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Europee, Commissione Antimafia: sette i candidati ‘impresentabili’

Due sono candidati di Fi-Noi moderati-Ppe, due FdI, uno del Pd e una di Stati Uniti d'Europa. La presidente Colosimo: "Invertita tendenza"

Bandiere Europa

Sono sei i candidati alle prossime elezioni europee risultati 'impresentabili', dalle verifiche svolte dalla Commissione parlamentare Antimafia, in violazione del codice di autoregolamentazione. Lo ha comunicato la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo nell'ambito della seduta plenaria della Commissione riferendo l’esito dei tradizionali controlli sui cosiddetti 'impresentabili'.

Chi sono

Dalle verifiche della Commissione, ha riferito Colosimo, risultano "in violazione del codice di autoregolamentazione sette candidature" aggiungendo che si tratta delle candidature di: Marco Falcone candidato Fi-Noi Moderati-Ppe per la circoscrizione Italia insulare, Alberico Gambino candidato Fdi nella circoscrizione Italia Meridionale, Filomena Greco candidata per Stati Uniti d'Europa nella circoscrizione Italia meridionale, Luigi Grillo candidato per Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Nord occidentale, Antonio Mazzeo candidato Pd nella circoscrizione Italia centrale e Giuseppe Milazzo candidato FdI nella circoscrizione Italia insulare.

Colosimo: "Invertita tendenza"

"Sono particolarmente contenta perché in questo mio primo anno di presidenza siamo riusciti a invertire la tendenza: quella di non dare i nomi degli 'impresentabili' il giorno prima o pochi giorni prima del voto", afferma Chiara Colosimo, al termine della seduta della stessa Commissione. "Lo abbiamo fatto grazie al lavoro, a cui tengo particolarmente fare un ringraziamento, della Direzione nazionale Antimafia e del procuratore nazionale Antimafia che ci hanno trasmesso gli elenchi in tempo congruo per verificarli a nostra volta grazie al lavoro dei magistrati consulenti in Commissione - osserva Colosimo - Questo permette una corretta informazione a chi andrà a votare". In generale secondo Colosimo "bisogna ritornare al controllo preventivo, cioè prima della presentazione delle liste" ma "ogni partito giustamente fa le sue valutazioni". La Commissione intanto è al lavoro sulla modifica del codice di autoregolamentazione: "Le modifiche sono state già presentate e a mio avviso la discussione per portarle a versione definitiva deve essere rapida".

I motivi

Colosimo ha poi spiegato per quali motivi le sei candidature risultano in violazione del codice di autoregolamentazione.

Nei confronti di Marco Falcone, candidato per la lista 'Forza Italia Noi Moderati Ppe' Circoscrizione Italia insulare, "nel luglio 2023, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all’articolo 81, 110, 117, 319-quater del codice penale (induzione indebita a dare e promettere utilità) - ha spiegato Colosimo - È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024". Per lo stesso candidato "in data 22 dicembre 2020, è stato inoltre disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione). È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Catania, con prossima udienza fissata al 28 maggio 2024", ha sottolineato Colosimo.

Quanto ad Alberico Gambino, candidato per FdI nella Circoscrizione Italia meridionale, "con ordinanza dell'1 ottobre 2019 il Tribunale di Nocera Inferiore - ha spiegato Colosimo - ha dichiarato la decadenza del predetto candidato dalla carica di sindaco del comune di Pagani, essendo divenuta definitiva la sentenza con la quale era stata dichiarata la temporanea incandidabilità di Gambino, quale amministratore che ha dato causa allo scioglimento del consiglio comunale di Pagani, disposto con dpr del 26 luglio 2011, ex articolo 143 comma 1, Tuel", ha spiegato Colosimo, risultando "in violazione dell’articolo 1, comma 2, lettera c) del codice di autoregolamentazione".

Nei confronti della candidata "Filomena Greco, per la lista 'Stati Uniti di Europa' nella circoscrizione Italia meridionale", ha sottolineato Colosimo, "in data 9 gennaio 2024, è stato disposto il rinvio a giudizio per i reati di cui agli articoli 81, 110, 353-bis del codice penale (turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Castrovillari, con prossima udienza fissata al 21 giugno 2024".

Riguardo alla candidatura di "Luigi Grillo, candidato al parlamento europeo per la lista 'Forza Italia Noi Moderati Ppe' Circoscrizione Italia nord-occidentale", ha aggiunto Colosimo, "dal certificato del casellario giudiziale risulta emessa dal gip del Tribunale di Milano sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti del 27 novembre 2014, irrevocabile il 19 dicembre 2014, con condanna alla pena di 2 anni e mesi 8 di reclusione, e con la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 5 anni, per i reati di cui agli articoli: 416, commi 1, 2 e 3, codice penale, (associazione per delinquere), commesso dal settembre al 2012 e fino al maggio 2014; 110, 353, 353-bis, codice penale, (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso fino al marzo 2014; 110, 319, 321, 353-bis codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dall’ottobre 2013 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 353, commi 1 e 2, 353-bis codice penale (turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente), commesso dal settembre 2012 e fino al febbraio 2014; 110, 319, 321 codice penale (corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014; 110, 81, comma 2, 326, commi 1 e 3, codice penale (utilizzazione di segreti d’ufficio), commesso dall’ottobre 2012 e fino al marzo 2014".

In violazione del codice di autoregolamentazione risulta anche, ha sottolineato Colosimo, "la candidatura di Antonio Mazzeo, candidato per la lista Partito Democratico nella circoscrizione Italia centrale". Nei suoi confronti, ha spiegato, "in data 5 settembre 2022, risulta emesso dal gup presso il Tribunale di Roma il decreto che dispone il giudizio per il reato di cui agli articoli 216, 219, 223 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (bancarotta fraudolenta) e la prossima udienza dibattimentale innanzi alla II sezione penale del Tribunale di Roma è fissata al 4 luglio 2024".

C'è poi, ha concluso Colosimo, la "candidatura di Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per la lista 'Fratelli d’Italia' Circoscrizione Italia insulare" e nei suoi confronti, ha sottolineato, "in data 22 dicembre 2020, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024".

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Politica

Natale, a tavola si litiga per politica? La guida di Pd e...

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Come rispondere ai parenti che votano per gli avversari...

Meloni e Schlein

Non ricette con le prelibatezze delle feste, ma bacchettate a chi anche a tavola, per il pranzo del Natale, non ti risparmia di spiattellare -è il caso di dire- i risultati della sua parte politica, sia di destra che di sinistra.

La guida Pd

Il Pd lancia per questo la sua campagna social con gli spunti per 'sopravvivere al Natale con i tuoi parenti un po' di destra', mettendo a disposizione dei fan su Instagram le slide con le risposte da dare sui temi caldi del confronto politico.

Ecco la questione sanità ("Ah, ti hanno fissato la visita a marzo 2026? Forse non è colpa dei medici, zio, ma di chi taglia la sanità pubblica"); le politiche per i giovani ("No, zia, non ho ancora comprato casa, ovviamente. Però possiamo parlare del taglio di 330 milioni dal Fondo Affitti"). Non manca l'evergreen dei treni, con il ministro Salvini messo sempre sulla graticola: "Ah hai speso 350 euro sola andata per essere qui e il treno ha fatto 3 ore di ritardo? Tranquillo, ora il titolare dei trasporti non ha più scuse per non lavorare..." Terminando con la teoria gender che tanto scandalizza a destra: "Esatto, zia, la teoria gender esiste quanto Babbo Natale".

Il vademecum di Fratelli d'Italia

Non si fa attendere la 'guida' al contrario dei Fratelli d'Italia. Qui si spiega come cantargliele ai parenti orientati a sinistra, anticipando la discussione alla cena della Vigilia. "Se a tavola hai lo zio che si lamenta delle tasse, ricordagli che il taglio del cuneo fiscale è stato reso permanente", è la prima risposta da dare. La manovra mette a disposizione poche risorse? "Si sarebbe potuto fare di più, se non ci fosse stato un debito da 137 miliardi" che ha fatto il superbonus. "Se senti poi mormorare la zia femminista, ricordale che con il governo Meloni si è raggiunto il record di occupazione femminile", si può ricordare subito alla parente, aggiungendo pure che Giorgia è la prima premier donna in Italia. Schermaglie politiche, 'condite' con l'ironia, che rischiano però di rendere indigeste cene e pranzi attesi tutto l'anno.

"Chi crede nel Natale non fa politica a tavola, il problema di questo Pd è che non ci crede, tant'è che considera il cenone solo una occasione di propaganda e di divisione", si ribella Gianfranco Rotondi, presidente Dc, puntando il dito contro il partito democratico". Noi siamo cresciuti in un’Italia in cui i direttori di giornale scrivevano un editoriale per suggerire agli italiani di non discutere di politica a Natale", rivendica. Nel frattempo però la 'guerra' social tra destra e sinistra è già diventata virale, e forse qualcuno per evitare pericolose discussioni ha già preparato la scusa dell'influenza che gira, che come si sa, colpisce a destra e sinistra.

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Politica

Pnrr, erogata all’Italia la sesta rata da 8,7 miliardi

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Meloni: "L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro"

Bandiere della Commissione Europea - (123RF)

La Commissione europea ha versato all'Italia della sesta rata del Pnrr pari a 8,7 miliardi di euro, di cui 6,9 miliardi di euro in prestiti e 1,8 miliardi di euro in sovvenzioni. Il pagamento segue la valutazione positiva della Commissione, adottata lo scorso 26 novembre, connessa al conseguimento di 39 obiettivi, distinti in ventitré milestone e sedici target.

"L'Italia si conferma lo Stato membro Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del Pnrr". Un "risultato positivo che permetterà all’Italia di investire in molti settori strategici intensificando la produzione in attività in cui questo governo ha creduto fin dal suo insediamento. Il pagamento della sesta rata è frutto di un intenso lavoro, svolto in sinergia anche con la Commissione europea, che ci spinge a proseguire in questa direzione per il benessere della Nazione e dei cittadini", dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in una nota di palazzo Chigi.

Tra gli "obiettivi conseguiti con il pagamento della sesta rata", si legge nel comunicato, "figurano investimenti strategici quali il potenziamento dei collegamenti ferroviari del Mezzogiorno e del centro Italia, la realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto del gas (Linea Adriatica) e per l’autonomia energetica dell’Italia, il rinnovo della flotta per il Comando nazionale dei Vigili del Fuoco, i crediti d’imposta per la transizione ecologica 4.0 e l’attivazione della misura per la transizione ecologica 5.0, rispetto alla quale sono in corso modifiche normative per renderla più accessibile e vantaggiosa per le imprese, il rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi, l’avvio degli interventi per nuovi impianti sportivi nei plessi scolastici e la formazione delle competenze tecniche, digitali e manageriali per efficientare le prestazioni del sistema sanitario nazionale".

Agli investimenti, spiega palazzo Chigi, "si aggiungono importanti riforme, fra cui i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti e delle persone con disabilità, le azioni per prevenire e contrastare il lavoro sommerso, lo sfruttamento dei lavoratori e le altre forme di lavoro irregolare, oltre alla definizione di uno standard nazionale per la professione di guida turistica".

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Politica

Agenzia Entrate, Vincenzo Carbone nuovo direttore: chi è

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Il via libera alla nomina, a quanto apprende l'Adnkronos, dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini

Vincenzo Carbone (Fotogramma)

Via libera alla nomina del direttore dell'Agenzia delle Entrate dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini. A quanto apprende l'AdnKronos si tratta di Vincenzo Carbone, attuale vicedirettore vicario e capo della divisione Contribuenti dell'Agenzia.

Chi è Carbone: carriera e vita privata

Classe 1963, originario di Palma Campania, Vincenzo Carbone è entrato nell'amministrazione finanziaria nel 1990, dopo la laurea in Giurisprudenza e l'abilitazione all'esercizio della professione forense. Nel 1999 vince il concorso per 162 dirigenti presso il Ministero delle Finanze e dai primi anni 2000 a seguito dell’istituzione delle Agenzie fiscali, ricopre numerosi incarichi dirigenziali in Agenzia delle Entrate, sia a livello centrale sia regionale.

Sposato, ha tre figli maschi, tutti laureati (due in Business Economics e uno in Giurisprudenza. E' un grande appassionato di Storia e tifoso del Napoli.

In particolare, dal 2005 Carbone ha guidato l’ufficio Contenzioso tributario presso la Direzione centrale Normativa e Contenzioso dove successivamente ha assunto anche l’incarico di capo ufficio Registro. Dal 2006 è a capo dell’ufficio Analisi e ricerca presso la direzione regionale della Campania; dal 2009 e fino al 2014 svolge il ruolo di capo ufficio Fiscalità delle imprese e finanziaria presso la Direzione regionale del Lazio. Successivamente, dal 2014, passa al timone delle Direzioni provinciali I e II di Roma. Il primo incarico di vertice, come direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale, arriva nel 2020. Segue, nel 2022, la nomina a direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale con funzioni di capo divisione Contribuenti aggiunto.

Commendatore al merito della Repubblica italiana, nel luglio 2023 a Carbone - a fronte delle esperienze e conoscenze tecniche acquisite nel corso del lungo percorso professionale in tutte le aree di operatività dell’Agenzia delle Entrate - viene attribuito un nuovo incarico di vertice per il coordinamento delle attività finalizzate all’attuazione della Riforma fiscale. Nel febbraio 2024 ha assunto il ruolo di Vicedirettore capo divisione Contribuenti dell'Agenzia e da ottobre 2024 è Direttore vicario dell’Agenzia delle Entrate.

L'augurio dei commercialisti

Il Consiglio nazionale dei commercialisti formula i migliori auguri di buon lavoro a Vincenzo Carbone. “Facciamo le nostre congratulazioni al neodirettore Carbone e gli auguriamo buon lavoro”, afferma Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti. “Il Consiglio nazionale - aggiunge - ha già avuto modo di apprezzare in questi anni le sue importanti doti umane e professionali nel suo ruolo dapprima di direttore centrale Grandi contribuenti e internazionale e poi di capo della Divisione contribuenti e di vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo avuto con lui un’intensa collaborazione svoltasi sempre in un clima di rispetto reciproco e di fattiva interlocuzione. Siamo certi che questa collaborazione potrà ora intensificarsi ed essere ancor più fruttuosa. Il rapporto tra Agenzia delle Entrate e Commercialisti italiani è del resto determinante per il buon funzionamento del nostro sistema fiscale. Ci attende un lavoro importante, ciascuno per quanto di sua competenza, per assicurare la piena applicazione della riforma tributaria”.

De Nuccio spiega che l’auspicio della categoria è anche quello che “l’interlocuzione tra le nostre due realtà possa portare a un deciso miglioramento nei rapporti tra i nostri iscritti e gli uffici territoriali dell’Agenzia, con benefici di cui godrebbero non solo i commercialisti ma anche tutti i contribuenti”.

Il numero uno dei commercialisti italiani “saluta e ringrazia il direttore uscente, Ernesto Maria Ruffini, per l’impegno profuso e per il significativo ammodernamento della macchina fiscale del nostro Paese, con l’introduzione di importanti innovazioni strutturali”.

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