30 anni senza Di Bartolomei, ‘l’esempio di cosa significhi essere romano e romanista’
figlio Luca Di Bartolomei, "ieri 6/a edizione del torneo dedicato ad Ago e vinto dai ragazzi Roma"
Trent'anni senza Agostino Di Bartolomei. Il 30 maggio del 1994 lo storico capitano della Roma si suicidava, a soli 39 anni, sul terrazzo della sua villa a San Marco, frazione di Castellabate in provincia di Salerno. A spiegare i motivi del tragico gesto solo un biglietto con scritto "mi sento chiuso in un buco", legato probabilmente alle porte chiuse ricevute dal mondo del calcio dopo il ritiro. Quella mattina di fine maggio erano passati dieci anni esatti dalla più grande delusione sportiva di 'Ago', la sconfitta ai rigori nella finale di Coppa dei Campioni allo stadio Olimpico contro il Liverpool.
In 11 anni tra il 1972 e il 1984, con l'interruzione della stagione 1975-1976 dove ha giocato nel Vicenza, ha rappresentato "l'esempio di cosa significhi essere romano e romanista", ha spiegato in poche ed efficaci parole l'allenatore ed ex capitano Daniele De Rossi.
'Ago' inizia a giocare a pallone all'inizio degli anni '60 nei campetti del suo quartiere a Tor Marancia per poi passare all'Omi, squadra satellite della Roma. Nel 1968 approda alle giovanili del club giallorosso e 5 anni dopo, il 22 aprile del 1973 nel giorno del suo 18° compleanno, fa l'esordio in prima squadra, alla 'Scala del calcio' a San Siro contro l'Inter in un match pareggiato a reti bianche. La stagione successiva, alla prima giornata, segna il primo gol con la maglia della Roma, nel successo per 2-1 contro il Bologna. Quell'anno e il successivo fa la spola tra la prima squadra e la Primavera e poi va in prestito al Vicenza per l'intera stagione 1975-1976, dove gioca da titolare.
'Diba' è pronto ad essere protagonista con la maglia del cuore e fino al 1984 giocherà con continuità collezionando 308 presenze, di cui 146 con la fascia di capitano al braccio, assegnatagli da Nils Liedholm nel 1979. Il tecnico svedese gli cambierà anche ruolo, facendolo indietreggiare da centrocampista a libero. Nel 1983 la gioia più grande, con il secondo scudetto della storia giallorossa, un titolo vinto da protagonista assoluto, sia in fase difensiva che in fase offensiva, visto che segnerà anche 7 delle 66 reti con la Roma. La sua seconda migliore in termini di reti dopo quella 1978-1979, dove giocando da centrocampista centrale realizza 10 gol.
Dopo la grande delusione della finale di Coppa dei Campioni persa, arriva la grande amarezza della cessione da parte della società, che lo mette nella lista dei partenti perché il nuovo allenatore Sven-Goran Eriksson non lo ritiene adatto ai suoi schemi. Disputa la sua ultima partita in occasione della finale di Coppa Italia del 1984 vinta contro il Verona, coi tifosi che gli dedicarono lo striscione: 'Ti hanno tolto la Roma ma non la tua curva'.
Passa al Milan e la vendetta sportiva arriva dopo pochi mesi a San Siro quando segna una delle reti della vittoria rossonera, festeggiando in maniera vibrante e rabbiosa, un'esultanza che non gli venne perdonata dalla tifoseria giallorossa che nella sfida di ritorno all'Olimpico, lo accoglierà tra i fischi. Al Milan resterà fino al 1987, per passare poi al Cesena e chiudere la carriera alla Salernitana, dove giocherà dal 1988 al 1990.
"Nell’ambito delle tantissime attività e dei moltissimi ricordi - dalla CoppaAgo dello scorso 13 maggio, all’amichevole di Perth del 31 con la patch “Ieri, Oggi, Sempre” dal teatro con Ariele Vincenti al Cometa e Michele La Ginestra al teatro7off, al podcast su RaiPlay Sound di Manuel Fondato e al documentario 11 metri su RaiPlay e tanti altri- ieri a Trigoria si è disputata la VI edizione del Torneo dedicato ad Agostino e vinto dai ragazzi della AS Roma". Così su Facebook Luca Di Bartolomei, figlio dell'ex capitano della Roma, in occasione del trentennale della scomparsa del padre, che cadrà domani.
"Per me ieri è stata anche l’occasione di condividere alcune riflessioni e scelte che sono maturate nel corso di questi anni, soprattutto negli ultimi e che hanno anche trovato spazio oggi sulla La Gazzetta dello Sport grazie all’affetto del direttore Stefano Barigelli e di Andrea Pugliese -aggiunge Di Bartolomei-. È stato un viaggio bellissimo, doloroso ma anche pieno di gioia nel quale Ci siamo ritrovati in tantissimi. Per me è tempo di passare il testimone condividendo questa responsabilità con tanti amici che nel tempo hanno saputo coltivarne le idee. Nel prossimo futuro ad occuparsi sempre più di Ago e della sua eredità valoriale ci sarà una piccola associazione che per il 2024 ha già preso due importanti impegni: la ricoloratura del murale sul liceo Caravaggio a Tor Marancia e delle borse di studio sportive. L’associazione e anche io Vi terremo aggiornati. A presto, Luca".
Sport
Coppa Davis, Italia-Argentina con Sinner ai quarti di finale
Definito il quadro della final 8 di Malaga
Sarà l'Argentina ad affrontare l'Italia di Jannik Sinner nei quarti di finale della Coppa Davis. Gli azzurri dei capitan Filippo Volandri evitatano così l'Australia, finalista l'anno scorso, che affronterà gli Stati Uniti. La Final 8 è in programma dal 19 al 24 novembre. Gli altri abbinamenti sono Germania-Canada e Olanda-Spagna.
L'inizio del percorso non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per il team di Volandri, che in Spagna dovrebbe ritrovare anche il numero uno del mondo Jannik Sinner. Come riporta Agipronews, l’Italia è in pole a 2,75 su Betflag e a 3 su Sisal, in vantaggio proprio sui padroni di casa guidati da Carlos Alcaraz, primi rivali in quota a 4. Chiudono il podio virtuale gli Stati Uniti, offerti a 6 mentre sale a 26 il successo dell’Argentina, primo avversario azzurro per la corsa alla seconda Coppa Davis consecutiva.
Sport
Atp Chengdu, Fognini ko al primo turno
Il russo Roman Safiullin ha avuto la meglio sul 37enne di Arma di Taggia
Fabio Fognini esce di scena al primo turno del torneo Atp 250 di Chengdu (cemento, montepremi 1.269.245 dollari). Il 37enne di Arma di Taggia, numero 79 del mondo, è stato battuto per 6-3, 4-6, 6-4, dopo oltre due ore di lotta, dal russo Roman Safiullin, numero 56 del ranking e 8 del seeding, finalista nella scorsa edizione.
Sport
De Rossi esonerato dalla Roma, l’ironia dei tifosi...
Da 'volevi maqna er panettone...hai fatto appena in tempo a magnà er pesto...' a 'Linaaa'
L'esonero di Daniele De Rossi da parte della Roma ha fatto discutere molto i tifosi giallorossi ma ha anche scatenato le ironie dei tifosi dei cugini laziali. Ha fatto il giro del web l'immagine di un tifoso della Roma che fuori dal centro sportivo di Trigoria dopo la decisione sul tecnico aveva inscenato una contestazione solitaria nei confronti di calciatori e dirigenza. "Ce n'era uno bono a Roma e l'avete fatto andà via…Do sta Lina…", le parole del tifoso. Una frase che è stato subito oggetto di sfottò da parte dei tifosi della Lazio con dei murales apparsi nella Capitale con le stesse parole del tifoso con tanto di data.
Ma il web e i social si sono subito riempiti di meme e immagini che prendevano in giro la Roma, come 'Rocky Balboa che grida 'Linaaa' oppure la foto di Daniele De Rossi con la scritta 'volevi maqnà er panettone... hai fatto appena in tempo a magnà er pesto...' con la chiara ironia del pareggio subito al 96' con il Genoa che ha condannato il tecnico romano. Non viene risparmiata neanche l'iconica immagine a Testaccio di Mourinho in vespa con la sciarpa della Roma, trasformata con il viso di Ivan Juric.
Anche Federico Palmaroli, grande tifoso della Lazio e noto fumettista autore de “Le Frasi di Osho” che ha postato ironicamente su Instagram la frase 'roma, Juric verso l'esonero'. Protagonista degli sfottò è stato poi anche Felipe Caicedo, ex attaccante della Lazio, che ha commentato su X la notizia del licenziamento di Ddr scrivendo “Er sord out”, in riferimento in romanesco al tutto esaurito che accompagna le partite dei giallorossi allo Stadio Olimpico.