Kharkiv ancora sotto attacco, forze Kiev controllano 60% di Vovchansk
Mosca rivendica la liberazione del villaggio di Bilohorivka. Kharkiv ancora sotto attacco, Kiev: "Controlliamo 60% di Vovchansk". Lavrov: "Sì a proposta Cina per conferenza di pace"
Continua l'avanzata della Russia in Ucraina. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, le forze armate russe hanno preso il pieno controllo dell'insediamento di Bilohorivka nel Luhansk. "Le unità del Gruppo Sud hanno completamente liberato il villaggio di Belogorovka nella Repubblica popolare di Lugansk e hanno occupato linee e posizioni più vantaggiose", hanno riferito.
Intanto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, in un incontro con il suo omologo cinese Wang Yi ad Astana, ha accolto con favore la proposta del leader cinese Xi Jinping di tenere una conferenza di pace a condizione di una partecipazione paritaria di Mosca e Kiev. "Sergey Lavrov ha espresso la sua gratitudine ai partner cinesi per una posizione equilibrata sulla soluzione della crisi ucraina, ha accolto con favore la proposta del presidente cinese Xi Jinping di organizzare una conferenza di pace a condizione di una partecipazione paritaria di Russia e Ucraina, tenendo conto dei legittimi interessi di sicurezza di Mosca e la realtà attuale", ha affermato il ministero degli Esteri russo in una nota.
Kharkiv ancora sotto attacco
Le Forze Armate ucraine controllano "circa il 60%" di Vovchansk, nella regione di Kharkiv, ma la zona resta nel mirino di attacchi. Lo afferma il vice governatore Roman Semenukha, in dichiarazioni rilanciate da Rbc-Ukraine. "Stiamo affrontando bombardamenti continui. Il nemico persiste nell'assalto, concentrandosi soprattutto sulle direzioni degli insediamenti di Lyptsi e Vovchansk - ha detto - Il nemico continua a cercare di allontanare le Forze Armate ucraine dal centro della città di Vovchansk. Circa il 60% della città è sotto il controllo delle Forze Armate ucraine e questo significa che gli attacchi son ben lontani dal fermarsi".
Negli ultimi mesi, le forze russe hanno preso l’iniziativa nel conflitto, mentre Kiev si trova ad affrontare una grave carenza di riserve e armi, in parte causata dallo stallo al Congresso Usa sul pacchetto di aiuti militari.
Le forze russe hanno lanciato un assalto a sorpresa nella regione di Kharkiv il 10 maggio, che ha portato alla più grande conquista territoriale in un anno e mezzo. Funzionari ucraini hanno accusato i soldati russi a Vovchansk di aver catturato dozzine di civili e di usarli come “scudi umani” per difendere il quartier generale del comando, ma la notizia non è stata ancora verificata in modo indipendente.
Bombardamenti su Kherson e Zaporizhzhia
I bombardamenti russi hanno ucciso una persona nella regione meridionale ucraina di Kherson. Lo ha scritto su Telegram il governatore della regione Oleksandr Prokudi , aggiungendo che nell'attacco è rimasto ferito anche un uomo di 72 anni. Kherson è stata riconquistata dalle forze ucraine alla fine del 2022, mesi dopo che le forze russe avevano invaso l’Ucraina, ma da allora la regione e la sua città più grande sono state oggetto di persistenti attacchi russi.
Colpito dalle forse di Mosca anche il villaggio in prima linea di Stepnohirsk, nell'oblast di Zaporizhzhia. Un uomo è morto, ha riferito il governatore Ivan Fedorov, aggiungendo che diverse case sono state danneggiate nel raid.
Esteri
Siria, la moglie di Assad gravemente malata: “Ha la...
Lo riferisce The Telegraph, secondo il quale l'ex first lady di origine britannica è stata isolata per ridurre al minimo il rischio di infezione
Asma al-Assad, moglie del deposto presidente siriano Bashar al-Assad, starebbe combattendo contro la leucemia e avrebbe una probabilità di sopravvivenza del 50%. Lo riferisce The Telegraph, secondo il quale l'ex first lady di origine britannica è stata isolata per ridurre al minimo il rischio di infezione e sta seguendo un trattamento.
Asma aveva già combattuto contro il cancro al seno nel 2019, da cui era guarita dopo un anno di cure. Ma si ritiene che la sua leucemia sia ricomparsa dopo un periodo di remissione. La presidenza siriana aveva annunciato a maggio di quest'anno che all'allora first lady era stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta, un cancro aggressivo del midollo osseo e del sangue.
Nata a Londra nel 1975 da genitori siriani, Asma al-Assad ha una doppia cittadinanza britannica e siriana. Ha conseguito lauree in informatica e letteratura francese al King's College di Londra prima di intraprendere una carriera nell'investment banking. Asma ha sposato Bashar al-Assad nel dicembre 2000. La coppia ha tre figli: Hafez, Zein e Karim.
L'8 dicembre, in seguito a un'offensiva ribelle guidata da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) contro il regime di Damasco, la famiglia è fuggita dalla Siria e si è rifugiata in Russia. Sembra che Asma abbia cercato di esiliarsi a Londra con i suoi figli da quando è iniziata la rivolta siriana, ma il ministro degli Esteri inglese David Lammy ha dichiarato che l'ex first lady siriana non benvenuta nel Regno Unito.
I resoconti suggeriscono che abbia anche chiesto il divorzio dal presidente siriano detronizzato perché "insoddisfatta" della sua vita a Mosca. Tuttavia, il Cremlino ha respinto le indiscrezioni, affermando che " non corrispondono alla realtà".
Esteri
Ucraina, Lavrov: “Una tregua ora sarebbe...
Il ministro degli Esteri russo: "Abbiamo bisogno di accordi giuridici definitivi"
La Russia gela le speranze di una tregua in Ucraina. "Un cessate il fuoco è una strada che non porta da nessuna parte", ha detto in una intervista a giornalisti russi e stranieri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, secondo il quale "sono necessari degli accordi affidabili".
"Sulla questione molto è stato detto. Ne ha parlato anche il Presidente russo. Non ci accontenteremo di chiacchiere. Finora abbiamo sentito parlare della necessità di arrivare a un cessate il fuoco, ma nessuno nasconde che l'obiettivo di una tregua è quello di guadagnare tempo per continuare a inondare l'Ucraina di armi e consentire alle forze ucraine di raggrupparsi, di mobilitare personale e osì via”, ha osservato.
“Il cessate il fuoco è un vicolo cieco”, ha sottolineato Lavrov. “Abbiamo bisogno di accordi definitivi e giuridicamente vincolanti che documentino le condizioni per garantire la sicurezza della Russia e, naturalmente, gli interessi legittimi dei nostri vicini, ma in un modo basato sul diritto internazionale, che renderà impossibile la violazione di tali accordi”, ha aggiunto.
Qatar, Arabia saudita o Emirati località possibili per vertice Trump-Putin
La Russia prova intanto a definire le condizioni per il vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin che non è ancora stato fissato e prima ancora dell'insediamento del Presidente americano eletto. Il quotidiano Izvestia cita esperti secondo cui le località più probabili sono in Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Paesi neutrali, impegnati da tempo in uno sforzo di mediazione fra Mosca e Kiev sulla facilitazione degli scambi di prigionieri di guerra (ma anche sul ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, ndr) e che non hanno aderito alla Corte penale internazionale. Izvestia precisa che pur se la Svizzera ha confermato la sua disponibilità a ospitare un vertice Trump-Putin, non potrebbe andare bene perché per Mosca non è più un Paese neutrale. Scarse probabilità anche che la riunione si tenga in un Paese europeo. Ma non si esclude la Turchia.
Esteri
Gaza, nuovi attacchi Israele. Neonata muore di freddo il...
Nelle ultime 48 ore almeno tre i bambini morti a causa delle basse temperature. Raid sul campo profughi di Nusseirat: uccisi 5 reporter di Al-Quds
Continuano gli attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza, dove anche a causa dell'inverno la situazione degli sfollati palestinesi è sempre più drammatica. L'emittente televisiva palestinese Al-Quds Today ha dato notizia della morte di cinque suoi giornalisti, uccisi all'alba durante un attacco israeliano nel campo profughi palestinese di Nusseirat. In una dichiarazione, il canale televisivo ha affermato di piangere i suoi "cinque giornalisti martiri Faisal Abu Al-Qumsan, Ayman Al-Jadi, Ibrahim Al-Sheikh Khalil, Fadi Hassouna e Mohammed Al-Lada'a, che sono stati uccisi in un attacco sionista contro un veicolo di trasmissione esterno mentre svolgevano il loro dovere giornalistico e umanitario".
Testimoni oculari hanno riferito che un missile lanciato da un aereo israeliano ha colpito direttamente il veicolo dei giornalisti, parcheggiato di fronte all'ospedale Al-Awda nel campo di Nousseirat, uccidendo tutti e cinque i dipendenti dell'emittente.
Neonata morta di freddo
Ieri, il giorno di Natale, una neonata è morta di freddo in un accampamento ad Al-Mawasi, nel sud di Gaza. Sela Mahmoud Al-Fasih “è morta congelata per il freddo estremo” ad Al-Mawasi, ha scritto mercoledì su X il dottor Munir Al-Bursh, direttore generale del Ministero della Salute di Gaza.
Ma non è stata l'unica. Nelle ultime 48 ore, Al-Fasih e almeno altri due neonati, uno di tre giorni e uno di un mese, sono morti a causa delle basse temperature e della mancanza di accesso a un rifugio caldo, ha detto alla Cnn il dottor Ahmed Al-Farra, primario di pediatria e ostetricia presso l'ospedale Nasser di Khan Younis.
Al-Mawasi, una regione costiera a ovest di Rafah, precedentemente designata da Israele come "area umanitaria", è stata ripetutamente sottoposta ad attacchi israeliani. Migliaia di palestinesi sfollati si sono trasferiti lì in cerca di rifugio, vivendo per mesi in tende improvvisate fatte di stoffa e nylon.
Le riprese della Cnn da un cortile di Al-Mawasi hanno mostrato il piccolo corpo di Al-Fasih avvolto in lenzuoli bianchi, con il padre trentunenne, Mahmoud, che la teneva in braccio. In un'altra scena, un gruppo di giovani uomini e ragazzi palestinesi si accovacciano sulla sua tomba. "[Sela] è morta di freddo", ha detto sua madre, Nariman. "La stavo scaldando e tenendola in braccio. Ma non avevamo vestiti e coperte a sufficienza".
L'assalto di Israele, lanciato dopo l'attacco del 7 ottobre guidato da Hamas, ha sventrato i quartieri un tempo vivaci di Gaza, ha cancellato intere famiglie e ha generato una crisi umanitaria di fame, sfollamento e malattie dilaganti. Più di 45.000 palestinesi sono stati uccisi e 107.000 persone sono rimaste ferite, ha riferito lunedì il ministero della Salute locale.