Lavoro, Cappetta (Sda Bocconi Business): “Urgente sistema formazione diffuso”
La Sda Bocconi Business, in occasione dell’appuntamento con Adnkronos Q&A, 'Le competenze, un punto fermo', in corso oggi al Palazzo dell'Informazione di Roma
"Stiamo vivendo una trasformazione epocale dell'impresa a della persona. E' un fatto dirompente dal punto di vista sociale prima ancora che economico. Se adeguatamente governata apre a grandi opportunità, ma se mal gestita rischia di farci tornare all'antico conflitto fra dimensione economica e dimensione sociale. E' urgente un sistema di formazione al lavoro diffuso, formarsi tutti e formarsi sempre è l'imperativo". A dirlo oggi Rossella Cappetta, Sda Bocconi Business, in occasione dell’appuntamento con Adnkronos Q&A, 'Le competenze, un punto fermo', in corso oggi al Palazzo dell'Informazione di Roma.
"La vera sfida - sottolinea Rossella Cappetta - è progettare la bellezza del lavoro. Costruire un lavoro che sia al tempo stesso bello e produttivo è possibile anche se tecnicamente complesso; è possibile solo se progetteremo e implementeremo un sistema di formazione al lavoro che coinvolga la grande parte della popolazione".
Citando i dati Anpal, Rossella Cappella sottolinea che "la formazione è saltuaria, breve e quella che si svolge al di fuori dei luoghi del lavoro non è integrata ad altri progetti di lavoro. L'apprendimento fuori dal sistema scolastico è tutto 'non formale' o 'informale'".
"Questo accade - sostiene - perché la formazione al lavoro in Italia non è mai stata oggetto di azione politica sistemica. Non è stata considerata principalmente da una prospettiva economica, quante risorse quali misure, o giuridica, come riconoscere il diritto individuale. Alla formazione manca una prospettiva organizzativa. Serve dunque un sistema di formazione al lavoro ad ampia scala che permetta di far convergere in modo continuativo una parte grande della popolazione su un numero limitato e formalizzato di percorsi".
"Ad oggi - ammette- abbiamo un sistema frammentato e non coordinato. Eppure, in altri Paesi la formazione al lavoro di massa è stata sviluppata a partire da due assi portanti su cui far convergere occupati per la riqualificazione e non occupati".
Ed elenca: "1) Scuole di impresa ovvero sistema di formazione aziendale professionalizzato: corporate school professionalizzate (Noe 2002); supplier-dealres development programs (modello Toyota) e training within industries: sistemi con percorsi di formazione comuni a più imprese con il supporto dell'attore pubblico. 2) Fachhochschule e fachschule: sistema dell'istruzione tecnica superiore".
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"Andrea Beretta faceva il parcheggiatore di macchine quando aveva 20 anni, poi si è ritrovato a fare il capo della curva. È fuori di testa. Secondo me si pentirà". Lo ha detto Enzo Anghinelli, ultrà milanista, in passato coinvolto in fatti di droga, nel corso di un colloquio con Klaus Davi che lo aveva già incontrato nel marzo 2020.
"Per me gli conviene pentirsi", dice Anghinelli, "secondo me gli conviene dire tutto quello che sa, anche se sa qualcosa di Vittorio Boiocchi, quello che hanno ucciso". E alla domanda se sia stato proprio Beretta a uccidere Boiocchi, Anghinelli risponde: "Io non lo posso sapere, ma secondo me lui lo dirà, dirà tutta la verità secondo me. Perché andare in galera a 50 anni, lui che la galera non se l'è mai fatta, non è bello. Dovrebbe farlo per suo figlio, per sua moglie. Poi secondo me non si uccide un essere umano, è un atto indegno".
Quanto a lui, riflette, "io non ho mai guadagnato un euro con le curve, altrimenti non andavo a vendere i pacchi in giro per Milano". Oltretutto, "è da un po' che ho chiuso con la malavita e anche con la droga". E "non è che ero un capo, io avevo un gruppo, noi ci facevamo i cavoli nostri, non ho mai fatto un reato allo stadio. Io e i miei compagni ne abbiamo combinate tante fuori dallo stadio e le ho pagate tutte giustamente, perché la droga rovina i ragazzi".