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Giulia Tramontano, un anno fa l’omicidio: oggi Impagnatiello risponde in aula

A un anno dall'omicidio, parla in aula l'uomo che ha ammazzato la compagna al settimo mese di gravidanza: "Veleno nel sonno per farla abortire. A pranzo da mia madre con il corpo in auto"

Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello - (Fotogramma)

Perché l'ha uccisa? "E' una domanda che mi sono fatto miliardi di volte e che continuerò a farmi altre migliaia di volte, è una domanda che non avrà mai risposta. Non ci sarà mai un motivo per questa violenza, questa aggressività". A un anno esatto dalla morte di Giulia Tramontano, avvenuta il 27 maggio 2023, il reo confesso Alessandro Impagnatiello oggi in aula davanti alla corte d'assise di Milano per raccontare come e perché ha ucciso la sua compagna, incinta di loro figlio Thiago. Dopo la confessione davanti agli inquirenti e le dichiarazioni spontanee nella prima udienza del processo, l'imputato ha risposto per la prima volta alle domande della procuratrice aggiunta Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo.

L'interrogatorio riprenderà nell'udienza del 10 giugno. Nonostante l'esame dell'imputato sia iniziato alle 11 e sia durato oltre cinque ore, la difesa non è riuscita a porre tutte le domande.

L'uomo che ha ammazzato Giulia con 37 coltellate, il 30enne spavaldo che per mesi ha dato veleno per topi e ammoniaca alla donna che stava per renderlo padre, l'imputato che assiste a occhi bassi al processo, è uscito dalla gabbia per rispondere alle accuse di omicidio aggravato (dai futili motivi, dal vincolo della convivenza, dalla crudeltà e dalla premeditazione), occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza per cui rischia l'ergastolo.

In aula parla degli ultimi giorni di Giulia Tramontano, il tradimento, le bugie, la dinamica di un omicidio che ha confessato ma che non ha mai spiegato davvero.

"Ho ucciso Giulia e ho nascosto il corpo. Poi un castello di bugie"

"Ho ucciso Giulia il 27 maggio, ho occultato il suo corpo. Questo processo mi sta aiutando a mettere a posto tasselli che erano sparsi e confusi nella mia testa, sono qui per esprimere la verità. Oggi sono una persona, lucida, consapevole, più consapevole di quando ho reso dichiarazioni lo scorso giugno" prima al pubblico ministero e poi al gip Minerva, spiega Alessandro Impagnatiello durante il suo interrogatorio in aula davanti alla corte d'Assise di Milano. Nelle sue prime parole torna a confessare il delitto di un anno fa a Senago.

"Ho costruito un castello di bugie in cui io stesso sono annegato", una delle rivelazioni fatte in aula dall'uomo. Un delitto maturato quando l'ex barman ha una relazione parallela con una collega di lavoro. E' un "castello di bugie" quello che mette su l'imputato per tenere in piedi entrambe le relazioni, tra le bugie c'è anche quella di non essere il padre del piccolo Thiago, mai nato. "Ho finto il test di Dna" a fine aprile confessa, per convincere l'altra donna a non interrompere la loro storia, ma le bugie ci sono anche su serate e ferie. "Continuavo ad alimentare questa doppia realtà, questa finta realtà nella mia testa" aggiunge l'imputato.

E ancora: "Quando Giulia mi disse che aspettava un bambino ho vissuto una completa altalena di emozioni contrastati: da una parte la gioia di costruire una famiglia con Giulia, dall’altra delle motivazioni personali e di coppia che ostacolavano un po' la nostra relazione". Una gravidanza comunicata dalla 29enne "a fine novembre del 2022", mentre l'altra donna di Impagnatiello, la collega di lavoro con cui ha una relazione parallela, "annuncia la sua gravidanza (interrotta) "a inizio del 2023".

L'annuncio sembra spaventare l'imputato: "Giulia iniziava a lamentare particolarmente la mia forte presenza a lavoro, io ci tenevo alla carriera". All'altra donna, Impagnatiello mente: "Le dissi che non ero io il padre. Per continuare a mantenere queste due strade le dissi che ero vicina a Giulia per supportarla, le dissi che aveva problemi, difficoltà, era instabile".

Sull'altra donna, dice ancora, "io volevo vederla, io insistevo, dicevo 'non ti ostacolerò mai più, non ti darò più dolori, né dirò bugie'" ma la voglia di incontrarla non era per iniziare una nuova relazione. "Io volevo sparire da lei, volevo letteralmente sparire anche da lei, io volevo sparire da tutti. Era vittima anche lei di questa tragedia, avrei voluto dirle 'ti ho mentito e non mi vedrai mai più'", uno dei passaggi dell'interrogatorio.

Il veleno a Giulia nel sonno: "Volevo farla abortire"

"Ho somministrato il veleno a Giulia due volte, nella prima parte di maggio, solo in due occasioni a distanza ravvicinata, non è stata una cosa duratura. Le ho messo il veleno nella bocca mentre dormiva, non per recare del danno, del male a Giulia, ma per provocare a Giulia un aborto", confessa l'uomo.

"Il mio più grosso timore era che quel bambino potesse farmi perdere Giulia, l'esclusivo scopo del veleno era di provocare un aborto di Giulia, interrompere l’arrivo di questo bambino", afferma. Alla pm che gli contesta che le ricerche online sulla ricerca di veleno sono iniziate già nel dicembre del 2023, ben sei mesi prima del delitto, l'imputato replica: "Lì seppi dell’arrivo del bambino, per me fu un periodo altalenante, di indecisione: l’acquisto di una casa, la difficoltà a accettare il mio lavoro e l'arrivo di un bambino non avrebbe semplificato le cose". Le ricerche erano per capire "che danno facesse questo veleno per topi, cercavo di capire che danno potesse subire Giulia" perché l'obiettivo era "esclusivamente" il feto. Rivelazioni smentite dai risultati dell'autopsia.

Le ultime ore di vita di Giulia: "Pensavo alla distruzione"

Il pomeriggio del 27 maggio del 2023 quando Impagnatiello attende a casa Giulia, che aveva appena conosciuto l'altra donna dell'imputato, "ho fatto una serie sconnessa di azioni, giravo per casa, ho fumato per cercare di placare il trauma che stava subendo la mia testa. Il trauma per il lavoro, la mia immagine distrutta davanti al lavoro e alla famiglia, stavo perdendo Giulia. Nella mia testa si è creata una spaccatura, in quel momento in casa facevo tutto e facevo niente", dice ancora.

Dopo l'incontro tra la compagna e l'amante dell'imputato, "Giulia rientrò a casa: non era agitata né arrabbiata, ma distaccata. Parlammo, fu una conversazione molto breve, senza toni accesi perché c’era poco da dire, non era più il momento di false verità. Ho espresso la mia totale vergogna di quello accaduto. Giulia era la donna della mia vita, sarebbe tornata a Napoli e di quel bambino non avrei più avuto notizie", ricostruisce quindi Impagnatiello parlando delle ultime ore della vita di Giulia.

"La relazione tra noi era terminata, quel bambino sarebbe arrivato poco dopo e io non avrei avuto modo di conoscerlo. Continuava a dirmi che questo bambino non lo avrei più visto, andai in doccia per ripulirmi - pensavo alla distruzione sul posto di lavoro, con Giulia, di non vedere e veder crescere questo bambino - poi cercai di mangiare qualcosa, cercai di distrarmi con un panino, con qualcosa di pronto, non era mia intenzione mangiare ma solo tenermi occupato. Quando io ero in cucina lei era in camera da letto, quando io uscii dalla cucina entrò lei". Siamo alle 19.35 del 27 maggio del 2023.

"Giulia stava preparando qualcosa per sé quando sentii un piccolo lamento, si era fatta male a un dito affettando dei pomodori. Di fronte al divano, nel cassetto del mobile in basso, c'erano anche dei cerotti. Le chiesi se avesse bisogno di aiuto ma non mi rispose, glielo richiesi ancora ma continuava a non rispondermi". E' tra la sala e la cucina che Impagnatiello sferra con un coltello da cucina il primo colpo alla gola di Giulia.

"In cucina vedo questo coltello con cui Giulia stava tagliando le verdure, mi posiziono alle spalle di Giulia (che dalla sala si sposta alla cucina, ndr) e l'ho colpita all'altezza del collo, il numero di fendenti non è mai stata un'informazione a mia disposizione ma solo attraverso la tv, solo in cella con un servizio televisivo ho saputo di averle sferrato 37 colpi", ricostruisce. "Quando l'ho colpita, lei era frontalmente, era verso di me" racconta l'imputato. Un omicidio avvenuto prima delle ore 20 di un anno fa esatto. "Giulia non si è difesa, non c'è stato nessun tentativo di difesa, cademmo a terra".

Con un'"insensata follia, illogica, con pazzia totale cercai di far sparire, letteralmente sparire, il corpo di Giulia tentando di dar fuoco al cadavere. Ho trascinato il corpo dalla sala alla vasca da bagno, tentati di eliminare il corpo di Giulia con prodotti infiammabili, ho usato dell’alcol, tentai nuovamente di dar fuoco al corpo di Giulia nel box", ammette ancora l'ex barman.

"C'era una minuscola parte di me" dopo l'omicidio che "era come se cercasse aiuto, come se cercasse di essere vista da qualcuno. Spostai il suo corpo lungo quattro rampe di scale in un'abitazione di più famiglie, in una giornata che è esattamente quella di un anno fa in cui il sole tramonta più tardi. E' come se cercassi che un vicino di casa mi vedesse", svela quindi Impagnatiello.

E su due punti chiave per l'accusa che indicherebbero la premeditazione, Impagnatiello spiega: "Il tappeto non c’era, Giulia lo aveva lavato la mattina nella lavatrice ed era steso fuori" e il "divano è sempre rimasto li, è stato spostato solo successivamente alla morte. E’ stato anche pulito, qualora ci fossero delle macchie di sangue, ma il divano non fu intaccato da evidenti tracce di sangue. Ho ucciso Giulia con il divano non coperto" sottolinea l'imputato.

Dopo il delitto, "usai il telefono di Giulia, risposi alle persone che la stavano contattando, cercai di continuare a nascondere e nascondermi, perché abbia utilizzato la parola ‘madre' (alla mamma di Giulia, ndr) non c’è un motivo" aggiunge. "Quella notte tra il 27 e il 28 non ho dormito, ho ripulito tutto l'appartamento, ho ripulito con una spugnetta, ho riposizionato il tappeto".

"A pranzo da mia madre con il cadavere di Giulia in auto"

"Andrai a pranzo da mia madre in auto, in auto c'era il cadavere di Giulia", svela ancora in aula. L'ex barman, nel ricostruire il delitto di un anno fa a Senago, ammette anche l'acquisto di un carrello per spostare il corpo senza vita della donna incinta, "ho provato a spostare Giulia sul carrello, ma è impossibile collocare un corpo sul carrello", racconta il giovane che, più volte, confessa di aver cercato "in più occasioni di spostare il corpo di Giulia dalla cantina al box" prima di riuscire a caricarlo in auto e abbandonarlo poco lontano dalla loro abitazione. "Assolutamente nessuno mi ha aiutato a uccidere o a spostare cadavere, a mia madre e a nessuno ho svelato nulla".

"Confessai per svuotarmi da qualcosa che ancora mi divora"

"Una parte di me sapeva dove fosse Giulia, ma l'altra parte la cercava e non credeva a quella realtà, ero io che attendevo che il telefono squillasse per trovarla. Questa falsità dell'allontanamento volontario l’ho portata avanti per tanto tempo, non solo con gli altri, ma anche a me stesso", continua l'imputato.

Inutile il suo tentativo "di ridurla in cenere. Non si può far sparire una persona senza lasciare tracce, non è un fazzoletto che si può veramente far sparire, ma continuavo ad alimentare questa enorme follia che il mio corpo ha commesso e dall’altro continuavo a cercare Giulia, a rivolerla a casa" aggiunge. "Non andai dai carabinieri per l'avviso di garanzia ma perché non ce la facevo più, per svuotarmi da qualcosa che mi divorava e che ancora mi divora" conclude Impagnatiello, omettendo che furono i militari a convocarlo.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Cronaca

Maltempo Italia, oggi allerta arancione in 5 regioni:...

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Piogge e temporali su gran parte del Paese

Maltempo a Milano - (Fotogramma)

Ancora maltempo sull'Italia oggi, con nubifragi in agguato e allerta meteo. La pioggia non concede tregua alla Liguria, alla Toscana e al Lazio. Il maltempo si sposterà anche sull'Emilia Romagna e verso il Nordest, con precipitazioni su gran parte di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con il passare delle ore, il maltempo coinvolgerà anche le regioni del Centro-Sud con rovesci violenti in serata.

Per la giornata di oggi venerdì 18 ottobre, quindi, allerta arancione in Liguria e su alcuni settori di Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto.

Scatta l'allerta gialla su restanti settori di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, su alcune aree di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sull’intero territorio di Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio e Molise, su parte di Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Scuole chiuse in diversi comuni

A causa del maltempo, diverse scuole della provincia di La Spezia resteranno chiuse. Ad Ameglia tutte le scuole saranno chiuse, così come ad Arcola, Bolano, Borghetto, Brugnato, Calice al Cornoviglio e Follo. A Lerici, il Comune ha ordinato di posticipare l'orario di ingresso nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi il nido e la scuola dell'infanzia, fino al termine delle condizioni di allerta, non prima delle 8. A Rocchetta chiuderanno la scuola primaria e quella dell'infanzia, mentre a Santo Stefano Magra e Sesta Godano tutte le scuole rimarranno chiuse. A Sarzana sarà sospesa l'attività didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado. A Varese Ligure le scuole saranno chiuse, così come a Vezzano Ligure, dove verranno sospese le attività didattiche in presenza e sarà chiuso anche l’asilo nido "Le Marmotte Biricchine". Infine, a Levanto, sarà sospesa l’attività didattica nelle seguenti scuole: scuola dell’infanzia di Via N.Stazione FF.SS./Corso Roma, scuola primaria di Corso Roma, Istituto scolastico Francesco Petrarca, sede distaccata del Liceo Pacinotti e nel Servizio domiciliare “Primo Volo” – Associazione Creativamente.

Anche la sindaca di Siena Nicoletta Fabio ha deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado per la giornata oggi. Il Comune raccomanda ai cittadini di utilizzare gli automezzi privati con attenzione e solo per effettive necessità, in modo da non intralciare la viabilità cittadina e permettere agli addetti e a eventuali mezzi di soccorso di intervenire prontamente. E’ già attiva la sala operativa della Protezione civile 'Giancarlo Rossetti' in zona Cerchiaia. Per segnalare disagi e criticità i cittadini possono chiamare i numeri di telefono 0577/292535 e 0577/292536.

La situazione

In 18 ore, stando ai dati della Protezione civile, sulla Liguria sono caduti 200 mm di piogge. Ieri scuole e università sono rimaste chiuse a Genova, Savona e La Spezia. Sulla linea Genova - La Spezia, la circolazione ferroviaria è tornata a utilizzare entrambi i binari tra Recco e Genova Nervi solo in serata dopo accertamenti sulla linea da parte dei tecnici di Rfi e della Protezione civile a causa dei danni sulla linea provocati dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno interessato la zona. Proseguirà per tutta la notte il monitoraggio della rete da parte dei tecnici di Rfi. I treni coinvolti hanno registrato rallentamenti fino a due ore, limitazioni di percorso e cancellazioni. Lo scrive in una nota Rfi.

A Venezia è stato attivato ieri mattina il Mose

Non smette di piovere su Milano. Per questo il centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia ha emesso un avviso di criticità arancione (moderata) per rischio idrogeologico e idrico a partire dalle 21 di ieri. Il problema - ha spiegato il Comune di Milano nella nota con cui ha diramato l'allerta meteo - è che la pioggia in arrivo "va a insistere su aree già sature di acqua".

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Cronaca

SuperEnalotto, numeri combinazione vincente oggi 17 ottobre

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Nessun '6' né '5+1'

(Fotogramma)

Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del SuperEnalotto di oggi, 17 ottobre. Centrati tre '5' che vincono ciascuno 55.844,85 euro. Il jackpot per la prossima estrazione è di 19.000.000 euro.

I punteggi vincenti al SuperEnalotto

Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:

- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;

- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;

- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;

- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;

- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.

Come scoprire se hai vinto

E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.

Quanto costa una schedina

La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede una colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.

La combinazione vincente

La combinazione vincente di oggi è 2, 23, 24, 42, 46, 88. Jolly: 61. Numero SuperStar: 27.

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Cronaca

StatisticAll, Chiodi (Sis): “Saper leggere i numeri...

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“Oggi la nostra società è sempre più in grado di leggere i numeri e questa per noi è una cosa fondamentale dal punto di vista divulgativo. Bisogna far capire ai giovani che i numeri servono a capire la realtà che ci circonda” ha dichiarato Marcello Chiodi, presidente della Società Italiana di Statistica, durante la prima giornata di StatisticAll, il festival della statistica e della demografia in corso a Treviso.

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