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La puntata su complotti e teorie assortite

Red Ronnie e Fedez

Fedez è un alieno. Parola di Red Ronnie. La 'diagnosi' si concretizza nella puntata di Muschio Selvaggio, il podcast che Fedez conduce con Mr Marra. Gli ospiti nella puntata pubblicata oggi, su complotti e scienza, sono Red Ronnie e Barbascura, schierati ai poli opposti del dibattito. Red Ronnie, molto presente online con teorie discusse e discutibili, nel dibattito tocca il tema degli alieni e chiama direttamente in causa il rapper. "Ti sei chiesto perché sei diventato così famoso?", chiede l'ospite. "Ti prego, dimmi che sono un alieno", chiede Fedez.

"Certo! Secondo te, un ragazzino che diventa così famoso, con tutti i giornali che parlano di lui... Secondo te, perché?", incalza l'ospite. "E perché non lo so?", continua a incalzare Fedez, alla ricerca di 'risposte'. "Perché ci hanno tolto la memoria, come dice Battiato. Sei uno che fa risultati incredibili nonostante faccia di tutto per rovinarli", il 'verbo' di Red Ronnie. "Quindi posso fare qualsiasi cagata e rimanere al top?", azzarda Fedez tra le risate dello studio. "Beh no, c'è un limite... Tu hai il potere: se ci sono tanti coglioni che ci stanno ad ascoltare, non hai un potere?", la chiosa ironica di Red ROnnie

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Spettacolo

Cesare Cremonini: “In ‘Alaska baby’ canto...

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L'album, dal forte spirito internazionale, segna la rinascita del cantante in un lungo viaggio alla scoperta dei suoi confini: 'esce dai clichè di adesso'. Tra i feat, Elisa e Luca Carboni

Cesare Cremonini

Un viaggio da Bologna all’Alaska, passando per l’America e ritorno. Un viaggio che parla di rinascita, di calare la maschera, e di un uomo alla ricerca dei propri confini. Cesare Cremonini torna con ‘Alaska baby’, il nuovo progetto discografico in uscita il 29 novembre, che racconta la sua vita con la voce più limpida e sincera della sua carriera. Un disco in cui l’amore gioca un ruolo fondamentale, nel quale emergono arrangiamenti sontuosi, archi e chitarre dal gusto Sixties, e con il quale l’artista amplia i propri orizzonti, muovendosi libero e alzando l’asticella del pop, pur non dimenticando le proprie radici.

"Viviamo in un mondo di esordienti, pieno di energia vitale di chi è alle prime esperienze, e per un artista che ha una storia lunga come la mia è un momento delicatissimo - dice Cremonini all’AdnKronos -. Sapevo che dovevo trovare un’energia vitale nuova. E’ come se l’album, e questo percorso musicale che sto facendo, mi avesse chiesto di lasciare ciò a cui mi ero aggrappato fino a quel momento. Sono partito come quando ti lanci in una piscina e devi imparare a nuotare o quando ti trovi per la prima volta senza protezione. Il risultato è stato un disco dalla comunicazione impattante, molto forte. E’ un album che suona davvero come un'opera prima e l’energia che porto al pubblico è questa, un ‘energia al presente con una grandissima voglia di mettermi in gioco e di crescere ancora”.

‘Alaska Baby’ è un album solido e molto luminoso, dal forte respiro internazionale, nel quale Cesare Cremonini dà l’ulteriore prova che quel ragazzo della Vespa 50 è oramai un adulto con un grande bagaglio di esperienze alle spalle. A partire dall’ipnotica title track, che apre il disco, con una sontuosa intro strumentale di fiati, un caleidoscopio di suoni e generi tra reminiscenze brit pop, Beatles e Beach Boys, strofe influenzate dai groove di Beck, citazioni rap che vanno da Johnny Cash a Donald Trump. “Ho visto l’Alaska dal finestrino dell’aereo per la prima volta – racconta Cremonini nel progetto video che uscirà su Disney+ ‘Alaska baby, il documentario’ - e il titolo dell’album è stato un flash arrivato all’improvviso mentre stavo facendo altro. Appena arrivato in Alaska ho detto 'It’s Alaska, baby’. Mi sono sentito un neonato, non sapevo cosa mi avrebbe aspettato e se sarei stato in grado di affrontarla. L’Alaska ti segna e ti dice che sei nel mondo della natura”.

Torna a respirare l’aria di casa in ‘San Luca’, il brano interpretato assieme al suo concittadino Luca Carboni e in ‘Aurore Boreali’ che vede il featuring di Elisa, una ballad a due voci che dialogano e a volte si sovrappongono. “Io sono un cantate e autore nato in un momento di passaggio gigantesco tra generazioni differenti - spiega Cremonini all’AdnKronos -. Per chi è nato tra il ‘900 e gli anni del digitale è impossibile separarsi da quel filo culturale della musica italiana. Gli artisti della mia generazione non possono definirsi senza un raffronto con il passato. E’ nel nostro Dna”. Luca Carboni ed Elisa “sono delle leggende per me, delle divinità musicali - confessa Cremonini - e nei loro confronti sfioro la venerazione. Sono grato a loro di essere entrati in questo progetto e grazie alla loro energia è come se fossero parte della linfa del disco, delle ossa e del sangue di questo progetto, che è un castello molto grande creato a mia immagine e somiglianza. E’ un album che esce dai clichè della musica di adesso”.

‘Ragazze Facili’ è il capolavoro autorale dell’album. Una storia girata in pellicola dal Cesare regista e scrittore, in cui l’artista è spogliato di ogni difesa. I cori sono cantati da Elisa, e l’orchestra è di nuovo la protagonista, insieme al pianoforte suonato a quattro mani da Cesare e da Mike Garson, il pianista statunitense, noto per aver lavorato con David Bowie, Nine Inch Nails, Billy Corgan e The Smashing Pumpkins, presente anche in ‘Dark Room’ e ‘Acrobati’. Il coraggio e la paura di amare fanno la parte del leone nell’album, come in 'Ora che non ho più te' e l’amore viene affrontato in tutte le sue sfumature, compresa quella più oscura con atmosfere sensuali di ‘Dark Room’. ‘Streaming’ e ‘Limoni’, dalle sonorità più electro, offrono invece un cambio di passo ritmico all’album, mischiano l’indie all’alternative pop, gli anni 80 con le atmosfere sperimentali della new wave.

“L’amore ha un ruolo fondamentale nel disco - ammette Cremonini - perché ritrovare il coraggio di amare è uno dei temi principali di questo senso di rinascita presente nell'album”. Anche sulla copertina, bianca e minimale, spicca il simbolo dell’unione “ci sono i colori dell’aurora boreale che trovano un punto di simbiosi - spiega il cantante - due insiemi che rappresentano due anime diverse che trovano un punto di comune". Questo avvicinare cose lontane è un po’ il senso di tutto l’album: "C’è l’inquietudine dell’amore, prima dell’assenza, poi della lontananza e della vicinanza dei corpi e infine dell’unione. E’ stato il sottotesto di tutta la creazione dell’album”. Un album in cui suona forte e chiaro "il coraggio di amare, di togliersi la maschera e abbattere i propri tabù”. (di Federica Mochi)

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Spettacolo

X Factor, stasera la semifinale: la doppia assegnazione dei...

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La semifinale in diretta in prima serata su Sky e in streaming su NOW

Giorgia - X Factor - Ivan Pierri

La semifinale di X Factor 2024 va in onda stasera, giovedì 28, in prima serata su Sky e in streaming su NOW. Gli artisti in gara affronteranno l’ultima sfida prima della finalissima del talent show attesa per il prossimo 5 dicembre.

Le anticipazioni: la doppia assegnazione

Sei sono gli artisti ancora in gara, per la conduttrice Giorgia e anche per i giudici Achille Lauro, Jake La Furia, Manuel Agnelli e Paola Iezzi una nuova e impegnativa serata dal menù ricchissimo: due manche che porteranno all’eliminazione di due concorrenti, definendo così il quartetto dei finalisti di questa edizione.

Nella prima manche i concorrenti dovranno esibirsi accompagnati da una intera l’orchestra, l’Orchestra Philharmonic Franciacorta con 22 elementi tra cui, tra gli altri, archi, celli, contrabbasso, trombone, un pianoforte, due timpani e tre viole. Al termine di questa manche ci sarà un primo verdetto, ma in positivo: permetterà di avere 3 voti in più al televoto per sostenere il proprio concorrente preferito, il più votato guadagnerà immediatamente il pass per la finalissima.

Grazie all’orchestra gli artisti daranno un nuovo e suggestivo vestito alle canzoni, in una setlist che prevede: tre brani leggendari per la squadra di Achille Lauro, “Can’t Help Falling In Love” di Elvis per I PATAGARRI. “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini per Les Votives. “Caruso” di Lucio Dalla per Lorenzo Salvetti. nella squadra Jake La Furia, “Per Elisa”, il mitico e strepitoso incontro tra la penna di Franco Battiato e la voce di Alice, sarà affidato a Francamente. Nella squadra di Manuel Agnelli, Mimì porterà una delle canzoni più importanti del blues americano contro il razzismo e la discriminazione “Strange Fruit” di Billie Holiday. I PUNKCAKE presenteranno una loro versione della straordinaria “My Way” di Frank Sinatra.

A seguire, seconda manche con un doppio verdetto: il meno votato sarà subito eliminato, il penultimo e terzultimo andranno al ballottaggio davanti ai giudici. Per questo secondo round della serata, I PATAGARRI stanno lavorando sulla trascinante “Splendido splendente” di Donatella Rettore. I Les Votives su “Crazy”, hit mondiale di Gnarls Barkle. Lorenzo Salvetti sta preparando il grande classico di Claudio Baglioni “Questo piccolo grande amore”. Francamente invece salirebbe sul palco con “Pink Pony Club” del nuovo fenomeno mondiale Chappell Roan. Mimì con l’intensa “The Thrill Is Gone” di Raye. Infine ai PUNKCAKE si esibirebbero con “Gift Horse” degli IDLES.

Nella diretta di giovedì 28 novembre alle 21.15 su Sky Uno e in streaming su NOW, all’X Factor Arena approderà lo spettacolo di Gazzelle, una delle voci più amate e sincere della sua generazione, le cui canzoni contano oltre 1 miliardo di stream, 23 dischi d’oro e 33 dischi di platino.

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Spettacolo

Salvatore Esposito è ‘Piedone’ con la...

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Il 2 dicembre debutta su Sky Cinema e in streaming su Now la nuova serie tv

Salvatore Esposito - Agenzia Fotogramma

Il mito di Bud Spencer rivive sullo schermo attraverso Salvatore Esposito, che prende l’eredità di ‘Piedone’, leggenda tra gli sbirri di Napoli, per raccontare la storia dell’ispettore Vincenzo Palmieri, cresciuto sotto l’ala protettiva del commissario Rizzo, interpretato da Bud Spencer nei film degli Anni 70, dopo l’uccisione dei suoi genitori. Dal 2 dicembre debutta su Sky Cinema e in streaming su Now 'Piedone - Uno sbirro a Napoli', serie in 4 episodi creata da Peppe Fiore e diretta da Alessio Maria Federici. Un'icona che pesa e una grande responsabilità sulle spalle di Esposito, che ha ricevuto la benedizione di Bud Spencer: "Mio padre lo ha visto per la prima volta in 'Gomorra', il commento è stato'‘quello è uno gagliardo'", ricorda il figlio Giuseppe Pedersoli, in occasione della conferenza stampa all’Hotel Vesuvio di Napoli.

"Bud è stato il primo supereroe della mia generazione", dice Salvatore Esposito, "nel nostro immaginario un personaggio immune ai proiettili, ai tavoli o alle sedie che gli spaccavano addosso. Affrontava orde di nemici uscendone indenne e si prendeva cura dei più deboli. Il mio Vincenzo Palmieri eredita il suo costume e i suoi valori, senza imitarlo”, sottolinea l’attore. Al contrario, “ha una propria identità, per questo non ho sentito il rischio di essere simile a lui. Vincenzo è mosso dalla vendetta", ma è anche, "un tipo irregolare, malinconico e sensibile".

Il 'Piedone' di Esposito "si muove in un universo narrativo che vive di vita propria in una Napoli contemporanea", aggiunge Peppe Fiore. Per esempio, "tutti i casi di cronaca che raccontiamo, come la malasanità, gli immigrati e il fentanyl, sono ispirati a quelli che leggiamo tutti i giorni", dichiara il protagonista. Per lui "un grande onore che il mio nome sia accostato a quello di Bud Spencer, che ha portato Napoli nel mondo. Ho una grande responsabilità".

Nel cast anche Silvia D’Amico, nei panni della commissaria Sonia Ascarelli e Fabio Balsamo in quelli dell’ispettore aggiunto Michele Noviello. "Nei film di Bud Spencer non esisteva un personaggio femminile", racconta D'Amico, "il giusto contrappunto di Palmieri". Una donna moderna "che non ha bisogno di essere madre per sentirsi realizzata", aggiunge il regista Federici. In attesa del debutto della serie, l’annuncio della seconda stagione: "Sì farà", annuncia Nils Hartmann, executive vice president Sky Studios Italia.

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