Milano, 27 Dicembre 2023. È possibile investire in strumenti finanziari che offrano rendimenti interessanti e vantaggi notevoli per le aziende non quotate? Esploriamo i dettagli di una forma di investimento chiamata “minibond”, scoprendo le opportunità e le considerazioni cruciali per ottimizzare le possibilità delle imprese di investire in modo intelligente e sicuro. Scopriamo come i minibond offrano un'opportunità unica di investimento, esaminando gli aspetti principali, i vantaggi e le potenziali sfide di questo strumento finanziario.
Cosa sono i minibond?
I minibond rappresentano un tipo di obbligazione a medio-lungo termine, emessa da piccole e medie imprese per finanziare progetti di crescita ed espansione. Questi strumenti finanziari si distinguono per la loro natura: offrono alle imprese la possibilità di accedere al mercato dei capitali per ottenere finanziamenti senza dover necessariamente ricorrere al credito bancario tradizionale.
Le PMI emettono minibond per raccogliere fondi da investitori istituzionali, investitori qualificati o anche da privati, offrendo loro interessi periodici e il rimborso del capitale alla scadenza dell'obbligazione. Solitamente, i minibond hanno un valore inferiore ai 50 milioni di euro e un periodo di maturità che va dai 3 ai 5 anni, fino a un massimo di 7, consentendo alle imprese di pianificare investimenti a medio termine e di diversificare le loro fonti di finanziamento.
Una delle principali ragioni per cui le PMI scelgono i minibond come forma di finanziamento è la riduzione della dipendenza dal credito bancario: l'accesso al mercato dei capitali offre alle imprese la possibilità di diversificare le fonti di finanziamento, riducendo il rischio associato a una dipendenza eccessiva dalle banche e aprendo la strada a opzioni finanziarie più flessibili, la cosiddetta finanza alternativa e complementare.
Investire in minibond può rappresentare un'opportunità interessante per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori rispetto ai tradizionali strumenti di risparmio, come i depositi bancari. Tuttavia, è importante sottolineare che i minibond possono comportare un livello di rischio più elevato rispetto agli investimenti considerati più sicuri, poiché il loro valore può dipendere dalle performance e dalla stabilità finanziaria dell'azienda emittente.
È essenziale per gli investitori comprendere i dettagli dell'azienda che emette il minibond, valutando la sua solidità finanziaria, la sua posizione sul mercato, i piani di crescita e il settore di appartenenza prima di procedere con un investimento. Inoltre, poiché i minibond non sono generalmente quotati in mercati regolamentati, la loro liquidità può essere limitata, rendendo il periodo di investimento un aspetto da considerare attentamente.
Chi può emettere i minibond?
Questi strumenti finanziari possono essere emessi da società italiane che rispettino determinati criteri specifici. Per essere eleggibili a emettere minibond, infatti, le aziende devono essere non quotate e localizzate in Italia, con un fatturato annuo superiore a EUR 2 milioni e che impieghino almeno 10 dipendenti. Questi criteri servono a identificare player che abbiano raggiunto una certa solidità finanziaria e operativa, ma che possano beneficiare dell'accesso a nuove fonti di finanziamento per sostenere la propria crescita.
È importante sottolineare che, se da un lato i minibond offrono alle PMI l'opportunità di accedere al mercato dei capitali senza dover ricorrere esclusivamente ai prestiti bancari, dall’altro le imprese devono essere consapevoli dei vincoli e degli oneri associati all'emissione di questi strumenti finanziari, come costi legali, amministrativi e di consulenza, che possono incidere sui benefici ottenuti dal finanziamento.
Investire nei minibond: chi può farlo? Quali sono i vantaggi?
I minibond offrono un'opportunità di investimento sia per investitori istituzionali che per investitori privati qualificati, ciascuno con requisiti specifici e accesso differenziato a questo tipo di strumento finanziario.
Investitori Istituzionali
Istituzioni finanziarie come banche, assicurazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali possono sottoscrivere minibond. Queste entità sono solitamente regolate da normative e leggi finanziarie specifiche, consentendo loro di accedere a una gamma più ampia di strumenti finanziari, compresi i minibond. Per gli investitori istituzionali, i minibond possono rappresentare un'opportunità di diversificare il proprio portafoglio di investimenti e ottenere rendimenti interessanti a medio-lungo termine.
Investitori Privati Qualificati
Gli investitori privati qualificati, persone fisiche con un certo livello di patrimonio e conoscenza finanziaria, possono anch’essi investire in minibond. Questi soggetti devono soddisfare requisiti specifici in termini di patrimonio e competenze finanziarie, dimostrando di avere la capacità e la conoscenza per comprendere i rischi associati all'investimento. L'accesso dei privati qualificati ai minibond offre loro l'opportunità di diversificare il proprio portafoglio e potenzialmente ottenere rendimenti più elevati rispetto a strumenti finanziari tradizionali.
È importante notare che, nel caso dei minibond emessi da una Società a Responsabilità Limitata (Srl), la normativa prevede che possano essere sottoscritti solo da investitori istituzionali. Questa restrizione mira a garantire una maggiore protezione per gli investitori privati in relazione ai rischi associati alle operazioni di minibond emesse da determinati tipi di società.
I vantaggi per gli investitori nei minibond includono la possibilità di ottenere rendimenti interessanti rispetto ai tradizionali strumenti di risparmio, come i depositi bancari. Tuttavia, è essenziale considerare attentamente i rischi associati, poiché il valore dei minibond può dipendere dalle performance e dalla stabilità finanziaria dell'azienda emittente. Inoltre, gli investitori dovrebbero valutare la liquidità di tali strumenti, poiché i minibond potrebbero non essere facilmente negoziabili sul mercato primario o secondario.
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Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava, insieme...
Riqualificazione degli spazi dedicati al gioco e allo sport, accesso a corsi ed attività sportive e tre giornate di volontariato aziendale: così nel 2024 si è confermata la collaborazione tra le due realtà per sostenere i minori accolti nelle strutture di Milano, Roma, Firenze ed Empoli
Milano, 4 dicembre 2024 – Prosegue anche nel 2024 il percorso che vede Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS unite per sostenere bambini e ragazzi accolti nelle strutture supportate da Fondazione Rava presenti nelle città di Milano, Roma, Firenze ed Empoli attraverso una serie di iniziative che vedono protagonista lo sport.
Nel corso dell’anno Fondazione Snaitech ha infatti contribuito a migliorare gli spazi in cui i minori possono trascorrere il loro tempo libero giocando insieme e in sicurezza ma anche permettendo loro di accedere a corsi e attività sportive. Non solo, proprio in questi giorni, i colleghi e le colleghe di Snaitech sono impegnati in tre giornate di volontariato aziendale nell’ambito del progetto “UNISCITI al VOLOntariato” per regalare momenti di svago e divertimento con consegna di doni e animazione in vista delle festività natalizie ai giovani ospiti delle strutture presenti nelle regioni dove ha sede l’azienda.
“Quello tra Fondazione Snaitech e Fondazione Francesca Rava è un legame solido cresciuto in oltre 10 anni di impegno congiunto che ci vede condividere un importante obiettivo: offrire ai bambini e ragazzi le basi per costruire un futuro più equo e inclusivo attraverso il sostegno educativo e lo sport” ha dichiarato Fabio Schiavolin, Vicepresidente di Fondazione Snaitech e AD di Snaitech “Anche nel 2024, grazie a questa collaborazione possiamo dare nuovo impulso a due pilastri a cui teniamo molto: la promozione dell’attività sportiva come strumento fondamentale di integrazione e crescita, e il coinvolgimento delle nostre persone in un’esperienza di solidarietà e condivisione”.
Nel capoluogo lombardo, Fondazione Snaitech ha contribuito al rifacimento del campo da calcetto della Comunità Buon Pastore, offrendo così ai giovani ospiti un ambiente sicuro e attrezzato per la pratica sportiva. Inoltre, ha finanziato l’accesso a corsi di Taekwondo, calcio, nuoto e altre discipline di squadra per i minori ospitati nei due CAS di Via Aquila e Cascina Gobba e nella comunità mamma-bambino Casa di Elena.
A Roma, l’impegno della Fondazione ha permesso di mettere a disposizione dei giovani ospiti di Casa Betania la partecipazione a diversi corsi sportivi; mentre in Toscana, il sostegno ai giovani è passato attraverso l’associazione Chicco di Grano e le sue strutture presenti a Firenze ed Empoli, nelle quali i bambini hanno potuto seguire corsi di Taiso e biodanza, attività scelte per il loro valore educativo e terapeutico. L’associazione ha potuto inoltre acquistare anche alcuni arredi sportivi, tra cui canestri e reti da calcio, per attrezzare gli spazi esterni delle sue strutture.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Ufficio Stampa Snaitech: Ad Hoc Communication Advisors
Pietro Cavalletti – Cell. 335 1415577; e-mail: pietro.cavalletti@ahca.it;
Sara Mastrorocco – Cell. 335 1415590; e-mail: sara.mastrorocco@ahca.it;
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Caterina Moscini, l’autrice di romance che fa riflettere...
Roma, 4 dicembre 2024.Caterina Moscini è stata per 40 anni insegnante di scuola primaria e ora si dedica alla scrittura di romance impegnati: "Sento il bisogno -spiega- di affrontare problematiche sociali e quindi scrivere e riflettere sui temi delicati della vita. La famiglia, l'educazione dei figli, l’amore. Questi sono i grandi temi trattati nei miei libri. Argomenti sempre vivi e attuali affrontati con empatia verso il lettore, attenzione allo spessore psicologico dei personaggi, particolare cura della scrittura, del vissuto e rispetto della sensibilità umana. Le storie sono le più varie, tipiche del genere romance impegnato. Inizio pacato e positivo, conflitto aperto e sofferto, ampio ventaglio di crescita dei personaggi e finale felice. I libri hanno, secondo me, il potere di far comprendere problematiche nuove e consentire una condivisione col lettore più ampia. Pertanto possono offrire l’opportunità di vivere momenti di lucidità che rendono le persone più capaci di gestirsi".
Ossessione è la sua ultima opera letteraria. Pubblicato da Delos Digital l’ebook racconta la vita di Erika, giovane donna in preda alla depressione devastata da esperienze molto dolorose. Lorenzo, marito innamorato che ha accettato anche Claudia, la figlia di lei avuta da un altro uomo, si prodiga nel dimostrarle il più ampio e generoso affetto, soprattutto dopo la nascita di Luca, il loro figlio. Ma la donna, presa dal vortice di una vita godereccia, lo lascia e si concede esperienze di alcool e droga: "Si apre per lei -afferma la Moscini- una voragine che la inghiotte fino al desiderio di recupero che l'aspetta solo dopo il ritrovamento di Lorenzo, avvenuto per caso. Alla fine sarà l'amore a salvarla".
Sono dieci i libri pubblicati da Caterina Moscini, sono in vendita sulle piattaforme online. "Trovo ogni giorno le motivazioni e gli spunti per scrivere di fatti veri -ricorda l'autrice- e li interpreto attraverso la mia esperienza di vita. Non disdegno, tuttavia, il ricorso a scritture ricche di storie e fantasie con riferimenti a epoche diverse. In queste settimane, sto ultimando un altro testo “Scolpito nell’anima” che raccoglierà le mie memorie. Mi pongo come obiettivo, per questa lettura, quello di proporre spunti e riflessioni su eventi realmente accaduti nella mia vita che hanno fatto parte anche della quotidianità di chi viveva con me quel momento".
Per informazioni:
https://caterinamosciniautrice.com/
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Riccardo Mazza, vi spiego come funziona il self-publishing...
Roma, 4 dicembre 2024.Si tratta di un mondo in decisa crescita che permette a chi ha qualcosa da raccontare di renderlo pubblico. Si intende per self publishing l’auto-pubblicazione su Amazon di romanzi, racconti ed altre opere letterarie senza il coinvolgimento di una casa editrice. Ma cos'è e come funziona? Riccardo Mazza è un giovane imprenditore che, con l'aiuto dell'Intelligenza artificiale e un'attenta analisi di mercato, dà vita a libri a consumo. Volumi per bambini o per coppie e persino quaderni dove annotare le varie password che condizionano la nostra vita quotidiana: "Il fenomeno -spiega- è ormai consolidato e vive su poche e semplici regole".
Riccardo Mazza, a 25 anni è alla guida di un business di successo nel settore del self-publishing e tiene corsi di formazione ad hoc ma cosa bisogna sapere per entrare in questo mondo? "Fare self-publishing -afferma Mazza- vuol dire pubblicare le proprie opere in maniera autonoma tramite l'utilizzo di un sito o una piattaforma digitale online, la più nota è Amazon. Qui si carica il file del libro ed è possibile pubblicarlo nel formato che si preferisce, tra ebook e cartaceo. In questa fase non avrai nessuna spesa, perché non dovrai sostenere costi per stampa o pubblicazione. Dopo la vendita, Amazon trattiene una percentuale sul tuo incassato, pari al 30% per gli e-book e 40% sui libri cartacei. Con un'avvertenza: per accedere a questo tipo di servizio, occorre avere una partita Iva come ditta individuale che ti consente l'iscrizione contemporaneamente al registro delle imprese all'Inps per il pagamento dei contributi".
Per poter vendere prodotti online, bisogna inoltre inviare la Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività, e abbonarsi ad un servizio per la firma digitale e per una casella PEC: "Le tasse si pagano -sottolinea Mazza- in base al proprio regime fiscale. Mentre i guadagni vanno dal 35% al 70%, a seconda del prezzo di vendita del libro. La scelta del 35% è sempre disponibile, per qualsiasi prezzo di vendita. L'opzione del 70% è possibile invece solo se il prezzo di vendita dell'ebook va da 2,99 euro a 9,99 euro. Un business model che ha insomma grandi potenzialità ma che consente di coronare un sogno a chi ha voglia di scrivere. Un sogno realizzabile con passaggi semplici e sicuri".
Per informazioni:
https://www.instagram.com/riccardomazzareal/