Il merchandising cinematografico: quando nasce e che importanza ha
L’industria del cinema è una delle più complesse, nei settori economici poiché ha diversi campi di interesse. ll merchandising, ad esempio, rappresenta una parte significativa del reddito complessivo che ruota intorno al cinema.
Quella del merchandising è una storia che passa spesso in sordina. Viene infatti considerato un ambito dell’industria cinematografica abbastanza secondario ed invece ha una ricca storia che merita di essere raccontata.
Cinema che passione…
La settima arte è riuscita a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il grande pubblico. Ci è riuscita anche fuori dalle sale cinematografiche al punto da diventare una compagna di vita per appassionati e non. Un modo per portare con sé un po’ di tutta la suspense, l’adrenalina e l’emozione che si è provato sullo schermo. Il merchandising cinematografico è nato per questo: offrire la possibilità di stare sempre sintonizzati su quello specifico contenuto ed interagire con esso. Ma è stato anche un modo per manifestare una appartenenza. Dalle maglie a tema, alle tazze, ai berretti, sono tantissimi gli esempi di oggetti che hanno catturato una scena di un film iconico e lo hanno impresso nel nostro quotidiano. Un modo per interagire costantemente con i personaggi preferiti di un colossal che ha subito una vera e propria rivoluzione con l’avvento di internet.
Per i film più moderni, infatti, si studiano delle vere e proprie campagne di marketing per assicurarsi che il merchandising abbia successo prima, dopo e durante l’uscita del film.
Il web ha reso la possibilità di interazione con un contenuto cinematografico davvero infinite. Oggi si possono trovare temi di un film su diversi siti, consentendo agli appassionati di immergersi in esperienze uniche ed irripetibili anche mentre godono un meritato relax, come nel caso delle slot machine.
Merchandising cinematografico: trova lo squalo!
Per avere idea di come sia nata la storia del merchandising cinematografico, non si può non citare un film celebre: Lo squalo. Film del 1975 diretto da un magistrale Steven Spielberg basato sull’omonimo romanzo di Peter Benchley. In occasione dell’uscita di quel film la Universal Pictures metteva in piedi un vero e proprio team che si occupasse di stratagemmi di marketing. Poco prima dell’uscita erano stati avvistati due grandi squali bianchi al largo della costa della California. Per fare interessare la gente al film, si è iniziato a stampare immagini di squali sulle giacche, sui cappelli, su qualsiasi oggetto che le persone potessero portare a casa. Da allora si è sempre più pensato di creare dei punti di contatto tra i consumatori ed il film in uscita. Non si voleva solo preannunciare un’uscita di un film ma creare l’opportunità per il pubblico di interagire con quel contenuto. Questo implicava quindi stipulare accordi di licenza, partnership strategiche e accordi promozionali.
Prima dell’uscita del film i produttori infatti si impegnarono a prepararne il lancio globale, con la più grande spesa per la pubblicità che si sia mai fatta nella storia della Universal.
Merchandising per gli amanti del giurassico
Sembra che sia Steven Spielberg a fornire il miglior terreno per favorire l’industria del merchandising cinematografico. La verità è che i suoi film si spendono bene per un’azione aziendale del genere. Lo ha dimostrato anche Jurassic Park, il film che ha portato i dinosauri sullo schermo, che interagivano con le primissime grafiche 3D.
Il successo di questo film resta, ancora oggi, indiscusso. Con una spesa di 63 milioni di dollari, riuscì ad incassarne oltre 900 milioni nel mondo superando perfino E.T. l’extra-terrestre. Il film mantenne il primato per il maggior incasso di tutti i tempi e venne superato poi da Titanic nel 1997. Sia per Jurassic Park che per lo stesso Titanic, il merchandising fu un vero e proprio successo non solo di pubblico ma anche economico. Un’industria che oggi alimenta, per alcuni film e quasi da sola, gran parte di tutto l’introito che ruota attorno al cinema. Allo stesso tempo riesce anche a fidelizzare i più appassionati diventando una vera e propria moda, da portare in strada.
Conclusioni
Il merchandising cinematografico oggi rappresenta una fetta significativa dell’introito dell’industria del cinema. Ma il suo successo non è dettato solo dalla mole di denaro che riesce a muovere ma anche e soprattutto dalla possibilità che si offre agli appassionati di interagire con i propri personaggi o attori preferiti. Chiunque ha mostrato con fierezza una maglia o un oggetto con la scena del film che più gli ha fatto battere il cuore. Oggi però, tanto è facile indossare una sciarpa Grifondoro quanto lo è interagire virtualmente con i mondi ritratti dentro le scene più belle del cinema. A volte è sufficiente girare qua e là sul web per rendersi conto che perfino le slot oggi si rendono più accattivanti con le grafiche dei grandi colossal del cinema.
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Oliviero Toscani e altri giganti italiani
Oliviero Toscani e altri giganti italiani
Oliviero Toscani ci ha lasciati da poco: basta pronunciare il suo nome per evocare un universo di immagini che scuotono, turbano e affascinano. È un provocatore, un narratore visivo che ha saputo trasformare la pubblicità in un grido, in una scossa sociale. Dagli anni Ottanta, la sua collaborazione con Benetton non ha prodotto semplici campagne pubblicitarie: erano dichiarazioni, denunce, riflessioni. Scatti che scavavano nel profondo. Razzismo, guerra, AIDS, pena di morte: nessun argomento troppo delicato, nessun tabù troppo grande per essere infranto. Il suo lavoro non lascia indifferenti, mai. Può irritare, commuovere, dividere, ma non può essere ignorato. Toscani non si limita a fotografare: interpreta il mondo, lo stravolge, lo racconta a modo suo, senza paura di sporcarsi le mani.
Come dimenticare la famosa immagine del prete e della suora che si baciano? Oppure il volto di David Kirby, un uomo morente a causa dell’AIDS, immortalato nel momento più intimo e devastante della sua vita.
Insomma, Hell Spin’s Official Casino Portal non è l’unico modo per vivere emozioni forti e il signor Toscani lo sa molto bene.
La forza del bianco e nero: Gianni Berengo Gardin
Laddove Toscani provoca, Gianni Berengo Gardin osserva. Maestro indiscusso del bianco e nero, Gardin ha dedicato la sua carriera a raccontare l’Italia nella sua essenza più autentica. Venezia, con le sue calli e i suoi riflessi, è uno dei suoi soggetti prediletti. Gardin ha documentato fabbriche, periferie, matrimoni e proteste.
Un aneddoto curioso riguarda un suo scatto del 1969: un gruppo di persone accalcate in una piazza durante una manifestazione. Tra loro, un giovane con gli occhi pieni di speranza. Anni dopo, Gardin scoprì che quel giovane era un politico destinato a cambiare l’Italia: Enrico Berlinguer.
Gardin non ama i grandi effetti scenografici. La sua semplicità è il suo punto di forza, capace di rendere immortale anche la scena più umile. “La bellezza è ovunque,” dice spesso. Basta saperla vedere.
Femminilità e delicatezza: Letizia Battaglia
Una delle sue foto più iconiche mostra una bambina con un palloncino, circondata dalla devastazione di un quartiere povero. In quello scatto c’è tutta la contraddizione del Sud: bellezza e disperazione, speranza e resa. Battaglia ha saputo usare la macchina fotografica come un’arma, non per ferire, ma per svelare.
Un aneddoto commovente riguarda il giorno in cui fotografò il funerale di Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia. Mentre scattava, una donna anziana le disse: “Non smettere mai di mostrare cosa succede qui.” Battaglia ha preso quelle parole come un giuramento.
L’avanguardia contemporanea: Mario Giacomelli
Uno dei suoi lavori più famosi è la serie “Io non ho mani che mi accarezzino il volto,” che ritrae giovani seminaristi in momenti di svago. Quegli scatti sembrano danze sospese nel tempo, un dialogo tra l’infanzia e la spiritualità. Giacomelli, con il suo stile unico, ha aperto nuove strade alla fotografia italiana, influenzando generazioni di artisti.
La fotografia come esplorazione: Franco Fontana
Con Franco Fontana, la fotografia italiana si tinge di colori vibranti e di geometrie mozzafiato. A differenza di molti suoi contemporanei, Fontana ha scelto il colore come linguaggio principale, trasformando paesaggi ordinari in opere d’arte astratta. Le sue immagini sembrano dipinti, dove le linee e i contrasti creano mondi quasi onirici.
Un esempio emblematico è la serie dedicata alla Puglia, con campi di grano dorato che si alternano a cieli blu intensi. Fontana non fotografa ciò che vede, ma ciò che sente. Ogni scatto è un’interpretazione emotiva del mondo che lo circonda.
Un aneddoto interessante riguarda una mostra a New York negli anni Ottanta. Un critico americano, osservando le sue foto, chiese se fossero dipinti. Quando scoprì che erano scatti reali, esclamò: “Questa non è fotografia, è magia!” Una definizione che calza perfettamente al suo lavoro.
Per concludere
La fotografia italiana è un viaggio, un vortice di emozioni che ti strattona e ti culla, a seconda di chi guida lo scatto. Ogni immagine è una porta, una finestra, un abisso. Toscani ti colpisce con la forza di un pugno, Berengo Gardin ti accarezza con il silenzio delle sue ombre e Letizia Battaglia grida storie che il mondo vorrebbe dimenticare. In questo caleidoscopio di sguardi, c’è una certezza: la fotografia italiana non si accontenta di essere guardata, vuole essere vissuta.
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Come vincere con scommesse da 1 euro: consigli e strategie
Il gioco d’azzardo è diventato un’attività di intrattenimento molto apprezzata, capace di unire fortuna e strategia. Ma troppo spesso è anche considerata una di quelle passioni “da ricchi”, poiché si pensa che a poter giocare siano solo le persone benestanti. In realtà, adottando le giuste strategie e uno stile di gioco responsabile e cauto, è possibile divertirsi anche con pochi euro.
All’interno di questo approfondimento è possibile trovare una guida introduttiva per capire come ottenere il massimo con appena 1€ di scommessa.
Primo step: comprendere il funzionamento delle scommesse
Nessun giocatore nasce esperto e non deve mai comportarsi come tale. Prima di cominciare a piazzare le scommesse con puntata minima 1 euro è utile comprendere come funzionano le puntate e valutare una serie di fattori che influenzano la sessione di gioco. Lo vedremo anche di seguito, ma è importante prendere confidenza fin da subito con il budget che si vuole usare e le quote di mercato che possono indicare la vincita potenziale partendo da pochi euro.
Impostare un limite al budget
Non importa quanto un giocatore possa permettersi: l’aspetto fondamentale è impostare un bankroll da destinare al gioco. Questo è il primo vero passaggio pratico per cominciare a giocare con uno stile responsabile e attento. Se un giocatore sa di potersi permettere una spesa di 50€ complessiva, dovrà attenersi a questo valore e sfruttare così le scommesse da 1 euro in modo strategico e solo su determinati giochi a base sportiva o discipline specifiche. In questo modo non correrà il rischio di inseguire le perdite o, peggio, trovarsi con un debito ben superiore rispetto al valore che poteva permettersi.
Questione di quote di mercato
Non bisognerebbe mai scommettere “di pancia”, ma lasciarsi invece guidare dalle probabilità reali di un evento. I bookmaker hanno infatti il dovere di pubblicare le quote di riferimento che un giocatore può consultare per scoprire quali sono le puntate vantaggiose e quelle più azzardate rispetto a un evento in particolare. È bene ricordare che gli eventi o i risultati spesso considerati di nicchia sono quelli che potrebbero offrire vincite più alte, ma hanno spesso un alto margine di rischio
Selezionare solo discipline che si conoscono
Un tifoso di calcio non dovrebbe mai scommettere sul tennis. Perché? Prima di tutto perché non conosce le regole del gioco e potrebbe quindi sbagliare l’approccio. Prima di giocare invece preferibile specializzarsi su uno sport o un evento per capire le dinamiche, i trend e le possibilità di vincita che si hanno.
Scommettere sul calcio da appassionati permette di identificare facilmente i match dove le quote offerte dai bookmaker potrebbero apparire molto più sbilanciate.
Evitare le scommesse emotive (e le multiple)
È buona abitudine non scommettere mai in uno stato emotivo alterato. Ogni scommessa infatti deve essere un’attività razionale e ben pensata, non dettata da impulsività e casualità.
Inoltre si sente spesso parlare delle scommesse multiple che possono essere una valida soluzione per chi scommette sporadicamente. Permettono di combinare più eventi moltiplicando le quote e aumentando potenzialmente le vincite.
Con le scommesse da 1 euro può essere interessante usarle per aumentare le vincite potenziali, ma non bisogna mai abusarne. Il pericolo infatti è di aumentare anche il rischio complessivo: per questo bisognerebbe limitarsi a un massimo di 2-3 eventi.
Occhio ai bonus e alle promozioni vantaggiose
Per potenziare il budget iniziale è interessante considerare le promozioni di benvenuto e quelle gratuite che un bookmaker offre. I bonus benvenuto senza deposito per i nuovi iscritti sono utili per cominciare a scommettere senza rischiare il proprio denaro. Ma prima di richiedere un’offerta e attivarla è bene leggere e conoscere le regole che ne limitano l’utilizzo.
Ci sono bonus senza deposito di 10€ che prevedono per esempio un requisito di scommessa di 30x. In questo modo il giocatore si trova a dover scommettere 300€ per sbloccare il bonus, ed è un valore molto alto rispetto alla piccola promozione offerta.
Le scommesse live: vanno provate o evitate?
Da un po’ di tempo il trend dei bookmaker online è quello di proporre le scommesse live, ovvero quelle puntate che si possono piazzare durante lo svolgimento dell’evento. Le quote in questo caso diventano più vantaggiose rispetto a quelle pre-match, ed è possibile divertirsi durante una partita o evento specifico per fare un pronostico su tantissimi avvenimenti e risultati.
Per concludere, possiamo quindi dire che le scommesse a 1€ possono essere un modo interessante per sfidare la sorte e provare qualche pronostico, ma sempre con consapevolezza e pazienza. Va detto infatti che non vi è mai la certezza di una vincita: quindi davanti a una serie di perdite, è bene fermarsi e non ostinarsi a giocare per provare a recuperare le perdite.
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3 tendenze e innovazioni dei semi di marijuana con...
Negli ultimi anni, l’interesse per la coltivazione di marijuana è cresciuto in maniera esponenziale, spingendo gli esperti del settore a sviluppare nuove varietà e tecniche di coltivazione. Le semenze con alto contenuto di THC sonosempre più richieste, non solo per scopi ricreativi, ma anche per il loro potenziale terapeutico. Grazie alla selezionegenetica e alle innovazioni tecnologiche, oggi è possibileaccedere a una vasta gamma dalle caratteristiche eccezionali, come alcune tipologie di semi che potete trovare su Sensoryseeds.
Nuove varietà ibride, facili da coltivare anche per i meno esperti
I coltivatori stanno sperimentando incroci tra cannabisindica, sativa e ruderalis. Ogni sottospecie ha caratteristicheuniche, ad esempio, le sativa sono tipicamente alte, con fogliesottili e si contraddistinguono per l’effetto cerebralestimolanti, mentre le indica sono più basse, con foglie larghe e sono note per gli effetti rilassanti e sedativi. Gli ibridi nasconodall’esigenza di combinare i migliori tratti delle diverse sottospecie, con l’obiettivo di creare piante che combinanoalti livelli di THC, resistenza alle malattie e tempi di fioriturarapidi.
Semi femminizzati di alta qualità
In natura, le piante sono sia maschili che femminili, ma solo queste ultime producono i fiori ricchi di THC e altricannabinoidi. Le piante maschili producono polline e sonoutili solamente a fini riproduttivi, ma non offrono alcun valore dal punto di vista del raccolto destinato al consumo. Grazie aisemi femminilizzati, i coltivatori possono concentrarsi sullaproduzione sapendo che ogni pianta contribuirà al raccolto. Questo permette di ottenere una resa maggiore sia in terminidi quantità che di stabilità genetica. In parole povere, le piante tendono a essere uniformi in termini di crescita, struttura e produzione di THC. Questa stabilità è cruciale per ottenere un prodotto finale omogeneo, con caratteristicheprevedibili e ripetibili ad ogni raccolto.
Varietà autofiorenti potenziate, la nuovafrontiera della coltivazione di cannabis
Prima di iniziare a descrivere questa tendenza, è importante mettere in chiaro di cosa si tratta. Le piante di cannabis tradizionali richiedono un cambiamento nel ciclo di luce – di solito, 12 ore di buio e 12 di luce – per avviare la fioritura. Al contrario, le autofiorenti iniziano a fiorire automaticamentedopo poche settimane dalla germinazione, indipendentemente dal ciclo di luce. Questo permette di ottenere più raccolti in un singolo anno rispetto alle varietàfotoperiodiche, ottimizzando il tempo e lo spazio a disposizione. Come per le varietà ibride, sonoparticolarmente apprezzate dai coltivatori alle prime armio da chi non dispone di serre sofisticate. Anche chi coltivaindoor senza kit per professionisti può ottenere risultati piùche soddisfacenti.
Conclusione
Le innovazioni nel settore stanno ridefinendo il modo in cui i coltivatori approcciano la produzione di cannabis. La continua ricerca genetica permette di sviluppare varietà sempre piùspecializzate, con alti livelli di THC e caratteristiche uniche, offrendo al mercato un ventaglio di opzioni sempre più ampia. Inoltre, la continua ricerca dell’eccellenza sarà il motore principale della qualità, della sostenibilità e delladiversificazione di questa pianta.