Opposizioni all'attacco: "Problema politico, non si fidano di Forza Italia". Ma la maggioranza: "Solo questione di tempi"
Il governo ha chiesto il voto di fiducia sul dl superbonus. A intervenire con la richiesta del governo è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Il voto è previsto per domani mattina dalle 8.30, quando inizieranno le dichiarazioni di voto dei gruppi. Il decreto, che dovrà poi passare alla Camera, scade il prossimo 28 maggio.
Il via libera al provvedimento è arrivato in mattinata dalla commissione Finanze del Senato approdato in Aula alle 15. Forza Italia non ha partecipato al voto in Commissione.
Opposizioni all'attacco: "Problema politico, non si fidano di Forza Italia"
Una decisione che scatena le opposizioni. "Il governo ha deciso di apporre" sul superbonus "la questione di fiducia per una questione meramente politica, perché è evidente che non si fidano di Forza Italia e di come avrebbero votato gli emendamenti", attacca Stefano Patuanelli, capogruppo del M5S in Senato. "Noi -spiega il pentastellato- presentiamo cinque emendamenti in aula e le altre forze di opposizione erano allineate nel dare questo contributo per avere una discussione seria, sana, su un numero di emendamenti assolutamente gestibile in aula. Nonostante questo, il governo ha deciso che alla fine della discussione generale apporrà la questione di fiducia".
"C'è un problema in maggioranza enorme, con una forza politica come Forza Italia che prima dice grazie a noi non ci sarà più la sugar tax e poi non vota l'emendamento che prevede lo slittamento di un anno della introduzione della sugar tax, con Italia Viva che come sempre fa la stampella del governo quando serve e quindi la situazione politica la vedo in maggioranza oggettivamente molto critica".
Va all'attacco anche il Pd con il capogruppo Francesco Boccia: "Quello che è andato in scena in Commissione Finanze ieri, è sotto gli occhi di tutti, nonostante la disponibilità delle opposizioni a entrare nel merito della vicenda superbonus, perché pensiamo sia gravissima la scelta fatta, di approvare una norma che, con effetti retroattivi, farà fallire migliaia di imprese e migliaia di famiglie e la maggioranza ha deciso di porre la questione di fiducia su se stessi".
"Siamo molto preoccupati - afferma Boccia - perché i dati che sono venuti fuori oggi dall'Istat con i 3 milioni di giovani e 2 milioni di famiglie sotto la soglia di povertà, anziché spingerli a costruire provvedimenti per il Paese, in realtà li ha fatti chiudere in loro stessi, nella difesa di baluardi, che non c'entrano nulla con gli interessi collettivi".
La maggioranza minimizza: "Questione di tempi"
Ma la maggioranza minimizza. "La decisione di mettere la fiducia è dovuta semplicemente, come ha spiegato il ministro Ciriani, ai tempi, visto che il provvedimento scade il 28 e quindi entro domani deve arrivare alla Camera, purtroppo sappiamo che questi provvedimenti hanno una lettura sostanzialmente monocamerale, vecchia questione, deprecabile, succede a noi, succederà stavolta alla Camera", spiega il capogruppo di Fi, Maurizio Gasparri. "Per quanto riguarda la questione politica, noi non la eludiamo affatto, io mi sono dedicato per giorni alla Commissione Finanze, di cui non faccio parte come capogruppo, abbiamo posto una serie di questioni e abbiamo detto anche ieri, che in caso di fiducia avremmo votato la fiducia".
Per l'azzurro "nel provvedimento alcune questioni che abbiamo posto hanno trovato risposta positiva, rivendichiamo a Forza Italia il merito di avere rinviato, ma la cancelleremo definitivamente, una tassa stupida e dannosa e invito anche gli uffici dei vari ministeri a rifare i conti, quella tassa farebbe crollare i consumi, perché aumenterebbero merendine, marmellate, bibite aranciate, prodotti di vasto e largo consumo familiari acquistati da tutti gli italiani, anche da chi ha redditi più bassi e quindi non si priva per sé per la famiglia di prodotti tipicamente anche italiani".
Sul superbonus "sulla questione della retroattività abbiamo posto un tema di natura giuridica, se le norme possono non essere retroattive, vedremo anche se quella norma creerà più vantaggi o svantaggi, perché poi ci sono imprese che avevano confidato su una programmazione con gli istituti di credito per l'assorbimento di bonus, di crediti, quindi vedremo". La retroattività "è un tema di diritto, c'è chi dice che la retroattività vale solo per le norme penali, altri no, quindi alla fine abbiamo fatto un'astensione sull'emendamento perché conteneva una cosa conquistata da noi e una cosa non condivisa da noi".
Cronaca
Covid Italia, da XEC a LP.8.1: le nuove varianti da...
Ecco qual è la variante da monitorare con maggiore attenzione perché potrebbe diventare la prossima da fronteggiare
Tra le nuove varianti Covid che insidiano XEC, attualmente dominante nel mondo, ce n'è una che sembra avere più chance di farcela: è LP.8.1. Secondo un'analisi del laboratorio di Yunlong Cao, Biomedical Pioneering Innovation Center (Biopic) della Peking University di Pechino, gruppo in prima linea nello studio dell'evoluzione di Sars-CoV-2, è la variante da monitorare con maggiore attenzione perché potrebbe diventare la prossima da fronteggiare. Al momento, per esempio, negli Usa "ha rappresentato circa il 10% dei casi", fa notare anche lo scienziato Eric Topol, vice presidente esecutivo Scripps Research, fondatore e direttore Scripps Research Translational Institute. Ma ha un deciso vantaggio di crescita.
Nuove varianti Covid
Secondo l'analisi di Cao e colleghi, LP.8.1 ha mostrato un'evasione immunitaria umorale paragonabile a XEC, ma ha dimostrato un'efficienza molto aumentata di coinvolgimento di Ace2", recettore che rappresenta una specie di 'porta' che il virus usa per entrare nelle cellule umane, "il che supporta la sua rapida crescita".
Le varianti XEC e KP.3.1.1 hanno superato KP.3 diventando i lignaggi Covid dominanti a livello globale grazie alle loro mutazioni Ntd uniche. Tuttavia, ora - spiegano i ricercatori nel lavoro messo a disposizione sul portale 'Biorxiv', in versione non ancora sottoposta a revisione fra pari - diversi sottolignaggi emergenti della famiglia JN.1, come LF.7.2.1, MC.10.1, NP.1 e, in particolar modo, LP.8.1, hanno dimostrato vantaggi di crescita superiori rispetto a XEC". Nel dettaglio, "quello che abbiamo scoperto - evidenziano gli autori - è che LF.7.2.1 è significativamente più invasiva a livello immunitario di XEC", principalmente a causa di una mutazione che le consentirebbe l'elusione di anticorpi neutralizzanti. "Tuttavia, la sua debole affinità di legame Ace2 sostanzialmente ne compromette la sua idoneità" a scalzare XEC. "Allo stesso modo, MC.10.1 e NP.1 hanno mostrato una forte evasione immunitaria anticorpale", dovuta a un'altra mutazione, "ma la loro limitata efficienza di coinvolgimento Ace2 ha limitato il loro vantaggio di crescita".
Questi risultati, concludono i ricercatori, "evidenziano il compromesso tra evasione immunitaria ed efficienza di coinvolgimento Ace2 nell'evoluzione di Sars-CoV-2 e sottolineano l'importanza di monitorare LP.8.1 e i suoi lignaggi discendenti".
Questa variante era anche finita nel gruppo delle osservate speciali, citate dagli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Facendo il punto sulla formulazione dei prossimi vaccini, l'agenzia Onu per la salute aveva da un lato confermato il quadro delle varianti, dominato dalla grande famiglia JN.1. E, pur ribadendo la costante crescita di XEC a livello globale, aveva parlato dell'esistenza di "altre varianti" sempre "derivate da JN.1, che sono attualmente in basse proporzioni, ma che hanno mutazioni che potrebbero dare loro un vantaggio rispetto a Xec". Fra quelle citate c'era proprio LP.8.1, insieme a "NP.1 e LF.7.2". Le mutazioni che hanno attirato l'attenzione degli esperti Oms, "potrebbero conferire una maggiore capacità di fuga immunitaria rispetto a XEC. Queste varianti continueranno a essere monitorate e caratterizzate", era stata la conclusione.
Cronaca
Milano, il Capodanno a luci rosse: il veglione con le...
Si tratta di un'anteprima della manifestazione erotica 'Bergamo Sex' in programma dal 24 al 26 gennaio 2025
Per la notte di Capodanno a Milano si terrà un veglione con le 'star per adulti', un'anteprima della manifestazione erotica 'Bergamo Sex' in programma dal 24 al 26 gennaio. L'evento si svolgerà presso 'SaunaMilano', storico club con Spa nel capoluogo meneghino.
I dettagli dell'evento
L'idea è dell'imprenditore del settore "adult" Corrado Fumagalli, e vede come protagoniste del party alcune note star dell'intrattenimento a luci rosse, con spettacoli live e interazioni dal vivo. Tra le ospiti di Capodanno, sono previsti i nomi noti su Onlyfans e sui social network italiani, come: la perfomer transessuale Noemi Blonde e l'attrice hard italiana Mary Jane, giunta dai set di cinematografia internazionale per adulti di Praga e Budapest per festeggiare l'arrivo del 2025 nel capoluogo lombardo.
Dalle 21, tra una tombolata, un brindisi e un tuffo nell'idromassaggio, il club saunamilano si prepara a festeggiare, si legge ancora nel comunicato, il bollente capodanno meneghino in via Comasina 135.
La manifestazione 'Bergamo Sex'
Il veglione è anche l'occasione per incontrare, con quasi un mese di anticipo, alcune delle artiste presenti alla prossima edizione invernale della manifestazione erotica 'Bergamo Sex'. Che è in programma il 24, 25 e 26 gennaio 2025 presso la discoteca Bolgia di Osio Sopra (Bg), dalle 15,30 alle 03,00 di notte. La kermesse erotica, giunta al 21esimo anno di attività, trasforma la provincia del Nord Italia nel centro dell'intrattenimento a luci rosse della Penisola per l'intero e lungo weekend di fine gennaio. Tra le 50 Star attese all'edizione invernale di Bergamosex, hanno già confermato la propria presenza: l'attore hard Max Felicitas e la starlette di Onlyfans, Michelle Comi. Tra gli sponsor e i partner di Bergamo Sex, c'è Wyylde, il social network per esplorare la propria sessualità, con 5mln di utenti registrati in Europa.
Cronaca
2025 anno dell’Aviaria? L’allarme di Bassetti:...
L'infettivologo: "Il virus sta mutando e non è più lo stesso, l'Italia si attrezzi con vaccini e terapie"
"Temo che il 2025 possa diventare l'anno dell'aviaria". È l'allarme lanciato all'Adnkronos Salute da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova.
"Per il 2025, sul fronte malattie infettive dobbiamo guardare al problema aviaria. Il 2024 è finito nel modo peggiore, con casi umani anche impegnativi. Il virus sta mutando - avverte Bassetti - e non è più lo stesso visto nei bovini, ma è nuovo. Ci sono segnali che questo virus si sta avvicinando agli essere umani e temo che il 2025 possa diventare l'anno dell'aviaria. Anche l'Italia deve organizzarsi con vaccini, terapie e tutto quello che chiamiamo Piano pandemico aggiornato, che ancora non c'è".
Mentre per la sanità, aggiunge lo specialista, nel 2025 "mi auguro che ci si impegni ancora di più di quanto fatto per trovare nuove forme di finanziamento anche integrative, lavorare insieme alle assicurazioni per aumentare le risorse per il Servizio sanitario nazionale allargando il 'secondo pilastro'. Altra cosa da fare - prosegue Bassetti - è migliorare le condizioni dl lavoro dei medici, soprattutto di quelli che lavorano in ospedale, ovvero chi lavora in pronto soccorso, nella medicina d'urgenza, nelle rianimazioni o in chirurgia. C'è un bisogno urgente di migliorare le condizioni di lavoro ed economiche, perché altrimenti troveremo sempre meno medici che si impegneranno in quei reparti. Poi nel 2025 - conclude l'infettivologo - vedremo finalmente l'applicazione del nuovo numero chiuso a Medicina, questa selezione con il primo semestre, e se sarà uno strumento che incentiverà gli studenti a fare i medici".