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Sardegna, Vargiu: “Così vogliamo portare i nuraghi nella lista Patrimonio Unesco”

(Fotogramma)

''In 24mila chilometri quadrati abbiamo 12mila monumenti di epoca preistorica o protostorica, una cosa unica al mondo: tutti i 377 Comuni della Sardegna hanno della monumentalità nuragica. È la nostra straordinarietà, ma nessuno lo sa''. Pierpaolo Vargiu, presidente dell'associazione La Sardegna verso l'Unesco, spiega il progetto in atto per dare ai Nuraghi una veste ufficiale e riconosciuta come patrimonio dell'umanità. ''Il nostro obiettivo è quello di portare la civiltà nuragica nella World heritage list dell'Unesco - spiega Vargiu all'Adnkronos -. Crediamo che un elemento fortemente identitario come il nostro paesaggio nuragico possa essere certificato dall'Unesco come patrimonio dell'umanità''.

La civiltà nuragica ha quattromila anni di storia, ma non è conosciuta come meriterebbe. ''Con la società Eumetra di Mannheimer abbiamo fatto un'indagine sui turisti presenti d'estate in Sardegna per capire se, tra una spiaggia e l'altra, avessero intenzione di visitare i Nuraghi. La risposta è stata sconvolgente: il 47% di loro non sapeva neanche che i Nuraghi esistessero''. Quello che sta portando avanti l'associazione è un complesso lavoro culturale, ma anche politico ed economico. Il progetto sardo ha già superato le prime fasi dell'iter e ora è nelle mani della Commissione Nazionale Italiana Unesco CNIU. ''Da settembre 2021 siamo nella Tentative list, ora il ministero della Cultura ha il nostro Preliminary assessment e il primo giugno lo manderà alla Commissione nazionale per l'Unesco - spiega Vargiu -. Loro entro settembre dovranno mandare a Parigi un'istanza che rappresenti l'Italia, perché ogni Paese membro ne può proporre solo una all'anno''.

Il lavoro di promozione non è solo rivolto all'esterno, per valorizzare il patrimonio dei circa settemila Nuraghi rimasti c'è tanto da fare anche in Sardegna. ''È necessario costruire una narrazione, perché qui nell'Isola pensiamo che la Sardegna sia famosa nel mondo e questo è un grave errore - aggiunge il promotore del riconoscimento dei Nuraghi come patrimonio dell'umanità -. Se parli di piramidi in qualunque angolo del pianeta sanno che parli di Egitto, ma la storia unica che abbiamo qui non la conosce nessuno''.

In questi anni di grandi manovre si è creata una rete compatta che sostiene il progetto. ''Abbiamo collaborazioni con le Università di Cagliari e Sassari, col Crenos, col Crs4 e con la Fondazione di Sardegna. Stiamo lavorando col metaverso e c'è il progetto Eia per l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella scoperta dei Nuraghi- conclude Pierpaolo Vargiu -. Con tutte le parti coinvolte abbiamo prodotto una progettualità che la Regione sta finanziando per step. La Regione ha finanziato con 34 milioni i Comuni che sono all’interno dell’istanza per dare omogeneità agli interventi perché ogni singolo monumento nuragico possa crescere insieme agli altri. Crediamo fermamente nelle ricadute economiche che potrebbe avere la Sardegna col riconoscimento dell'Unesco''.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Cultura

Proclamati i vincitori del Premio Giovanni Comisso

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Sono Emmanuel Exitu e Adrian N. Bravi

Proclamati i vincitori del Premio Giovanni Comisso

"Di cosa è fatta la speranza" di Emmanuel Exitu (Bompiani) per la Sezione Narrativa italiana, "Adelaida" di Adrian N. Bravi (Nutrimenti) per la Sezione Biografia: sono questi i due libri vincitori della XLIII edizione del Premio letterario Giovanni Comisso Regione del Veneto - Città di Treviso. La proclamazione è avvenuta oggi, sabato 5 ottobre, in seduta pubblica al Teatro Comunale 'Mario Del Monaco' di Treviso.

Le due opere hanno ottenuto la maggioranza dei voti dai 70 componenti la Grande Giuria del Premio tra i finalisti selezionati dalla Giuria Tecnica lo scorso 7 giugno, sempre in seduta pubblica alla Came di Dosson di Casier tra le 205 opere inviate alla selezione, di cui 157 nella narrativa italiana e 48 per la biografia. Le altre opere finaliste erano: nella Narrativa, "La verità e la biro" di Tiziano Scarpa (Einaudi) e "L'uomo dell'enciclopedia" di Marco Cavalli (Neri Pozza); nella Biografia, "Borroughs. Il virus della parola" di Alessandro Gnocchi (Polidoro Editore) e "Vico dei miracoli" di Marcello Veneziani (Rizzoli).

La Giuria Tecnica del Premio Comisso è presieduta da Pierluigi Panza e composta da Cristina Battocletti, Benedetta Centovalli, Rolando Damiani, Giancarlo Marinelli, Luigi Mascheroni, Alessandra Necci, Sergio Perosa e Filippo Tuena.

Nel corso dell'incontro pubblico, condotto dalla giornalista Maria Pia Zorzi, le opere finaliste sono state presentate dai loro autori e accompagnate da letture sceniche curate dai ragazzi di Tema Cultura di Treviso coordinati da Giovanna Cordova e con il commento visivo di Francesco Lo Pergolo. Nella cerimonia finale è stato consegnato il Premio Comisso alla carriera per scrittori veneti, promosso dall'Associazione Amici di Comisso con il sostegno di Fondazione CentroMarca Banca, per valorizzare il percorso culturale e letterario di un autore di nascita, formazione o residenza in Veneto. La vincitrice di questa edizione è Patrizia Valduga, poetessa e autrice di importanti traduzioni di poeti e scrittori internazionali.

Premiata poi l'opera vincitrice del Comisso under 35 - Rotary Club Treviso, alla sesta edizione, promosso dal Rotary Club Treviso insieme all’Associazione Amici di Comisso e riservato agli scrittori under 35: è "Nella stanza dell'imperatore" di Sonia Aggio (Fazi editore).

Il Premio Comisso è promosso dall’Associazione Amici di Comisso, con presidente Ennio Bianco e presidente onoraria Neva Agnoletti e riceve il sostegno di Regione del Veneto, Comune di Treviso, Fondazione CentroMarca Banca, Camera di Commercio di Treviso – Belluno │Dolomiti, Rotary Club Treviso, Confindustria Veneto Est – Area metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, Rete Eventi, Provincia di Treviso.

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Cultura

Festival, dal 18 al 20 a Nardò la Neretina: con Di...

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Festival, dal 18 al 20 a Nardò la Neretina: con Di Battista, Poli Bortone e Sgarbi

Dal 18 al 20 ottobre è pronta a tornare la rassegna letteraria "La Neretina. Festival della cultura controcorrente". Dopo aver esordito lo scorso anno l'evento patrocinato dal comune di Nardò e dalla provincia di Lecce vedrà coinvolti tra gli ospiti Diego Fusaro, Simone Pillon, Gian Micalessin, il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, Alessandro Di Battista, Gianluca Veneziani e Vittorio Sgarbi. Una seconda edizione ricca e composita di temi dopo il successo di 12 mesi fa grazie alla partecipazione di personalità del mondo della cultura come Pietro Senaldi, Francesco Borgonovo e Gianluigi Paragone.

Un autunno letterario caldo quindi accompagnato dalle onde dello Ionio che vedrà Nardò diventare per tre giorni capitale delle idee del Salento al Teatro Comunale cittadino. Tra gli argomenti affrontati, a partire dalla serata di venerdì 18 ottobre, l'evoluzione del pensiero che diventa sempre più totalitario con l'intervento del filosofo torinese Diego Fusaro che dialogherà assieme al giornalista Flavio De Marco, a Cosimo Massaro e ad Agostino Ciucci. Il sabato, dopo l'inaugurazione al Chiostro dei Carmelitani della mostra "L'Europa dei figli" con la partecipazione dell'assessore al comune di Carmiano Camillo Villani Miglietta, nel pomeriggio insieme a Eleonora Miggiano e Dario Fiorentino verrà ricordata la figura dell'inviata Ilaria Alpi a 30 anni dalla morte, per poi parlare di famiglia, diritti sociali, gender e natalità con Simone Pillon. Infine il reporter di guerra Gian Micalessin guiderà il pubblico nella sua professione tra taccuino, penna e cinepresa in quattro decadi di conflitti dall'Afghanistan fino ai giorni nostri parlando di Russia-Ucraina.

La domenica, invece, il focus sarà incentrato sul tema delle Foibe insieme al Presidente del Comitato 10 Febbraio Silvano Olmi, Roberto Menia e il vicesindaco di Lecce Roberto Giordano Anguilla. Ci sarà anche spazio alle 18:30 per un confronto a tutto tondo tra il neo sindaco del capoluogo salentino Adriana Poli Bortone e l'attivista politico ed ex volto del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista con la moderazione del giornalista del TGR Puglia RAI Gianluca Veneziani. Infine la penna della Gazzetta del Mezzogiorno Michele De Feudis colloquierà con Vittorio Sgarbi parlando di arte e dell'ultima fatica letteraria del saggista ferrarese Arte e Fascismo edito da La Nave di Teseo. Attualità, modernità, giornalismo, guerra, Foibe e molti altri argomenti verranno trattati nel corso di tre giorni di dibattiti e conferenze. Il tutto sotto l'egida del comune di Nardò e della provincia di Lecce. Un progetto, in primis, voluto fortemente dal Sindaco neretino Giuseppe Pippi Mellone, dall'assessore alla cultura Giulia Puglia e dal consigliere Pierpaolo Giuri che per la seconda volta vestiranno col suo abito da gala migliore Nardò trasformando la città nel salotto letterario del Salento.

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Cultura

Il polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano restaurato

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(foto ufficio stampa)

Ha recuperato colori e lucentezza il polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano, capolavoro assoluto della pittura lagunare e italiana del Trecento: dopo un lungo e complesso restauro durato oltre quattro anni, finanziato da Save Venice con il sostegno del mecenate Randolph H. Guthrie, le Gallerie dell'Accademia di Venezia lo espongono da oggi in una sala dedicata della loggia palladiana del museo.

Si tratta di un'opera di straordinaria qualità, un esempio eccezionalmente integro di ancona veneziana trecentesca a più registri, con scene narrative disposte attorno a un episodio centrale – l'Incoronazione della Vergine – e una fastosa cornice lignea intagliata e dorata, che inquadra venticinque parti dipinte in uno splendido connubio tra oro e colore. Realizzata per lo scomparso monastero femminile di Santa Chiara, a Venezia, fu per secoli gelosamente conservata tra le mura claustrali fino all’avvento delle soppressioni napoleoniche, giungendo alle Gallerie dell'Accademia solo nel 1812 – ad esclusione della tavola centrale, inviata alla Pinacoteca di Brera a Milano e sostituita da un dipinto di Stefano di Sant’Agnese fino al 1950, anno in cui l’opera fu ricomposta con le sue parti originali.

L'intervento conservativo – direzione lavori di Valeria Poletto, con la direzione tecnica di Maria Chiara Maida e Francesca Bartolomeoli – ha restituito la raffinatissima gamma cromatica del polittico, il calore delle superfici dorate e la piena leggibilità del programma iconografico, rivelando aspetti tecnico-esecutivi preziosi e inediti. Tra questi, in particolare, gli schizzi, le prove di colore e i disegni preparatori che Paolo Veneziano aveva realizzato nelle parti non visibili del polittico. La pulitura della cornice, per la quale è stata adoperata la tecnologia innovativa e altamente selettiva del laser, ha consentito di rimuovere le stratificazioni più recenti, recuperando la doratura ottocentesca, in ottimo stato di conservazione. Inoltre, per rispondere alle attuali necessità conservative, è stata appositamente progettata una nuova struttura di supporto e sostegno.

La morfologia del manufatto è stata, inoltre, mappata tramite scansione fotogrammetrica e l’acquisizione di immagini ad altissima risoluzione e dettaglio, con il microscopio digitale 3D Hirox, in comodato alle Gallerie dell’Accademia grazie al comitato Venice International Foundation, ha consentito di osservare particolari dell’opera ad ingrandimenti inediti.

"L'eccezionale campagna di restauro del polittico – commenta il direttore delle Gallerie dell'Accademia, Giulio Manieri Elia – corona un lungo lavoro di acquisizione, studi preliminari, pulitura e reintegrazioni pittoriche. La valorizzazione del patrimonio artistico è frutto dell’intensa e costante attività di ricerca del museo, che oggi raccontiamo anche al grande pubblico, presentando un’installazione multimediale che descrive il restauro nei suoi diversi passaggi. Stiamo già lavorando alla preparazione di un importante convegno di studi, al fine di condividere i risultati di questa operazione con la comunità scientifica".

Lo straordinario lavoro di studio e ricerca svolto con le più avanzate tecnologie, viene raccontato ai visitatori grazie a un’importante e particolareggiata presentazione multimediale, consultabile attraverso un touch screen, realizzata da Culturanuova srl di Arezzo. Tramite foto, dettagli, testi, focus storico-artistici, video, sarà possibile “navigare” dentro il polittico, approfondire le sue vicende storiche, indagare le fasi del restauro e le diverse tecniche diagnostiche, mettere a confronto il risultato finale con le condizioni conservative iniziali, scoprire le aree dell’opera normalmente non visibili, e persino conoscere l’aspetto originale che l’opera doveva probabilmente avere prima degli interventi ottocenteschi.

La sontuosità del manufatto, per il quale sono stati utilizzati materiali preziosi quali l’oro e il blu di lapislazzuli, fa comprendere l’importanza della committenza che si rivolse al più importante pittore veneziano del Trecento, le cui opere sono oggi conservate nei più prestigiosi musei del mondo, dalla Frick Collection a New York, alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, al Museo del Louvre di Parigi.

Il dotto programma iconografico è esplicitamente rivolto alla sensibilità di una comunità femminile. Nella tavola centrale è raffigurato il soggetto dell’Incoronazione della Vergine, un tema di origine occidentale che ebbe grande fortuna in laguna nel corso di tutto il secolo XIV. L’evento celeste è descritto all’interno di un’elaborata macchina scenica di grande ostentazione esornativa: un ampio trono, circondato da un cielo stellato, accoglie Cristo e Maria ammantati in drappi serici, mentre un coro d’angeli musicanti domina la scena. Negli scomparti laterali si dispiegano otto scene con episodi della vita di Cristo, in particolare: Natività e Adorazione dei Magi; Battesimo di Cristo; Ultima cena; Orazione nell’orto e Cattura; Andata al monte Calvario; Crocifissione; Resurrezione e Noli me tangere; Ascensione. Nel registro superiore vengono narrate le storie di san Francesco e santa Chiara. Nella parte alta, completano la ricca narrazione le figure di re Davide e del profeta Isaia, i quattro evangelisti, oltre alla Pentecoste e al Giudizio Universale. Quattro piccole immagini angeliche, infine, e precisamente Dominazioni con il globo e lo scettro, simbolo di autorità, sono visibili dell’intradosso dello scomparto principale.

L'opera, che è parte della collezione permanente delle Gallerie dell’Accademia, viene esposta accanto a una piccola e preziosa croce astile polilobata e dipinta su entrambi i lati, dall’altissima qualità pittorica, proveniente da una collezione privata e concessa in comodato d’uso al museo. Un esempio raro di pittura veneziana di primo Trecento, attribuita al Maestro dell’Incoronazione della Vergine di Washington del 1324, una figura ancora per molti aspetti poco nota, ma che potrebbe essere identificato con il fratello di Paolo Veneziano, Marco, o con il padre Martino, entrambi documentati come pittori.

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