L'operazione rinforza presenza nel mercato e mira a valorizzare filiere produttive del Sud Italia, obiettivo superare 1.000 produttori entro fine 2024. Lanciato anche nuovo round investimento da 1,5 mln
Italian Artisan, piattaforma per la produzione fashion Made in Italy, ha acquisito Ad Hoc Atelier, azienda specializzata nello sviluppo di prodotti fashion personalizzati e artigianali per il settore luxury. Questa fusione strategica, completata con il supporto di Primo Ventures Sgr, segna un'evoluzione significativa per Italian Artisan, che ora può contare su un'offerta di servizi ancora più ampia, un management team affiatato e determinato nel perseguire un'espansione significativa della base clienti. L'operazione, coordinata da Advant Nctm sotto la guida dell'avv. Eleonora Parrocchetti, integra nel team esecutivo le figure chiave di Lorenzo Colucci, Chief Marketing Officer, e Giovanni Friggi, Chief Revenue Officer.
Questa unione tra Italian Artisan e Ad Hoc Atelier rinforza la loro presenza nel mercato della moda di alta qualità, garantendo produzioni etiche e di eccellenza. L'operazione strategica mira inoltre ad espandere la rete di artigiani affiliati con particolare attenzione a valorizzare le filiere produttive del Sud Italia, con l'obiettivo di superare i 1.000 produttori entro la fine del 2024. I n continuità con questa fusione, Italian Artisan lancia un nuovo round di investimento da 1,5 milioni di euro per accelerare il suo piano di sviluppo ambizioso, a cui Primo Ventures partecipa con un investimento da 750.000 euro, alla ricerca di ulteriori investitori particolarmente nell’ambito imprenditoriale e produttivo del Made in Italy. Il focus sarà sull'ampliamento della rete di produttori, l'estensione delle categorie merceologiche e l'espansione verso nuovi clienti internazionali. Questa operazione si inserisce in un contesto di crescita continua del settore moda, che continua a essere un pilastro fondamentale per l'export Made in Italy.
"Con grande soddisfazione annunciamo l'acquisizione di Ad Hoc Atelier, - commenta David Clementoni, co-founder e chairman di Italian Artisan -un passo chiave nel promuovere la tradizione manifatturiera italiana. Questa unione, nata da una visione condivisa, rafforza la nostra presenza internazionale e segna un passo avanti nel preservare la maestria artigiana italiana, mantenendo il nostro impegno verso qualità, integrità e cooperazione".
La piattaforma di Italian Artisan facilita la produzione italiana, rendendola accessibile e affidabile anche a livello internazionale, eliminando inefficienze e creando un ecosistema trasparente, efficiente e competitivo. L'azienda promuove una filiera responsabile, attraverso un sistema che premia e incentiva le produzioni etiche e sostenibili. Un ulteriore aspetto distintivo di Italian Artisan è il suo forte impegno nel Mezzogiorno d'Italia. Con la sede principale in Abruzzo e un team consolidato nel centro-sud, la società mira nel 2024 a incrementare notevolmente la presenza di artigiani nelle regioni meridionali, con oltre 500 artigiani affiliati. In parallelo, Italian Artisan sta pianificando un'espansione significativa del team nelle regioni meridionali, con l'obiettivo che il personale del Sud rappresenti l'80% dell’organico totale. Questo piano rafforza l'impegno di Italian Artisan per una crescita sostenibile e un sostegno concreto al tessuto produttivo del Mezzogiorno d'Italia.
“Siamo entusiasti di rinnovare il nostro supporto a Italian Artisan - aggiunge Gianluca Dettori, Chairman e General Partner di Primo Ventures - vista l’attrattività che il Made in Italy continua a dimostrare sul mercato globale e le promettenti opportunità di crescita che continuano a presentarsi, soprattutto nel vibrante contesto del Mezzogiorno. Siamo certi che la fusione strategica con Ad Hoc Atelier darà slancio allo sviluppo strategico di Italian Artisan, aprendo nuovi orizzonti e consolidando la loro presenza nel settore fashion e luxury. Cerchiamo alleati per rafforzare il Made in Italy nel mondo”.
Per Lorenzo Colucci, co-founder di Ad Hoc Atelier "l'acquisizione da parte di Italian Artisan segna un nuovo capitolo entusiasmante per noi. Questa unione amplifica la nostra offerta, fondendo la nostra expertise nella personalizzazione e gestione di clienti nel settore del lusso con la portata globale di Italian Artisan. È un passo avanti entusiasmante per noi e per i nostri clienti".
Economia
2024: per ‘L’Espresso’ la ‘Persona...
La piccola di soli due anni è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili: di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù
Nel 2023, la copertina de L’Espresso dedicata alla persona dell’anno ha accolto il volto di Elena Cecchettin. Nel numero del 20 dicembre 2024, il settimanale - che sta per compiere il suo settantesimo compleanno - ha scelto di assegnare il riconoscimento a Ivana, una bambina libanese di due anni, già vittima della guerra. Durante un bombardamento israeliano, è stata colpita la sua casa nella cittadina di Tiro. Il corpo della piccola, che pesa appena otto chilogrammi, è stato avvolto dalle fiamme. Sua madre è riuscita a salvarla e, insieme all’altra figlia, sono scappate verso Beirut. Ormai sono passati due mesi da quel giorno e Ivana è ancora ricoverata in un ospedale per grandi ustionati della capitale. La madre è con lei, non ha un altro posto dove andare poiché “dell’appartamento sono rimaste solo le ceneri”, mentre suo marito non ha più un lavoro.
Ivana è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili. È il simbolo di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù. Raccontare la storia di Ivana è un dovere, perché richiama tutti a non ignorare le conseguenze delle armi. È lei la persona dell’anno, “con l’auspicio che nessun bambino subisca più, mai più, un destino simile“, afferma il direttore de L’Espresso, Emilio Carelli. “Le immagini di volti segnati dalla paura e dal dolore di bambini feriti e traumatizzati non possono lasciare indifferenti. Dovrebbe essere impegno primario per tutti noi proteggere i diritti dei minori, promuovere la pace e garantire che nessun altro bambino debba subire il peso devastante della guerra. E allora facciamo in modo che il 2025 sia l’anno in cui non solo parliamo di pace, ma la realizziamo”.
Economia
Nautica, via libera a patente per minorenni
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Via libera alla patente nautica per minorenni. Il decreto che permette anche ai minorenni di poter accedere alla patente nautica D1 è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Via libera dunque ai sedicenni che intendono mettersi al comando di un natante, attraverso un esame abilitativo semplificato. Ad annunciarlo è la Confarca, confederazione nazione che rappresenta le scuole nautiche, tra le promotrici del decreto legge.
Come funziona
In sostanza per i sedicenni sarà possibile conseguire il titolo di abilitazione alla navigazione, entro però alcuni limiti. Infatti, i natanti dovranno essere utilizzati soltanto di giorno ed entro le sei miglia dalla costa. Le imbarcazioni inoltre non dovranno superare i 12 metri di lunghezza, mentre il limite dei cavalli del motore è di 115.
I candidati iscritti ad una scuola nautica si sottoporranno ad un quiz semplificato, mentre le prove a mare saranno certificate da cinque ore di conduzione obbligatorie. Il patentino, fa notare Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, sarà propedeutico alla patente nautica entro le 12 miglia che si potrà conseguire al raggiungimento della maggiore età, con i quiz base esclusi dalla patente D1. L’esame, per chi è già in possesso della patente D1, consisterà nella prova di carteggio e, successivamente, nella pratica. Restano invariate invece le prove per la patente oltre le 12 miglia. Gli esami per la patente D1 potranno essere anche svolti all’interno delle scuole nautiche sotto la supervisione degli esperti.
“Si tratta di un’esperienza innovativa – commenta D’Angelo – e che responsabilizza i più giovani, oltre a dotarli di una cultura marinaresca. Grazie ai controlli visivi tramite collegamento da remoto sarà possibile a tutti gli organi di controllo verificare il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e degli esami”. “Questo decreto, fortemente voluto dalla nostra associazione permetterà di educare i più giovani alle regole del Codice della Nautica e di formare una futura generazione di coscienziosi diportisti”.
Economia
Tredicesima 2024 più bassa per privati al Sud: Milano al...
I dati della Cgia: in Lombardia oltre 2200 euro, in Calabria poco più di 1100 euro
La tredicesima 2024 è più bassa per i lavoratori privati del Sud. Le cifre più alte si registrano a Milano, le più basse a Vibo Valentia. Cosa cambia rispetto alla busta paga dei lavoratori del Nord? E' il Centro studi della Cgia di Mestre ad accendere i riflettori sulla doppia velocità che, ovviamente, non riguarda dipendenti pubblici e pensionati, docenti e statali.
L'analisi si sofferma sulle differenze retributive tra i lavoratori dipendenti privati del Nord e i colleghi del Sud. E sono evidentissime: se i primi percepiscono una busta paga di circa 2mila euro lordi al mese, quella dei secondi, invece, sfiora i 1.350. In buona sostanza nel settentrione si guadagna mediamente quasi il 50 per cento in più. In termini monetari, sono 8.450 euro lordi in più all’anno.
Perché la tredicesima al Sud è più leggera
Per questo mese di dicembre, ovviamente, lo spread riguarda anche la tredicesima mensilità che viene pagata proprio in questi giorni. Per la Cgia "è chiaro che queste disuguaglianze salariali molto marcate sono legate al caro-vita e alla produttività che sono nettamente superiori al Nord rispetto al Sud". Secondo lo studio, "i valori retributivi medi sono condizionati negativamente dalla presenza dei contratti a termine, che gravitano in particolare nel Mezzogiorno". Incide anche la "concentrazione delle multinazionali, dei grandi gruppi industriali e degli istituti di credito/finanziari/assicurativi che, rispetto alle Pmi, erogano stipendi più pesanti, ma non sono distribuiti uniformemente lungo tutto lo stivale. La presenza di queste realtà, infatti, si raccoglie, in particolar modo, nelle grandi aree urbane del Nord".
Le cifre
Nel 2023 il monte salari lordo erogato ai 17,3 milioni di lavoratori dipendenti privati presenti in Italia ha toccato i 411,3 miliardi di euro: equivalenti ad una retribuzione media mensile lorda di 1.820 euro, il 3,5 per cento in più rispetto al 2022, anche se l’inflazione, sempre l’anno scorso, è cresciuta molto di più, per l'esattezza il 5,7 per cento. La Cgia segnala infine, che oltre il 60 per cento dell’ammontare complessivo delle retribuzioni erogate nel Paese sono state pagate ai lavoratori del Nord.
La classifica delle città
L'area geografica con gli stipendi medi più alti è Milano: nel capoluogo regionale lombardo la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro.
Seguono i dipendenti privati di Monza-Brianza con 2.218 euro e i lavoratori delle province ubicate lungo la via Emilia. Ovvero, Parma con una busta paga lorda di 2.144 euro, Modena con 2.129 euro, Bologna con 2.123 euro e Reggio Emilia con 2.072 euro.
Nella graduatoria nazionale che include 107 province, la prima realtà geografica del Mezzogiorno è Chieti che occupa il 55° posto con una retribuzione mensile media di 1.598 euro. Infine, tra le province con le retribuzioni più 'leggere' ecco Trapani con 1.143 euro, Cosenza con 1.140 euro e Nuoro con 1.129 euro. Maglia nera a livello nazionale è Vibo Valentia, dove i dipendenti occupati in questo territorio percepiscono uno stipendio mensile medio di soli 1.030 euro.