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Meloni e l’ironia sul monopolio Rai: “L’unica Telemeloni che esiste è questa”

La premier torna con i suoi 'Appunti di Giorgia' ribattezzati appunto 'Telemeloni': "La sinistra è abituata a occupare le tv ma noi siamo orgogliosamente diversi"

Giorgia Meloni nel suo 'Telemeloni'

"L'unica Telemeloni che esiste è questa, il resto sono fake news di una sinistra che essendo abituata a occupare la televisione pensa che gli altri siano come lei, ma poiché noi siamo molto e orgogliosamente diversi dalla sinistra abbiamo già smontato questa bufala dati alla mano". La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sfodera l'ironia e sui social nel suo appuntamento fisso con gli 'Appunti di Giorgia' si presenta in mise da telegiornalista con tanto di scritta 'sovrimpressa' per replicare a chi la accusa di aver monopolizzato la Rai.

L'affondo contro il Pd

Poi sfida frontalmente la leader Pd Elly Schlein. "La segretaria Schlein ha detto di recente che, in questo anno e mezzo di governo, io starei cancellando la libertà delle persone, accusa singolare diciamo così, per chi ha votato i provvedimenti per chiudere dentro casa la gente durante la pandemia, provvedimenti sui quali invece noi votammo contro". "Voglio chiedere a Elly Schlein di dire, con chiarezza - incalza - quali siano le libertà che sarebbero state cancellate da questo governo e con quali provvedimenti sarebbero state cancellate. Perché quello che vedo io è che noi stiamo riformando il sistema per consentire alla gente per esempio di votare direttamente il capo del governo? Libertà di voto? La sinistra è contraria. Per aiutare le imprese italiane a essere competitive ad assumere libertà d'impresa? La sinistra è contraria, per aiutare le donne a non dover scegliere tra mettere al mondo un bambino e avere un posto di lavoro libertà di scelta e la sinistra non ci dà una mano...".

"Le nostre sono battaglie di libertà, quindi ci dica il Pd quali sono le libertà che avremo cancellato", aggiunge. "Se invece la segretaria del Pd parla di Sanità e allora mi corre l'obbligo di ricordarle che siamo il governo nella storia d'Italia che ha messo più soldi sul fondo sanitario. La libertà in Italia è sempre stata limitata solo dalla sinistra, il punto è che i cittadini lo hanno capito".

"Procedura di infrazione Ue folle"

La premier se la prende poi anche con Bruxelles definendo "folli" le motivazioni che hanno portato alla procedura di infrazione contro l'assegno unico. "L'assegno unico - rivendica Meloni - è uno strumento efficace, riguarda sei milioni di famiglie, ma la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione con motivazioni che non esito a definire folli. Spero che la prossima commissione Ue abbia approccio diverso".

Migranti

"Buone nuove sul fronte dell'immigrazione illegale. Grazie al lavoro lungo e complesso che stiamo portando avanti, gli sbarchi in Italia continuano a diminuire. A oggi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono diminuiti quasi del sessanta per cento. Chiaramente sono dati che devono migliorare. E che miglioreranno. Però, il risultato del nostro lavoro comincia a vedersi. La soddisfazione maggiore - scandisce la premier - mi arriva dall'accordo con l'Albania che voi sapete abbiamo fatto per gestire lì una parte dei migranti illegali che vorrebbero sbarcare in Italia".

"Con buona pace della sinistra nostrana l'Italia sull'immigrazione sta facendo scuola", rivendica. ''Qualche giorno fa -ha ricordato la presidente del Consiglio- quindici paesi europei su ventisette, quindi, la maggioranza dei paesi europei ha firmato un appello alla Commissione europea sull'immigrazione nel quale tra le altre cose c'è scritto che l'Ue deve seguire il modello italiano dell'accordo con l'Albania. La lettera dice testualmente che bisogna costruire modelli come quelli del protocollo tra Italia e Albania. Insomma, con buona pace della sinistra nostrana e dei suoi tentativi di far fallire qualsiasi risposta sul fronte dell'immigrazione illegale, l'Italia sull'immigrazione sta facendo scuola".

Redditometro

"In queste ultime ore si è parlato molto del cosiddetto redditometro. Si è detto che il governo aveva reintrodotto un meccanismo da Grande Fratello fiscale con l'emanazione di un decreto del ministero delle Economie e delle Finanze. Ovviamente non è così. Anche perché, come tutti sanno, noi siamo sempre stati e rimaniamo contrari al redditometro tanto caro invece alla sinistra", prosegue Meloni nel video.

"Nelle ultime ore - spiega - avevo incontrato il viceministro Leo" sul redditometro. "Ci siamo confrontati sui contenuti del decreto, che era stato predisposto dagli uffici del ministero dell'Economia e siamo giunti alla conclusione che il decreto vada sospeso e serva una ulteriore riflessione per assicurare maggiori garanzie ai contribuenti. E per questo ci siamo presi del tempo per lavorare con più calma a una norma diversa sulla quale ci sono due ipotesi sostanzialmente. Superare in toto il principio dell'accertamento sintetico. Oppure, lavorare a una norma che circoscriva questo strumento ai fenomeni oggettivamente inaccettabili".

Superbonus

La premier torna poi ancora acne sul superbonus definito un "fardello da inizio legislatura, un costo altissimo" per "un provvedimento che ha favorito chi di case ne aveva molte".

"Siamo dovuti tornare in uno degli ultimi consigli dei ministri su questo macigno, nel tentativo di frenare questa slavina, abbiamo varato nel tempo una serie di provvedimenti abolendo la follia del credito, diminuendo la percentuale dello sconto fiscale e via via tutte le altre misure, per cercare di uscire da quest'incubo e nonostante i padri di questa misura ancora cerchino di convincerci che quasi quasi è una misura che ci è convenuta, arrivano implacabili i report di Istat, Banca d'Italia, ufficio parlamentare di bilancio, Fondo Monetario Internazionale che confermano come la misura abbia avuto un costo altissimo e un beneficio minimo". Così Giorgia Meloni, parlando negli 'appunti di Giorgia'.

"Il costo complessivamente di tutti i bonus edilizi è oggi superiore duecento miliardi di euro pari a circa duecentoventi miliardi di euro -ricorda il premier- . Per darvi un parametro è più dell'importo dell'intero piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr. E sono soldi quelli dei bonus che sono serviti a ristrutturare poche case perlopiù per chi stava meglio e che sono stati tolti a lavoratori, famiglie, scuole e sanità".

Oltretutto queste misure queste misure acuito le disuguaglianze sociali come è stato sottolineato anche dal procuratore nazionale antimafia e anti terrorismo, per non parlare delle truffe alle quali queste misure si sono prestate, a oggi le irregolarità certificate sono pari a 17 miliardi di euro, per capirci l'equivalente di tutta la ricchezza prodotta in Italia in un anno dal nostro comparto del vino. È per questo che noi sul superbonus dobbiamo essere fermi" per questo "l'ultimo intervento per limitare questi effetti deleteri prevede una allungamento del periodo di detrazione dei crediti del superbonus che arriva ora fino a dieci anni per gli interventi sostenuti nel 2024" perché "questo ci consente di diluire la spesa dello Stato in più anni". "Un'altra misura riguarda le banche e le società finanziarie che hanno acquistato questi crediti e in particolare quelle che hanno acquistato questi crediti a meno del 75% del loro valore", spiega Meloni.

Salva Casa

Il decreto casa "è un provvedimento che io considero di assoluto buonsenso, che permetterà di dare risposta a una serie di esigenze abitative e anche di dare un po' di respiro al mercato immobiliare che oggi è un mercato in sofferenza e che noi vogliamo rilanciare". Così Giorgia Meloni, parlando negli 'appunti di Giorgia'. "La norma consente, sostanzialmente, di porre rimedio alle piccole e lievi difformità che oggi si trovano nelle case di tantissimi italiani -assicura la premier-. E che impedì di acquistare o di vendere quegli immobili perché sono formalmente considerati irregolari".

"Non parliamo ovviamente di abusi edilizi che nessuno di noi intende sanare, a scanso di equivoci e contrariamente a quello che dice l'opposizione, ma parliamo di quelle piccole irregolarità per lo più formali e burocratiche che oggi non ti consentono se vuoi di vendere la tua casa o anche solo di ristrutturarla e non ti consentono a volte di di acquistarne una".

Sud

Per il Sud "abbiamo liberato complessivamente oltre 2,8 miliardi di euro per creare nuova occupazione. La principale delle misure previste è l'esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni" cioè "se si assumono giovani sotto i trentacinque anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato a patto che quei giovani vengano assunti con un contratto stabile". Lo dice Giorgia Meloni, parlando in una diretta web, tornando con 'gli appunti di Giorgia'.

"Nelle regioni del mezzogiorno il provvedimento vale però anche per gli over trentacinque che sono disoccupati da almeno due anni -sottolinea- . La decontribuzione vale per le donne a prescindere dall'età su tutto il territorio nazionale con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nel Mezzogiorno".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Politica

Natale, a tavola si litiga per politica? La guida di Pd e...

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Come rispondere ai parenti che votano per gli avversari...

Meloni e Schlein

Non ricette con le prelibatezze delle feste, ma bacchettate a chi anche a tavola, per il pranzo del Natale, non ti risparmia di spiattellare -è il caso di dire- i risultati della sua parte politica, sia di destra che di sinistra.

La guida Pd

Il Pd lancia per questo la sua campagna social con gli spunti per 'sopravvivere al Natale con i tuoi parenti un po' di destra', mettendo a disposizione dei fan su Instagram le slide con le risposte da dare sui temi caldi del confronto politico.

Ecco la questione sanità ("Ah, ti hanno fissato la visita a marzo 2026? Forse non è colpa dei medici, zio, ma di chi taglia la sanità pubblica"); le politiche per i giovani ("No, zia, non ho ancora comprato casa, ovviamente. Però possiamo parlare del taglio di 330 milioni dal Fondo Affitti"). Non manca l'evergreen dei treni, con il ministro Salvini messo sempre sulla graticola: "Ah hai speso 350 euro sola andata per essere qui e il treno ha fatto 3 ore di ritardo? Tranquillo, ora il titolare dei trasporti non ha più scuse per non lavorare..." Terminando con la teoria gender che tanto scandalizza a destra: "Esatto, zia, la teoria gender esiste quanto Babbo Natale".

Il vademecum di Fratelli d'Italia

Non si fa attendere la 'guida' al contrario dei Fratelli d'Italia. Qui si spiega come cantargliele ai parenti orientati a sinistra, anticipando la discussione alla cena della Vigilia. "Se a tavola hai lo zio che si lamenta delle tasse, ricordagli che il taglio del cuneo fiscale è stato reso permanente", è la prima risposta da dare. La manovra mette a disposizione poche risorse? "Si sarebbe potuto fare di più, se non ci fosse stato un debito da 137 miliardi" che ha fatto il superbonus. "Se senti poi mormorare la zia femminista, ricordale che con il governo Meloni si è raggiunto il record di occupazione femminile", si può ricordare subito alla parente, aggiungendo pure che Giorgia è la prima premier donna in Italia. Schermaglie politiche, 'condite' con l'ironia, che rischiano però di rendere indigeste cene e pranzi attesi tutto l'anno.

"Chi crede nel Natale non fa politica a tavola, il problema di questo Pd è che non ci crede, tant'è che considera il cenone solo una occasione di propaganda e di divisione", si ribella Gianfranco Rotondi, presidente Dc, puntando il dito contro il partito democratico". Noi siamo cresciuti in un’Italia in cui i direttori di giornale scrivevano un editoriale per suggerire agli italiani di non discutere di politica a Natale", rivendica. Nel frattempo però la 'guerra' social tra destra e sinistra è già diventata virale, e forse qualcuno per evitare pericolose discussioni ha già preparato la scusa dell'influenza che gira, che come si sa, colpisce a destra e sinistra.

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Politica

Pnrr, erogata all’Italia la sesta rata da 8,7 miliardi

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Meloni: "L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro"

Bandiere della Commissione Europea - (123RF)

La Commissione europea ha versato all'Italia della sesta rata del Pnrr pari a 8,7 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni. Il pagamento segue la valutazione positiva della Commissione, adottata lo scorso 26 novembre, connessa al conseguimento di 39 obiettivi, distinti in ventitré milestone e sedici target.

"L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del Pnrr". Un "risultato positivo che permetterà all’Italia di investire in molti settori strategici intensificando la produzione in attività in cui questo governo ha creduto fin dal suo insediamento. Il pagamento della sesta rata è frutto di un intenso lavoro, svolto in sinergia anche con la Commissione europea, che ci spinge a proseguire in questa direzione per il benessere della Nazione e dei cittadini", dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in una nota di palazzo Chigi.

Tra gli "obiettivi conseguiti con il pagamento della sesta rata", si legge nel comunicato, "figurano investimenti strategici quali il potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia, la realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica) e per l’autonomia energetica dell’Italia, il rinnovo della flotta per il Comando nazionale dei Vigili del Fuoco, i crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e l’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0, rispetto alla quale sono in corso modifiche normative per renderla più accessibile e vantaggiosa per le imprese, il rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi, l’avvio degli interventi per nuovi impianti sportivi nei plessi scolastici e la formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali per efficientare le prestazioni del sistema sanitario nazionale".

Agli investimenti, spiega palazzo Chigi, "si aggiungono importanti riforme, fra cui i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti e delle persone con disabilità, le azioni per prevenire e contrastare il lavoro sommerso, lo sfruttamento dei lavoratori e le altre forme di lavoro irregolare, oltre alla definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica".

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Politica

Agenzia Entrate, Vincenzo Carbone nuovo direttore: chi è

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Il via libera alla nomina, a quanto apprende l'Adnkronos, dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini

Vincenzo Carbone (Fotogramma)

Via libera alla nomina del direttore dell'Agenzia delle Entrate dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini. A quanto apprende l'AdnKronos si tratta di Vincenzo Carbone, attuale vicedirettore vicario e capo della divisione Contribuenti dell'Agenzia.

Chi è Carbone: carriera e vita privata

Classe 1963, originario di Palma Campania, Vincenzo Carbone è entrato nell'amministrazione finanziaria nel 1990, dopo la laurea in Giurisprudenza e l'abilitazione all'esercizio della professione forense. Nel 1999 vince il concorso per 162 dirigenti presso il Ministero delle Finanze e dai primi anni 2000 a seguito dell’istituzione delle Agenzie fiscali, ricopre numerosi incarichi dirigenziali in Agenzia delle Entrate, sia a livello centrale sia regionale.

Sposato, ha tre figli maschi, tutti laureati (due in Business Economics e uno in Giurisprudenza. E' un grande appassionato di Storia e tifoso del Napoli.

In particolare, dal 2005 Carbone ha guidato l’ufficio Contenzioso tributario presso la Direzione centrale Normativa e Contenzioso dove successivamente ha assunto anche l’incarico di capo ufficio Registro. Dal 2006 è a capo dell’ufficio Analisi e ricerca presso la direzione regionale della Campania; dal 2009 e fino al 2014 svolge il ruolo di capo ufficio Fiscalità delle imprese e finanziaria presso la Direzione regionale del Lazio. Successivamente, dal 2014, passa al timone delle Direzioni provinciali I e II di Roma. Il primo incarico di vertice, come direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale, arriva nel 2020. Segue, nel 2022, la nomina a direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale con funzioni di capo divisione Contribuenti aggiunto.

Commendatore al merito della Repubblica italiana, nel luglio 2023 a Carbone - a fronte delle esperienze e conoscenze tecniche acquisite nel corso del lungo percorso professionale in tutte le aree di operatività dell’Agenzia delle Entrate - viene attribuito un nuovo incarico di vertice per il coordinamento delle attività finalizzate all’attuazione della Riforma fiscale. Nel febbraio 2024 ha assunto il ruolo di Vicedirettore capo divisione Contribuenti dell'Agenzia e da ottobre 2024 è Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate.

L'augurio dei commercialisti

Il Consiglio nazionale dei commercialisti formula i migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Carbone. “Facciamo le nostre congratulazioni al neodirettore Carbone e gli auguriamo buon lavoro”, afferma Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti. “Il Consiglio nazionale - aggiunge - ha già avuto modo di apprezzare in questi anni le sue importanti doti umane e professionali nel suo ruolo dapprima di direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale e poi di capo della Divisione contribuenti e di vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo avuto con lui un’intensa collaborazione svoltasi sempre in un clima di rispetto reciproco e di fattiva interlocuzione. Siamo certi che questa collaborazione potrà ora intensificarsi ed essere ancor più fruttuosa. Il rapporto tra Agenzia delle Entrate e Commercialisti italiani è del resto determinante per il buon funzionamento del nostro sistema fiscale. Ci attende un lavoro importante, ciascuno per quanto di sua competenza, per assicurare la piena applicazione della riforma tributaria”.

De Nuccio spiega che l’auspicio della categoria è anche quello che “l’interlocuzione tra le nostre due realtà possa portare a un deciso miglioramento nei rapporti tra i nostri iscritti e gli uffici territoriali dell’Agenzia, con benefici di cui godrebbero non solo i commercialisti ma anche tutti i contribuenti”.

Il numero uno dei commercialisti italiani “saluta e ringrazia il direttore uscente, Ernesto Maria Ruffini, per l’impegno profuso e per il significativo ammodernamento della macchina fiscale del nostro Paese, con l’introduzione di importanti innovazioni strutturali”.

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