Sono 84 gli appuntamenti in calendario dal 14 al 18 giugno, Canali celebra 90 anni e Msgm festeggia 15esimo anniversario brand
Importanti ritorni e debutti caratterizzano il calendario della Milano Fashion Week dedicata alle collezioni maschili per la primavera/estate 2025, in programma dal 14 al 18 giugno prossimi e realizzata grazie al supporto del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di Agenzia Ice e del Comune di Milano. In calendario per questa edizione 20 sfilate fisiche e 4 sfilate digitali, 44 presentazioni, 8 presentazioni su appuntamento, e 8 eventi per un totale di 84 appuntamenti. Ritorna in calendario uomo, in apertura della fashion week, Moschino, per la prima volta con la collezione uomo e la pre-collection donna sotto la direzione creativa del nuovo stilista Adrian Appiolaza.
Per la prima volta in calendario sfilate a Milano Martine Rose, brand della stilista inglese che ha sempre sfilato nel calendario di Londra, il brand Dunhill, il cui stilista Simon Holloway ha debuttato a febbraio a Londra con la sua prima collezione. Per la prima volta tra le sfilate digitali il brand cinese Valleyouth. In questa edizione torna in calendario sfilate Magliano, presente a Firenze a gennaio. JW Anderson conferma la sua presenza con una sfilata e un evento, così come Gucci, atteso con lo show maschile, mentre Zegna chiuderà il calendario delle sfilate fisiche. Per la prima volta in calendario sono attese anche le presentazioni di Ascend Beyond, finalista della quarta edizione del Camera Moda FashionTrust Grant, Cortigiani, brand di abbigliamento Made in Italy uomo nato nel padovano nei primi anni 80, David Koma, brand dell'omonimo designer georgiano che ha scelto Milano per il debutto della sua prima collezione uomo.
Attesi anche Des_Phemmes che presenterà la propria collezione donna con una presentazione su appuntamento, Diomene brand del designer Damir Doma, Gams Note, già presente nel calendario digitale nelle scorse edizioni, GR10K, brand fondato a Milano nel 2017 e Henrik Vibskov brand scandinavo che presenta nell'ambito della collaborazione con il Ciff (Copenhagen International Fashion Fair). Questa edizione segna inoltre anniversari importanti: Canali celebrerà i 90 anni dalla fondazione del brand con un evento speciale mentre Msgm festeggerà il 15esimo anniversario del brand con una sfilata co-ed. “84 appuntamenti segnano un record degli ultimi anni per la moda maschile - afferma il presidente della Camera nazionale della moda italiana, Carlo Capasa - e il calendario avrà altri ingressi, a testimonianza di questa energia forte che caratterizza la nostra fashion week. Milano si conferma sempre più attrattiva anche per i brand indipendenti che tornano in calendario o che scelgono la nostra città per il loro debutto”.
Tra gli appuntamenti da segnare in agenda il 17 giugno l’evento di Camera Nazionale della Moda Italiana 'Mfw Party'. Per questa edizione, inoltre, Cnmi attiverà un’iniziativa di collaborazione con il Ciff (Copenhagen International Fashion Fair). Dal 14 al 18 giugno, all’interno di Palazzo Giureconsulti, una selezione di designer scandinavi presenteranno le proprie collezioni attraverso una static exhibition: oltre al brand Henrik Vibskov, che sarà presente anche nel calendario ufficiale delle presentazioni della Milano Fashion Week, Ciff Showrooms Milan coinvolgerà brand come Stine Goya, Mark Kenly Domino Tan, Envelope 1976, Aiayu, Adnym, Isnurh e Les Deux.
Sempre nell’ottica di uno scambio internazionale Cnmi e Seul Metropolitan Government hanno siglato un protocollo d’intesa e collaboreranno per promuovere alcuni brand coreani emergenti che saranno selezionati da una giuria internazionale a giugno e che debutteranno a settembre durante la fashion week. I brand potranno inoltre beneficiare di un programma di mentoring realizzato da Cnmi e Seul Metropolitan Government. La nuova campagna di comunicazione realizzata da Cnmi, Comune di Milano e Yes Milano per promuovere la Milano Fashion Week Men’s Collection Spring/Summer 2025 è incentrata anche per questa edizione sulla narrazione di luoghi caratteristici di Milano e sarà veicolata sugli schermi e attraverso le affissioni del Comune di Milano dal 7 al 18 giugno. Anche per questa edizione, la Milano Fashion Week Men’s Collection potrà essere seguita in streaming sulla piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it, che ospiterà anche una sezione dedicata agli showroom virtuali, sia multi-brand che monomarca.
"Il rapporto tra Milano e la moda è forte e produttivo - commenta Alessia Cappello, assessore allo Sviluppo Economico, con deleghe a Moda e Design - e si è consolidato negli anni grazie alle fashion week e ai loro palinsesti ricchi di appuntamenti, come quello che propone Cnmi per la prossima Milano Fashion Week Men’s Collection. Le passerelle e gli eventi racconteranno la creatività e lo stile proposti dai grandi brand e da stilisti emergenti, ma anche un settore, quello della moda maschile, in cui il nostro Paese eccelle e che ha registrato negli ultimi anni un trend positivo, grazie soprattutto all’export che continua a crescere malgrado le sfide del contesto attuale". Anche per questa fashion week, aggiunge l'assessore, il Comune di Milano è al fianco di Cnmi, veicolando la campagna di comunicazione con affissioni e schermi, "perché siamo ben consci di quanto rappresenti la moda non solo per il Paese, ma anche per la nostra città, sia come motore di crescita culturale, economica e occupazionale, che come veicolo per accrescere la reputazione internazionale di Milano".
Moda
Emporio Armani riscrive i codici della cravatta
Per la prossima primavera/estate elogio dell’accessorio maschile, lo stilista: "Gesto allora radicale oggi diventa gioco"
La gigantografia in bianco e nero di una modella in completo maschile con la cravatta, capelli raccolti all’indietro, sguardo basso, accoglie gli ospiti della sfilata di Emporio Armani dedicata alla prossima primavera-estate. Un scatto iconico, scelto dal signor Armani per il suo valore simbolico. Risale al 2000 ed è del fotografo Tom Munro, lo stesso che campeggia sull’invito di questa sfilata e che fa da leitmotiv all’intera collezione.“È una foto del mio passato, che rappresenta però anche il futuro - spiega Armani -. Il gesto, che allora fu radicale, oggi diventa un gioco. I tempi sono cambiati e sono consapevole di aver dato un contributo, e un guardaroba, a questo cambiamento”.
Guardare al passato con lo sguardo rivolto al futuro. È questa l’essenza della collezione, un annuncio di quel che verrà dopo. Così la cravatta, indossata dalle donne in modo provocatorio, torna a essere quell’accessorio che ha saputo sempre reinventarsi abbattendo i muri della convenzione e del genere. Armani, tutto questo, lo sa bene e lo trasforma in vezzo, in divertimento. Come nel prezioso top scintillante che spunta sotto al completo nero, una cravatta che ondeggia al movimento. O quella che adagia elegantemente sopra il capospalla, o la trasforma in micro top.
E’ l’equilibrio di maschile e femminile a guidare il racconto: dalle giacche morbide dalle spalle naturali ai pantaloni fluidi, fino ai blouson, parka e trench che si alternano a piccoli abiti dai drappeggi avvolgenti, gonne lunghe, abiti leggerissimi. Una continuità con il passato ma che guarda in avanti, nel più istintivo dei gesti di stile: la camicia bianca e ampia portata con i pantaloni ricamati e, appunto, la cravatta.
Alla fine della sfilata, all’Armani/teatro Giorgio Armani saluta il pubblico insieme a Leo Dell’Orco (responsabile dell’ufficio stile uomo), Silvana Armani (responsabile dell’ufficio stile donna), Nicola Lamorgese (a capo dell’ufficio stile Emporio Armani uomo, storico collaboratore da trent’anni in azienda) e Marco Brunello (a capo dell’ufficio stile Emporio Armani donna, storico collaboratore, in azienda da ventiquattro anni. Applausi e occhi lucidi. Ma oggi da celebrare è anche la riapertura dello storico negozio di via Manzoni, a Milano, una città che da sempre è nel cuore e nella vita del signor Armani.
“Il mio rapporto con questa città non smette di evolversi - spiega -. Milano rimane il centro del mio mondo, un luogo in cui posso osservare i cambiamenti, in cui posso sperimentare. È qui che testo nuove soluzioni, e la città si rivela sempre reattiva, il che mi consente continui miglioramenti” (di Federica Mochi)
Moda
MM6 tra techno club e citazioni d’archivio
Per la prossima primavera-estate pennellate di vernice, maxi occhiali e strutture decostruite, Rosso (Otb): "Brand è iconico’"
Musica da techno club berlinese, una passerella tutta bianca, soffitti bassi e fumo che avvolge la grande sala della Pelota. Va in scena MM6 Maison Margiela, in una collezione che per la prossima primavera estate gioca con alcuni dei codici del suo Dna, tra pennellate di vernice bianca su completi, maxi occhiali da sole, giacche e pantaloni decostruiti in un contrasto tra lunghezze, pelle nuda e volumi skinny.
“MM6 Maison Margiela è uno dei nostri brand iconici - dice all’Adnkronos il presidente e fondatore del gruppo Otb, Renzo Rosso, prima dello show - è bello perché ha un fascino tutto suo, particolare, e perché ricorda con modernità anche la vecchia Margiela. È un momento glorioso per tutte le linee di questa maison. Margiela va avanti da sola ed è bello perché ha un pubblico tutto suo”.
La collezione è pensata per adattarsi al caldo soffocante dell'estate. Un caldo intenso, quasi frizzante, che richiede il costume da bagno al posto della biancheria intima, e invita al ‘do it yourself’, come il top ricavato da una busta di plastica, il nodo alla maglietta o le verniciature spalmate sul denim. I jeans sono lacerati, così come gli abitini con volant tecnici, o quelli con la maxi cintura a vita bassa, mentre gli stivali da cowboy vengono reinterpretati con il trattamento della vernice bianca. Il capo icona è un blazer bianco che nasconde un taglio sul retro nel quale infilare i capelli.
Non manca una stampa emblematica, la riproduzione del messaggio originale sull’Aids, che ha lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica. In collezione, lato accessori, anche i Dr. Martens 1460 a 8 occhielli, pochette a bracciale, e borse con grandi fibbie. (di Federica Mochi)
Moda
Prada, supereroine contro la dittatura dell’algoritmo
Per la prossima primavera-estate Raf Simons e Miuccia Prada celebrano l’individualità con look tutti diversi
Visiere e occhiali space age, cinture che tengono su le gonne come fossero reggicalze con ganci in acciaio. Copricapi visiera e cuffie spaziali. Orli con un’anima di fil di ferro. Gonne con oblò e maxi piercing, bagliori metallici e materiali tecnici. Ecco la prossima primavera-estate di Prada secondo Miuccia Prada e Raf Simons, che partono dal concetto dell’iperinformazione e della manipolazione dell’algoritmo che governa i nostri dati e la nostra vita, per tratteggiare una collezione che intreccia presente e futuro.
“Volevamo esplorare due concetti sempre più rilevanti nel mondo di oggi - spiega Miuccia Prada nel backstage della sfilata - il bombardamento di informazioni e la manipolazione dell’algoritmo. Di base sembra che nella vita quotidiana siamo diretti dagli algoritmi e la nostra è una risposta umana a questo sistema. Ero molto tesa per questa sfilata, molto più di del solito, perché ci siamo approcciati in modo diverso: invece di fare tre o quattro temi abbiamo provato a concentrarci su tante individualità. Volevamo trovare modi per essere Prada oggi”.
L’approccio umano basato sull’individualità e sul singolo è il concetto dal quale i due stilisti si muovono. Un’ode all’individualità, con capi bon ton e citazioni a Barbarella e alla science fiction, ma profondamente radicati nel Dna del marchio milanese. Nella collezione è facile scorgere qua e là citazioni legate all’immaginario dell’ultima sfilata uomo ma la narrazione è tutta al femminile. Dalle piume che danzano sull’abito nero, alle gonne e abiti trasparenti indossati su pantaloni calzamaglia come fossero tute futuristiche. Con un tocco dark alla Raf Simons, come l’abito di pelle con tanti anelli metallici che risuonano al movimento. Supereroine dei nostri tempi.
“Il supereroe era il filo conduttore della collezione - osserva Miuccia Prada - altrimenti sarebbe stato tutto schizofrenico. Si tratta della forza personale, non è potere ma la forza dell’individuo”. Non a caso, aggiunge Raf Simons, “abbiamo immaginato ogni individuo come un supereroe, con i suoi poteri e la sua storia, riflettendo su questa idea di trasformazione, i comportamenti, le azioni o i vestiti che scegliamo sono mezzi per esprimere un messaggio, per affermare la nostra autorità e la nostra forza. Essi possono trasformare la percezione che abbiamo di noi stessi”. (di Federica Mochi)