Sostenibilità, Chiattelli (Ey): “Domanda per lavori green aumenterà sempre più”
Così il Partner di Ey, in occasione dell’Ey Sustainability Summit, presso Fondazione Catella a Milano
"La domanda di lavori green, variamente definita negli ultimi anni, è stata sempre superiore alla domanda media per tutte le professioni, appunto della classificazione Istat. E questo continuerà. È quello che ci dice il nostro studio predittivo. La domanda delle professioni più green all'interno del nostro mercato del lavoro continuerà ad aumentare fino alla fine del decennio sempre più velocemente". Così Carlo Chiattelli, Partner di Ey, in occasione dell’Ey Sustainability Summit, presso Fondazione Catella a Milano, dove sono stati presentati i risultati dello studio Ey 'Seize the Change', che analizza come la sostenibilità viene integrata nel business delle aziende italiane, nonché lo studio relativo ai green jobs, il cui principale obiettivo è quello di analizzare l’evoluzione dei profili green e delle relative competenze, delineando i processi trasformativi delle professioni in atto.
"Ci siamo posti il tema di definire il fenomeno - ha spiegato -. Esistono in letteratura diverse definizioni, tutte tra di loro molto diverse, con gli studi che esistono che in effetti non si parlano. Abbiamo fatto una prima ricognizione essenzialmente dei dati comparativi di carattere quantitativo. Cosa ci dicono, soprattutto nell'area Ocse, sulla consistenza di questo fenomeno e su alcune caratteristiche fondamentali. Però non ci siamo accontentati di questo e quindi ci siamo chiesti come riuscire a catturare meglio l'ampiezza vera del fenomeno”, ha proseguito Chiattelli.
“Che è un fenomeno trasformativo di una gamma estremamente ampia di professioni, non solo quelle che insistono sui settori che sono propriamente propriamente green. E quindi abbiamo cercato di costruire, anche tramite un modello previsionale basato sull'intelligenza artificiale (che abbiamo sviluppato negli anni insieme ai colleghi di ManpowerGroup e che infatti hanno discusso di questo studio insieme a me), un indicatore composito che è un indicatore di green delle professioni”. “Abbiamo notato che tra le professioni in cui questo processo di greening è più avanzato, sono ormai quasi il 40% di tutte quelle che sono classificate dall'Istat”, aggiunge Chiattelli.
Alla luce di queste considerazioni, le prospettive per il futuro sembrano essere incoraggianti: “Innanzitutto non c'è alcuna evidenza particolare di rischi di sostituzione del lavoro umano”, sono le sue parole. “Non ci sono evidenze di casi di disoccupazione di massa legati ai trend della sostenibilità. Tutt'altro. Quello che vediamo è - per quanto siano abbastanza ancora corte le serie storiche che abbiamo a disposizione - che la domanda di lavori green, variamente definita negli ultimi anni, è stata sempre superiore alla domanda media per tutte le professioni, appunto della classificazione Istat. E questo continuerà".
Chiattelli conclude: “La domanda di professioni che invece sono più neutre dal punto di vista della sostenibilità, continuerà ad aumentare, ma sempre più lentamente. Mentre quella per i lavori meno green invece declinerà fino ad entrare in territorio negativo. E quindi c'è un tema che però riguarda la differenza di opportunità occupazionali, perché evidentemente dipenderà dai settori e dalle localizzazioni. È una nuova forma di polarizzazione nel nostro mercato del lavoro: dovremo interrogarci su come riconvertire le professioni che sono più a rischio di esclusione, di perdita di lavoro”.
Economia
2024: per ‘L’Espresso’ la ‘Persona...
La piccola di soli due anni è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili: di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù
Nel 2023, la copertina de L’Espresso dedicata alla persona dell’anno ha accolto il volto di Elena Cecchettin. Nel numero del 20 dicembre 2024, il settimanale - che sta per compiere il suo settantesimo compleanno - ha scelto di assegnare il riconoscimento a Ivana, una bambina libanese di due anni, già vittima della guerra. Durante un bombardamento israeliano, è stata colpita la sua casa nella cittadina di Tiro. Il corpo della piccola, che pesa appena otto chilogrammi, è stato avvolto dalle fiamme. Sua madre è riuscita a salvarla e, insieme all’altra figlia, sono scappate verso Beirut. Ormai sono passati due mesi da quel giorno e Ivana è ancora ricoverata in un ospedale per grandi ustionati della capitale. La madre è con lei, non ha un altro posto dove andare poiché “dell’appartamento sono rimaste solo le ceneri”, mentre suo marito non ha più un lavoro.
Ivana è il simbolo delle sofferenze che i conflitti causano sui più vulnerabili. È il simbolo di tutti i bambini libanesi, palestinesi, israeliani, ucraini a cui è stata strappata via la gioventù. Raccontare la storia di Ivana è un dovere, perché richiama tutti a non ignorare le conseguenze delle armi. È lei la persona dell’anno, “con l’auspicio che nessun bambino subisca più, mai più, un destino simile“, afferma il direttore de L’Espresso, Emilio Carelli. “Le immagini di volti segnati dalla paura e dal dolore di bambini feriti e traumatizzati non possono lasciare indifferenti. Dovrebbe essere impegno primario per tutti noi proteggere i diritti dei minori, promuovere la pace e garantire che nessun altro bambino debba subire il peso devastante della guerra. E allora facciamo in modo che il 2025 sia l’anno in cui non solo parliamo di pace, ma la realizziamo”.
Economia
Nautica, via libera a patente per minorenni
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Via libera alla patente nautica per minorenni. Il decreto che permette anche ai minorenni di poter accedere alla patente nautica D1 è stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Via libera dunque ai sedicenni che intendono mettersi al comando di un natante, attraverso un esame abilitativo semplificato. Ad annunciarlo è la Confarca, confederazione nazione che rappresenta le scuole nautiche, tra le promotrici del decreto legge.
Come funziona
In sostanza per i sedicenni sarà possibile conseguire il titolo di abilitazione alla navigazione, entro però alcuni limiti. Infatti, i natanti dovranno essere utilizzati soltanto di giorno ed entro le sei miglia dalla costa. Le imbarcazioni inoltre non dovranno superare i 12 metri di lunghezza, mentre il limite dei cavalli del motore è di 115.
I candidati iscritti ad una scuola nautica si sottoporranno ad un quiz semplificato, mentre le prove a mare saranno certificate da cinque ore di conduzione obbligatorie. Il patentino, fa notare Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca, sarà propedeutico alla patente nautica entro le 12 miglia che si potrà conseguire al raggiungimento della maggiore età, con i quiz base esclusi dalla patente D1. L’esame, per chi è già in possesso della patente D1, consisterà nella prova di carteggio e, successivamente, nella pratica. Restano invariate invece le prove per la patente oltre le 12 miglia. Gli esami per la patente D1 potranno essere anche svolti all’interno delle scuole nautiche sotto la supervisione degli esperti.
“Si tratta di un’esperienza innovativa – commenta D’Angelo – e che responsabilizza i più giovani, oltre a dotarli di una cultura marinaresca. Grazie ai controlli visivi tramite collegamento da remoto sarà possibile a tutti gli organi di controllo verificare il regolare svolgimento delle lezioni in presenza e degli esami”. “Questo decreto, fortemente voluto dalla nostra associazione permetterà di educare i più giovani alle regole del Codice della Nautica e di formare una futura generazione di coscienziosi diportisti”.
Economia
Tredicesima 2024 più bassa per privati al Sud: Milano al...
I dati della Cgia: in Lombardia oltre 2200 euro, in Calabria poco più di 1100 euro
La tredicesima 2024 è più bassa per i lavoratori privati del Sud. Le cifre più alte si registrano a Milano, le più basse a Vibo Valentia. Cosa cambia rispetto alla busta paga dei lavoratori del Nord? E' il Centro studi della Cgia di Mestre ad accendere i riflettori sulla doppia velocità che, ovviamente, non riguarda dipendenti pubblici e pensionati, docenti e statali.
L'analisi si sofferma sulle differenze retributive tra i lavoratori dipendenti privati del Nord e i colleghi del Sud. E sono evidentissime: se i primi percepiscono una busta paga di circa 2mila euro lordi al mese, quella dei secondi, invece, sfiora i 1.350. In buona sostanza nel settentrione si guadagna mediamente quasi il 50 per cento in più. In termini monetari, sono 8.450 euro lordi in più all’anno.
Perché la tredicesima al Sud è più leggera
Per questo mese di dicembre, ovviamente, lo spread riguarda anche la tredicesima mensilità che viene pagata proprio in questi giorni. Per la Cgia "è chiaro che queste disuguaglianze salariali molto marcate sono legate al caro-vita e alla produttività che sono nettamente superiori al Nord rispetto al Sud". Secondo lo studio, "i valori retributivi medi sono condizionati negativamente dalla presenza dei contratti a termine, che gravitano in particolare nel Mezzogiorno". Incide anche la "concentrazione delle multinazionali, dei grandi gruppi industriali e degli istituti di credito/finanziari/assicurativi che, rispetto alle Pmi, erogano stipendi più pesanti, ma non sono distribuiti uniformemente lungo tutto lo stivale. La presenza di queste realtà, infatti, si raccoglie, in particolar modo, nelle grandi aree urbane del Nord".
Le cifre
Nel 2023 il monte salari lordo erogato ai 17,3 milioni di lavoratori dipendenti privati presenti in Italia ha toccato i 411,3 miliardi di euro: equivalenti ad una retribuzione media mensile lorda di 1.820 euro, il 3,5 per cento in più rispetto al 2022, anche se l’inflazione, sempre l’anno scorso, è cresciuta molto di più, per l'esattezza il 5,7 per cento. La Cgia segnala infine, che oltre il 60 per cento dell’ammontare complessivo delle retribuzioni erogate nel Paese sono state pagate ai lavoratori del Nord.
La classifica delle città
L'area geografica con gli stipendi medi più alti è Milano: nel capoluogo regionale lombardo la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro.
Seguono i dipendenti privati di Monza-Brianza con 2.218 euro e i lavoratori delle province ubicate lungo la via Emilia. Ovvero, Parma con una busta paga lorda di 2.144 euro, Modena con 2.129 euro, Bologna con 2.123 euro e Reggio Emilia con 2.072 euro.
Nella graduatoria nazionale che include 107 province, la prima realtà geografica del Mezzogiorno è Chieti che occupa il 55° posto con una retribuzione mensile media di 1.598 euro. Infine, tra le province con le retribuzioni più 'leggere' ecco Trapani con 1.143 euro, Cosenza con 1.140 euro e Nuoro con 1.129 euro. Maglia nera a livello nazionale è Vibo Valentia, dove i dipendenti occupati in questo territorio percepiscono uno stipendio mensile medio di soli 1.030 euro.