Al Teatro dal Verme l'11 febbraio la cantante e ballerina star di bambini e genitori in Spagna e America Latina
Miliardi di visualizzazioni, un bisnonno italiano e un passato nell’esercito spagnolo, domenica 11 febbraio debutta al Teatro dal Verme di Milano Luli Pampín, cantante e ballerina già star di bambini e genitori in Spagna e America Latina che arriva nel nostro Paese per un concerto nel capoluogo lombardo , dopo la pubblicazione del primo disco in italiano dal titolo 'Ciao bambini'. Luli è nata in Argentina ma spagnola d’adozione. Mamma per la seconda volta, il suo lavoro è quello di far sognare bambini e genitori. Un fenomeno mediatico nato quasi per caso su YouTube nel 2016, e in pochi anni esploso con milioni di follower e miliardi di click tra Instagram, Facebook e Spotify. Il suo canale YouTube vanta oltre 15,2 milioni di iscritti ed oltre 20 miliardi di visualizzazioni video, con una media di circa 8 milioni di visualizzazioni giornaliere.
L’uscita delle nuove canzoni e dei nuovi video presentati puntualmente da oltre tre anni ogni settimana, è divenuto un appuntamento atteso dalle migliaia di famiglie di tutto il mondo. Attraverso i social network la costante condivisione di contenuti dedicati crea un contatto con i suoi follower attraverso almeno un post quotidiano su Facebook e Instagram, oltre alla condivisione di circa 30-40 storie quotidiane sui social che generano 4.000 visualizzazioni per ogni singolo contenuto. Decine di migliaia di utenti utilizzano le tracce e le coreografie di Luli Pampín per la pubblicazione di altrettanti video su TikTok.
Fin da piccola ha mostrato amore per la musica, l'arte, la pittura, la danza, i costumi e interpretato diversi personaggi davanti allo specchio. Sebbene abbia fatto parte del coro del conservatorio di Torrevieja per 10 anni, non poteva immaginare di cantare da sola in pubblico a causa della sua timidezza estrema. All'età di 12 anni si è trasferita in Spagna per motivi di lavoro dei genitori. Si è stabilita lì fino ad oggi. Da piccola ballava e cantava per ore davanti allo specchio, era quello che le piaceva di più in assoluto ma provava molto imbarazzo a farlo in pubblico. A 18 anni ha iniziato la sua carriera professionale nell’esercito spagnolo, in particolare nel battaglione della contraerea di Cartagena, dove ha iniziato a interessarsi allo sport. Ma vista la spiccata passione musicale e artistica, ha studiato anche danza, pittura, scultura, pasticceria e arti marziali.
All'età di 25 anni è diventata mamma per la prima volta. Diverse avversità lungo il percorso dell'artista hanno messo alla prova la sua forza, tenacia e voglia di andare avanti. La sua creatività si è fatta strada dentro di lei, lasciando da parte la timidezza, così è nato il progetto musicale Luli Pampín. Insieme al fratello minore Sebas, le idee sono emerse e hanno preso forma. Lui l’ha accompagnata quando gli ha chiesto di registrarla più e più volte, le ha insegnato a usare il pc per montare, l’ha ascoltata e aiutata a creare il personaggio, ha fatto da pubblico, ha prestato la sua spalla per tutto. Nell'agosto 2016 ha caricato il suo primo video su YouTube, l'hanno registrato utilizzando un'enorme scatola di cartone verniciata a spruzzo come fosse un carillon. Sono stati due anni di lavoro duro e solitario, scommettendo ogni giorno su sé stessa.
Il brano 'Lavate las manos o Lavate los dientes' è divenuto uno spot in Argentina voluto dal ministero dell’Educazione, e pure in Messico perché ritenuto 'messaggio per la sensibilizzazione dei bambini sull’importanza nel lavarsi frequentemente le mani e i denti ogni fine pasto'. Non solo, in altre canzoni Luli veicola messaggi di inclusività, contro il bullismo, le discriminazioni di genere, ma anche testi dove favorisce l’apprendimento delle parole. Non solo un mondo magico fatto di personaggi immaginari e storie divertenti quello di Luli, ma anche l’impegno nel voler trasmettere messaggi istruttivi e favorire l’educazione.
Oltre ad essere argentina, ha anche lontane radici italiane. Il bisnonno materno Giuseppe era originario di Pordenone da dove emigrò alla volta dell’Argentina. La sua casa discografica Alman Music è diretta dal produttore imolese Alberto Mantovani, e il suo manager è il bolognese Michele Muscimarro, già collaboratore di Bobby Solo e Gigliola Cinquetti. In Italia Luli collabora con un team di musicisti, tra questi il compositore bolognese Stefano Dall'Osso e il coro de La Brigata Canterina. Studia italiano con la zia Alejandra, insegnante di spagnolo che vive a Terni. Ha da poco pubblicato il suo primo album in italiano dal titolo 'Ciao bambini'. Musica, coreografie, costumi e balli per bambini e famiglie. Questo il programma per lo spettacolo previsto domenica 11 febbraio al Teatro dal Verme di Milano. Luli porterà in scena per la prima volta in Italia uno show ricco di musica, luci, colori e balli per coinvolgere i suoi giovanissimi fan. Coreografie e costumi scandiscono la scaletta che comprende baby hit come 'La mucca Lola', 'Cammino nella giungla' e 'Il treno delle vocali'.
Spettacolo
Chiara Ferragni risponde a Fedez e Tony Effe:...
L'imprenditrice digitale citata in entrambe le canzoni dei rapper
Dopo ore di silenzio, anche Chiara Ferragni commenta pubblicamente il dissing tra Fedez e Tony Effe. Lo fa dopo che il rapper romano ha scelto di dare il suo nome al brano con cui risponde a Fedez, 'Chiara'. "Fate quello che volete - scrive l'imprenditrice digitale in una storia su Instagram - ma lasciate tutti in pace, me e i miei figli, grazie".
Già l'ex l'aveva citata nella canzone con cui attaccava Tony Effe ("Scrivevi a mia moglie mentre mi abbracciavi"), ora anche il rapper romano parla di Ferragni e dei figli avuti con Fedez, Leone e Vittoria. "Chiara dice che mi adora, dice che non vedeva l'ora", "Lei ti è rimasta accanto nella malattia e quando aveva bisogno sei scappato via", "Hai fatto i figli solamente per postarli, chissà che penseranno quando saranno grandi" sono alcune delle strofe di 'Chiara'. In più Tony Effe cita entrambi i bambini, utilizzando il contrario dei significati dei loro nomi: "La prossima figlia devi chiamarla sconfitta" e "non assomigli a tuo figlio, l'hai chiamato (Leone), ma sei un coniglio".
Anche Fedez attacca Tony Effe per aver citato i suoi figli nella canzone. "Non ti hanno insegnato in strada che i bambini non si toccano. Scarso nel rap, scarso nei valori", ha scritto il cantante su Instagram.
Spettacolo
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Spettacolo
Non solo Fedez-Tony Effe: cos’è il dissing, i...
Come e quando nasce, i casi più famosi nel nostro Paese
La recente faida social tra Fedez e Tony Effe, costellata di frecciatine, attacchi personali e risposte al vetriolo, offre lo spunto per analizzare un fenomeno tipico della cultura hip hop: il dissing. Il termine 'dissing' deriva dalla contrazione dell'inglese 'disrespecting' (mancare di rispetto) e consiste in un botta e risposta a colpi di rime, spesso aggressivo e provocatorio, attraverso cui gli artisti si sfidano a suon di insulti e attacchi personali.
Nato negli Stati Uniti negli anni '80, il dissing si inserisce nel contesto delle 'battle rap', competizioni freestyle in cui i rapper si sfidano a colpi di rime improvvisate. In questo contesto, il dissing rappresentava uno strumento per affermare la propria superiorità artistica e sminuire l'avversario.
Con il tempo, il dissing ha travalicato i confini delle battle rap, diventando un vero e proprio genere musicale. Oggi, i dissing non si limitano alle canzoni, ma si consumano anche sui social media, amplificando la portata e la velocità di propagazione degli attacchi. Tra i dissing italiani più famosi ricordiamo: Kaos One vs Jovanotti (1996); Miss Simpatia vs Fabri Fibra (2007); Inoki vs Gué Pequeno (2012) e Vacca vs Fabri Fibra (2013), solo per citarne alcuni.