Ucraina, Orban attacca: “Nato vicina a guerra, spegne incendio con lanciafiamme”
Il primo ministro ungherese: "Assurdo che invece di difenderci ci trascini in quanto Stato membro in una guerra mondiale"
La Nato ''si sta avvicinando alla guerra'' ogni settimana di più. Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban, affermando che i piani per un maggior coinvolgimento della Nato in Ucraina sono ''assurdi come quelli di un vigile del fuoco che cerca di spegnere un incendio con un lanciafiamme''. E definisce ''preoccupanti'' i negoziati per l'invio di addestratori francesi in Ucraina, così come quelli per consentire all'esercito di Kiev di colpire obiettivi in Russia.
''E' assurdo che la Nato, invece di difenderci, ci trascini in quanto Stato membro in una guerra mondiale'', ha dichiarato Orban intervistato dalla radio di stato ungherese.
Orban e i sospetti su Bruxelles: "Si prepara alla guerra"
Intervistato nei giorni scorsi da Radio Kossuth, Orban aveva sottolineato che òe dichiarazioni di politici e giornalisti occidentali indicano che l'Europa si sta preparando per una guerra con la Russia. "A Bruxelles e a Washington, ma più a Bruxelles che a Washington, è in corso una sorta di preparazione del 'sentimento' per una guerra mondiale. Possiamo tranquillamente dire che sono in corso i preparativi per l’entrata in guerra dell’Europa, questo sta accadendo nei media e nelle dichiarazioni dei politici", aveva detto il leader ungherese.
Orban aveva quindi sottolineato di non ritenere probabile che la Russia attacchi un paese della Nato e che parlare di “minaccia russa” è una manovra dell'Occidente per prepararsi all'entrata in guerra. Secondo il premier ungherese, gruppi di lavoro presso la sede della Nato a Bruxelles stanno ora studiando come l'Alleanza possa prendere parte al conflitto in Ucraina.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
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Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
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Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.