegnati in queste ore di ansia”.
Il ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita ha condannato l'attacco su X, senza menzionare il sospetto. “Il Regno afferma la sua posizione di rifiuto della violenza ed esprime la sua solidarietà e le sue sincere condoglianze alle famiglie delle vittime, al governo e al popolo della Repubblica Federale di Germania, augurando ai feriti una pronta guarigione”, si legge nel comunicato.
Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire assistenza mentre proseguono gli sforzi di recupero e le indagini. “La Germania è uno dei nostri partner più stretti e dei nostri alleati più forti e siamo al loro fianco oggi e nelle settimane a venire. Non c'è posto per la violenza nelle nostre società”, ha dichiarato Miller in un comunicato. “Siamo solidali con il popolo tedesco nel piangere la perdita di vite umane”.
Le condoglianze sono arrivate anche da altri leader: il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer, il segretario generale della NatoJens Stoltenberg e il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric hanno espresso il loro shock per gli eventi. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che i suoi “pensieri sono con le vittime” dopo l'attacco “brutale e codardo”, in un post su X. Von der Leyen ha chiesto che si indaghi su questo “atto di violenza” e che sia severamente punito”.
L'attacco del 2016
Le scene caotiche di venerdì hanno ricordato gli eventi che si sono verificati 8 anni fa nella capitale tedesca. Il 19 dicembre 2016, un terrorista islamico utilizzò un camion dirottato per schiantarsi contro un mercatino di Natale nel centro di Berlino. Dodici persone furono uccise e una tredicesima morì nel 2021 a causa delle ferite riportate. Più di 70 persone sono rimaste ferite. L'attentatore è fuggito in Italia, dove è stato ucciso dalla polizia.
Di recente Faeser aveva lanciato ripetuti appelli alla vigilanza quando si visitano i mercatini di Natale, anche se a fine novembre aveva dichiarato che al momento non c'erano prove concrete di una minaccia.