Welfare come te, nasce Osservatorio nazionale per monitorare bisogni caregiver
In partnership con l’Università di Bologna
La cooperazione sociale, dopo aver assunto un ruolo da protagonista in qualità di provider di servizi di welfare aziendale a vocazione 'sociale', vuole alzare ulteriormente l’asticella potenziando il valore del welfare aziendale al fine d’includerlo in un quadro più ampio di riflessione sul ruolo che oggi occupa il lavoro nella vita delle persone. Per questo, Welfare come te - consorzio di cooperative sociali tra i più grandi d’Italia - in partnership con Elena Macchioni (professoressa associata in Sociologia dei processi culturali presso il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Alma Mater 'Università di Bologna) e con il contributo dell’Istituto di ricerca Ixè, dà vita al primo Osservatorio nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura.
Il progetto si sostanzierà in una indagine demoscopica quantitativa - su un campione rappresentativo di lavoratrici e lavoratori - finalizzata a monitorare con periodicità biennale il mondo del lavoro, fornendo una fotografia delle condizioni di vita, del contesto di lavoro, delle esperienze dei bisogni e delle necessità di welfare dei lavoratori italiani, con un focus su quanti hanno una responsabilità di cura.
L’intento è quello di creare un network di soggetti interessati alla condivisione di uno spazio organico sulle esperienze in atto di welfare aziendale, un luogo di conoscenza e interazione focalizzato su bisogni e aspirazioni, risposte e impatti, in modo da sopperire alla scarsa attenzione sulla condizione dei 'lavoratori caregiver'. L’osservatorio riserverà una particolare attenzione a un aspetto tanto rilevante quanto trascurato: la dimensione di genere.
"Si crea - spiega Paolo Schipani, direttore generale di Welfare come te - uno spazio di dialogo tra cooperazione sociale, cooperazione e aziende profit all’interno del quale vogliamo mettere in atto sinergie che possano aiutare a ridisegnare il welfare del nostro sistema Paese, con il supporto di dati scientificamente rilevati".
Il progetto, infatti, è sviluppato con il contributo non condizionato di 5 importanti aziende che, fin da subito, ne hanno condiviso il contesto valoriale: Camst Group, Coop Alleanza 3.0, Danone, Findomestic Banca e Unicredit. E, per avere una lettura ancora più complessa del fenomeno, parteciperanno al progetto - in qualità di advisory board - esperti del settore con comprovata esperienza nell’ambito del welfare e delle politiche del lavoro: Rita Ghedini (delegata al Lavoro di Legacoop Nazionale), Silvia Spattini (senior research fellow Adapt), Emmanuele Massagli (presidente Aiwa-Associazione italiana welfare aziendale), Jorge Torre (responsabile Contrattazione sociale e rapporto con il welfare contrattuale Cgil) e Paolo Venturi (direttore Aiccon research center).
Secondo Macchioni, "occorrono strumenti nuovi e metodologicamente efficaci per leggere bisogni emergenti, non potendo dare nulla per scontato, in un contesto protagonista di una forte accelerazione sociale che muta i bisogni e genera nuovi rischi sociali (quali ad esempio la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro). L’Osservatorio può rappresentare un importante dispositivo che, ponendo in dialogo i bisogni di cura dei lavoratori e delle lavoratrici con la capacità d’intervento delle imprese, pone le condizioni per un welfare plurale, sostenibile territoriale, orientato alla capacitazione e all’equità". I primi risultati dell’Osservatorio verranno rilasciati il prossimo autunno.
Economia
StatisticAll: il valore delle start up e della formazione...
A Treviso proseguono gli appuntamenti con il festival della statistica e della demografia
Il pomeriggio della terza giornata di StatisticAll ha visto tra i protagonisti le start up italiane. Il festival della statistica e della demografia che si sta svolgendo a Treviso ha voluto dare spazio all’innovazione con il panel intitolato “Case History dal mondo startup: l’innovazione e i dati interpretati dalle giovani imprese” e diretto da Roberto Rubini, architetto ed event coordinator di ANGI - Associazione Nazionale Giovani Innovatori. L’incontro ha voluto dare un’opportunità alle imprese innovative e al mondo dei talenti. Oltre a poter raccontare la propria storia, questa call ha permesso ai partecipanti di ricevere una menzione speciale in virtù del proprio percorso imprenditoriale svolto. Ciascuna startup ha raccontato il proprio percorso fatto e le best practices messe in campo per l’uso dei dati e l’innovazione tecnologica. Sul palco si sono presentate Eflyke, IrisCheck, iThanks, Niverbec, Foodoc e Psiqa.
Altrettanto interessante l’appuntamento con il “Caffè economico” che ha visto come ospite Federico Visconti, rettore dell'Università Carlo Cattaneo - LIUC di Castellanza in provincia di Varese. In questo appuntamento si è parlato dei dati e del loro valore, ma anche del sistema universitario e della formazione dei giovani: “Il sistema educativo ha una responsabilità: far crescere le persone dal punto di vista dei contenuti e della crescita, affinché vadano a lavorare motivati e preparati – ha spiegato Visconti – La prima specificità del mercato del lavoro in Italia è che paga poco per questo tantissimi giovani vanno a lavorare all’estero. Noi paghiamo mediamente poco anche perché abbiamo imprese piccole. A un neolaureato che si affaccia nel mondo del lavoro all’interno dell’economia italiana, la prima cosa che potrei dire è che il patrimonio di esperienze all’estero va tenuto molto vivo, perché ai miei tempi era un’opportunità molto meno presente".
"Il consiglio che posso dare: guardando alla fiaba dei tre porcellini, il terzo porcellino saggio guarda non all’immediatezza dei risultati ma alla lungimiranza. Il consiglio - ha concluso - è di una robusta educazione alla critica, alla fatica, al senso della pazienza”.
Economia
Inflazione, Chelli: “Meno abbienti pagano un prezzo...
Il presidente dell’Istat presente a Treviso per StatisticAll evidenzia le possibilità dell'IA
"Come si genera disuguaglianza? I meno abbienti pagano un prezzo più alto rispetto agli altri. Tutti i mesi misuriamo il peso dell’inflazione che colpisce maggiormente quando, in momenti di picco, come per esempio due anni fa subito dopo il Covid, va a pesare sulle famiglie ‘povere’ che pagano un prezzo importante in tal senso. Questo è uno dei motivi che pochi conoscono”. Lo ha sottolineato Francesco Maria Chelli, presidente dell’Istat, nel suo intervento all’evento “Giacomo Matteotti, i numeri e la democrazia. L’attualità del suo pensiero a cento anni dalla morte”, che si è svolto a Treviso durante la manifestazione StatisticAll, il festival della statistica e della demografia.
Il presidente dell’Istat ha voluto, poi, chiudere con una nota di ottimismo sull’intelligenza artificiale: “Il prossimo anno dovremmo essere pronti ad interrogare il nostro sito, una sorta di grande contenitore con i dati Istat, cui si può accedere facilmente ma si deve avere un minimo di esperienza". "L’intelligenza artificiale dovrebbe aiutarci a porre domande molto semplici. Qual è la distribuzione del reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane? E magari calcolarlo con le percentuali” ha chiuso Chelli.
Economia
Farmers market, sbarca ad Alessandria d’Egitto primo...
Troccoli (Campagna Amica) all'Adnkronos: "Il 26 ottobre l'inaugurazione. Esportiamo modello italiano e formiamo addetti alle vendite". Presto apriranno altri farmers market in Egitto, Kenya, Tunisia, Albania e Libano
Ad Alessandria d'Egitto e presto anche a Nairobi, il continente africano apre ai mercati contadini grazie alla World Farmers Markets Coalition con il supporto tecnico della Fao e di Fondazione Campagna Amica, promossa da Coldiretti. E sabato prossimo il 26 ottobre, il mercato contadino, con l'esposizione e la vendita di prodotti locali, apre ad Alessandria d'Egitto. Il progetto finanziato dal ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale è condotto dal Ciheam di Bari e dalla World Farmers Markets Coalition con il supporto tecnico della Fao e di Fondazione Campagna Amica, promossa da Coldiretti, una rete che conta attualmente 1.200 mercati a vendita diretta in tutta Italia, uno fra tutti quello nei pressi del Circo Massimo a Roma.
Il mercato di Alessandria d'Egitto, che nasce nel cuore di questo grande porto del Mediterraneo, è il primo in Egitto e si inserisce in una iniziativa più grande, la Mami – Mediterranean and African Markets Initiative che mira alla creazione di una rete di mercati contadini in Libano, Kenya, Tunisia, Albania, Egitto. Si tratta di una iniziativa "molto importante, un modo concreto per sviluppare l'agricoltura per le popolazioni locali e per aiutare questi paesi a uno sviluppo economico in casa propria" spiega all'Adnkronos Carmelo Troccoli, direttore generale della Fondazione Campagna Amica e direttore generale della Coalizione mondiale dei Farmers Market, a cui aderiscono oltre 70 associazioni di mercati contadini presenti in più di 60 Paesi nel mondo.
Il mercato di Alessandria d'Egitto sarà all'aperto con la partecipazione, per ora, di una trentina di banchi del governatorato. Al centro produzioni locali dall'ortofrutta al formaggio, miele, uova, a chilometro zero destinate alla vendita dei cittadini di Alessandria e dintorni. L'apertura del mercato, sabato prossimo rappresenta quindi un evento al quale parteciperà oltre allo stesso Troccoli, tra gli altri, l'ambasciatore d'Italia presso la Repubblica araba d'Egitto Michele Quaroni, che ha seguito il progetto, e in attesa di conferme altre personaggi istituzionali.
"I vari paesi sono stati suddivisi e su ognuno di essi si sta lavorando in maniera differenziata, portando avanti sia azioni di formazione teorica per i futuri manager su normative, regole di gestione e sicurezza alimentare, sia tecniche di vendita e funzionamento dei farmers markets" afferma inoltre il direttore Troccoli. Nei vari paesi sono state individuate oltre 20 figure che hanno seguito i corsi di formazione in Italia, sia presso la sede del Ciheam di Bari a Tricase che on line, con un aggiornamento settimanale sulla piattaforma dell’accademia della World Farmers Markets Coalition, e oltre 200 agricoltori, in special modo tra Kenya, Egitto e Libano che sono i primi paesi dove nasceranno i primi mercati contadini.
In Egitto, insieme alla Camera di commercio di Alessandria e con un gemellaggio siglato in occasione della seconda assemblea generale della Wfmc, con i mercati di Campagna Amica di Napoli, viene dunque aperto il primo mercato in autunno e altri ne seguiranno. Sempre in Africa, a breve, verrà aperto in Kenya a Nairobi, un secondo farmers market.
Il progetto è ampio, in Libano è nata la prima associazione nazionale dei mercati contadini mentre in Albania si lavorerà alla formazione di manager che potranno gestire alcuni mercati creati in diverse città; in Tunisia si sta lavorando per la costruzione di una proposta normativa da presentare al parlamento per trasformare un sistema di mercati contadini sporadici e limitati alla partecipazione di altri eventi ad un sistema che permetta agli agricoltori di poter svolgere l’attività di vendita associata settimanalmente ricucendo il legame tra campagna e città.