I dati alla vigilia della festa della donna,. Di queste 18 sono state uccise in ambito familiare e affettivo e 8 per mano del partner e dell'ex partner
Sono 20 le donne uccise dall'inizio dell'anno al 3 marzo scorso, di cui 18 in ambito familiare e affettivo e 8 per mano del partner e dell'ex partner. Sono i dati del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale che ha realizzato anche il report '8 marzo. Giornata internazionale dei diritti della donna. Donne vittime di violenza' analizzando il periodo 2020-2023. Il numero di donne uccise in questo periodo rimane quasi costante con 119 vittime nel 2020, 122 nel 2021, 128 nel 2022 e 120 nel 2023 con un aumento dell'1%.
Aumentano reati codice rosso
Il numero dei reati introdotti dal codice rosso tra il 2020 e il 2023 è andato progressivamente aumentando per quanto riguarda la violazione ai provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (1.836 nel 2020-2.563 nel 2023) e per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso che, tuttavia, presenta nell’ultimo anno una leggera flessione: 56 casi nel 2020, 91 nel 2021, 104 nel 2022, 93 nel 2023.
Di contro, per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (973 casi nel 2020 e 1.378 nel 2023) e per la costrizione o induzione al matrimonio ( 8 casi nel 2020 e 28 nel 2023) si registra un andamento altalenante nel periodo in esame, con un incremento nell’ultimo anno. Per quanto attiene alle vittime delle delittuosità l’incidenza di quelle di genere femminile ha registrato valori che si attestano tra il 57 e il 96%, tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, i cui valori oscillano dal 26% del 2022 al 17% dell’anno successivo.
+ 35% stupri
I reati spia come lo stalking e i maltrattamenti contro familiari e conviventi crescono tra il 2020 e il 2021 e fanno registrare un leggero decremento nel 2022 e nel 2023. Aumentano invece le violenze sessuali che mostrano una crescita del 35%: erano 4.497 nel 2020 e passano a 6.062 nel 2023. In particolare nel 2020 si erano registrati 16.744 casi di stalking, nel 2021 18.724, nel 2022 18.671, infine 18.664 nel 2023. Quanto ai maltrattamenti contro familiari e conviventi erano 21.709 nel 2020, 23.728 nel 2021, 24.570 nel 2022 e 24.474 nel 2023. La variazione percentuale tra il 2020 e il 2023 è del +11% per lo stalking e del +13% i maltrattamenti. L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, all’81% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali.
Da evidenziare come, nel quadriennio, anche l’azione di contrasto ai reati spia abbia fatto registrare un incremento delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, del 17% per gli atti persecutori, del 20% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e del 26% per le violenze sessuali. Di contro, l’azione di contrasto, dopo aver evidenziato un’incidenza costante del 78% di delitti scoperti per i primi tre anni del periodo in argomento, nel 2023 fa rilevare un significativo aumento, attestandosi all’82%.
Cronaca
Nuovo tariffario, Uap: “Sistemi informatici Regioni...
"Problemi segnalati anche dai medici di medicina generale nella prenotazione di esami e visite"
Sul nuovo tariffario sanitario, "la verità è che attualmente i sistemi informatici di molte Regioni italiane sono in tilt - risulta chiaramente impraticabile aggiornare il sistema informatico sanitario a livello nazionale nel breve arco di 2 o 3 giorni, soprattutto a ridosso del Capodanno - e gli operatori si trovano in condizioni di affanno e caos. Si consideri che il nuovo tariffario appena entrato in vigore prevede 1.113 voci relative a prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica completamente nuove, con relativi nuovi importi, nuovi codici e nuove correlate procedure attuative. Infatti in molte Regioni si stanno registrando diversi problemi, segnalati anche dai medici di medicina generale, nella prenotazione di esami e visite. Stiamo quindi già vivendo lo stato di criticità, con effetti negativi su cittadini e professionisti sanitari; inoltre le liste di attesa, già estenuanti, peggioreranno ulteriormente". Lo afferma in una nota l'Uap, l'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata accreditata.
Nonostante gli sforzi fatti dalla Uap "per tutelare la salute dei cittadini e la continuità del servizio sanitario anche durante questo periodo festivo (che vede inevitabilmente un calo generale della operatività), si dovrà attendere fino al 28 gennaio per capire cosa accadrà in merito ai rimborsi per i Lea - sottolinea l'associazione - Ribadiamo che la nostra speranza è che il ministero della Salute apporti le necessarie correzioni e adotti provvedimenti secondo scienza e coscienza, a tutela della salute dei cittadini italiani".
Il nuovo tariffario sanitario voluto dal ministero della Salute, ricostruisce l'Uap, "è stato presentato alla Conferenza Stato-Regioni in data 14 novembre 2024, ed è stato poi pubblicato in Gazzetta soltanto lo scorso 27 dicembre. La Uap, l'Anisap e l'Aiop hanno avuto, pertanto, evidentemente, tempi ristrettissimi per presentare ricorso al Tar del Lazio (vogliamo ricordare che il nuovo tariffario prevede un taglio dei rimborsi per i servizi che rientrano nei Lea fino al 70%, sia nel pubblico, sia nel privato accreditato), riuscendo ad ottenere dallo stesso una sospensiva il giorno 30 dicembre. Tuttavia, solo il giorno seguente, il 31 dicembre, il Tar del Lazio si è visto costretto ad accogliere l'istanza depositata dall'Avvocatura dello Stato, per conto del ministero della Salute, poiché in essa viene rappresentata 'estrema difficoltà' nel riattivare il tariffario originario".
"Teniamo ad evidenziare - precisa l'associazione - che il tariffario originario corrisponde a quello che il Ssn ha applicato ed utilizzato negli ultimi 26 anni, fino a 4 giorni fa. Troviamo, infatti, piuttosto strano che il 28 dicembre sia stato dichiarato che il nuovo sistema informatico fosse già attivo, quando - chiosa l'Uap - in realtà fino al 30 dicembre sono stati utilizzati i vecchi codici per installare il nuovo sistema. Normalmente ci vogliono più di 10 giorni per verificare, installare e avviare una nuova interfaccia. Inoltre, ci si chiede quale sia stata l'utilità di pubblicare il provvedimento in Gazzetta il 27 dicembre, sospettando che si volesse impedire la possibilità di un eventuale ricorso, non concedendo i tempi necessari".
"A riguardo, il ministero della Salute ha dichiarato di aver agito per tutelare i cittadini, sostenendo che 'le Regioni hanno già aggiornato i sistemi con i codici del nuovo tariffario e sono già diverse le prescrizioni dei medici'", conclude la nota.
Cronaca
Semi-digiuno e sport a stomaco vuoto, il programma dopo le...
Il medico: "Dieta alternata tra giornate proteiche e verdure e giornate normali anche con carboidrati e grassi"
Dopo Natale e Capodanno, obiettivo tornare in forma. Un semi-digiuno per una sera, a base di "tisane e zuppe di verdure per rimettere in sesto stomaco e metabolismo", dopo giornate all'insegna delle abbuffate. Per i giorni successivi il suggerimento è "un programma non punitivo, ma razionale per ristabilire l'equilibrio e perdere quei chili accumulati con gli eccessi": una dieta che punta "sull'alternanza di giornate a base di cibi proteici e giornate equilibrate in cui inserire anche carboidrati e grassi". Sono i consigli di Giuseppe Samir Sukkar, direttore responsabile dell'Unità di Dietetica e nutrizione clinica del Policlinico Irccs San Martino di Genova, che invita anche "a fare molta attività fisica, in maniera adeguata alla propria condizione di salute, per ritrovare la forma e il benessere generale".
"Quando si esagera con pranzi e cene - spiega Sukkar all'Adnkronos Salute - è chiaro che bisogna ripristinare l'equilibrio. Riempire il nostro stomaco eccessivamente non è vantaggioso per l'apparato digerente. E questo vale ancora di più per chi ha già dei problemi di salute. Per questo nella giornata successiva a un'abbuffata è utile ridurre gli apporti calorici con una sorta di 'digiuno idrico', utilizzando tisane (alla menta, allo zenzero, al finocchio, al limone) o minestre di verdure, senza carboidrati, in modo da fornire sali minerali, vitamine, ma non energia. Questo consente di superare il trauma, che è anche acuto, subito dallo stomaco con le abbuffate".
"Quando si mangia e si beve molto si crea una iper secrezione gastrica, mentre il pancreas produce molti enzimi le cui attività sono rallentate dagli acidi gastrici e questo crea un rallentamento digestivo. Per salvaguardare il sistema digerente bisogna metterlo a riposo". L'obiettivo è raggiungere l'equilibrio. Ma se "continuiamo a stimolare i nostri organi - prosegue lo specialista - è evidente che il sistema va in tilt. Questo è un meccanismo da tenere in considerazione sempre, non solo rispetto alle feste".
L'altro aspetto importante è "l'attività fisica. I giorni successivi alle 'bisbocce' - raccomanda Sukkar - devono essere seguiti da una buona dose di attività fisica, possibilmente anche quella a digiuno. Questo perché, in tal modo, almeno per un'ora eliminiamo il glicogeno in eccesso che viene prodotto durante la 'mangiata' e che si trova nel fegato. In questo modo l'organismo va in 'autoprotezione' e quando ormai il glicogeno è sparito abbiamo dei meccanismi di ritorno all'equilibrio".
Importante, poi, contrastare lo stress ossidativo creato con le esagerazioni alimentari "e la frutta e la verdura sono i nostri antiossidanti migliori". Via libera quindi a estratti di frutta e verdura, "ma anche frullati, zuppe. Il segreto è ristabilire l'equilibrio mettendo a riposo l'organismo che, in questo modo, non ha necessità di digerire alimenti e assorbirli. E questo si può fare eliminando le fonti proteiche e caloriche".
Con "un apporto alimentare intenso - evidenzia l'esperto - procuriamo all'organismo fenomeni di infiammazione nei tessuti. Adeguare la dieta, quindi, è necessario per la guarigione, perché di guarigione dobbiamo parlare". Nei 15 giorni successivi ai bagordi natalizi, dunque, "è utile applicare un modello alimentare di restrizione calorica alternata - continua Sukkar che ha messo a punto questa formula che porta il suo nome - che consiste nel mangiare un giorno solo proteine con molta verdura e solo 2 cucchiai di olio di oliva", mantenendosi leggeri "a partire da una colazione in cui è possibile prevedere frutta a guscio, yogurt, kefir, latti modificati con probiotici che aiutano a ristabilire la flora batterica intestinale che ha subito un danno".
Il giorno successivo, invece, possono essere inseriti i carboidrati e grassi vegetali in un menù equilibrato. "Si può mangiare pasta con verdura a pranzo, senza esagerare con i condimenti; prendere un frutto come fuori pasto, mentre a cena si mangiano verdure, un secondo (uova, pesce preferibilmente e per chi è vegano proteine vegetali), un po' di pane integrale e 1 cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva", aggiunge il medico ricordando che per perdere 1 chilo è necessaria "una restrizione energetica di 500-700 calorie al giorno per 7 o 10 giorni". Per farlo è necessario "ridurre i condimenti, gli zuccheri semplici e gli alcolici che forniscono una quota energetica molto elevata, 7 kilocalorie per grammo di alcol".
Cronaca
Cosenza, incidente di caccia: 53enne ucciso da fucilata...
L'incidente durante la caccia al cinghiale a Pietrafitta, 70enne denunciato per omicidio colposo
Un uomo di 53 anni, Pierluigi Malizia, è morto durante una battuta di caccia al cinghiale a Pietrafitta, Comune della Presila cosentina. Dalle prime informazioni, un colpo di fucile lo avrebbe centrato alla testa, non lasciandogli scampo. La dinamica dell'incidente è al vaglio dei carabinieri, sul posto insieme ai vigili del fuoco. Il cacciatore da cui è partito lo sparo, un settantenne di Aprigliano, è stato denunciato in stato di libertà per omicidio colposo e l'arma è stata posta sotto sequestro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Cosenza, sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Rogliano.
Cosa è successo
La vittima si trovava in località 'Canale' insieme a una decina di persone quando, per errore, un membro del gruppo ha esploso al suo indirizzo un colpo di fucile, scambiandolo per un animale. Il colpo lo ha centrato alla testa e per lui non c'è stato nulla da fare.
L'incidente si è verificato a pochi giorni dall'approvazione, da parte della giunta della Regione Calabria, del Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, con cui è stata decisa la proroga della stagione di caccia al cinghiale fino a fine gennaio, proprio al fine di contenere l'eccessiva presenza di questi animali sul territorio e contrastare la diffusione della peste suina africana.