Attacco israeliano a Rafah, si moltiplicano le condanne – Ascolta
Le forze di difesa israeliane hanno confermato l'attacco aereo alla tendopoli di Tal as-Sultan, a Rafah precisando di aver mirato una sede di Hamas mentre era in corso una riunione di alto livello del gruppo terroristico. Il bilancio delle vittime è salito ad almeno 40 morti. Nel raid sono stati uccisi due alti funzionari di Hamas, uno era il capo dello staff di Hamas in Cisgiordania, Yassin Rabia. L’altro, Khaled Nagar, un alto funzionario di Hamas sempre in Cisgiordania. I militari israeliani hanno comunicato che Rabia e Nagar avevano pianificato attacchi terroristici di Hamas in tutta la Giudea e la Samaria e hanno aggiunto che entrambi avevano anche effettuato numerosi attacchi, in cui sono stati uccisi soldati israeliani. Il nuovo attacco giunge dopo che Hamas è tornata a lanciare una raffica di razzi su Tel Aviv e nel centro di Israele, dopo 4 mesi senza attacchi. Per la presidenza dell'Autorita' nazionale palestinese Israele ha commesso un "atroce massacro" nel campo di Rafah. Anche l'Arabia Saudita ha condannato il raid di Israele.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
Esteri
Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.