Oscar 2024, tutte le nomination: quando vederli in tv, previsioni
Oppenheimer' in pole ma il 'Maestro' corre molto veloce. Anche 'Barbie' ha gambe lunghe, 'Povere Creature!' di Lanthimos potrebbe stupire
Gli Oscar si avvicinano a grandi passi e l'appassionante gioco del 'toto vincitori' comincia ad essere sempre più incandescente. La cerimonia di assegnazione della 96esima edizione degli Academy Awards si svolgerà domenica prossima, 10 marzo, al Dolby Theatre di Hollywood, Los Angeles. In Italia sarà possibile vederli in diretta su Rai1, nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 marzo.
Nominations e previsioni
'Oppenheimer', uno dei grandi successi dell’anno (oltre 950 milioni al box office globale), continua a essere in pole per la vittoria e, dopo ben cinque nomination andate 'in bianco', potrebbe regalare la prima statuetta a Christopher Nolan. Il biopic sul fisico J. Robert Oppenheimer, che con una squadra di scienziati durante il Progetto Manhattan arriverà allo sviluppo della bomba atomica, si caratterizza per una regia densa e intensa, e per le interpretazioni di Cillian Murphy, Robert Downey Jr. e Emily Blunt, tutti nelle cinquine dei premi come Miglior attore. Ottime carte ha anche 'Maestro' di Bradley Cooper, che rilegge vita e opere di Leonard Bernstein in un biopic complesso in cui l'attore offre anche una delle sue migliori performance.
In un campo largo di ipotesi è difficile non fare cenno a quanto potrebbero correre veloci le gambe lunghe di 'Barbie', il primo film diretto da una regista in solitaria a superare il miliardo di dollari al botteghino, anche considerando i temi femministi della storia che rispecchiano lo spirito del tempo. 'Killers of the Flower Moon' di Martin Scorsese è grande affresco su come i nativi americani siano stati uccisi dai bianchi allo scopo di impossessarsi dei loro diritti petroliferi: dopo la delusione per 'Irishman', sarebbe una svolta per il regista americano, che ha vinto un solo Oscar in mezzo secolo. 'Povere creature!', vincitore del Leone d’Oro a Venezia, è il film che potrebbe sparigliare le carte: scivolando sul filo dei temi cari al momento storico (l’autodeterminazione femminile e il 'delirio di onnipotenza' maschile), Yorgos Lanthimos strizza l'occhio al fantasy horror scegliendo un grande cast, da Emma Stone a Mark Ruffalo.
Gli outsider? Sicuramente il delicato e romantico 'Past lives', opera prima di Celine Song, sudcoreana naturalizzata canadese che segue le vite di due amici nel corso di 24 anni, e 'The Holdovers', che segna il ritorno di Alexander Payne e racconta un surreale Natale del 1970 in cui si ritrovano, controvoglia, un ragazzo problematico, un professore burbero e una cuoca con il figlio disperso in Vietnam (rispettivamente Dominic Sessa, Paul Giamatti e Da’Vine Joy Randolph, con questi ultimi due puntano all’Oscar). Una sorpresa potrebbe regalarla anche 'Anatomia di una caduta', pellicola diretta da Justine Triet, vincitrice della Palma d'oro al Festival di Cannes.
Sul fronte dei premi agli attori, le cinquine quest’anno vedono dieci attori su venti alla prima nomination, mentre sette sono stati già candidati alla ricerca della prima statuetta e tre già vincitori. Sul fronte del Miglior attore non protagonista, i pronostici stendono tappeti rossi a Robert Downey Jr. e il suo ammiraglio Strauss di 'Oppenheimer': per lui è la terza nomination, dopo l'ascesa nell'universo Marvel dell'ultimo decennio sarebbe una bella consacrazione. Ma la lotta è ardua: il bel Downey Jr. è marcato stretto da un altro attore alla terza nomination, Ryan Gosling, che con il suo Ken deliziosamente tracciato in 'Barbie' dopo 'Half Nelson' (2006) e 'La La Land' (2016) farebbe strike. Ma non sarà facile.
In campo femminile, c'è una fuoriclasse cui prestare attenzione. Dopo Golden Globe, Critics' Choice, Sag e Bafta, si sussurra che l'afroamericana Da'Vine Joy Randolph, straordinaria e vivida cuoca in 'The Holdovers', potrebbe stringere nelle sue mani l'Oscar alla prima nomination. Le rivali però non sono da meno: alla prima candidatura è anche la britannica Emily Blunt, i cui sguardi intensi in 'Oppenheimer' potrebbero valerle l'ambita statuetta. Da citare anche Jodie Foster in 'Nyad - Oltre l’oceano', assente dagli Oscar da ben ventinove anni, quando fu candidata per 'Nell' (1994).
E veniamo ai premi per gli attori e le attrici protagonisti. Per gli uomini, il favorito della vigilia -alla sua prima nomination- è Cillian Murphy per il ruolo omonimo in 'Oppenheimer', con il quale ha già vinto Golden Globe, Bafta e Sag. Ma il vero outsider potrebbe essere il caratterista Paul Giamatti, il burbero e scontroso professore in 'The Holdovers': è alla sua seconda candidatura dopo diciott'anni da quella per 'Cinderella Man' (2005). L'unico ad avere già confidenza con gli Oscar è Bradley Cooper, che dirige se stesso in 'Maestro'. Per le attrici, la sfida è all'ultimo frame. Se infatti Emma Stone, Bella Baxter in 'Povere creature!', è una delle favorite per vincere il suo secondo Oscar a sette anni da La La Land (2016) (è alla sua quarta candidatura), ottime chance si segnalano anche per Lily Gladstone. L'attrice di 'Killers of the Flower Moon' è la prima nativa americana mai candidata. Dopo lo storico Golden Globe come "Miglior attrice drammatica", potrebbe entrare nella storia. Stay tuned.
(di Ilaria Floris)
Spettacolo
This is me, cosa è successo nel secondo appuntamento: tutti...
Non sono mancate le sorprese per i talenti di 'Amici'
È andato in onda ieri sera, mercoledì 27 novembre, il secondo appuntamento di This is me, lo show evento di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin che ha segnato uno share del 21.14% pari a 2 milioni 928mila telespettatori, oltre ad aggiudicarsi il primo posto dei programmi più commentati su X in Italia. La seconda puntata ha ospitato alcuni dei protagonisti di 'Amici' che hanno ottenuto la fama grazie alla partecipazione al talent show di Maria De Filippi.
Il secondo appuntamento di 'This is me'
Alessandra Amoroso è stata una delle protagoniste della serata: la cantante salentina ha raccontato la sua esperienza tra i banchi di scuola di 'Amici' della nona edizione, dove è tornata a casa da vincitrice. Ma la partecipazione al talent non è stata semplice per Alessandra che era sempre in lotta con se stessa: "Maria De Filippi è stata una mamma per me e lo è ancora oggi. Ho passato tanti momenti difficili, ho pianto dall'inizio alla fine", racconta la 38nne. "Essere messa sempre in discussione non mi faceva dormire bene la notte. La scuola non l'ho vissuta benissimo, non me la sono goduta", conclude Alessandra Amoroso, consapevole che nonostante le difficoltà vissute, 'Amici' ha dato "vita" al suo sogno, quello di fare la cantante.
Altra grande ospite della puntata, Annalisa che ancora oggi ricorda bene tutte le critiche ricevute dentro la scuola di Amici: "Le critiche le ricordo, mi sono servite, così come mi servono oggi". "Con gli anni mi sono accorta che anche se sbagli, non fa niente, la volta dopo cerchi di fare meglio", ha aggiunto la cantante che ha partecipato all'edizione del 2011, arrivando seconda dopo Virginio Simonelli. Annalisa ha incantato lo studio di 'This is me' con un medley di alcuni brani più importanti della sua carriera: "Diamante lei e luce lui", "Il mondo prima di te". "Bellissima", "Mon Amour" tutto con voce e piano.
Momento indimenticabile, il duetto tra Gigi D'Alessio e il figlio LDA: i due si sono esibiti sulle note di 'Primo appuntamento'. Sulla passione del figlio, il cantautore napoletano ha detto: "Ha sempre amato la musica, e io ho fatto in modo che inseguisse questo sogno da solo. I genitori, quelli famosi, non devono mai chiedere favori. Sarebbe dannoso anche per i figli perché così non aiuti loro a creare la propria personalità".
Non sono mancate le lacrime. Durante il blocco con Andreas Muller, vincitore dell’edizione 2017 del talent, che ha ricordato la recente perdita della nonna: "Ho perso in un anno due persone per me molto care. Sono rimasto in Italia con la mia famiglia e ho scelto di costruire il mio futuro qua. Consiglio sempre di vivere i propri familiari il più a lungo possibile, perché ti mancheranno".
Spettacolo
Laura Pausini al Forum di Assago: “Celebro 31 anni di...
Show sold out per l’artista romagnola che ripercorre il repertorio nella prima delle due date milanesi del suo World Tour Winter 2024. Levante ospite a sorpresa
Meno di una settimana fa una brutta influenza sembrava averla messa ko. Tanto da costringerla a posticipare la data di Livorno. Ma sul palco del Forum di Assago Laura Pausini appare più in forma che mai. “Io ho un sogno” ripete in diverse lingue la voce registrata della popstar romagnola prima di entrare in scena, in un palazzetto sold out, per il primo dei due appuntamenti milanesi. Con oltre 70 milioni di dischi venduti, 4 Latin Grammy, un Grammy Award, una nomination agli Oscar, la Pau nazionale porta nel capoluogo lombardo il suo ‘World Tour Winter 2024’, che ha registrato già oltre 450mila spettatori, tra Europa, Sudamerica e Stati Uniti, e si concluderà con tre date, a Messina, il prossimo mese. Per festeggiare la sua formidabile carriera di 31 anni la cantautrice ha fatto le cose in grande: uno show diviso in tre blocchi (presente, futuro e passato) su un grande palco, con una passerella centrale a forma di freccia.
Un allestimento che è anche un po’ il cuore del suo tour mastodontico, che ha preso il via il 27 febbraio 2023, con una speciale maratona live di 24 ore, tra New York, Madrid e Milano, per espandersi a raggera prima nelle storiche piazze di Venezia e Siviglia, poi nei palazzetti e nelle arene più importanti di tutto il mondo, con risultati straordinari. Alle 21 in punto Pausini apre lo show con il brano ‘Il primo passo sulla luna’. Soprabito sparkling con le piume e pantaloni acquamarina, è circondata da ballerini con caschi d’astronauta che si muovono a tempo. Alle sue spalle sui maxi schermi vengono proiettate installazioni futuristiche e di grande effetto, come quando canta ‘Durare’ issata su una piattaforma. Sul palco Laura non si risparmia: comunica entusiasmo ed energia, ironizza, lancia messaggi di pace e per l’ambiente, si rivolge ai suoi fan, che cantano, ballano e si ritrovano come in una grande famiglia per una celebrazione collettiva di una carriera straordinaria. “Questo è il nostro quinto show in un anno in questa splendida città, che amo tanto - dice dal palco - non sarà un concerto ma uno spettacolo. Siamo qui per ripercorrere i nostri 31 anni di musica insieme, scoprirete per chi sono state scritte alcune canzoni e cantando con me vi torneranno in mente persone che hanno fatto parte della vostra vita. 31 anni sono tanta vita”.
Non risparmia emozioni, come quando parla della difficoltà di diventare mamma della sua bambina, Paola. “Nel 2010 mi sentivo persa perché volevo diventare mamma e non ci riuscivo - ricorda - davo la colpa a questo mestiere ma ancora una volta la musica è arrivata a salvarmi, ho scritto una canzone che è un dialogo con la figlia che si desidera e che oggi la dedico a tutte le persone che sognano di diventare genitori”. E poi intona ‘Celeste’. Ballerini e coreografie fanno il resto e arricchiscono lo show diretto artisticamente dalla stessa Pausini e da Luca Tommasini, nome storico e altra gloria nazionale che ha collaborato con i più grandi del panorama musicale mondiale. La scaletta ripercorre i suoi successi tra medley e brani del suo sterminato repertorio, da ‘E ritorno da te’ a ‘Resta in ascolto’, passando per la commovente ‘Invece no’, scritta per la morte della nonna, ‘Non c’è’, ‘Le cose che vivi’, ‘Strani amori’ e ‘Incancellabile’ fino ai brani dell’ultimo album 'Anime Parallele', certificato disco d’oro, come Un buon inizio, 'Il primo passo sulla luna', 'Durare' e 'Zero'. E poi ‘Ciao’, il brano pubblicato a sorpresa nel settembre scorso nel quale racconta la decisione di mettere fine a una relazione senza necessariamente cercare un colpevole.
Ospita a sorpresa, sul palco, Levante, che per Laura ha scritto ‘Ti porterai lontano’ e che le due artiste intonano insieme. “Venivo qui a sentire i cantanti che amavo e nel corso degli anni sono usciti tanti talenti italiani che hanno lasciato il segno - sottolinea Pausini -. Questa canzone è stata scritta per me da una cantautrice speciale e quando qualcuno ha talento non esiste invidia ma stima. È una bella cosa che tra due femmine esista questa chimica”. Una persona sta male durante ‘Vivimi’ e lei interrompe lo show. Giusto il tempo di assicurarsi che stia bene. “Su il morale ragazzi” dice prima di riprendere lo spettacolo. Quindi dedica un momento al tema della violenza sulle donne e fa il signal for help, invitando a denunciare. Oltre due ore e mezza di grande show per l’artista italiana più premiata al mondo, un vero fenomeno internazionale e generazionale, che si conclude tra lacrime e applausi dei presenti sulle note di ‘La solitudine’, il brano che nel 1993 ha consacrato il successo della cantante romagnola, la ‘Divina’, come la chiamano affettuosamente i suoi fan e che ancora oggi, dopo 31 anni, dimostra di essere la numero uno. (di Federica Mochi)
Spettacolo
Cesare Cremonini: “In ‘Alaska baby’ canto...
L'album, dal forte spirito internazionale, segna la rinascita del cantante in un lungo viaggio alla scoperta dei suoi confini: 'esce dai clichè di adesso'. Tra i feat, Elisa e Luca Carboni
Un viaggio da Bologna all’Alaska, passando per l’America e ritorno. Un viaggio che parla di rinascita, di calare la maschera, e di un uomo alla ricerca dei propri confini. Cesare Cremonini torna con ‘Alaska baby’, il nuovo progetto discografico in uscita il 29 novembre, che racconta la sua vita con la voce più limpida e sincera della sua carriera. Un disco in cui l’amore gioca un ruolo fondamentale, nel quale emergono arrangiamenti sontuosi, archi e chitarre dal gusto Sixties, e con il quale l’artista amplia i propri orizzonti, muovendosi libero e alzando l’asticella del pop, pur non dimenticando le proprie radici.
"Viviamo in un mondo di esordienti, pieno di energia vitale di chi è alle prime esperienze, e per un artista che ha una storia lunga come la mia è un momento delicatissimo - dice Cremonini all’AdnKronos -. Sapevo che dovevo trovare un’energia vitale nuova. E’ come se l’album, e questo percorso musicale che sto facendo, mi avesse chiesto di lasciare ciò a cui mi ero aggrappato fino a quel momento. Sono partito come quando ti lanci in una piscina e devi imparare a nuotare o quando ti trovi per la prima volta senza protezione. Il risultato è stato un disco dalla comunicazione impattante, molto forte. E’ un album che suona davvero come un'opera prima e l’energia che porto al pubblico è questa, un ‘energia al presente con una grandissima voglia di mettermi in gioco e di crescere ancora”.
‘Alaska Baby’ è un album solido e molto luminoso, dal forte respiro internazionale, nel quale Cesare Cremonini dà l’ulteriore prova che quel ragazzo della Vespa 50 è oramai un adulto con un grande bagaglio di esperienze alle spalle. A partire dall’ipnotica title track, che apre il disco, con una sontuosa intro strumentale di fiati, un caleidoscopio di suoni e generi tra reminiscenze brit pop, Beatles e Beach Boys, strofe influenzate dai groove di Beck, citazioni rap che vanno da Johnny Cash a Donald Trump. “Ho visto l’Alaska dal finestrino dell’aereo per la prima volta – racconta Cremonini nel progetto video che uscirà su Disney+ ‘Alaska baby, il documentario’ - e il titolo dell’album è stato un flash arrivato all’improvviso mentre stavo facendo altro. Appena arrivato in Alaska ho detto 'It’s Alaska, baby’. Mi sono sentito un neonato, non sapevo cosa mi avrebbe aspettato e se sarei stato in grado di affrontarla. L’Alaska ti segna e ti dice che sei nel mondo della natura”.
Torna a respirare l’aria di casa in ‘San Luca’, il brano interpretato assieme al suo concittadino Luca Carboni e in ‘Aurore Boreali’ che vede il featuring di Elisa, una ballad a due voci che dialogano e a volte si sovrappongono. “Io sono un cantate e autore nato in un momento di passaggio gigantesco tra generazioni differenti - spiega Cremonini all’AdnKronos -. Per chi è nato tra il ‘900 e gli anni del digitale è impossibile separarsi da quel filo culturale della musica italiana. Gli artisti della mia generazione non possono definirsi senza un raffronto con il passato. E’ nel nostro Dna”. Luca Carboni ed Elisa “sono delle leggende per me, delle divinità musicali - confessa Cremonini - e nei loro confronti sfioro la venerazione. Sono grato a loro di essere entrati in questo progetto e grazie alla loro energia è come se fossero parte della linfa del disco, delle ossa e del sangue di questo progetto, che è un castello molto grande creato a mia immagine e somiglianza. E’ un album che esce dai clichè della musica di adesso”.
‘Ragazze Facili’ è il capolavoro autorale dell’album. Una storia girata in pellicola dal Cesare regista e scrittore, in cui l’artista è spogliato di ogni difesa. I cori sono cantati da Elisa, e l’orchestra è di nuovo la protagonista, insieme al pianoforte suonato a quattro mani da Cesare e da Mike Garson, il pianista statunitense, noto per aver lavorato con David Bowie, Nine Inch Nails, Billy Corgan e The Smashing Pumpkins, presente anche in ‘Dark Room’ e ‘Acrobati’. Il coraggio e la paura di amare fanno la parte del leone nell’album, come in 'Ora che non ho più te' e l’amore viene affrontato in tutte le sue sfumature, compresa quella più oscura con atmosfere sensuali di ‘Dark Room’. ‘Streaming’ e ‘Limoni’, dalle sonorità più electro, offrono invece un cambio di passo ritmico all’album, mischiano l’indie all’alternative pop, gli anni 80 con le atmosfere sperimentali della new wave.
“L’amore ha un ruolo fondamentale nel disco - ammette Cremonini - perché ritrovare il coraggio di amare è uno dei temi principali di questo senso di rinascita presente nell'album”. Anche sulla copertina, bianca e minimale, spicca il simbolo dell’unione “ci sono i colori dell’aurora boreale che trovano un punto di simbiosi - spiega il cantante - due insiemi che rappresentano due anime diverse che trovano un punto di comune". Questo avvicinare cose lontane è un po’ il senso di tutto l’album: "C’è l’inquietudine dell’amore, prima dell’assenza, poi della lontananza e della vicinanza dei corpi e infine dell’unione. E’ stato il sottotesto di tutta la creazione dell’album”. Un album in cui suona forte e chiaro "il coraggio di amare, di togliersi la maschera e abbattere i propri tabù”. (di Federica Mochi)