Cresce anche la componente professionale internazionale dell’evento, 500 appuntamenti sulla piattaforma di matching e delegazioni da 25 Paesi.
Un appuntamento che ha fatto incontrare business, innovazione e divertimento, internazionalità, qualità della vita ed esperenzialità: la 18esima edizione di RiminiWellness va in archivio con numeri che la consacrano catalizzatore dell’intera industry e di tutte le community di riferimento. Per la prima volta dall’adozione in Italia dei nuovi criteri di calcolo internazionali, la manifestazione di Italian Exhibition Group (IEG) dedicata a fitness, benessere, sport e sana alimentazione - conclusasi oggi in fiera a Rimini e sulla riviera - mette a segno oltre 100mila visite, raddoppiando anche il numero delle presenze straniere. E cresce anche la componente professionale internazionale dell’evento: 500 appuntamenti sulla piattaforma di matching e delegazioni da 25 Paesi.
Con un format rinnovato e grazie alla sua doppia anima, professional e consumer, dal 30 maggio a oggi, si sottolinea in una nota RiminiWellness ha occupato tutto il quartiere fieristico. La bontà della strategia di potenziamento dell’area B2B si riflette nei numeri di crescita dell’edizione 2024 che confermano la direzione intrapresa con anche nuove categorie ad alto interesse e potenziale B2B (Health, Riabilitech, Corporate Wellbeing, Hospitality e Real Estate). RiminiWellness 24 ha visto 170mila metri quadrati fra indoor e outdoor, 28 padiglioni, 300 brand espositori articolati in aree tematiche: dall’Active, al FoodWell, all’Olistico passando per la novità Active Beauty. Più di 2000 le ore di allenamenti e 80 appuntamenti tra eventi e convegni.
L’intero territorio riminese - si sottolinea - è stato contagiato da questa “febbre” di benessere, grazie ai 240 eventi del RiminiWellness Off, il fuori salone della manifestazione organizzato da IEG e dal Comune di Rimini. "RiminiWellness ha rilanciato la fiducia tra gli operatori e offerto un autorevole colpo d’occhio sul settore con Gli Stati Generali del Fitness e del Wellness, una non stop di appuntamenti formativi in collaborazione con REX Round-tables, The European House of Ambrosetti, Università degli Studi di Bologna Dipartimento Qualità della Vita QUVI, Università degli Studi di Padova, CLUST-ER Health Emilia Romagna, Tecnopolo di Rimini, ANIF, CIWAS, Istituto per il Credito Sportivo, Sport e Salute, Confartigianato, Regione Sardegna, Rete delle Città Sane e tanti altri, riconfermando il successo di HYROX e dell’area Foodwell in straordinaria espansione, verso un’alimentazione equilibrata e gustosa".
Grande anche l'impatto sui media: centinaia di servizi e dirette tv e radio, pezzi su stampa trade, servizi e interviste on line e off line, media partnership di prestigio, numeri esplosivi sui social hanno fatto di RiminiWellness 2024 il simbolo dell’apertura di una stagione estiva molto promettente, anche grazie ai tanti eventi calendarizzati su territorio.
RiminiWellness - che tornerà nel 2025 nei padiglioni della Fiera di Rimini e sulla riviera per la sua 19esima edizione, come sempre nel mese di maggio - è l’evento capofila di IEG Wellness Network, la piattaforma globale di IEG per coinvolgere con eventi fieristici in Asia, Europa, Nord America tutti i professionisti del settore (operatori, istruttori, catene di palestre, centri sportivi, produttori e distributori di attrezzature) e gli appassionati di sport, fitness e wellness. I prossimi appuntamenti sono: Dubai Muscle Show e Dubai Active (25-27 ottobre 2024, Dubai); Brasil Trading Fitness Fair (22-24 novembre 2024, São Paulo, Brasile); Riyadh Muscle (21-22 Febbraio 2025, Riyadh, Saudi Arabia).
Economia
Pil e disuguaglianze, come stanno veramente gli italiani?
Un'analisi dei dati Istat che tiene conto delle differenze territoriali, di genere e di istruzione
Ogni volta che si discutono i dati economici - Pil, Occupazione e Inflazione sono i principali - ci si chiede quanto siano in grado di rappresentare le reali condizioni di vita degli italiani. C'è una distanza tra i dati e la realtà e c'è anche una diversa velocità tra le rilevazioni periodiche, che inevitabilmente scontano un ritardo di raccolta ed elaborazione, e le effettive condizioni di chi deve fare i conti con il costo della propria vita. Può aiutare a fare un po' di chiarezza un'analisi che mette insieme i principali indicatori Istat e la pubblicazione 'Benessere e disuguaglianze in Italia', sempre Istat, del 4 novembre scorso.
Aprendo il sito dell'Istat sono in evidenza tre grafici significativi. Quello del Pil fa segnare nel terzo trimestre 2024 il dato più alto in valore assoluto dal 1996, 481.587 milioni di euro; gli occupati a settembre 2024 sono 23.983.000, sui massimi dal 2004, l'inflazione a ottobre 2024 è allo 0,9%, su valori non lontano dal minimo di gennaio 2015, 0,6%. Quindi, l'economia italiana è in piena salute e le condizioni economiche degli italiani lo sono altrettanto?
E' utile, a questo punto, andare a sfogliare la pubblicazione 'Benessere e diseguaglianze in Italia'. Il primo fattore che va considerato è che a livello territoriale persistono forti disuguaglianze. Le regioni del Nord emergono con valori di benessere superiori alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno presenta ancora situazioni di marcato svantaggio, soprattutto nei quando si parla di lavoro e conciliazione dei tempi di vita e relazioni sociali. La maggior parte degli indicatori mostrano, inoltre, uno svantaggio femminile. Le donne restano fortemente penalizzate nel mercato del lavoro, sia sugli indicatori quantitativi che su quelli qualitativi. Il tasso di occupazione è marcatamente più basso, mentre sono più elevati sia il tasso di mancata partecipazione al lavoro, sia l’incidenza del part-time involontario.
Considerare gli indicatori per titolo di studio è fondamentale alla luce del legame profondo tra istruzione e qualità della vita. Avere un alto livello di istruzione significa godere di più elevati livelli di benessere e di una maggiore protezione dalle vulnerabilità date dalla combinazione di più fattori discriminanti. L’investimento in capitale umano è uno dei principali fattori di protezione dalle difficoltà economiche. Il rischio di povertà dei laureati è più che dimezzato rispetto al totale della popolazione. Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché il rischio di povertà è minimo tra i laureati residenti al Nord e massimo tra i residenti al Mezzogiorno con bassa istruzione.
Questa analisi dell'Istat aiuta a capire perché c'è una distanza considerevole tra quello che dicono i macro dati e le condizioni reali di vita degli italiani.
Entrando nello specifico del disagio economico si riesce ad andare oltre. "Il disagio economico è poi molto differenziato sul territorio perché al Nord il rischio è inferiore al 10% (3,6% se laureati) e al Mezzogiorno sale al 30,8% (40,7% se con bassa istruzione)". Se si considerano anche le differenze di genere si vede come "il gruppo più svantaggiato è costituito dalle donne con bassa istruzione residenti al Mezzogiorno, tra le quali il rischio di povertà raggiunge il 42,7%". Inoltre, le differenze territoriali si aggiungono a quelle per istruzione, anche considerando le fasce di età, con "un rischio di povertà che nel Mezzogiorno è più elevato e tra i giovani adulti con basso titolo di studio sale al 56,7%". All’interno del mercato del lavoro il capitale umano ha un ruolo estremamente positivo. Il tasso di occupazione dei laureati (84,3%) e diplomati (73,4%) è ben al di sopra del valore medio per l’Italia (69,1%) mentre per chi ha un basso titolo di studio scende al 54,2%. Inoltre, anche nel Mezzogiorno essere laureati (82,5% contro 59% degli uomini con bassa istruzione) ed in particolare laureate (71,8% contro appena il 21,8% delle meno istruite) pone in condizioni di vantaggio rispetto agli esiti occupazionali e riduce la distanza con gli occupati di pari istruzione nelle altre zone del Paese.
La conclusione a cui si arriva è che dentro i macro dati c'è una realtà che cambia molto rispetto alla collocazione geografica, al genere e al livello di istruzione. Come dire, lo stesso dato del Pil si porta dietro una realtà frammentata e piena di disuguaglianze. (Di Fabio Insenga)
Economia
Agroalimentare, Centinaio (Lega): “L’Italia è...
Così il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, durante il convegno ‘Agricoltura, sostenibilità ed innovazione: le sfide per coltivare il nostro futuro’, promosso da Bper in collaborazione con il settimanale “il Ticino” e organizzato a Pavia.
“L’agroalimentare è uno dei settori più importanti del nostro Paese. Oggi trattiamo quelle che sono le potenzialità del nostro Paese. Quindi, il fatto che l'Italia sia il paese della biodiversità e dell'agroalimentare, ma anche il fatto che l'agricoltura sta attraversando un momento di crisi dovuto anche al cambiamento climatico e alla crisi economica. Vogliamo capire quelli che sono i modi per affrontare questo momento di crisi e quindi pensiamo alle nuove tecnologie, alla ricerca scientifica al fatto che attraverso i fondi che vengono dati alle nuove generazioni si riesce a pensare a un futuro per l'agricoltura italiana”. Così il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, durante il convegno ‘Agricoltura, sostenibilità ed innovazione: le sfide per coltivare il nostro futuro’, promosso da Bper in collaborazione con il settimanale “il Ticino” e organizzato a Pavia.
“È necessario ragionare a livello europeo perché il maggior finanziamento dell'agricoltura viene dall’Europa - prosegue Centinaio - Va revisionata questa politica agricola comunitaria che non deve semplicemente dare soldi agli agricoltori, ma deve aiutarli attraverso delle politiche, pensiamo alla reciprocità con i Paesi terzi che importano in Europa. Poi è necessario anche un piano strategico a livello nazionale perché perché altri Stati l'hanno fatto, penso soprattutto alla Spagna, e l'Italia non può venire meno a questo impegno”.
Economia
Sostenibilità, Sindaco Fermignano: “Da Cresco Award...
Così il sindaco Emanuele Feduzi
Il comune di Fermignano (Pu) è tra i cinque premiati da Fondazione Sodalitas alla 9a edizione di Cresco Award - Città Sostenibili, al Centro Congressi Lingotto di Torino. "Il nostro progetto si chiama 'Fermignano 2030, dalla sostenibilità all'inclusione sociale' - commenta il sindaco Emanuele Feduzi - Siamo partiti dalla raccolta differenziata, portandola in maniera stabile sopra l'85%, quindi diventando il comune più riciclone della regione Marche per la categoria, 5-10 mila abitanti. Abbiamo poi costruito una nuova struttura, una scuola primaria per 500 bambini, completamente autosufficiente da un punto di vista energetico. Grazie al risparmio energetico che ne è scaturito abbiamo finanziato parte degli interventi nel sociale, ad esempio l'acquisto di un nuovo mezzo e il recupero di strutture per i disabili, e altre attività come la campagna per la sensibilizzazione contro la violenza di genere".
"Cresco Award è un momento di crescita, di confronto e soprattutto di stimolo - aggiunge il sindaco Feduzi - Abbiamo partecipato per la prima volta, quasi come una scommessa insieme ai miei colleghi e collaboratori. Nell'arco di pochi mesi abbiamo ricevuto due premi, Cresco Award, appunto, e un premio dal GSE a livello nazionale per essere riusciti a rivoluzionare la spesa energetica sfruttando fonti alternative appunto per alimentare le nostre strutture e rifinanziando in questo modo il sociale. Per noi è stato uno stimolo, un momento di confronto e soprattutto, ripeto, un momento di crescita non soltanto per l'amministrazione e per la dirigenza, ma per tutta la città".