Europee, Meloni: “A Strasburgo maggioranza compatibile o farò l’opposizione”
La presidente del Consiglio dà un voto al governo: "75 su 100, ma si può sempre migliorare"
In Europa "o riesci a costruire una maggioranza che è compatibile e quindi fai parte di una maggioranza che può dare una visione all'Europa" "oppure gli altri faranno la loro maggioranza. Io difenderò gli interessi nazionali senza farne parte al Parlamento europeo". Così la premier Giorgia Meloni a Skuola.net che dà anche un voto al governo, "75" su 100: "Un buon voto ma si può migliorare". Su cosa? "Su tutto, si deve sempre migliorare, non ci si deve mai accontentare, solo al 10, al 100 ti puoi accontentare". E' un messaggio al governo? "Anche a me stessa. Abbiamo fatto un buon lavoro, l'ultima soddisfazione Caivano, una grande emozione, altre cose meno bene. Una cosa su cui dobbiamo migliorare è la comunicazione. Però mi rendo conto che abbiamo fatto più cose di quelle che siamo riusciti a comunicare, e ho visto molti politici che comunicavano più cose di quello che facevano. Non so dire quale sia la cosa migliore: alla fine meglio fare di più anche se la gente sa di meno, piuttosto che far di meno e far credere di aver fatto di più ".
Lei prese "60/60esimi" conseguendo la "maturità linguistica". "Media alta, condotta bassa - ha detto Meloni - Secchiona? Non è la parola esatta, non è che studiassi tanto ma andavo bene. Ero la classica che, quando era necessario, mi chiudevo la notte prima dell'interrogazione e studiavo mezzo programma, presentandomi preparata".
Con la nuova riforma Valditara sarebbe stata bocciata per condotta? "No, non mi avrebbero bocciata. Di solito avevo 7 al primo quadrimestre, 8, me la cavavo, al secondo". La materia preferita "le lingue, avrei tanto voluto fare l'interprete".
Le ha imparate "molto da autodidatta, molto a scuola sì ma anche grazie alla musica, le canzoni... Adoravo Michael Jackson, dovevo capire cosa dicesse nelle canzoni. 'Man in the mirror' è la canzone che preferivo", mentre pollice verso per la "matematica... mmmmh. Oggi ho il problema con mia figlia, che mi chiede di aiutarla".
"La colonna sonora della mia maturità è stata 'November Rain' dei Guns n' Roses. E' l'unica canzone della quale ho fatto un'intera cassetta, lato A e lato B, perché non c'era il pulsante repeat", ha detto ancora. Al liceo "ho fatto la rappresentante di classe, di istituto, ho fatto di tutto... mi mancava solo fare il preside".
Politica
Lega, ecco i nuovi dipartimenti: Salvini lascia...
Fontana lascia gli Esteri, Durigon il Lavoro, Molteni la Sicurezza. Anche Bongiorno cede il testimone
Avvicendamenti, nuovi dipartimenti, e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note oggi da Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva nominato due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon. Una mossa, quella della riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, che lo stesso leader ha spiegato servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere "la vittoria anche alle politiche 2027".
Cosa cambia
Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. L'attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all'ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre l'attuale sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all'ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all'Ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l'Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
La mossa, attesa da parte del leader della Lega, "per dare nuovo slancio al partito: l’obiettivo è creare eventi ad hoc in ogni provincia e spalancare le porte a nuovi ingressi", viene spiegato in un comunicato. Salvini e Siri hanno incontrato i coordinatori oggi pomeriggio, nel corso di una riunione negli uffici della Lega alla Camera.
Politica
Tavolo su castrazione chimica, sponda governo a Lega:...
Via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Iezzi
La Lega rilancia la battaglia per arrivare a una legge sulla castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. Raccogliendo oggi il via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Igor Iezzi che impegna l'esecutivo ad "istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva". Un'apertura del governo che lo stesso Salvini subito saluta con favore: "Vittoria della Lega! Bene così, un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".
Insorgono le forze di opposizione. "Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega", attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a "una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali". Da Avs si accusano i leghisti di una "vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni".
Politica
Draghi da Meloni a Palazzo Chigi
Un'ora e un quarto di colloquio tra la presidente del Consiglio e l'ex premier a Palazzo Chigi
Colloquio di un'ora e un quarto oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l'ex premier e numero uno della Bce, Mario Draghi.
Al centro dell'incontro, informa una nota diffusa da Palazzo Chigi, "un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due presidenti - informa la nota - sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie".