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Rinnovabili in crescita, 5,79 GW di nuove installazioni nel 2023

La fotografia della 19esima edizione del rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente

Rinnovabili - (Fotolia)

Crescono le rinnovabili in Italia, con numeri importanti, ma ancora non sufficienti a centrare gli obiettivi al 2030. E' la fotografia contenuta nella 19esima edizione del rapporto Comuni rinnovabili di Legambiente, in cui si calcolano 5,79 GW di nuove installazioni di rinnovabili nel 2023, con un +5,1 GW rispetto al 2012 e un +2,6 GW rispetto al 2022. A fare da traino è il solare fotovoltaico con 5,23 GW di nuova potenza installata, seguito dall’eolico che registra, anche se con un ritmo più lento, un incremento di potenza di 487 MW.

Nel Rapporto Comuni rinnovabili, presentato a Roma presso la sede del Gestore dei Servizi Energetici (Gse), partner del report, l’associazione ambientalista, attraverso l’analisi dei dati forniti da Terna, fa il punto sulla diffusione delle rinnovabili in Italia, portando in primo piano anche buone pratiche e comunità energetiche rinnovabili e solidali che stanno nascendo nella Penisola. Realtà e progetti, quest’ultime premiate oggi da Legambiente e dal Gruppo Met con la prima edizione del premio a loro dedicato.

Crescita ancora non sufficiente a raggiungere gli obiettivi 2030

"Dati nel complesso importanti che indicano come l’Italia stia andando finalmente nella giusta direzione, anche se deve fare ancora di più - osserva Legambiente - Se da una parte i 5,79 GW di nuove installazioni rappresentano una crescita e un passo importante, testimoniata anche dai primi dati del 2024 con +52% di capacità rinnovabile in esercizio rispetto al dato rilevato nello stesso periodo del 2023, dall’altro lato non sono ancora sufficienti per centrare gli obiettivi 2030. Stando alla media delle installazioni degli ultimi tre anni, l’Italia con questo ritmo solo nel 2046, con ben 16 anni di ritardo rispetto al 2030, raggiungerà il 100% degli obiettivi e riuscirà a soddisfare la quota di 90 GW di potenza rinnovabile installata".

Rinnovabili presenti in quasi tutti i Comuni italiani

Secondo il report, da nord a Sud della Penisola le rinnovabili sono ormai presenti in quasi tutti i Comuni italiani, ossia in 7.891 amministrazioni comunali su un totale di 7.896. Il 2023 è l’anno del solare fotovoltaico: sono 7.860 i Comuni (+560 rispetto al 2022) che hanno scelto questa fonte pulita portando la potenza complessiva a 30,2 GW di potenza totale. Una crescita significativa di oltre 5 GW in un solo anno, caratterizzata soprattutto dalla realizzazione di piccoli impianti. Tra le grandi città, Roma, con 4.890 impianti solari e 32,05 MW di potenza installata, Padova (1.918 impianti e 15,03 MW) e Ravenna (1.519 impianti e 11,07 MW) sono quelle che nel 2023 hanno sostenuto le maggiori realizzazioni di solare fotovoltaico.

Crescita più lenta per l’eolico, distribuito in 1.043 Comuni, in grado di soddisfare il 7,6% del fabbisogno energetico elettrico del Paese: 101 i nuovi impianti realizzati nel 2023 coinvolgendo 61 Comuni tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Dati positivi anche per l’idroelettrico con 1.971 Comuni (+398 rispetto al 2022) che hanno almeno un impianto per la produzione di energia elettrica con questa tecnologia - rileva il report - Nel 2023 realizzati 72 nuovi impianti, di cui uno solo di grandi dimensioni, che hanno coinvolto 68 Comuni, con un incremento di 30,89 MW. Lieve crescita per i Comuni che utilizzano impianti a biomassa, sono 1680 (+29 rispetto al 2022). Ferma la geotermia che non fa registrare al momento nessun nuovo impianto, in attesa della realizzazione dei nuovi impianti a media entalpia già autorizzati.

Le 7 priorità di Legambiente

"Nel Paese - osserva l'associazione - c’è un grande fermento che parte dal basso e che vede protagoniste tantissime imprese, ma spesso è frenato dalla lentezza degli iter amministrativi, ostacoli normativi e culturali, norme obsolete". Da qui le richieste di Legambiente al governo Meloni "per far in modo che le rinnovabili decollino insieme ai grandi impianti a fonti pulite, trasformando il Paese nell’hub delle rinnovabili: serve un testo unico sulle autorizzazioni per le energie rinnovabili partendo dalla revisione delle attuali norme per semplificare gli iter autorizzativi e definire tempi certi; si istituisca una cabina di regia nazionale che insieme alle Regioni sia struttura di riferimento unica per le imprese e i cittadini; si acceleri il processo di definizione delle aree idonee alla realizzazione degli impianti di energia rinnovabile; si segua l’esempio della Francia, approvando subito una norma che obblighi alla realizzazione di impianti solari fotovoltaici su parcheggi, coperture di supermercati e mercati, ma anche ex cave in disuso".

E ancora: "Si istituisca e regolamenti la partecipazione dei territori per renderli protagonisti informati del processo di transizione energetica; si elabori un piano delle rinnovabili che traghetti l’Italia verso i 90 GW di nuove installazioni entro il 2030; si rafforzi, con una norma ad hoc, il divieto di moratoria per Regioni e Comuni per fermare gli impedimenti tout court che ostacolano la realizzazione di impianti rinnovabili, in linea con le sentenze della Corte Costituzionale".

“L’immobilismo della classe politica sul fronte delle rinnovabili emerge in maniera trasversale - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - Accanto al fermento dei territori, che nel 2023 hanno rianimato il settore delle rinnovabili promuovendo nuove installazioni, il governo continua a incoraggiare politiche pro-fossili e pro-nucleare, distogliendo l’attenzione su rinnovabili, accumuli, efficienza e reti, su cui serve un piano strutturato con norme chiare e tempi certi di realizzazione. Nel 2022, l’Italia ha speso oltre 52 miliardi per sostenere le fossili e le misure contenute nei vari decreti emergenza varati sui temi energetici, mentre le risorse pubbliche e private che servirebbero per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 continuano a rimanere al palo. Subiamo le decisioni nazionali e regionali di chi non ha fiducia nelle potenzialità del nostro giacimento di energia pulita e che insiste nel dipingere l’Italia come un Paese incapace di rispettare gli accordi climatici, solo perché a mancare è visione e volontà politica”.

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Sostenibilità

Trasporto aereo, Fondazione Pacta: Saf e biocarburanti...

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Gli obiettivi al centro del terzo Congresso annuale della Fondazione Pacta – Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, tenutosi a Roma

Trasporto aereo, Fondazione Pacta: Saf e biocarburanti fondamentali per tagliare CO2

Rivoluzionare il settore dell’aviazione, trasformandolo da uno dei comparti più difficili da decarbonizzare a un modello di sostenibilità ambientale ed economica: questa la missione al centro del terzo Congresso annuale della Fondazione Pacta – Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, tenutosi oggi a Roma. L’evento ha riunito figure chiave del settore, dalle compagnie aeree ai costruttori aerei, dai gestori e attori aeroportuali alle grandi società energetiche, davanti agli Enti regolatori e alle Istituzioni, in una piattaforma di dialogo e innovazione che punta a riscrivere le regole del trasporto aereo che tuteli la crescita del settore con l’obiettivo di una piena riconciliazione con l’ambiente.

Tra le proposte avanzate dalla Fondazione, emergono iniziative per spingere sull’adozione di Saf (Sustainable Aviation Fuels), biocarburanti fondamentali per tagliare le emissioni di CO2 senza sacrificare la crescita del traffico aereo. Questi biocarburanti – prodotti da oli di scarto, grassi animali e biomasse – possono ridurre fino all’80% le emissioni rispetto ai carburanti tradizionali ma, per un’adozione crescente, necessitano di un sostegno economico più ampio.

La Fondazione Pacta, promossa da Aeroporti di Roma, esempio virtuoso di best practice italiana recentemente presente anche alla COP29 di Baku, rappresenta un’alleanza unica tra 17 partner industriali, istituzionali e accademici. L’obiettivo comune: abbattere le emissioni di un comparto cosiddetto “hard-to-abate” (“difficile da abbattere”), che oggi pesa per il 2-3% sul totale globale, e raggiungere il traguardo Net Zero Emissions entro il 2050, posizionando l’Italia come leader nella transizione sostenibile del trasporto aereo.

Troncone, decarbonizzazione dell’aviazione non è un’opzione, è una responsabilità collettiva

Pacta ha inoltre sottolineato la necessità di supportare la ricerca sugli aeromobili di nuova generazione, elettrici, a idrogeno o ibridi, tecnologie che rivoluzioneranno i voli regionali e a medio raggio nelle prossime decadi. Parallelamente, sono state proposte misure per incentivare investimenti in energia verde, tra cui sistemi di stoccaggio elettrochimico e la filiera di idrogeno e biometano per un’integrazione nei sistemi aeroportuali e industriali.

Il Congresso ha acceso i riflettori anche sulla trasformazione degli scali aeroportuali in hub sostenibili: dalla decarbonizzazione delle flotte operative all’agevolazione degli interventi di efficienza energetica, passando per ottimizzazione del traffico aereo. Un focus strategico è stato dedicato inoltre all’intermodalità, con proposte per potenziare le infrastrutture ferroviarie che collegano gli aeroporti e sviluppare biglietti unici che integrino trasporto aereo e terrestre, migliorando la connettività e abbattendo le emissioni legate alla mobilità. La Fondazione compenserà le emissioni di CO2 generate dagli spostamenti dei partecipanti al Congresso acquistando Saf per i voli Ita Airways, riducendo così le emissioni in egual misura.

“La decarbonizzazione dell’aviazione non è un’opzione, è una responsabilità collettiva, e la Fondazione Pacta dimostra ancora una volta che è possibile affrontarla con un approccio di sistema. La nostra realtà, che unisce aziende leader, istituzioni e mondo accademico, rappresenta infatti una partnership intersettoriale che, con pochi eguali al mondo, sta definendo, insieme, una roadmap concreta per il Net Zero. Tali proposte di policy non sono teoriche, ma rappresentano strumenti pratici pensati per supportare le istituzioni a colmare il divario tra le ambizioni e l’implementazione. L’obiettivo è accelerare una transizione sostenibile che non solo riduca le emissioni, ma garantisca la crescita economica e posizioni l’Italia come riferimento globale. Volare meno non è la soluzione e la sostenibilità non è un vincolo, bensì è la chiave per un futuro più giusto, in cui ambiente e progresso sono parte della stessa visione strategica” ha dichiarato Marco Troncone, Presidente Fondazione PactA e Amministratore delegato di Aeroporti di Roma.

Di Palma, decarbonizzazione con approccio pragmatico e non ideologico

“I Saf costituiscono oggi l’unica vera alternativa percorribile per raggiungere un’effettiva decarbonizzazione secondo gli obiettivi del regolamento 2023/2405. Ha costi ancora superiori ai carburanti attuali, ma confidiamo che anche tramite politiche comuni della Ue siano adottabili strumenti simili a quelli già assunti da altre nazioni per consentire una piena fruibilità di questi carburanti evitando così di compromettere il diritto alla mobilità dei cittadini” ha dichiarato l’On. Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

“È per me un onore e piacere, come Presidente Enac e Presidente del Comitato Istituzionale della Fondazione Pacta, aprire questo congresso da cui emerge, con forza, la necessità di un impegno comune a favore della decarbonizzazione con approccio pragmatico e non ideologico, tenuto, peraltro conto, che l’Europa ha una responsabilità del 6/7 % dell’inquinamento nel mondo ed il trasporto aereo di una quota assolutamente marginale. Ringrazio innanzitutto l’Ad Marco Troncone per la relazione presentata e per l’impegno con cui sta contribuendo a far superare il pregiudizio ideologico nei confronti del settore, cosa ben evidente anche nella partecipazione alla COP29 di Baku, in cui ha dimostrato come il sistema Italia sappia lavorare coeso e come rappresenti una best practice a livello internazionale. Un ringraziamento particolare anche al Vice Ministro Bignami che segue con attenzione l’evoluzione delle policy ambientali condividendo il focus sulla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Il percorso che stiamo facendo, grazie anche alla sintesi tra pubblico e privato rappresentata dall’Enac, ci permette di sviluppare collaborazioni utili con altri Paesi, anche emergenti, attraverso un approccio che ne garantisca anche una crescita economica e sostenibile”.” ha aggiunto Pierluigi Di Palma, Presidente Enac e Presidente Comitato Istituzionale Fondazione Pacta.

“La sostenibilità è uno dei pilastri fondamentali del piano industriale di Ita Airways, e la nostra missione è quella di essere una compagnia aerea efficiente, innovativa e pienamente orientata verso un futuro sostenibile – ha dichiarato Antonino Turicchi, Presidente di Ita Airways. “In questa direzione, fin dalla nostra nascita, abbiamo investito nello sviluppo della flotta, oggi la più giovane tra i vettori legacy d’Europa, con un’età media di 7 anni, 4,6 anni inferiore rispetto alla media europea dei network carrier e di 2,2 anni rispetto alle low cost. In questo percorso riconosciamo nel SAF un elemento essenziale per la decarbonizzazione dell’aviazione, ma riteniamo che esso non debba essere considerato solo una commodity bensì un vero e proprio investimento. Tale visione richiede un approccio sistemico e strutturato, in cui il settore pubblico, a livello nazionale ed europeo, impieghi risorse e strumenti adeguati a sostenere tutti gli attori che promuovono il concreto utilizzo del SAF. Da questo investimento dipende la capacità dell’aviazione di ridurre concretamente le emissioni di carbonio e di contribuire agli obiettivi climatici globali."

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Sostenibilità

Marche, apre nuovo punto vendita Lidl a Vallefoglia

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La comunità locale potrà beneficiare di un nuovo tratto di pista ciclabile realizzato da Lidl

Marche, apre nuovo punto vendita Lidl a Vallefoglia

E' stato inaugurato oggi il nuovo store Lidl di Vallefoglia, terzo punto vendita nella provincia di Pesaro e Urbino e il diciannovesimo di tutta la regione. Al taglio del nastro era presente il Sindaco Palmiro Ucchielli. Positivo l’impatto dell’operazione che da un punto di vista occupazionale ha creato 18 nuovi posti di lavoro; inoltre, la comunità locale potrà beneficiare di un nuovo tratto di pista ciclabile realizzato da Lidl.

Anche il nuovo punto vendita è ispirato ai più recenti standard aziendali di sostenibilità ambientale grazie a un impianto fotovoltaico da 237 kW, mentre il restante approvvigionamento energetico deriva al 100% da fonti rinnovabili. Lo store di Vallefoglia dispone di una vasca di laminazione di oltre 400 mq progettata per gestire efficacemente le acque piovane. Questa infrastruttura permette di raccogliere e trattenere temporaneamente l'acqua durante le precipitazioni, riducendo il rischio di allagamenti e garantendo un rilascio controllato. Infine, un dry garden di ghiaia sostituisce le aiuole verdi e completa il design delle facciate, contribuendo a limitare il consumo di acqua.

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Sostenibilità

Trasporto aereo, Bignami: “Incentivi Saf devono...

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Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, in occasione di un convegno sulla decarbonizzazione del trasporto aereo

Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

"L’onerosità del Saf è un dato di fatto e ancora oggi è una barriera preclusiva che deve essere superata perché è l’unica soluzione tecnologica alternativa. Dobbiamo sostenerlo con politiche di incentivazione che devono essere adottare a livello europeo con premialità e incentivazione, non come fanno gli Usa o la Gran Bretagna con gli Its’’. Lo sottolinea il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, in occasione di un convegno sulla decarbonizzazione del trasporto aereo.

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