Ucraina-Russia, Biden di nuovo contro Putin: “Ha fatto male i calcoli”
Il presidente Usa: "Chiaro a tutti che posta in gioco di questo scontro va oltre il Paese. Da Usa più di 500 nuove sanzioni contro Mosca per guerra e morte Navalny"
Vladimir "Putin ha fatto male i calcoli". Alla vigilia del secondo anniversario dell'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, il presidente americano Joe Biden, sottolinea, in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, che in questo momento si "constata ancora più vividamente quello che avevamo capito sin dal primo giorno, vale a dire che Putin ha fatto male i calcoli".
"Agli americani e alla gente in tutto il mondo è chiaro che la posta in gioco di questo scontro va oltre l'Ucraina", ha dichiarato poi, sottolineando che "la Nato è più forte, con più Paesi, e più unita che mai e la coalizione globale senza precedenti di 50 Paesi in sostegno dell'Ucraina guidata dagli Usa rimane impegnata a fornire assistenza di importanza critica all'Ucraina e a chiamare la Russia a rispondere della sua aggressione".
"Se Putin non paga il prezzo" per quello che ha fatto, "andrà avanti. E i costi per gli Stati Uniti e per i nostri Alleati della Nato e partner in Europa e in tutto il mondo salirà", ha quindi sottolineato Biden, ricordando l'occupazione della Crimea nel 2014, i regimi fantoccio nelle regioni di Donetsk e Luhansk, e il tentativo ci cancellare l'Ucraina dalle cartine geografiche di due anni fa.
E ha quindi annunciato "più di 500 nuove sanzioni contro la Russia per la guerra di conquista che continua a portare avanti in Ucraina e per la morte di Aleksei Navalny, attivista anti corruzione coraggioso e il leader più tosto dell'opposizione a Putin". Si tratta, ha aggiunto Biden, di sanzioni contro persone legate alla detenzione di Navalny e al settore finanziario in Russia, del comparto militare industriale, delle reti di approvvigionamento, e di chi evade le sanzioni nei diversi continenti. I provvedimenti faranno in modo che Putin paghi un prezzo ancora più salato per la sua aggressione all'estero e per la repressione interna".
Gli Stati Uniti hanno anche varato nuove restrizioni su circa 100 entità, accusate di fornire supporto illegale per la macchina da guerra russa. E adottato azioni per ridurre ulteriormente i proventi dell'energia, ha aggiunto Biden ha affermato ancora facendo sapere di aver "indirizzato la mia amministrazione a rafforzare il sostegno per la società civile e i media indipendenti e per chi combatte per la democrazia nel mondo".
Quanto all'Ucraina "sta finendo le munizioni. L'Ucraina ha bisogno di più rifornimenti dagli Stati Uniti per mantenere le loro posizioni di fronte agli implacabili attacchi della Russia, che sono resi possibili da munizioni e armi provenienti da Iran e Corea del Nord", ha dichiarato il presidente americano sollecitando la Camera dei Rappresentanti "ad approvare il provvedimento bipartisan di spesa supplementare per la sicurezza nazionale prima che sia troppo tardi".
Questo provvedimento, ha spiegato il presidente, "assicura fondi urgenti per l'Ucraina e investe nella base industriale dell'America. "Non c'è dubbio che se lo 'speaker convocasse un voto, sarebbe approvato velocemente anche alla Camera", ha aggiunto Biden, denunciando che "opporsi fa solo il gioco di Putin".
"La storia ci guarda. Non riuscire a sostenere l'Ucraina in questo momento critico non sarà dimenticato. Ora è il momento di essere forti al fianco dell'Ucraina e essere uniti ai nostri alleati e partner. Ora è il momento di dimostrare che gli Stati Uniti sono al fianco della liberà e non si inchinano di fronte a nessuno", ha affermato ancora facendo sapere di aver "indirizzato la mia amministrazione a rafforzare il sostegno per la società civile e i media indipendenti e per chi combatte per la democrazia nel mondo".
Esteri
Ucraina, amb.polacco a Roma: “Per pace duro lavoro di...
"Credo fermamente che la nuova amministrazione del presidente Trump manterrà il suo coinvolgimento nella sicurezza globale e quindi anche in quella europea"
Per raggiungere "una pace giusta" in Ucraina serve "il duro lavoro di tutti", la Polonia, da ieri alla guida della Ue, lavorerà perché i 27 continuino a sostenere Kiev, consapevole che la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione Europea "non ha una bacchetta magica". Lo dice in un'intervista all'Adnkronos l'ambasciatore Ryszard Schnepf, capo della missione diplomatica polacca a Roma.
"Mi auguro vivamente che si possa arrivare a un accordo per una pace giusta. La presidenza polacca si adopererà per un permanente e instancabile sostegno politico, militare e finanziario dell'Ue all'Ucraina e alla sua ricostruzione e aumenterà la pressione sulla Russia e sui suoi delegati affinché pongano fine all'aggressione in corso il prima possibile - afferma l'ambasciatore - Ma è anche vero che una presidenza del Consiglio dell'Ue non ha una bacchetta magica. Ci sarà bisogno di duro lavoro da parte di tutti".
Schnepf, che è stato anche ambasciatore a Washington ed ha una formazione di storico, commenta poi le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui l’Europa da sola non può aiutare l’Ucraina, ma servono anche gli Stati Uniti. "Le possibilità dell’Unione Europea sono più grandi di quanto pensiamo, ma per affrontare le sfide globali, e il conflitto in corso ne fa parte, è necessaria la collaborazione transatlantica - sostiene l'ambasciatore - Credo fermamente che la nuova amministrazione del presidente Trump manterrà il suo coinvolgimento nella sicurezza globale e quindi anche in quella europea".
Infine, il diplomatico parla dell'ipotesi di una forza di peacekeeping da dispiegare eventualmente in Ucraina una volta che ci sarà un accordo: "Come ha detto ultimamente il nostro premier Donald Tusk, in quanto civiltà occidentale dobbiamo fare tutto per fare sì che l'Ucraina esca da questa guerra senza perdite, nel rispetto del territorio, dei confini e della sicurezza per il futuro. L'obiettivo da raggiungere è quello di una pace giusta, duratura, complessiva". "E non sono solamente slogan - scandisce Schnepf - Ne va della nostra sicurezza, cioè della sicurezza europea. E’ fondamentale che il futuro accordo sia sostenibile e che sia controllabile. La presidenza polacca lavorerà sulle possibili soluzioni assieme ai partner europei, ma anche con altri paesi a cui sta a cuore il futuro dell’Ucraina e la stabilità del mondo".
GAS: "Siamo sicuri e tranquilli. L’Europa non è più dipendente dal gas russo" e Mosca non può più ricattare i Paesi europei, assicura poi Schnepf, nel secondo giorno di stop alle forniture di gas russo all'Europa via Ucraina: "Dopo lo scoppio della guerra su vasta scala della Russia contro l'Ucraina, l'Unione Europea si è adoperata per ridurre la dipendenza dai vettori energetici russi cercando fonti alternative. È un dato di fatto". "La Russia - sottolinea l'ambasciatore - ha speso miliardi per la costruzione del gasdotto Nord Stream al fine di aggirare l'Ucraina e ricattare l'Europa orientale con la minaccia di tagliare le forniture di gas. E adesso è l'Ucraina ad aver fermato la capacità della Russia di esportare direttamente il gas nell'Ue".
UE-USA: E' "un peccato" che tra Stati Uniti ed Unione Europea, dopo la vittoria di Donald Trump al voto per la Casa Bianca, si parli di dazi, risponde l'ambasciatore alla domanda se sia preoccupato per le misure commerciali che la nuova amministrazione ha minacciato di prendere contro i prodotti europei. "Fino a non molto tempo fa si discuteva della creazione di un’area di libero scambio transatlantico. Credo che sia un peccato che oggi si discuta, invece, di nuovi dazi - dice il diplomatico - Siamo assolutamente per la coesione del mondo transatlantico. Sono convinto che l’Unione Europea risponderà in modo positivo alle aspettative degli Stati Uniti e prenderà decisioni che faciliteranno le relazioni commerciali tra di noi".
UE: E' la sicurezza una delle priorità della presidenza polacca dell'Unione Europea. "La Polonia ha presentato un ambizioso piano di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea. E il nostro motto “Sicurezza, Europa!” riflette le sfide che il nostro continente deve affrontare. In questo contesto mi lasci sottolineare che la sicurezza è uno dei valori più apprezzati, sia dagli individui che dalle nazioni", sostiene Schnepf. Quello della sicurezza, sottolinea, "è un bisogno direi primordiale, esistenziale degli esseri umani, dei gruppi sociali e, infine, degli Stati. La sicurezza è una condizione sine qua non per le nostre democrazie. Poniamoci una domanda: possiamo vivere bene senza sentirci al sicuro? Esiste la libertà senza il senso di sicurezza? Possiamo immaginarci lo sviluppo economico si possa verificare se si mantiene nella società uno stato di paura?".
Esteri
Strage New Orleans, attentatore aveva ricevuto medaglia per...
Il 42enne texano Shamsud Din Jabbar era stato nell'esercito dal marzo del 2007 al gennaio del 2015 ed era stato inviato in Afghanistan tra il febbraio del 2009 e il gennaio 2010
Shamsud Din Jabbar, il 42enne nato in Texas che nella notte di Capodanno si è lanciato con la sua auto contro la folla festante a New Orleans uccidendo almeno 15 persone e ferendone 35 su Bourbon Street, durante gli anni trascorsi nell'Esercito aveva ricevuto diverse medaglie, tra i quali la Global War on Terrorism Service Medal. Lo riportano i media americani, spiegando che si tratta di un riconoscimento, creato da George Bush dopo l'11 settembre, conferito ai militari che partecipavano alle missioni all'estero durante la 'guerra al terrorismo'.
Jabbar, che è rimasto ucciso nello scontro a fuoco con la polizia seguito al suo attacco, era stato nell'esercito dal marzo del 2007 al gennaio del 2015, prima come Human Resource Specialist e poi come Information Technology (IT) Specialist, ed era stato inviato in Afghanistan tra il febbraio del 2009 e il gennaio 2010. Una volta lasciato il servizio attivo era rimasto riservista fino al luglio del 2020, quando ha lasciato definitivamente l'esercito con il grado di sergente.
Carriera e vita privata
L'uomo aveva due matrimoni falliti alle spalle, uno nel 2012 e il secondo nel 2022. La Cnn rivela che nel tragitto fatto dal Texas e la Louisiana a bordo del furgone usato per l'attacco, Jabbar avrebbe registrato dei video in cui ha ammesso che in un primo momento aveva progettato di riunire la famiglia per uccidere tutti, ma poi aveva cambiato idea e piani, decidendo di unirsi all'Isis.
Jabbar, che aveva cercato anche di arruolarsi in Marina, in un video su Youtube ha descritto in termini positivi della sua esperienza militare, affermando che gli ha insegnato "il significato del servizio, della responsabilità e del prendere tutto sul serio". Nel video l'uomo parla davanti un poster su cui è scritto "disciplina" ed in mano un libro intitolato "leadership".
Sempre online i media hanno trovato un curriculum dell'uomo, con due diplomi, uno del 2010 al Central Texas College e un altro del 2017 della Georgia State University, in informatica. Risulta che ha avuto esperienze lavorative in società di consulenza informatica, ma nel 2020 ha postato un video su YouTube in cui si presenta come agente immobiliare a Houston.
Problemi finanziari per i divorzi
Al suo attivo vi sono alcuni precedenti per reati minori, come un furto per un valore tra i 50 e i 500 dollari nel 2002, e guida in stato di ebbrezza nel 2015, a Fort Bragg. Dagli atti giudiziari emergono anche i divorzi burrascosi: la prima moglie lo aveva denunciato per il mancato pagamento degli alimenti nel 2012, una controversia che è andata avanti per un decennio. E nel 2020 un giudice del Texas aveva imposto all'uomo l'ordine di non avvicinarsi alla seconda moglie durante il divorzio.
In una mail scritta nel 2022 durante i negoziati del divorzio, Jabbar affermava di aver problemi finanziari, di avere arretrati di 27mila dollari per il mutuo della casa, perdite di 28mila dollari con la sua società e debiti con le carte di credito per 16mila dollari. Problemi finanziari che non gli impedito di affittare, al costo di 105 dollari al giorno, il truck usato per l'attacco, un Ford F-150 Lightning, su un sito Turo che permette di affittare auto e veicoli da proprietari privati.
Bandiera dell'Isis
Secondo la Cnn, durante la strage l'uomo aveva con sé una bandiera dell'Isis. Sul pick up, che sarebbe stato noleggiato, sarebbero stati rinvenuti dispositivi in grado di esplodere.
Sui social anche dei video “che indicavano che si ispirava all'Isis”, ha dichiarato da Camp David il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, citando l'Fbi. “L'Fbi mi ha riferito che l'attentatore di New Orleans era un cittadino americano, che aveva prestato servizio nell'esercito ed era stato nella riserva fino a pochi anni fa e che prima dell'attacco aveva postato dei video in cui diceva che voleva uccidere"”, ha detto Biden a proposito del sospetto Shamsud-Din Jabbar.
Esteri
Esplosione Tesla e attacco di New Orleans, un filo unisce i...
Secondo alcune fonti, il conducente del Cybertruck esploso e l'uomo che si è lanciato con l'auto contro tra la folla in Bourbon Street prestavano servizio nella stessa base militare
Ci sarebbe un collegamento tra il Cybertruck Tesla esploso davanti al Trump International Hotel di Las Vegas e l'attentato contro la folla a New Orleans il giorno di Capodanno. Secondo quanto riferito da alcune fonti a Denver7 Investigates, alla guida del pick-up esploso c'era Matthew Alan Livelsberger, un militare dell'Esercito di stanza in Germania che era tornato in licenza in Colorado, e che per un periodo ha prestato servizio nella stessa base militare di Shamsud-Din Jabbar, il terrorista che con la sua auto ha ucciso almeno 15 persone in Bourbon Street.
Entrambi gli uomini sono stati confermati come veterani dell'esercito. Mercoledì sera, diverse fonti informate hanno riferito al capo degli investigatori di Denver7, Tony Kovaleski, del collegamento tra il servizio militare dei due sospettati.
Inoltre, nei rispettivi attacchi, i due uomini hanno utilizzato veicoli noleggiati attraverso il servizio online Turo. Ma in una dichiarazione, un portavoce della società ha affermato che "nessuno dei due sospettati aveva precedenti penali che li potevano identificare come una minaccia per la sicurezza".
Nell'esplosione di fronte alla Trump Tower di Las Vegas, avvenuta nella notte di Capodanno, Matthew Alan Livelsberger è rimasto ucciso e altre sette persone sono rimaste lievemente ferite. I familiari dell'uomo hanno riferito alla Cnn che la moglie del militare non aveva notizie del marito da giorni e hanno confermato che l'uomo aveva affittato l'auto.
"Le forze dell'ordine - ha detto il presidente Usa Joe Biden - stanno indagando sull'esplosione del veicolo Tesla “anche per capire se c'è un possibile collegamento con l'attacco a New Orleans” costato la vita a 15 persone.