Sconterà parte della sua pena nella sua villa di Firenze
Denis Verdini è affetto da diverse patologie, di cui soffre da tempo, difficilmente gestibili dentro un carcere. Per questo il Tribunale di Sorveglianza di Firenze ha disposto, per motivi di salute, sette mesi di detenzione domiciliare per l'ex parlamentare che ha compiuto 73 anni lo scorso 8 maggio. La decisione del giudice è stata resa nota dall'avvocato Massimo Rocchi, precisando che il suo assistito ha raggiunto la sua residenza fiorentina già nel pomeriggio di oggi. Se le sue condizioni lo consentiranno, una volta trascorsi i sette mesi, il magistrato di sorveglianza valuterà se Verdini potrà tornare nuovamente nel carcere di Firenze Sollicciano.
Verdini sta scontando una pena cumulativa di 15 anni e 10 mesi per tre condanne definitive, che si esaurirà nel gennaio del 2036: per bancarotta nelle vicende del Credito Cooperativo Fiorentino, di cui è stato presidente per un ventennio, per il fallimento della Società Toscana Edizioni e per il fallimento di un'impresa edile di Campi Bisenzio in provincia di Firenze. La decisione del Tribunale di Sorveglianza è stata presa sulla base del parere del perito, professor Carlo Rostagno, che ha ritenuto incompatibili con il regime carcerario le condizioni di salute dell'ex senatore. Alla stessa conclusione è arrivato anche Pierluigi Stefàno, il direttore di cardiochirurgia dell'ospedale fiorentino di Careggi, consulente della difesa. La Procura generale, nell'udienza di giovedì scorso, aveva invece dato parere negativo, sostenendo che le cure ricevute da Verdini da alcune settimane nel centro clinico del carcere 'Don Bosco' di Pisa erano da ritenersi adeguate.
Dopo la sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2020 che trasformò in definitiva la condanna per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino, Verdini entrò per breve tempo nel carcere romano di Rebibbia. Nel gennaio 2021 l'ex parlamentare aveva ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute, a causa del Covid, decisione confermata poi dal Tribunale di Sorveglianza nel luglio 2021 per motivi di età. Ma nello scorso febbraio la detenzione domiciliare era stata revocata per aver partecipato ad alcune cene a Roma, violando le prescrizioni imposte e così era stato trasferito nel carcere di Sollicciano. Da alcune settimane, poi, Verdini era stato trasferito nel centro clinico nel carcere pisano per il riaffiorare delle sue patologie.
Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze aveva ripristinato il carcere nell'inverno scorso, nonostante le già note problematiche di salute, a causa delle evasioni documentate nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma in cui Verdini si è ritrovato indagato assieme al figlio Tommaso (che ha chiesto di patteggiare due anni e dieci mesi). Tre le cene al ristorante 'Pastation' in piazza Campo Marzio, dove Verdini avrebbe incontrato persone quando invece avrebbe dovuto essere nella sua villa fiorentina, dopo l'autorizzazione a recarsi a Roma - dove vive il figlio - ma solo per recarsi alla visita con il suo dentista al Senato. Le tre cene 'incriminate' risalgono al 26 ottobre 2021, al 30 ottobre 2021 e all'11 gennaio 2022.
Secondo le accuse, Verdini avrebbe violato ulteriormente il divieto di comunicare rispondendo a una telefonata di Fedele Confalonieri e poi inviando una e-mail allo stesso Confalonieri e a Marcello Dell'Utri.
Cronaca
Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...
"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e dinamici, dobbiamo trovare il modo per potere rispondere adeguatamente. Il cybercrime non ha confini, è fondamentale lavorare in cooperazione con l'Italia per potere contrastare adeguatamente questi crimini. Tra i Carabinieri e la gendarmeria francese c'è una relazione quotidiana. Con degli scambi regolari". Lo ha detto il direttore generale della Gendarmeria francese Gen. Christian Rodriguez, parlando a Palermo con i giornalisti, durante un incontro con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di corpo d'armata Teo Luzi. "Bisogna lavorare insieme per contrastare i gruppi criminali che operano in diverse zone del mondo- dice ancora Rodriguez - Per questo abbiamo una formazione condivisa con scambi regolari. E' fondamentale per cercare di contrastare questi fenomeni riuscire a gestire i Big Data". "Con la gendarmeria condividiamo i valori. L'unico grande limite è la lingua. Per il resto c'è grandissima intesa. Noi abbiamo mandato per la formazione una compagnia di marescialli in Francia e una compagnia di marescialli francesi è venuta in Italia. La stessa cosa la facciamo con la guardia civil spagnola e con la gendarmeria portoghese - ha spiegato il generale Luzi - C'è un network che di chiama Fiep un'associazione internazionale della gendarmerie a cui partecipano 21 paesi che si scambiano tra loro informazioni in modo constante. Quest'anno il presidente sono io e a ottobre cederò la guida alla Francia. Un modo anche per tessere delle visioni di lotta al crimine e assistenza alle rispettive popolazioni con questi apparati, che hanno molto in comune".
"Abbiamo molto in comune con la Francia - ha detto ancora il genarel Luzi -. Ad esempio il quartiere palermitano dello Zen, che conosco bene. L'idea di aprire lì una caserma, dove non si riusciva ad entrare, è stata del generale Vittorio Tomasone, poi io l'ho portata avanti e non è stato semplice e per lungaggini amministrative e gli ostruzionismi che ci sono stati. Dopo oltre 10 anni, si può dire che è stato uno dei piccoli segnali vincenti in questa città. Il fatto che 70/80 mila persone ora accettino lo Stato è importante. La Francia ha le Banlieues, che sono tanti Zen messi insieme dove la gendarmerie riesce a farsi accettare per cultura e umanità".
Cronaca
Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...
Un lungo applauso accoglie il feretro
Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia '90 morto, dopo una lunga malattia.
In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l'ultimo saluto all'eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l'amore non solo di Palermo all'ex attaccante azzurro. "Ciao Totò, figlio di Palermo", si legge su uno striscione della Curva nord.
In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone è rimasta fuori, oltre le transenne. A officiare il rito delle esequie monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Cronaca
Equinozio d’autunno 2024, quando inizia la nuova...
Ogni anno è diverso il momento in cui si passa dall'estate all'autunno
E' tempo di dire addio ufficialmente all'estate. Domenica 22 settembre alle 14.43 cade l'equinozio d'autunno 2024 e inizia l'autunno astronomico. Quel giorno ci saranno quindi esattamente 12 ore di buio e 12 ore di luce in tutti i luoghi della Terra.
Cos'è l'equinozio
L'equinozio deriva dall'espressione latina 'aequa nox', ossia 'notte uguale (al dì)', perché indica proprio quel momento in cui "il Sole, attraversando l’equatore celeste (proiezione dell’equatore terrestre sulla volta celeste) lascia l’emisfero celeste boreale per entrare in quello australe", come spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica. "In qualunque luogo del mondo - si legge - il dì (la parte del giorno di 24 ore in cui il Sole è sopra l’orizzonte) ha praticamente la stessa durata della notte".
Il giorno e la notte si alternano grazie alla rotazione del nostro pianeta su se stesso. Il suo asse di rotazione di solito è inclinato di circa 23,27 gradi rispetto al piano immaginario che segue mentre ruota attorno al Sole. In base al momento dell'anno, cambia l'emisfero più inclinato verso il Sole e per questa la ragione si alternano mesi più caldi ad altri più freddi.
Perché l'equinozio d'autunno cambia di anno in anno
Molti pensano che l'equinozio d'autunno cada il 21 settembre ma non è così. Nel 2024 l'equinozio d'autunno cade il 22 settembre ed è effettivamente la data più comune per questo fenomeno ma non è fissa: può variare tra il 21 e il 24 settembre. Questo perché l'anno solare non dura esattamente 365 giorni: c'è uno scarto di qualche ora e, complice l'introduzione degli anni bisestili per compensare questa differenza di tempo, le date e gli orari degli equinozi cambiano di anno in anno.