Pa: Comitato idonei funzionari chiede incontro al ministro, ‘proroghi nostra graduatoria’
Prorogare la graduatoria per funzionari amministrativi, consentendo a 14.573 ‘idonei’ di servire lo Stato e realizzando un efficiente risparmio di risorse pubbliche. E’ l’appello lanciato dal Cifa, Comitato idonei funzionari amministrativi, al ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, a cui il comitato chiede urgentemente un incontro.
“Il Concorso unico per funzionari amministrativi è stato bandito a seguito dello sblocco del turn-over per colmare la grande carenza di personale nella Pubblica amministrazione e per garantire il ricambio generazionale. Gli enti banditori sono stati ben 18, a cui se ne sono aggiunti altri 7 - spiega Mario De Masi, presidente del Comitato - La graduatoria del Concorso conta 21.142 idonei e, ad oggi, è ferma alla posizione 6569. Pertanto risultano in attesa di assunzione ben 14.573 idonei con relative speranze, sogni e famiglie. Purtroppo, se non vi sarà una proroga, la graduatoria andrà a scadenza il prossimo 12 gennaio.”
“Secondo il rapporto di Unioncamere ed Anpal tra il 2022 e il 2026 andranno in pensione circa 770 mila dipendenti pubblici. Questi dati sono stati aggiornati da Forum Pa, a maggio scorso, e risulta che entro il 2033, ben 1 milione di dipendenti pubblici sarà andato in quiescenza, con possibili conseguenze negative come la chiusura degli uffici e problemi seri alla tenuta del nostro sistema pensionistico. Emerge, quindi, una situazione drammatica per il nostro paese, per la Pubblica amministrazione e per gli italiani stessi”, sottolinea De Masi.
Da circa un anno, il Comitato sollecita un incontro al ministro Zangrillo per poter discutere della situazione e presentare le proprie istanze. Il titolare della Funzione Pubblica, tuttavia, non ha ancora accolto la richiesta. Non solo. Lo scorso novembre, il governo ha manifestato la propria contrarietà a un Ordine del giorno, presentato alla Camera da tutte le opposizioni, in cui si chiedeva la proroga della graduatoria. L’Odg è stato quindi respinto dalla maggioranza.
“C’è la determinazione, o almeno così appare, di voler bandire nuovi concorsi e non rinnovare la attuali graduatorie. Eppure - evidenzia De Masi - le norme di riferimento (legge 125/2013, DPR 487/94 e art. 97 della Costituzione), cosi come l’attuale contesto economico e sociale, prevedono scelte ispirate ai principi di efficacia, efficienza e risparmio di risorse pubbliche. Le famiglie non arrivano a fine mese eppure si vogliono spendere milioni di euro in nuovi concorsi”, .
“Il nostro concorso è costato circa 3 milioni di euro e le prove sono state svolte in tutta Italia, coinvolgendo partecipanti di tutte le regioni. Circa il 60% degli idonei sono di regioni del Sud, come Campania, Sicilia, Sardegna e Puglia. Facciamo notare che la carenza è tale per cui potremmo essere assunti tutti e al tempo stesso bandire nuovi concorsi. Parliamo di 14.573 persone, non numeri, con competenze, titoli e voglia di servire lo Stato. Persone con famiglie a carico che chiedono soltanto di poter lavorare. Un capitale umano che non può essere cancellato con un colpo di spugna”, conclude il numero uno del Cifa.
Economia
Bonus 850 euro per gli anziani, al via domande...
Ecco chi può usufruirne e come fare domanda
Al via da oggi, 2 gennaio 2025, il Bonus Anziani 2025 (o Assegno Universale Anziani Non Autosufficienti), un contributo mensile di 850 euro erogato dall'Inps, che potrà essere utilizzato solo per delle specifiche spese.
La misura, introdotta in via sperimentale per il biennio 2025/2026, mira ad aiutare le persone anziane in difficoltà economiche e di salute e presenta requisiti di accesso molto stringenti che ne limitano la portata. Secondo le stime, la platea del Bonus Anziani sarà di circa 25.000 persone in tutto il Paese.
Requisiti
Il trattamento è subordinata ad uno specifico bisogno assistenziale definito “gravissimo”, come specifica lo stesso Istituto in una nota.
Potrà farne richiesta chi:
la titolarità dell'indennità di accompagnamento (che se sospesa non consentirà di vedersi riconosciuta la prestazione).
- ha almeno 80 anni di età anagrafica;
- un Isee non superiore a 6.000 euro;
- un livello di bisogno assistenziale gravissimo, valutato agli atti dalla Commissione medico - legale dell’Inps, anche in base alle indicazioni fornite dalla Commissione Tecnico – Scientifica;;
- la titolarità dell'indennità di accompagnamento che, qualora sospesa, non consentirà di vedersi riconosciuta la prestazione.
Quanto vale e per quali spese
Il Bonus Anziani sarà erogato con cadenza mensile e corrisponde a circa 850 euro al mese, che si aggiungeranno ai 531,76 euro dell’indennità di accompagnamento, per un totale di 1381,76 euro al mese. Questa somma non è tassabile e non è pignorabile. L’importo del Bonus potrà essere utilizzato solo per alcune spese.
Come si legge nel decreto, si potrà usare per “remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale”.
Nel caso in cui il contributo venga utilizzato per altri scopi, l’Inps può revocare il bonus e “il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente ricevuto, fermo restando il diritto della persona anziana non autosufficiente a continuare a percepire l’indennità di accompagnamento”.
L’Inps inoltre provvederà al monitoraggio della spesa al fine di un’eventuale rideterminazione dell’importo mensile della quota integrativa, qualora si verifichi uno scostamento fra il numero di domande pervenute e le risorse finanziarie individuate dal legislatore.
Come fare domanda
Il periodo di sperimentazione andrà dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026 e comporterà l’assorbimento dell'indennità di accompagnamento e delle prestazioni fornite dagli Ats, negli ambiti di propria competenza.
La domanda potrà essere presentata telematicamente all’Inps dal portale dell’Istituto tramite il percorso "Sostegni, Sussidi e Indennità > Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità > selezionando la voce “Vedi tutti” nella sezione Strumenti e successivamente “Decreto Anziani – Prestazione Universale” ", sia personalmente, con la propria identità digitale, che tramite gli istituti di patronato.
Economia
Swisscom completa acquisizione Vodafone Italia, nasce...
A seguito del closing dell’operazione di acquisizione da parte del Gruppo elvetico Swisscom avvenuto il 31 dicembre scorso
Con il completamento dell’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom avvenuto il 31 dicembre scorso, prende il via il processo di integrazione tra Fastweb e Vodafone, per la creazione di un operatore convergente leader in Italia. Fastweb + Vodafone genererà un elevato valore per tutti gli stakeholder e, grazie alle economie di scala, a una struttura dei costi più efficiente e alle sinergie di circa 600 milioni di euro l’anno a regime, rese possibili dall’integrazione, avrà la capacità finanziaria per continuare a investire in infrastrutture ed innovazione, a beneficio del mercato, dei consumatori e delle imprese in Italia.
La combinazione dei punti di forza di Fastweb nella connettività fissa con la leadership di Vodafone Italia nei servizi mobili consentirà a Fastweb + Vodafone di offrire servizi convergenti innovativi a prezzi competitivi per le famiglie, le imprese e le pubbliche amministrazioni, e di diventare il punto di riferimento per la transizione digitale di tutti i clienti. Con oltre 20 milioni di linee mobili e 5,6 milioni di linee fisse, Fastweb + Vodafone diventa il principale operatore infrastrutturato sul mercato delle telecomunicazioni nazionali, potendo contare su più di 20mila siti radiomobili ed una rete fissa proprietaria di oltre 74mila km in grado di assicurare una copertura nazionale sia mobile che fissa, di cui il 50% in Ftth.
"La visione strategica di Fastweb + Vodafone - si legge in una nota - punta a creare valore continuando a investire in infrastrutture fisse e mobili, perseguendo una innovazione tecnologica continua e garantendo le migliori qualità del servizio e customer experience, senza perdere di vista l’attenzione all’impatto ambientale e sociale".
Con il closing ufficiale dell’operazione, prende avvio il processo di integrazione tra Fastweb e Vodafone Italia. Le due società verranno gestite da un unico Executive Committee e faranno riferimento al corporate brand Fastweb + Vodafone; i marchi attualmente in uso, ossia Fastweb, Vodafone e ho. continueranno ad essere utilizzati a livello commerciale. Da oggi è online anche il nuovo sito Corporate fastwebvodafone.it.
Il nuovo executive committee è composto da: Walter Renna (ceo), Anita Carra (chief brand & B2C marketing officer), Fabrizio Casati (chief Wholesale officer), Silvia Cassano (chief human resources officer), Elenia Cerchi (chief Regulatory & Antitrust officer), Antonio Corda (chief Legal, compliance & security officer), Lisa Di Feliciantonio (chief communications & sustainability officer), Augusto Di Genova (chief B2B officer), Peter Grueter (chief financial officer), Alessandro Magnino (chief strategy & transformation officer) e Federico Negri (chief B2C commercial officer).
Le funzioni di chief technology officer e di chief It officer saranno svolte ad interim rispettivamente da Mark Duesener, responsabile divisione operativa It, Network & Infrastructure e da John de Keijzer, manager con una lunga esperienza in ambito It all’interno del Gruppo Swisscom.
Renna: "Operazione consolidamento più importante sul mercato"
“Con il closing ufficiale si completa la più importante operazione di consolidamento degli ultimi anni sul mercato delle telecomunicazioni in Italia", afferma Walter Renna, ceo di Fastweb + Vodafone. "Già a partire dai prossimi giorni - sottolinea - lavoreremo per avviare il processo di integrazione tra le due società, liberarne rapidamente il potenziale e offrire ai clienti in tutti i segmenti di mercato servizi ancora più innovativi e dalle prestazioni elevate. Fastweb + Vodafone sarà un’azienda basata su una cultura improntata all’inclusione e trasparenza, al cui centro ci saranno le persone, la loro esperienza e competenza”.
Il ceo di Swisscom, Christoph Aeschlimann, aggiunge: ”Sono molto soddisfatto della concretizzazione del closing perché rafforza l’intero Gruppo Swisscom. Il miglior posizionamento in Italia genererà valore nel lungo periodo per tutti gli stakeholder facendo aumentare i flussi di cassa e i dividendi in futuro”.
Economia
Rc auto sempre più cara, da Milano a Roma: ecco di quanto...
A dicembre premio medio a 644 euro (+6,19%). Toscana, Sardegna e Liguria le più colpite
Il nuovo anno si apre con brutte notizie per gli automobilisti italiani. Guardando ai premi medi emerge che le tariffe Rc auto continuano a crescere, con effetti negativi anche sui guidatori virtuosi. Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it, a dicembre 2024 per assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia occorrevano, in media, 643,95 euro, vale a dire il 6,19% in più rispetto a dodici mesi prima.
''Il rallentamento dell’inflazione e la stabilizzazione dei tassi di sinistrosità stanno sicuramente iniziando ad avere i primi effetti positivi sul fronte dei prezzi RC auto, che nel corso 2024, pur rimanendo elevati, hanno visto rallentare il loro trend di crescita - spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it- . Se il contesto economico rimarrà stabile, ci aspettiamo che gli effetti positivi si trasmettano integralmente sul mercato RC auto e che la curva di prezzi possa tornare a stabilizzarsi. In un contesto come questo, confrontare le offerte di diverse compagnie può rivelarsi fondamentale per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze e risparmiare''.
Sono oltre 585.000 automobilisti italiani - sempre secondo l’osservatorio di Facile.it - gli assicurati che, a causa di un sinistro con colpa dichiarato nel 2024, vedranno peggiorare quest’anno la propria classe di merito, con relativo aumento del costo dell’Rc auto.
Dall’analisi del comparatore – realizzata su un campione di oltre 955mila preventivi raccolti su Facile.it tra novembre e dicembre 2024 – è emerso che la quota di guidatori colpiti dai rincari a causa di un sinistro con colpa è pari all’1,78% del totale. Se, come detto, a livello nazionale la percentuale di automobilisti che nel 2024 hanno dichiarato un sinistro con colpa è pari all’1,78%, guardando al campione su base regionale emergono differenze significative.
Scorrendo la graduatoria delle aree in cui si è registrato percentualmente il maggior numero di denunce di incidenti con colpa, al primo posto si posiziona la Toscana, dove il 2,34% degli automobilisti vedrà quest’anno aumentare il premio dell’Rc auto. Seguono i guidatori Sardegna (2,29%) e Liguria (2,15%). Le percentuali più basse, invece, sono state rilevate Basilicata (1,26%), Calabria (1,30%) e Trentino-Alto Adige (1,40%).
Se limitiamo l’analisi alle province italiane, quella con la percentuale più alta di automobilisti che cambieranno classe di merito a causa di un sinistro con colpa è quella di Prato (3,35%), seguita da Cagliari (2,85%) e Grosseto (2,64%); le ultime nella graduatoria nazionale, con percentuali pari o inferiori all’1%, sono invece le province Crotone, Ferrara e Rovigo. Dati interessanti emergono analizzando il profilo di chi vedrà peggiorare la propria classe di merito a seguito di un sinistro con colpa; la percentuale, ad esempio, è più altra tra le donne (1,99%) rispetto al campione maschile (1,65%).