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Giuliano Peparini: “apro la mia Academy per scoprire i talenti del futuro’

La scuola di Arti Performative aprirà a settembre a Roma nel cuore del quartiere Tuscolano. "Vorrei consentire alle nuove generazioni di trovare in questo Paese la loro 'casa'. Terreno fertile per dare alla luce i propri sogni"

IL regista e coreografo Giuliano Peparini

Aveva un sogno, Giuliano Peparini, quando non ancora maggiorenne si è trasferito negli Stati Uniti e successivamente in Francia per intraprendere la carriera di ballerino, diventando poi 'danseur étoile', direttore artistico, regista e coreografo. Ritornare nella sua città e aprire un'Accademia. E' quello che è accaduto oggi con la creazione della Peparini Academy. Una sfida vinta per un artista (classe 1973) che oggi vanta, come nessuno, notorietà e prestigio a livello internazionale, una scalata che non ha eguali nel nostro Paese, dal Ballet National de Marseille alla collaborazione con Franco Dragone e il suo Circle du Soleil, dalla regia di celebri musical ('Les Amants de la Bastille') a spettacoli di balletto, a regie e coreografie tv ('Amici'). La scuola di arti performative apre nel cuore di Roma, nel quartiere Tuscolano, dove Giuliano è nato e cresciuto, e sarà operativa dal prossimo settembre. Un luogo in cui i talenti di domani incontrano gli straordinari professionisti di oggi, le più grandi eccellenze e maestranze dello spettacolo, che accompagnano gli allievi in un percorso di formazione unico e multidisciplinare. È un laboratorio di idee, uno spazio di confronto e di crescita, una scuola di ricerca e sperimentazione, che coinvolge non solo giovani allievi, ma anche la cittadinanza.

La sede della Peparini Academy si trova in Via Assisi 39/41, a pochi passi da via Tuscolana, in un’immensa struttura (più di 2mila metri quadri) che, da piccolo frammento della città, si candida ad essere polo culturale tra i più grandi in Europa. La 'mission' di Giuliano Peparini è quella di illuminare un luogo a cui è riconoscente, per creare una nuova storia, future carriere, relazioni, connessioni. Un sogno che ha il sapore di 'Fame', serie tv cult anni ‘80, e della frase celebre di Lydia Grant, insegnante di danza della High School of Performing Arts di New York, nella indimenticabile sigla di 'Saranno Famosi' 'Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama, ma queste cose costano caro. Ed è esattamente qui che si comincia a pagare con il sudore".

"Affronto questa nuova avventura con grande emozione – afferma Giuliano Peparini, direttore artistico, regista e coreografo di fama internazionale - La danza, la recitazione, la musica, le arti del circo e il canto mi accompagnano da molti anni, spesso ho trovato in loro un rifugio. In secondo luogo, perché sono convinto che il continuo apprendimento e la trasmissione del sapere siano le chiavi per la realizzazione e del superamento di sé. Il mio lavoro si nutre di scambi, esplorazioni e scoperte. Se da 25 anni sono felice di realizzare creazioni in tutto il mondo, lo devo anche al mio Paese, che tra i luoghi in cui ho lavorato occupa un posto a parte".

Giuliano Peparini apre le porte della Peparini Academy a coronamento di un percorso di studi, di esperienze e di progetti lungo più di venti anni. "Ho immaginato una scuola di arti performative dove si danno agli studenti le chiavi per trovare la propria strada, dove si incoraggiano gli allievi a scoprire il proprio talento seguendo il giusto il cammino - aggiunge - Vorrei consentire alle nuove generazioni di trovare in questo Paese, la loro 'casa', ciò che non ho potuto trovare qui alla loro età. Terreno fertile per dare alla luce i propri sogni, crescere, imparare a diventare i talenti di domani". La Peparini Academy sarà una fucina di talenti, un luogo in cui, attraverso percorsi multidisciplinari, cresceranno performer professionisti in danza, musica, teatro, arti circensi. Una scuola meritocratica, libera e multietnica.

I corsi dell’Accademia rispecchiano la carriera di Giuliano Peparini, storia fatta di incontri che hanno cambiato la sua vita e il modo di concepire l’arte, nelle sue molteplici sfaccettature. Nella scuola sarà possibile studiare non solo danza classica, moderna, hip-hop, ma anche canto, recitazione, musical, arti circensi, omaggio a Franco Dragone, che per Giuliano non è stato solo un maestro, ma anche un amico, un fratello maggiore, un padre, che ha segnato per sempre la sua vita e la sua attività artistica. Il programma di studi prevede corsi di dance class ( formazione in danza moderna, classica, hip hop di), vocal music class, musical class, acting class, Acro-cirque. E ancora, la 'special class', un’eccezionale opportunità formativa, un ponte diretto tra formazione accademica e mondo professionale concepita e strutturata per studenti tra i 18 ai 27 anni, selezionati attraverso un rigoroso processo di audizioni. Partecipare alla 'special class' offrirà a ciascun studente una prospettiva interna sulla complessa dinamica del mondo dello spettacolo, permettendo di comprendere e assimilare la visione artistica e il versatile metodo di lavoro di Giuliano Peparini.

Questa esperienza, senza dubbio intensa e stimolante, è progettata per forgiare artisti completi, capaci non solo di esibirsi ma di comprendere anche profondamente tutte le sfaccettature della produzione artistica. Al fianco di Giuliano Peparini, in questa nuova avventura, è il corpo docenti formato da professionisti del settore, da ballerini, registi, coreografi, direttori d’orchestra, musicisti, attori. Tra gli insegnanti di danza, Veronica Peparini, Andreas Muller, Francesco Saracino, Francesca Cecchini, Bruno Centola, Gabriele Beddoni, Cecilia Primi, Giorgio Albanese, Cristian Pace, Dario Lupinacci, Mauro Mosconi, Fara Grieco, Michele Politi, Cristina Amodio, Claudia Bailetti, Anna Rita Bernardini, Clarissa Mucci, Mattias Nigiotti, Orlando Moltoni, Martin Charrat, Elena Polic Greco, Simonetta Cartia. Tra i docenti di recitazione, Andrea Rizzoli, Gianluca Merolli, Simone Leonardi, Cinzia Alitt, Alessandro Cecchini, Lorenza Zoe Damiani, Giulia Fiume, Federico Lepera. Tra gli insegnanti di canto e formazione musicale, Marco Attura Peppe Vessicchio, Fabio Lazzara, Fabrizio Palma, Marilicia Piccalunga e Valeria Fiore.

La direzione della 'vocal class' è affidata a Peppe Vessicchio, arrangiatore e direttore d’orchestra tra i più rinomati, che afferma: "L’espressione artistica si realizza con pienezza solo se gli strumenti di cui veniamo a disporre risponderanno con certezza alle necessità dettate dal brano stesso piuttosto che dallo stile richiesto. È così da secoli e lo è ancora di più oggi dove il panorama del repertorio è straordinariamente 'globale'. Prosegue, soffermandosi sul suo impegno nel progetto Peparini Academy: 'L'obiettivo di vocal class è quello di guidare gli allievi verso l’acquisizione di una sempre maggiore confidenza con l’organo fonatorio attraverso un percorso molto impegnativo fatto di lezioni singole, più numerose rispetto ad altre accademie, accompagnate anche dalla pratica corale dove, per entrambe, si imporrà l’affinamento del solfeggio cantato. Le materie teoriche si affiancheranno a quelle pratiche per raggiungere quel livello cognitivo tale da permettere la scelta opportuna al momento opportuno per un'azione performativa consapevole".

È Veronica Peparini, ballerina e coreografa, la direttrice del corso di formazione in danza moderna, che a sua volta dichiara: "Peparini Academy, la descrizione della danza moderna per me si concentra’ sull'esplorazione dei movimenti del corpo, sull'interpretazione emotiva e sulla capacità di comunicare attraverso il movimento. Attraverso l'uso di tecniche e stili diversi, gli studenti imparano a sviluppare la propria voce artistica e a trasmettere messaggi profondi e personali attraverso la danza. La danza moderna alla Peparini Academy è un viaggio di scoperta, auto-espressione e trasformazione, dove ogni movimento racconta una storia e ogni passo porta avanti un'emozione".

Con un’ampia offerta formativa che spazia dalle arti performative della danza, alla recitazione e al canto, la scuola si impegna a fornire un’educazione di qualità attenta alle esigenze e alle aspettative di ogni studente. L’approccio didattico unico nel suo genere mira a far emergere le doti di ogni allievo, per seguire obiettivi e la strada più adatta e congeniale per ciascuno studente, aiutandolo a comprendere pienamente quali talenti e passione desidera esplorare e sviluppare. Le prime pre-selezioni e audizioni per le ammissioni alla Peparini Academy si sono svolte nei primi giorni di maggio. Ogni aggiornamento e informazione sui casting verranno resi noti sui profili ufficiali della scuola: su Instagram (peparini_academy_) e su TikTok (@peparini_academy). 

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Spettacolo

Cinema, il 19 ottobre sarà annunciato il presidente della...

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Il nuovo bando di partecipazione terminerà il 31 gennaio 2025.

Giampaolo Letta e Mario Sesti

L'avvicinamento alla III edizione del Premio Film Impresa 2025 di Unindustria inizierà ufficialmente durante il talk 'Il Cinema come Industria' l'evento ospitato presso lo spazio Lazio Terra di Cinema' della Regione Lazio- AuditoriumArte, Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della Festa del Cinema di Roma. Il 19 ottobre dalle ore 16.15 verrà infatti reso noto il prossimo presidente della Giuria d’onore e lanciato ufficialmente il nuovo regolamento che permetterà alle imprese di partecipare all’attesissimo appuntamento del 2025.

Il nuovo bando di partecipazione partirà proprio il 19 ottobre e terminerà il 31 gennaio 2025. I film saranno selezionati dallo staff della direzione artistica e poi valutati da una giuria di esperti e professionisti del mondo del cinema e dell’industria che assegnerà i premi per ogni categoria presente nella prossima edizione. Il talk del prossimo sabato vedrà la partecipazione di importanti figure del settore come Lorenza Lei, responsabile Cinema Regione Lazio, Giampaolo Letta, presidente Premio Film Impresa e Mario Sesti, direttore artistico Premio Film Impresa. Il dibattito sarà moderato da Alvaro Moretti, vicedirettore de Il Messaggero.

Giampaolo Letta, 'orgogliosi di partecipare alla Festa del Cinema, una delle vetrine più prestigiose per cinema italiano e internazionale'

"Siamo particolarmente orgogliosi di partecipare alla Festa del Cinema di Roma grazie al supporto della Regione Lazio, un evento che rappresenta una delle vetrine più prestigiose per il cinema italiano e internazionale - commenta Giampaolo Letta, presidente di Film Impresa - Per Film Impresa, questa collaborazione non solo sottolinea il valore dell'industria cinematografica come volano culturale, ma evidenzia anche l'importanza del settore audiovisivo come motore di crescita economica e innovazione per il territorio. Siamo certi che questo evento rappresenterà un'importante occasione per far emergere nuove sinergie tra industria e arte".

Questo evento arriva dopo due importanti appuntamenti ai quali il Premio Film Impresa di Unindustria è già stato protagonista nell’ultimo periodo. Prima l’ottantunesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia, durante la quale Giampaolo Letta e Mario Sesti hanno consegnato alla regista francese Anne-Sophie Bailly il Premio Film Impresa – Special Awards, che da quest’anno fa ufficialmente parte dei premi collaterali riconosciuti dal prestigioso festival cinematografico.

Lo scorso venerdì, inoltre, Giampaolo Letta è intervenuto all’evento 'Il Cinema che Impresa!', parte del programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, una straordinaria opportunità per mettere in luce l'importanza del racconto cinematografico come strumento di comunicazione per le aziende.

Mario Sesti, 'nostro impegno nel promuovere un dialogo tra impresa e creatività, supportando il talento e l'originalità dei giovani autori'

"Siamo entusiasti di annunciare, in occasione della Festa del Cinema di Roma, il nome del presidente di Giuria della terza edizione di Film Impresa - dichiara Mario Sesti - Questo evento rappresenta una tappa cruciale per il nostro progetto, unendo cinema e imprenditoria in modo innovativo e stimolante. La scelta del presidente di giuria è sempre un momento di grande responsabilità e importanza, poiché il suo ruolo sarà quello di guidare con competenza e sensibilità il processo di valutazione delle opere in concorso".

"La nostra presenza - aggiunge - qui conferma l'impegno di Film Impresa nel promuovere un dialogo tra impresa e creatività, supportando il talento e l'originalità dei giovani autori, ma anche consolidando il ruolo del cinema come mezzo capace di raccontare l'impresa, il mondo di oggi e le innovazioni che essa deve adottare per evolversi insieme ad esso".

Il talk si inserisce all’interno dell’iniziativa a cura della Regione Lazio che prende il via lo stesso giorno alle ore 15 dal nome 'Il cinema come industria', che prevede gli interventi del vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli e della responsabile Cinema Regione Lazio Lorenza Lei, con il coordinamento di Alvaro Moretti, vicedirettore de 'Il Messaggero'. Nell’occasione verrà inoltre proiettato il 'Premio Film Impresa verso la terza edizione' del Premio Film Impresa, un’emozionante testimonianza della ricca tre giorni che lo scorso aprile ha illuminato la casa del cinema di Roma attraverso la celebrazione del racconto audiovisivo delle imprese.

Iniziativa dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali)

Premio Film Impresa è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria, che come sempre sarà dedicata ai film d’impresa (corti e mediometraggi, di finzione e documentari, narrativi e sperimentali) che raccontano la vita delle aziende di oggi e di chi le vive dall’interno, la passione creativa dell’impresa, il rapporto con il territorio in cui si insediano, la responsabilità sociale, i valori e la storia della civiltà d’impresa, la sfida ambientale e i progetti di innovazione, il vissuto del lavoro, il valore delle persone che ne sono protagoniste.

Le opere selezionate nelle tre diverse aree del Premio (Narrativa, Documentaria e Innovative Image & Sound) saranno premiate ancora una volta da una giuria d’onore. Anche nell’edizione 2025, infine, saranno assegnati premi speciali a personaggi del mondo del cinema.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Spettacolo

Festa del Cinema di Roma, Tommaso Romanelli racconta il...

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Al centro di 'No More Trouble - Cosa rimane di una tempesta' Andrea Romanelli che nel 1998 ha perso la vita mentre tentava il record nella traversata

Il velista Andrea Romanelli

Sono passati più di 25 anni da quando Andrea Romanelli progettista navale e velista, è scomparso in mare: stava tentando, con Giovanni Soldini, il record nella traversata dell’Atlantico. Nel 1998 il figlio Tommaso aveva 4 anni e ora, da regista, affronta un viaggio nella memoria alla scoperta del padre nel docufilm ‘No More Trouble - Cosa rimane di una tempesta’, in anteprima ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. “Mi è servito per elaborare il lutto”, spiega Tommaso Romanelli nell’intervista all’Adnkronos. “Mi trovavo in un momento di grande difficoltà. Andando in analisi ho capito che dovevo costruire un rapporto con mio padre, che non conoscevo”.

‘No More Trouble’ è nato 5 anni fa quando “a casa ho trovato delle videocassette che erano nella mia stanza. Dopo aver premuto play, mi sono apparse le ultime immagini di mio padre”, ricorda Romanelli. Un momento sconvolgente e rivelatorio. “Ho scoperto questa persona molto simile che non conoscevo. E da qui è partito tutto: ho iniziato a raccogliere il materiale unendolo alle testimonianze che erano con lui sulla barca, come Giovanni Soldini”. Per il velista vedere Tommaso è stato come ritrovare l’amico e collega Andrea. “L’ho riempito di domande, volevo sapere ogni dettaglio”, racconta il regista.

A 26 anni da quel giorno cosa resta? Per Tommaso “l’assenza non va via, ora ha un volto e una voce. L’ho riempita di immagini e di colori. Ho lavorato sul materiale d’archivio per oltre 6 mesi: sentire e risentire mio padre mi ha aiutato a trasformare il vuoto in qualcosa di concreto”. Ora “ho fatto pace con il passato”, ammette il regista. Una storia così intima e personale ma anche universale: “raccontiamo il rapporto tra un padre e un figlio, ma anche la passione per il mare, l’ignoto, la natura, la competizione e la determinazione di un uomo che costruisce la barca più veloce del mondo”, conclude Romanelli. Il documentario sarà distribuito prossimamente al cinema da Tucker Film.

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Festa del Cinema di Roma, Manetti bros: ”Tra...

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I registi presentano una storia sul calcio tra sogni e 'un altro Sud': "Con questo film annulliamo tutte le gomorre"

I Manetti bros. sul red carpet di 'U.S. Palmese' alla 19esima edizione della Festa del Cinema - Agenzia Fotogramma

"Tra 'Fuga per la vittoria (con Sylvester Stallone, Pelè e Michael Caine) e il cartone ‘Holly e Benji’ c’è il nostro ‘U.S. Palmese’". A dirlo sono i Manetti bros., presentano il loro ultimo film alla 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Una storia sul calcio e sui sogni, anche quelli impossibili, ambientata a Palmi, una piccola cittadina della Calabria. "Questo film non è solo per chi ama il cinema ma anche per chi lo odia, molti non lo considerano uno sport". Per i registi della trilogia di ‘Diabolik’ ‘U.S. Palmese’, dal 20 marzo 2025 al cinema con 01 Distribution, rappresenta un ritorno alle origini, alle radici di casa: “noi ci sentiamo di Palmi, nostra madre è di lì. Quante estati abbiamo trascorso…”, ricorda Antonio e Marco Manetti. "Il sogno del protagonista della storia è anche il nostro”, aggiungono.

Ad interpretarlo Rocco Papaleo: “i Manetti mi avevano promesso che avrei fatto Diabolik, è più simile a me per le mie caratteristiche fisiche e lo sguardo glaciale”, dice scherzando l’attore, che qui presta volto e carisma ad un eroe, ma della porta accanto. È Don Vincenzo, un agricoltore in pensione con il folle sogno di risollevare la squadra di calcio locale, la Palmese ingaggiando Etienne Morville (interpretato da Blaise Afonso), giocatore di Serie A, dal pessimo carattere e dal look griffato, ma tra i più forti al mondo. “Non mi sono ispirato a nessun calciatore. Io provengo dal calcio, poi la recitazione mi ha rapito. Tra i miei miti? Ronaldinho”, racconta Afonso.

Da Don Vincenzo parte così una raccolta fondi che mobilita tutto il paese. La sua impresa bizzarra - un po’ come quella di Leonida nella battaglia delle Termopili con 300 spartani contro il nemico impero persiano - si rivela vincente: Morville lascia Milano e si trasferisce a Palmi, qui si scontra con una realtà lontana dal luccichio del lusso riscoprendo la passione per il calcio, dimenticata inseguendo il business. “Il protagonista ritrova se stesso quando vuole vincere. I giocatori oggi pendono a quante inquadrature gli fanno”, dice Marco Manetti, che sottolinea come molti calciatori preferiscano “stare in panchina alla Juventus piuttosto che far parte dell’Empoli e avere la possibilità di giocare”.

I Manetti bros. dopo 'Ammore e malativa' "raccontiamo un altro Sud", poco visto sul grande schermo, per "annullare tutte le 'gomorre' del meridione e mostrare come sia un posto bellissimo che non deve sottovalutarsi, nonostante i problemi”. Per Papaleo “il Sud ha bisogno di uno specchio attraverso cui possa vedere la sua qualità, altrimenti rischia di deprimersi” .

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