Vip mollano i social? Diaco: “Usati solo per lavoro, sono manifestazione patologia”
"Penso che siano la manifestazione di una patologia che trasforma il mondo digitale in un surrogato di quello reale"
"I social? Li ho usati per due anni ma solo per motivi professionali, mai personali. Penso che siano la manifestazione di una patologia che trasforma il mondo digitale in un surrogato di quello reale, in una fiera delle vanità dove la fotocamera del telefonino sostituisce gli occhi". Pierluigi Diaco, giornalista e conduttore di 'BellaMà' su Rai2, commenta così con l'Adnkronos la pausa che alcuni vip hanno deciso di prendere dai social, ultimo in ordine di tempo Alessandro De Santis, cantante dei Santi Francesi, che ha abbandonato Instagram e Facebook perché incapace di "gestire la mole di 'input' che deriva dai social".
"E' patologico - incalza Diaco - vedere oggi i giovani e non solo loro con lo smartphone perennemente in mano per filtrare la realtà attraverso la telecamera, dai concerti alle mostre, per poi pubblicare tutto sui social. Tutto passa attraverso la rete, perfino l'attività erotica", osserva il giornalista, che parla di "dittatura culturale dei social, i quali dettano l'agenda anche ai media. E questo purtroppo è un dato di fatto perché i media tradizionali, per pigrizia, lo consentono. Ma anche gli stessi giornalisti si sono impigriti e invece di andare nei posti e raccontare le cose che vedono con i loro occhi, restano su una sedia a leggere il mondo attraverso i pensierini scritti, anche male in italiano, dai vari personaggi che popolano il mondo dei social". Un mondo che ha distrutto perfino il concetto di "attesa, che rende godibili le cose. Il click, attraverso il quale ormai si fa anche la spesa, ha tolto anche questo piacere, instaurando la dittatura del 'tutto e subito'", conclude Diaco.
Spettacolo
Wicked, tutto sul magico musical con Ariana Grande
Lo spettacolo teatrale da cui è tratto è in scena a Broadway da vent'anni ed è uno dei più longevi della storia
Oggi arriva in sala uno dei film più attesi dell'anno: il musical 'Wicked' con Ariana Grande e Cynthia Erivo nei ruoli delle protagoniste e un cast di stelle. A dirigerlo Jon M. Chu, regista acclamato per 'Crazy & Rich', che ha scelto di restare molto fedele al musical da cui è tratto il lungometraggio, mantenendo tutti i pezzi musicali.
Il musical
Basato sul bestseller di Gregory Maguire, il musical teatrale è prodotto da Universal Stage Productions, Marc Platt, l'Araca Group, Jon B. Platt e David Stone. E' arrivato a Broadway nel 2003 e da allora è ancora in produzione (al momento è il 5º musical che più a lungo è stato rappresentato a Broadway e il 28º più a lungo rappresentato nella storia del teatro). Nel 2004 fu candidato a ben 11 Tony Awards, i più prestigiosi premi del teatro, vincendone tre. Dal 2006 inoltre è in produzione anche a West End, a Londra.
Le musiche e i testi sono di Stephen Schwartz, il libretto è di Winnie Holzman e le canzoni sono ormai celeberrime: da 'Defying Gravity' a 'Popular', sono state oggetto di cover e citazioni. Tra le più famose quelle della serie tv 'Glee' e la 'Popular song' di Mika (in cui collaborava proprio con Ariana Grande).
La trama
Ambientato nel mondo de 'Il mago di Oz' (il celeberrimo film del 1939 con Judy Garland), 'Wicked' racconta la storia delle giovani che sarebbero diventate la Strega Cattiva dell'Ovest e di Glinda la Buona. Elphaba è incompresa a causa della sua insolita pelle verde e ancora ignara del suo vero potere, mentre Glinda è popolare e benvoluta, adornata dal privilegio e dall’ambizione, e ancora alla ricerca della sua vera essenza: le due si incontrano come studentesse all'Università di Shiz dove stringono un'amicizia improbabile ma profonda. Dopo un incontro con il Meraviglioso Mago di Oz, la loro amicizia giunge a una svolta e le loro vite prendono strade molto diverse. La sete di popolarità di Glinda la porta ad essere sedotta dal potere, mentre la determinazione di Elphaba di rimanere fedele a sé stessa e agli altri avrà conseguenze inaspettate e scioccanti sul suo futuro.
I temi politici e sociali
Nonostante tanti momenti ironici ed estremamente divertenti, ci sono temi importanti in 'Wicked'. Elphaba, nata con la pelle di colore verde, è sempre stata diversa e decide di battersi per i diritti dei cittadini animali, che vengono improvvisamente allontanati dalla società.
Si parla di bullismo, razzismo e body shaming: tra i temi principali c'è l'ostilità verso chi è diverso e a cosa possano portare anni di vessazioni, ma anche la scelta politica di trovare un 'nemico comune', un capro espiatorio, contro cui la massa possa rivolgere il proprio odio in tempi di difficoltà.
'Wicked' poi spinge il pubblico a chiedersi se è sempre corretto piegarsi alle imposizioni della società, seguire gli altri, abbassare la testa e adeguarsi, o se bisogna restare fedeli a se stessi ad ogni costo, senza pensare alle conseguenze.nserire ilesto
Il cast
Nel ruolo di Elphaba c'è la pluripremiata attrice teatrale e cantante Cynthia Erivo, mentre in quello di Glinda la popstar Ariana Grande. Jeff Goldblum, star di 'Jurassic Park', è il mago di Oz, mentre l'attrice premio Oscar Michelle Yeoh è Madame Morrible e Jonathan Bailey, il noto Anthony di 'Bridgerton', è Fiyero Tigelaar. Tra gli altri nomi anche Ethan Slater, Marissa Bode, Peter Dinklage, Andy Nyman, Keala Settle e Michael McCorry Rose.
La versione in italiano
Per la prima volta il pubblico avrà la possibilità di ascoltare una versione adattata in italiano di canzoni diventati dei successi internazionali come 'Popular' o 'Defying Gravity'. Nella maggior parte dei casi si è scelto di differenziare la voce cantata da quella parlata, dunque gli attori sono doppiati da due diversi doppiatori italiani. Elphaba (interpretata da Cynthia Erivo) ha la voce di Eva Padoan nelle scene parlate e quella di Laura Panzeri nelle canzoni; mentre Glinda (interpretata da Ariana Grande) ha la voce di Margherita De Risi nelle scene parlate e quella di Claudia Paganelli nelle canzoni. Qui il resto delle voci italiane.
La seconda parte
Questo film porta in scena soltanto il primo dei due atti del musical teatrale. La seconda parte, in cui sarà presentato il secondo atto, arriverà al cinema a novembre 2025. Lì verranno interpretati altri noti brani come 'For Good' e 'As Long As You're Mine'.
Spettacolo
Mika, tre concerti in Italia nel 2025: “Sarà estate...
La popstar si esibirà il 19 luglio all'Umbria Jazz Festival, il 20 luglio al No Borders Music Festival e il 22 luglio all’Este Music Festival. "Per me è seconda casa, saranno serate magiche"
Mika torna in Italia con tre nuovi appuntamenti estivi. La popstar si esibirà il 19 luglio all’Arena Santa Giuliana di Perugia nell'ambito dell'Umbria Jazz Festival, il 20 luglio nella cornice dei Laghi di Fusine a Tarvisio per la trentesima edizione del No Borders Music Festival e, infine, il 22 luglio nel contesto del Castello Carrarese dell’Este Music Festival (Padova). "L'Italia per me è una seconda casa, un luogo dove la mia musica e la mia anima si incontrano in modo speciale - ha detto Mika -. Non vedo l’ora di ritrovare il pubblico italiano per vivere insieme delle serate magiche in tre location meravigliose. Sarà un'estate indimenticabile". La vendita generale dei biglietti partirà alle 11 di lunedì 25 novembre su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati.
Con 5 album in studio e una lunga lista di singoli di successo internazionale, tra cui ‘Grace Kelly’, ‘Relax, Take It Easy’, ‘We Are Golden’, ‘Popular Song’, ‘Stardust’, ‘Elle me dit’ e ‘Underwater’, Mika, pseudonimo di Michael Holbrook Penniman Jr, si è affermato come uno dei cantautori più originali di questa generazione, costruendo un mondo gioioso e tecnicamente colorato di pop alternativo. In oltre 15 anni di carriera ha accumulato un gran numero di riconoscimenti, vendendo oltre 10 milioni di album, raggiungendo 3 miliardi di stream e oltre un miliardo di visualizzazioni video in tutto il mondo e ricevendo nel frattempo premi d'oro o di platino in 32 Paesi.
Spettacolo
Sanremo, Codacons diffida Conti e la Rai:...
"Pronti a denunce in procura se induzione a violenza su donne"
“Daspo” al Festival di Sanremo 2025 per rapper e trapper che nei loro brani incitano i giovani alla violenza o offendono le donne. A chiederlo il Codacons, che presenta oggi una formale diffida alla Rai e al conduttore Carlo Conti. “Nei prossimi giorni verrà reso noto il cast dei cantanti in gara al prossimo Festival, e già circolano nomi di papabili partecipanti, tra cui rapper come Tony Effe, che in passato si sono distinti per canzoni dai testi fortemente sessisti e per frasi che denigrano e offendono le donne e incitano i giovani alla violenza – spiega il Codacons – In un momento storico in cui la lotta alla violenza di genere, al bullismo e ai femminicidi è diventata prioritaria anche in Italia, la Rai non può in alcun modo andare controcorrente portando sul palco di Sanremo artisti che lanciano messaggi errati, diseducativi e pericolosi soprattutto per i più giovani”.
E sul tema il Codacons lancia un attacco diretto al mondo delle radio e della discografia, ma anche ad alcune cantanti donne. “Etichette discografiche, emittenti radiofoniche e le stesse cantanti che realizzano duetti con rapper controversi (come nel caso di Emma Marrone) solo a parole si dichiarano contro la violenza sulle donne, ma nei fatti osannano e portano al successo pseudo-artisti che nei loro testi trasformano le donne in oggetto o contengono insulti e frasi sessiste. Una ipocrisia ignobile e intollerabile che deve finire”.
Per tali motivi il Codacons “diffida formalmente la Rai e Carlo Conti ad introdurre una sorta di ‘daspo’ a Sanremo 2025 per artisti che si sono contraddistinti per testi violenti o sessisti, e invita le cantanti donne a non partecipare al Festival se saranno accettati in gara rapper o trapper che hanno scritto brani offensivi verso il mondo femminile”. Non solo: “Se sul palco di Sanremo saliranno quest’anno artisti dai testi violenti, il Codacons è pronto a presentare una denuncia in Procura per la possibile fattispecie di induzione alla violenza sulle donne, e chiederà l’allontanamento dei cantanti dalla città ligure in analogia a quanto previsto dall’art 282 bis del Codice di procedura penale”, conclude il Codacons.