Quirinale, Fausto Manzana: “Riconoscimento importante per il nostro made in Italy”
Il neo Cavaliere del Lavoro: "Esportiamo in oltre 70 paesi in giro per il mondo e qualcosa vorrà pur dire: vuol dire che la squadra c'è, che le idee ci sono, che i pensieri ci sono e poi riusciamo anche a farli diventare realtà"
"E' veramente un riconoscimento importante per il nostro made in Italy e credo che la forza di tutti i miei collaboratori abbia permesso al nostro gruppo di crescere, svilupparsi e arrivare ad essere una bella realtà". Così Fausto Manzana, amministratore delegato di Gpi Gruppo, da lui fondato nel 1988 per la fornitura di sistemi amministrativo-contabili e tecnologie informatiche per il settore sanitario-assistenziale, e presidente di Confindustria Trento, commenta con Adnkronos/Labitalia la sua nomina a Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Esportiamo - sottolinea - in oltre 70 paesi in giro per il mondo e qualcosa vorrà pur dire: vuol dire che la squadra c'è, che le idee ci sono, che i pensieri ci sono e poi riusciamo anche a farli diventare realtà. Significa sapere cosa si fa quando negli Emirati Arabi o in Arabia Saudita andiamo a montare sistemi trasfusionali per 130 ospedali".
Come presidente di Confindustria Trento, Manzana ricorda che "il nostro Trentino vive di quasi nove decimi del Pil che viene ad essere delle tasse raccolte dal nostro sistema produttivo. E quindi un'impresa dà il senso di appartenenza al nostro territorio. Proprio come trentino e anche come presidente di Confindustria mi congratulo con Matteo Lunelli. Un'altra grande e bella impresa che partecipa alla crescita del nostro territorio e che oggi con me può definirsi Cavaliere del Lavoro. Per cui complimenti ad entrambi, insomma, mi viene da dire".
Dai primi anni Duemila Fausto Manzana guida lo sviluppo di Gpi Gruppo attraverso le acquisizioni di circa 50 aziende italiane e estere, tra cui nell’ultimo biennio Tesi Elettronica e Sistemi Informativi, specializzate nella realizzazione di soluzioni IT per il mondo della sanità e Evolucare, software provider francese attivo nel settore della sanità. Opera con un quartier generale a Trento e 50 sedi operative sul territorio nazionale. Serve circa 9.000 clienti tra aziende sanitarie e ospedaliere, cliniche private, centri diagnostici, Regioni e Province. Occupa 4.800 dipendenti.
Lavoro
Federmanager: Valter Quercioli alla presidenza
Riceve il testimone dal presidente uscente Stefano Cuzzilla, alla guida dal 2015.
Valter Quercioli, dirigente in Baker Hughes - Nuovo Pignone, è il neoeletto Presidente nazionale di Federmanager. Votato dal Congresso riunito oggi a Roma per rinnovare le cariche del triennio 2024-2027, ottiene il pieno consenso con il 97% dei votanti. Alla vicepresidenza è designato Gherardo Zei, General Counsel Cellnex Italia e viene riconfermato alla tesoreria Fabio Vivian, Ceo Gruppo Fami Spa. Quercioli, fiorentino, classe 1963, già vicepresidente della federazione, riceve il testimone dal presidente uscente Stefano Cuzzilla, alla guida dal 2015.
"Voglio ringraziare tutto il Congresso per la fiducia accordata e per la condivisione del programma che ci impegnerà da qui ai prossimi tre anni", dichiara il neo presidente Valter Quercioli. "Intendo offrire risposte concrete ai manager industriali, sia a chi è in servizio sia a chi è in pensione, con una particolare attenzione a donne e giovani. Questa Federazione proseguirà nella sua politica di relazioni industriali sempre più contemporanee e rispondenti alle esigenze delle aziende e dei loro manager, in un contesto che riserva ogni giorno nuove soprese. Perciò ritengo fondamentale rafforzare il nostro ruolo di parte sociale, propositiva e decisa nelle istanze di equità, nei confronti delle istituzioni e della politica", sottolinea.
Stefano Cuzzilla, in qualità di Presidente Cida, la Confederazione che riunisce le organizzazioni di rappresentanza dei manager pubblici e privati, dichiara: "Le mie congratulazioni al nuovo presidente, con cui ho lavorato negli ultimi anni e che apprezzo per le sue doti manageriali e per la conoscenza approfondita del sistema Federmanager. Sono certo che, insieme alla squadra, proseguirà sulla strada della valorizzazione del management italiano rafforzando il ruolo dell’Organizzazione nell’ambito delle relazioni industriali e del dibattito istituzionale, politico e sociale", conclude.
Lavoro
Fondazione Alessandra Bono, in azione per ricerca...
Il presidente Valerio Bono: "La formazione delle nuove generazioni è essenziale per il progresso scientifico"
Avanzare la ricerca scientifica oncologica, in particolare per combattere il tumore all'ovaio, ma la sua azione si estende a una varietà di iniziative che abbracciano numerosi ambiti di utilità sociale. Questa la missione che guida la Fondazione Alessandra Bono onlus, nata in memoria di Alessandra Bono, una giovane donna laureata in Ingegneria Civile all'Università di Brescia, scomparsa prematuramente a causa di un tumore ovarico. La sua storia e la sua forza durante la malattia hanno ispirato la famiglia Bono a fondare un'organizzazione che potesse fare la differenza nella lotta contro questa devastante malattia e, più in generale, nel campo della ricerca scientifica e del benessere sociale.
“Dal 2017 - racconta all’Adnkronos/Labitalia Valerio Bono, presidente di Fondazione Alessandra Bono - anno della sua fondazione, la Fondazione Alessandra Bono ha destinato oltre 10 milioni di euro a progetti di utilità sociale, promuovendo ricerca, salute, educazione e sostegno alla comunità. La Fondazione opera principalmente in quattro settori: ricerca e salute, sociale, formazione e borse di studio. Questa scelta è stata dettata dall'esigenza di affrontare alcune delle sfide più urgenti nel nostro paese, sia sul piano medico-scientifico che su quello educativo e sociale”.
“Il focus principale della Fondazione - spiega - è la ricerca oncologica, con particolare attenzione alla diagnosi precoce e al trattamento del tumore ovarico. L'importanza di quest’area nasce dall’esperienza personale della famiglia Bono e dalla necessità di fornire nuove risorse alla comunità scientifica per combattere una malattia tanto letale quanto subdola nella sua diagnosi. Accanto a questo, la Fondazione sostiene altre iniziative nel campo della salute, tra le più importanti la donazione di un angiografo robotizzato integrato con un sistema di ricostruzione tridimensionale del cuore e dei vasi sanguigni per la sala operatoria cardiovascolare ibrida di ultima generazione di Fondazione Poliambulanza e il sostegno al Centro di ricerca universitario Alessandra Bono dell’Asst spedali civili di Brescia e Università degli Studi di Brescia che si propone di promuovere la ricerca e la disseminazione di conoscenze sulla sindrome Post-terapia intensiva, una sindrome ancora oggi ampiamente inesplorata”.
“Inoltre - sottolinea il presidente Valerio Bono - non bisogna dimenticare i progetti di ricerca a supporto della cattedra di anatomia patologica dell'Università degli Studi di Brescia per supportare i giovani studiosi del Dipartimento di medicina molecolare e traslazionale (Dmmt) nella ricerca di una più approfondita definizione della medicina personalizzata e con il Centro di ricerca Eugenia Menni specializzato nella ricerca oncologica sulle cellule staminali da placenta umana”.
“La Fondazione - afferma - sostiene numerose iniziative di grande impatto sociale a livello locale, nazionale e internazionale. Partendo dal sostegno alle associazioni sportive del territorio per avvicinare i più giovani ai valori dello sport e passando ai progetti di inclusione sociale come la collaborazione con l’Associazione Luna che si occupa di ragazzi affetti da diversi disturbi del neurosviluppo e che si adopera per supportare loro e le famiglie nell’inserimento nella società. Nel 2017 parte anche il progetto a sostegno della mensa per i poveri a Quito, in Ecuador, dove ogni giorno vengono distribuiti 250 pasti e sempre per restare fuori dall’Italia la Fondazione ha deciso di sostenere Skychildren con un progetto per togliere dalla strada i bambini e ragazzi di Calcutta e del distretto di Gondia Bhadura per portarli in centri d’istruzione, dove possono prepararsi a entrare o rientrare nel sistema scolastico ufficiale”.
Per Valerio Bono “la formazione delle nuove generazioni è essenziale per il progresso scientifico. La Fondazione ha infatti costruito e donato al comune di Corte Franca una scuola per l’infanzia in grado di ospitare 240 bambini mentre a livello internazionale ha realizzato una scuola elementare in Brasile, che serve più di 7.000 abitanti di due villaggi. Promuove inoltre numerose iniziative per incentivare i più giovani a intraprendere carriere scientifiche come #nonsoloscienza, in collaborazione con Fondazione Teatro Grande e Fondazione della Comunità Bresciana, o Cellule come opere d’arte in collaborazione con Aitic per ispirare i giovani ad avvicinarsi alle discipline STEM attraverso il teatro e le arti”.
“Consapevole dell'importanza della formazione e della preparazione dei futuri professionisti - continua - la Fondazione ha istituito 103 borse di studio e di ricerca principalmente nel settore medico-scientifico ma, in memoria del percorso di studi di Alessandra, anche in quello ingegneristico e architettonico. Nel 2024 si è inserito anche il sostegno a 3 ricercatori del Nanochemistry camp dell’Istituto Iseo che ha visto l’assegnazione di 3 borse di studio e di due premi per la nanochimica. Questi progetti mirano a sostenere giovani talenti che, grazie al loro impegno, contribuiranno in futuro alla ricerca e all’innovazione”
“Uno dei progetti di punta della Fondazione - rimarca - è lo studio sulla diagnosi precoce del tumore ovarico, sviluppato in collaborazione con il team del professore Maurizio d’Incalci dell’Humanitas University. Questo progetto di ricerca rappresenta un passo avanti rivoluzionario nella lotta contro una delle malattie oncologiche più difficili da diagnosticare. Il tumore ovarico, infatti, raramente presenta sintomi precoci e, per questo motivo, è spesso rilevato quando è già in fase avanzata. L'innovazione principale di questo studio è l'introduzione di una biopsia liquida per il monitoraggio della malattia e la diagnosi delle recidive. Inoltre, è in fase di sviluppo un rivoluzionario pap test specifico che potrebbe individuare la presenza della malattia fino a 9-10 anni prima rispetto alla sua manifestazione clinica consentendo quindi la sconfitta di questo tipo di tumore. Questa ricerca, già riconosciuta come una delle più avanzate a livello mondiale, potrebbe trasformare radicalmente l’approccio alla diagnosi e al trattamento del tumore ovarico, salvando la vita di migliaia di donne ogni anno”.
Guardando al futuro, la Fondazione ha in programma di ampliare il progetto ‘La vita dopo la terapia intensiva’ in collaborazione con gli Spedali Civili di Brescia: “Un’iniziativa che mira a supportare i pazienti che hanno superato gravi malattie e che necessitano di un percorso di riabilitazione fisica e psicologica per tornare a una vita normale. Questo progetto pone un focus particolare sui pazienti che hanno affrontato la sepsi, una patologia che spesso lascia importanti strascichi nel lungo termine. Inoltre, la Fondazione intende finanziare nuove strumentazioni per migliorare la diagnosi e il trattamento di tumori alla prostata e al seno, con l’obiettivo di espandere il proprio raggio d'azione in ambito oncologico. Un ulteriore ambito di intervento sarà il rafforzamento delle collaborazioni con università e ospedali per promuovere l’educazione scientifica e la formazione di nuovi professionisti. Nel campo sociale, continuerà il sostegno alle associazioni del territorio e a quelle internazionali concentrandosi su quei progetti atti a sostenere i soggetti più fragili della nostra società”.
Lavoro
Cni, premiate le 5 migliori tesi di laurea in ingegneria al...
Da quest’anno la categoria Ingegneria biomedica, una delle cinque premiate, porta il nome di Giulia Cecchettin
Si è tenuta ieri, presso la Sala Conferenze del Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera a Roma, una struttura del Mit che ha concesso il patrocinio all’evento, la premiazione della quarta edizione del 'Premio tesi di laurea Ingenio al femminile. Il Premio, nato su iniziativa del Consiglio nazionale degli ingegneri per promuovere l'Obiettivo 5 della Agenda ONU 2030 sulla parità di genere nell’ambito del più vasto progetto 'Ingenio al femminile', ha lo scopo di valorizzare la figura femminile nell'ambito delle professioni ingegneristiche e di offrire l’occasione alle neolaureate ingegneria di inserirsi nel mondo del lavoro con le stesse opportunità e la stessa retribuzione economica dei colleghi uomini. Il Cni si è avvalso della partnership di Cesop hr consulting company, primario player nella consulenza strategica aziendale in ambito hr sui temi dell’employer branding e fiere del lavoro.
L’edizione 2024 si è articolata attraverso cinque categorie, relative ai vari settori dell’ingegneria. Alle cinque vincitrici è andato un premio di 1.500 euro. Il Premio Ingegneria Civile e Ambientale è andato a Francesca Villano (Università del Sannio) che ha realizzato una ricerca su uno strumento di previsione di due parametri riguardanti gli edifici esistenti: la domanda di energia termica e il consumo di energia primaria. Il Premio Ingegneria Industriale è andato a Maria Salvato (Università Federico II Napoli) la cui tesi aveva come obiettivo quello di validare un algoritmo capace di identificare e localizzare imbarcazioni all’interno di immagini acquisite dai satelliti Sentinel 2 del programma Copernicus.
Il Premio Ingegneria dell’Informazione è andato a Elena Di Donato (Politecnico di Torino) che ha analizzato le correlazioni tra i paradigmi digitali del programma 'Industria 4.0' e tre specifici obiettivi dell’Agenda ONU 2030: lavoro dignitoso e crescita economica; imprese, innovazione e infrastrutture; consumo e produzione responsabili. Il Premio Giulia Cecchettin per l’Ingegneria Biomedica è andato a Francesca Bucchieri (Politecnico di Torino) che ha sperimentato l’ottimizzazione di un sistema di coltura cellulare finalizzato alla crescita e maturazione del tessuto nervoso, per realizzare applicazioni ingegneria tissutale volte al trapianto di tessuti nervosi. Il Premio Tesi di Dottorato, infine, è andato a Ersilia Cozzolino (Università Federico II Napoli) per un’attività di ricerca finalizzata ad ottimizzare le condizioni di processo di diverse tecnologie emergenti di stampa 3D, per renderle sempre più sostenibili. Sono state inoltre assegnate due menzioni speciali a Margherita Rizzieri (Università di Ferrara) per una tesi sul supporto a un ambiente collaborativo digitale attraverso l'implementazione di un Digital Workplace e ad Angela Braccia (Università di Pisa) per lo studio di un nuovo metodo di fabbricazione per elettrodi cuff completamente polimerici.
In totale sono pervenute 201 candidature, di cui 195 ritenute valide dalla commissione dei valutatori. Piuttosto bassa l’età prevalente delle neolaureate premiate che si è attestata tra i 24 e i 26 anni. Tutte le premiate si sono laureate con 110 e lode e, in generale, tutte le candidate hanno conseguito votazioni molto elevate. Gli atenei italiani che hanno totalizzato il maggior numero di candidature sono stati l’Università Federico II di Napoli e l’Università La Sapienza di Roma. Le candidature sono arrivate da un numero molto elevato di atenei ed hanno coperto in maniera pressoché uniforme l’intero territorio nazionale.
“Quella di oggi - ha detto Remo Vaudano, vice presidente vicario del Cni - è una vera e propria festa, per la freschezza delle partecipanti e per l’importanza che la componente femminile riveste per l’ingegneria italiana. Voglio citare un dato significativo. Dal 1999 ad oggi il numero di donne ingegnere iscritte al nostro Albo professionale ha fatto registrare un incremento del 29%, laddove le iscrizioni degli uomini sono sostanzialmente stazionarie. E’ il segno che in questi anni molto è cambiato e il Cni, con iniziative come queste, dimostra di saper fare la sua parte”.
Ippolita Chiarolini, consigliera del Cni e responsabile del progetto 'Ingenio al femminile', nel corso del suo intervento si è soffermata, in modo particolare, sul concetto di paradigma. “Un cambio di paradigma - ha detto - significa una vera e propria rivoluzione culturale. In questo senso, promuovere la figura della donna nell’ingegneria significa diventare protagonisti del cambiamento. Il Cni tiene molto a questo premio. Ma non si ferma qui. Lavora quotidianamente per realizzare ulteriori sviluppi, a partire dalla promozione delle discipline STEM al femminile. Oggi voglio ringraziare le ragazze che hanno partecipato a questa edizione, così come il comitato scientifico, il gruppo dei valutatori, Cesop e tutte le aziende Ambassador”.
“L’uomo al centro di tutti i processi innovativi - ha detto Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Cesop hr consulting company e Umana spa - è questo il tema cardine del nuovo paradigma 5.0 che si inserisce in un momento storico di ampie transizioni, tecnologiche e ambientali, che la nostra epoca sta vivendo. Ed è proprio nel tempo delle grandi evoluzioni tecnologiche che la centralità della persona diventa ancor più fondamentale. Con le proprie competenze umane e sociali, quelle soft skill di cui l’universo femminile è particolarmente dotato e che oggi le imprese stanno cercando, soprattutto se alle soft skill si accompagnano ottime competenze tecniche, e prova ne abbiamo avuto oggi con Ingenio al femminile. Per queste donne di talento, Umana ha realizzato e dedicato appunto il Women in engineering training program, un percorso formativo per allenare queste competenze soft e accompagnare le giovani ingegnere verso il mondo del lavoro”.
Tra gli interventi, moderati da Guido Razzano del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, anche la testimonianza di Silvia Berardelli, vincitrice dell’ultima edizione del premio. Inoltre, da segnalare il saluto di Giorgio Agrifoglio (dirigente del MIT). Tra le presenze istituzionali quella di Sabrina Lia (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) che ha dichiarato: “Il Ministero vede con favore iniziative come queste perché vanno nella direzione dell’innovazione tecnologica. Il tema di questa edizione del vostro premio, Paradigma 5.0, per noi è di particolare interesse perché prevede la centralità del capitale umano e del cittadino con le sue esigenze”.
Raffaele Spallone (dirigente del Ministero delle Imprese e del Made in Italy), infine, si è espresso così: “Il sistema industriale italiano deve fronteggiare una sfida importante sui vari fronti della transizione che impone grandi cambiamenti alle imprese. La competizione internazionale è feroce e giganti come USA e Cina stanno investendo in maniera massiccia sull’innovazione. Noi non possiamo stare a guardare. Occorre investire sul capitale umano in termini di istruzione e formazione. Tra gli elementi decisivi per la crescita del Paese c’è la consistenza della componente femminile”.
Numerose le aziende Ambassador che hanno contribuito all’edizione 2024, offrendo occasioni di colloqui di lavoro e/o di stages alle partecipanti al Premio: 3TI PROGETTI, A2A, Air Liquide, Gruppo Autostrade per l'Italia, Benincà, Capgemini, Cassa Depositi e Prestiti, Diesse, DKC Europe, Fastweb, Iberdrola Spa, Impresa Pizzarotti & C., Innova SpA, Italgas, Jacobacci & Partners, KPMG, Leonardo, Lutech, Masmec, Maticmind, Minsait, Momentive, NTT DATA, OpenEconomics, Sasol, SISAL, Snam, Solesi, Thales Alenia Space, Trevi Group, Umana e Unoenergy.
Il progetto ha goduto del supporto dei seguenti enti sostenitori: Sapienza Università di Roma, Tor Vergata, Università Campus Bio-Medico di Roma, Università di Brescia, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Trento, Università Politecnica delle Marche, DICAr - Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura - Università di Pavia, DII - Dipartimento Ingegneria Industriale - Università degli Studi di Padova, DTG - Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali dell’Università di Padova, Dicea - Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale dell’Università di Padova, DEI - Dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell’Università di Padova, Scuola di Ingegneria della Basilicata, Scuola di Ingegneria - Università degli Studi di Padova, DIArch - Dipartimento di Ingegneria e Architettura - Università di Enna Kore, Aidia - Associazione italiana donne ingegneri architetti.