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Cronaca

Fiammetta Borsellino: “I Graviano piccoli...

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Fiammetta Borsellino: “I Graviano piccoli uomini”

Alfredo Morvillo e Fiammetta Borsellino

Definisce i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss sanguinari di Brancaccio condannati all'ergastolo per le stragi mafiose e altri delitti, "uomini di una pochezza e una piccolezza unica", persone "non vive nonostante la loro presenza fisica". Ma anche persone che non devono "restare dei fantasmi" perché "non sono mostri" ma uomini "che negano principalmente a loro stessi la possibilità di vivere e morire con dignità". Scandisce lentamente ma con fermezza queste parole Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice Paolo Borsellino, a margine del convegno 'Mafie e antimafie oggi' a Palazzo Steri di Palermo. Fiammetta Borsellino incontrò, a sorpresa, nel dicembre del 2017, i boss Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. In quella occasione lanciò un appello ai killer che uccisero suo padre invitandoli "a chiedere perdono" e a raccontare tutta la "verità". Filippo e Giuseppe Graviano, condannati a diversi ergastoli per le stragi e altri fatti di sangue, sono detenuti al 41 bis. L'incontro avvenne dopo che Borsellino ottenne il permesso dall'allora ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Oggi, nel suo intervento, alla presenza dell'ex Procuratore capo di Trapani Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, la donna ha dato alcuni elementi su quell'incontro con i boss di sette anni fa. "L'incontro con i fratelli Graviano in carcere mi ha aiutato a verificarne la pochezza e la piccolezza, il loro essere persone 'non vive' nonostante la loro presenza fisica. Non posso entrare nei particolari, perché diverse sono le persone e diversi sono i fratelli con i loro percorsi interiori fatti. Non bisogna farli restare dei fantasmi. Non sono più 'mostri del male' - ha spiegato - Io mi sono sentita molto più viva e ho sentito più vivo mio padre rispetto queste persone che continuano a recitare una parte".

"Per me è stata una cosa naturale incontrare in carcere i Graviano, fa parte di un mio percorso di elaborazione del lutto. Mio padre mi ha educata non a stare lontana dalle persone, che siano mafiose o no - ha poi aggiunto Fiammetta Borsellino - Ma mi ha insegnato di andare sempre oltre e cercare di vedere l'uomo che c'è dietro le persone. Questo, da un lato, vuol dire crescere e dall'altro vuol dire evitare che questi soggetti rimangano solo dei fantasmi, soprattutto se sono persone che hanno inciso così profondamente sulla tua vita, seppur in maniera negativa". "Ma io per come sono stata educata non poteva restare nella inconsapevolezza di chi fossero queste persone".

'Ho sentito l'urgenza emotiva di incontrare i due fratelli in carcere'

Fiammetta Borsellini ha poi sottolineato di avere "sentito urgenza emotiva di incontrare i fratelli Graviano". "Fa parte di un percorso personale per me molto importante. Non voglio addentrarmi nei contenuti. Dico solo che l'incontro, al di là degli effetti e dei risultati, ha una valenza in se. Sicuramente ha prodotto in me un cambiamento, anche una illuminazione rispetto al fatto che queste persone non sono dei mostri del male, non devono restare nel rango di fantasmi". "Sono convinta della validità dell'incontro in se con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. Produce degli effetti in chi lo promuove e in chi li chi accetta. Non sono mai stata animata da sentimento di vendetta o di rabbia certa del fatto che questi sentimenti poi inducono i mafiosi a uccidere e generano solo distruzione e morte", ha poi detto la figlia minore del giudice Paolo Borsellino.

"Dal giorno in cui incontrai i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano in carcere, seppure non ci sia stata una continuità del percorso che è stato completamente ignorato dalle istituzioni e per il quale non sono stata completamente sostenuta, tuttavia da questa esperienza, che per me è stata molto importante, è scaturito l'impegno nelle carceri, soprattutto carceri di massima sicurezza in tutta Italia".

Poi ha spiegato di avere iniziato a incontrare studenti, società civile e detenuti, al termine del quarto processo per la strage di via D'Amelio. Il giudice Antoni Balsamo definì la strage Borsellino "Il più grave depistaggio della storia giudiziaria italiana".

'Il depistaggio ha ucciso mio padre per la seconda volta'

"Ho cominciato questo impegno più pubblico solo a conclusione del processo Borsellino quater, anno in cui si è sancita l'esistenza, di cui oggi non si vuole completamente parlare della parola depistaggio. A conclusione del processo siamo stati messi di fronte a questa amarissima verità, che ha ucciso mio padre per la seconda volta, questo percorso deviato di allontanamento della verità caratterizzato da gravissime anomalie, sia dal punto di vista investigativo che processuale", ha spiegato Fiammetta Borsellino. "Siccome nessuno ne ha voluto parlare, non si è mai data la giusta rilevanza anche sulla stampa, ho sentito questa urgenza, questa esigenza di denunciare la mancata verità - ha detto ancora - che ho sempre definito una offesa alla intelligenza del popolo italiano, soprattutto perché oggi la mancata verità sulla strage è connessa alle ragioni della disonestà di chi questa verità la doveva cercare".

Al convegno è intervenuto anche il fratello di Francesca Morvillo, moglie di Falcone, l'ex Procuratore Alfredo Morvillo, oggi in pensione. Che ha attaccato quella parte di società civile che ancora va a braccetto con la 'zona grigia'. Ma anche "chi governa la città". Perché "fino a quando non ci saranno uomini in grado di essere credibili agli occhi della gente, di guidare questa gente verso la meta di essere liberi e di esprimere le proprie idee, non cambierà nulla". "Io ho ricevuto solidarietà di nascosto da gente che paura di dire come la pensa. Mi auguro, da cittadino comune, che un giorno ci guidino persone di alto spessore morale, che credono veramente nella lotta alla mafia, non a parole, andandosi a sedere in prima fila il 23 maggio, ma che facciano ciò che faceva ad esempio Padre Puglisi, che era un modello per i cittadini", ha denunciato Morvillo.

"Spero per Palermo che nascano prima o poi uomini forti che credano in qualcosa e non soltanto nella bella poltrona", ha detto. "Dobbiamo chiederci se la massa della gente, degli indifferenti, che difficilmente potrà rinunciare al tipo di vita condotta fino ad ora, alle raccomandazioni e ai favori, che certi ambienti politico mafiosi sono in grado di fare, dalle piccole cose- ha aggiunto Morvillo -La gente da sola è difficile che possa trovare la forza di rinunciare a questo sistema nel quale vive da tempo. Avrebbe bisogno di modelli, di essere guidata, di una guida credibile. Di forti personalità che guidino le persone".

Alfredo Morvillo 'Palermo una città senza memoria'

"E' inevitabile che in una città questo ruolo non possiamo che riconoscerlo ai nostri governanti. La gente guarda a loro, non ai magistrati, ai professori o alla Polizia. Sono loro che hanno un grande ascendente - aggiunge- Quindi, il governante che fa questo mestiere in una città come Palermo, deve sapere che fare il governante a Palermo, non basta occuparsi della raccolta della spazzatura, del traffico, ma serve una guida per i cittadini che avvii i cittadini che li allontani dalle logiche mafiose".

"Conosciamo tutti la storia di questa città. Cosa ha lasciato nell'animo e nella mente di tutti noi la storia di Palermo e quello che è successo 32 anni fa" con le stragi mafiose? "Palermo per la sua storia dovrebbe essere la capitale dell'antimafia. Questa città dovrebbe essere un luogo in cui dovrebbero esserci continuamente iniziative non solo di questo genere, in cui si discute e in cui ciascuno può avanzare delle proposte. Ma dovrebbe essere un laboratorio di iniziative. Cosa si può fare per superare questo momento, finalmente? Siamo nel 2024 i nostri cari sono morti 32 anni e siamo ancora qua a discutere di antimafia sociale" ha poi detto Morvillo. "Ma la gente cosa ha mantenuto? C'è un certo rigore, una certa intransigenza quando si parla di questi temi? La gente sente questi temi? No. C'è una fetta di indifferenza quasi mortificante. Palermo non è una città che mostra di avere memoria, di sentire che una delle motivazioni che devono spingere tutti noi a stare lontani anni luce dall'odor di mafia è che c'è gente che ci ha lasciato la vita per perseguire quegli ideali. Non è che quelle persone non se lo aspettavano".

"Il massimo che poteva avvenire è successo con il dottor Paolo Borsellino. Una cosa disumana. Lui sapeva che era arrivato l'esplosivo per lui, fu messo a conoscenza. Un padre di famiglia, se avesse detto 'Visto che non mi posso fidare di voi, dal momento che mi avete mandato all'Asinara per una questione di sicurezza. Ho moglie e tre figli, mi allontano per qualche mese da Palermo e vado da una'ltra parte. Invece è rimasto fermo nei suoi ideali e nei suoi principi di vita e di fare qualcosa per il prossimo. Ma la gente non ha capito nulla, si parla di Falcone e Borsellino come di un tema qualunque". "Questo è un tema che ancora mi emoziona- ha concluso visibilmente commosso- Penso anche a Ninni Cassarà, ucciso con una moglie e figli piccoli. E' stato tradito da qualcuno, tanti di questi omicidi nascondono connivenze e collusioni". (di Elvira Terranova)

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Cronaca

Meteo, maltempo in arrivo: oggi temporali e temperature...

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La perturbazione atlantica farà scendere bruscamente la colonnina di mercurio. Piogge e forti raffiche di vento in Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Lombardia e su tutto il Friuli Venezia Giulia

Pioggia e temporali in città (Fotogramma/Ipa)

Maltempo in arrivo da oggi, domenica 8 settembre 2024, con temporali e temperature in calo su tutta Italia. La pioggia fa scattare l'allerta meteo arancione per rischio di nubifragi in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia e Toscana, secondo il bollettino della Protezione Civile. L'arrivo massiccio della pioggia è associato ad un rischio idrogeologico, con allerta arancione per la tenuta dei fiumi, nelle stesse 4 regioni a cui si aggiungono anche Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Il maltempo si farà largo ora dopo ora, come dimostra il lungo elenco di regioni in cui scatterà l'allerta gialla per i temporali: zone dell'Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia, della Liguria e della Lombardia, della Marche e del Piemonte, della Sardegna e della Toscana, dell'Umbria e del Veneto.

Lombardia

Per quanto riguarda la Lombardia il Centro operativo comunale della Protezione civile locale monitora costantemente i livelli idrometrici dei fiumi Lambro e Seveso, dopo l'esondazione di quest'ultimo dei giorni scorsi, durante il nubifragio che ha investito Milano.

Toscana

Il presidente della regione Toscana invita i cittadini a "prestare la massima attenzione" dal momento che la Protezione Civile ha messo in guardia per rischio idrogeologico e forti temporali fino alle 6 di mattina di lunedì. Possibili temporali, localmente forti, sul litorale centro settentrionale in estensione alle restanti zone costiere, all'Arcipelago e alle zone interne centro settentrionali.

Dal tardo pomeriggio nuova intensificazione delle precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, anche di forte intensità, a partire dalle zone di nord ovest e in rapida estensione al resto della regione. Previsti cumulati massimi fino a 90 mm, solo localmente superiori, possibili su gran parte della regione.

Emilia Romagna

Per quanto riguarda l'Emilia Romagna, avverte la Protezione Civile, il passaggio di una intensa saccatura atlantica determinerà un progressivo aumento dell'instabilità con fenomeni temporaleschi anche intensi più probabili sull'appennino centro occidentale.

Previste precipitazioni intense, a prevalente carattere temporalesco, in estensione nel corso della giornata all'intera regione a partire dal settore centro-occidentale. Le precipitazioni potranno generare localizzati fenomeni franosi, ruscellamento sui versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici in particolar modo nei corsi d’acqua collinari e montani.

Le previsioni

Il quadro meteo è condizionato da una perturbazione atlantica che, secondo quanto riporta www.iLMeteo.it, colpirà ampie zone del Centro Nord: riflettori puntati inizialmente sulla Liguria, sulla Toscana e gradualmente tutto il Nord. Il maltempo nel pomeriggio porta la pioggia anche su Sardegna, Alto Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da locali grandinate e forti raffiche di vento. Cominceranno a scendere le temperature anche se resisteranno ancora 37-38°C sulle Isole Maggiori e in Puglia, circa 35°C in Calabria, Campania, Abruzzo, Molise e Basilicata.

La svolta generale è comunque vicina: la prossima settimana vedrà invece un graduale calo delle temperature massime verso i 23-26°C, ovunque, e con minime fino a 12-13°C al Nord.

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Cronaca

SuperEnalotto, numeri combinazione vincente oggi 7 settembre

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Jackpot sale a 73 milioni di euro

SuperEnalotto (Fotogramma)

Nessun '6' al concorso di oggi del Superenalotto. Alla prossima estrazione il jackpot a disposizione del '6' sarà di 73 milioni di euro.

I punteggi vincenti del SuperEnalotto

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Quanto costa una schedina?

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.

Come scoprire se hai vinto

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

La combinazione vincente

Questa la combinazione vincente: 1-16-64-70-72-82. Jolly: 34. SuperStar: 86.

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Cronaca

Emergency, direttrice comunicazione: “In 30 anni...

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Così Simonetta Gola, direttrice comunicazione Emergency, durante i festeggiamenti del trentennale della Ong in corso a Reggio Emilia

Simonetta Gola, direttrice comunicazione Emergency

“La speranza dei nostri fondatori era quella in futuro di diventare inutili, cioè che si potesse fare a meno di qualcuno che cura le vittime della guerra, siamo ancora lontani da questa visione”. Lo ha detto Simonetta Gola, direttrice comunicazione Emergency, durante i festeggiamenti del trentennale della Ong in corso a Reggio Emilia. “In 30 anni Emergency ha curato 13 milioni di persone e questo è un dato oggettivo - ha aggiunto - Credo che abbia portato anche una visione del mondo più basata sui diritti delle persone, sulla centralità dei diritti e sull'uguaglianza. È ovvio che è un po' un pensiero in controtendenza se vediamo quello che sta succedendo intorno a noi”.

“I nostri fondatori, Gino Strada e Teresa Sarti e quel piccolo gruppo di persone che hanno dato vita a Emergency dicevano che la nostra speranza era di diventare inutili, cioè che alla fine si potesse fare a meno di qualcuno che cura le vittime della guerra perché non ci sarebbero state più guerre - ha continuato sul futuro di Emergency Gola - Noi siamo molto lontani da questo punto di vista. Continueremo a curare le vittime ma, come ci ha insegnato Gino, anche a rivendicare i diritti per tutti e a lavorare perché si capisca che la guerra non può essere un'alternativa''.

“Quest'anno Emergency compie 30 anni e abbiamo pensato - ha sottolineato Gola- che il senso vero della nostra storia è che ha permesso a tante altre persone, 13 milioni, di continuare la loro storia. Sono persone vittime della guerra, vittime della povertà, che hanno trovato un medico quando ne hanno avuto bisogno e poi la storia di tutte le persone che ci hanno aiutato a fare questo lavoro.Quindi tutti i nostri operatori umanitari, i volontari, i donatori, tutte le persone che si sono interessate ai destini di altre persone dall'altra parte del mondo”.

I temi del Festival spaziano dai conflitti dimenticati, conflitti africani, all'intelligenza artificiale, dalla situazione a Gaza, al senso di comunità fino all'uso della parola in tempo di guerra, soprattutto il linguaggio dei media, così importante nel racconto di un conflitto.

“Importante parlare del conflitto del Sudan - ha continuato Gola - dove Emergency è presente da molti anni e nell'ultimo anno di guerra ha difeso il suo spazio, anche se lo spazio umanitario per le organizzazioni che portano aiuto alle vittime di guerra si sta restringendo sempre di più. Al Festival presentiamo il podcast di Emergency registrato sulla nostra live support registrato da Paolo Giordano che ha partecipato a una missione di salvataggio e ha raccontato il suo punto di vista, un punto di vista di uno scrittore di fronte a un fenomeno che non conosceva. Abbiamo discusso di che cosa unisce una persona a un'altra e che cosa ci divide, come si crea una comunità e come una comunità può generare il cambiamento. I temi sono tanti dall'intelligenza artificiale e l'intelligenza umana, se sono collaborative o competitive, a come funziona l'opinione pubblica in guerra o in pace”.

Fino al 20 ottobre al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia sarà visitabile la mostra “Humanity Lovers” sul trentennale di Emergency. Un filo conduttore di parole, idee e persone che tengono unite l'attività della Ong. “Invece di fare un percorso cronologico per raccontare 30 anni, abbiamo pensato che in qualche modo le sale operatorie si aprono, si chiudono, le persone cambiano ma in realtà le idee sono quello che ci tengono insieme - ha spiegato Simonetta Gola, direttrice comunicazione Emergency - Quindi abbiamo parlato di guerra, di diritti, abbiamo parlato di cura naturalmente, ma anche di bellezza, di neutralità, di cultura. Noi siamo convinti che la cultura, la condivisione di valori, che sono poi i valori della difesa dei diritti umani, della solidarietà e della giustizia, possano ancora tenere insieme le persone e creare un cambiamento nella società”.

La mostra “Humanity Lovers” si declina in un percorso attraverso dieci parole: guerra, diritti, neutralità, uguaglianza, utopia, cura persone, bellezza, cultura, scelta. Dieci parole che trasmettono l’identità di Emergency, il suo patrimonio genetico, che ricordano i valori e le idee alla base del suo agire, la radice che resta la stessa, anche quando fuori tutto cambia.

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