Netanyahu parlerà al Congresso Usa. Biden: “Su Rafah mi ha dato ascolto”
Nel campo profughi di al Shati, nel nord della Striscia. Raid israeliani su Libano e Cisgiordania. Netanyahu parlerà al Congresso Usa. Biden: "Su Rafah mi ha dato ascolto"
Diverse persone sono rimaste uccise nel campo profughi di al Shati, nel nord della Striscia di Gaza, dove è stata colpita una scuola dell'Unrwa durante un bombardamento israeliano. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che nella struttura, gestita dalle Nazioni Unite e che ospitava sfollati, ci sono molti feriti.
La notizia arriva mentre nelle ultime ore è continuato a salire il bilancio delle vittime del precedente attacco alla scuola del'Unrwa di Nuseirat, che ha provocato 40 morti. In questo caso l'esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato un attacco contro una scuola dell'Unrwa che ospitava un "complesso di Hamas". Le Forze della Difesa israeliana (Idf) hanno reso note le identità dei nove miliziani di Hamas e della Jihad Islamica che sono stati uccisi nel raid. "Alcuni di questi terroristi hanno partecipato al massacro del 7 ottobre. Perseguiremo chiunque abbia partecipato al massacro del 7 ottobre", ha affermato il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, in una conferenza stampa.
Netanyahu parlerà al Congresso Usa. Biden: "Su Rafah mi ha dato ascolto"
Intanto i media americani fanno sapere che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlerà in una sessione congiunta del Congresso Usa il 24 luglio. "L'incontro bipartisan e bicamerale simboleggia la relazione duratura tra Stati Uniti e Israele e offrirà al primo ministro Netanyahu l'opportunità di condividere la visione del governo israeliano per difendere la democrazia, combattere il terrorismo e stabilire una pace giusta e duratura nella regione", hanno affermato il presidente della Camera repubblicana Mike Johnson e il leader della minoranza al Senato, Mitch McConnell, in una dichiarazione congiunta.
Secondo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden Netanyahu ha ascoltato i suoi avvertimenti contro una grande offensiva militare a Rafah, adattando i piani dell'Idf a un'operazione più mirata. Alla domanda, in un'intervista con Abc News se pensa che il premier israeliano lo stia ascoltando, Biden ha risposto: “Penso che mi stia ascoltando”. "Stavano per entrare a tutto campo a Rafah - invadere tutta Rafah, entrare in città, conquistarla, muoversi con tutte le forze. Non l'hanno fatto", ha affermato il presidente Usa che, alla domanda se pensa che Netanyahu si atterrà alla proposta di accordo con gli ostaggi presentata da Israele la scorsa settimana, Biden ha risposto: “Ha detto pubblicamente che lo farà. I nostri amici europei sono d'accordo. Dobbiamo ottenere un cessate il fuoco".
Media: Blinken in Israele a inizio prossima settimana
Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Israele all'inizio della prossima settimana. Lo scrive il quotidiano israeliano Israel Hayom sottolineando che la visita di Blinken arriva mentre sono in stallo i negoziati per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
"Hamas non consegnerà le sue armi, né firmerà una proposta che lo richieda", sarebbe il messaggio del leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, consegnato ai mediatori arabi riguardo all'ultima proposta di accordo presentata dall'amministrazione Biden secondo il Wall Street Journal. In precedenza una fonte egiziana aveva detto di aver ricevuto ''segnali positivi'' da Hamas sull'ultima proposta di accordo e di aspettarsi una risposta nei prossimi giorni.
Procura generale Israele: "Inchiesta per esaminare eventi guerra"
Nel frattempo il procuratore generale Gali Baharav-Miara ha chiesto la formazione di una commissione statale d'inchiesta per esaminare gli eventi della guerra tra Israele e Hamas. Lo rendono noto i media israeliani, secondo i quali la richiesta nasce nel tentativo di contrastare le critiche internazionali contro Israele.
Media: raid Israele su Libano e Cisgiordania
Numerosi attacchi sono stati effettuati da Israele nella notte e nelle prime ore del mattino in Cisgiordania, scrive l'agenzia palestinese Wafa, precisando che i raid hanno preso di mira villaggi e città dopo l'uccisione di tre giovani a Jenin. Una folla di migliaia di persone ha formato una marcia funebre per i tre giovani palestinesi, di età compresa tra i 17 e i 24 anni, che sono stati uccisi ieri dalle forze israeliane.
Aerei israeliani hanno inoltre effettuato un attacco aereo su Jabal al Rihane, nel sud del Libano secondo quanto riferito dal quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato a Hezbollah.
Torna in funzione molo Usa per aiuti a Gaza
Riprenderanno questo pomeriggio le consegne di aiuti umanitari attraverso il molo costruito dagli americani al largo della Striscia di Gaza e danneggiato a causa di una mareggiata a maggio. Lo rende noto l'emittente israeliana Kan. Il molo provvisorio è stato operativo solo per due settimane prima di essere portato al porto israeliano di Ashdod, a 30 chilometri di distanza, per le riparazioni.
Nelle due settimane di attività oltre mille tonnellate di aiuti umanitari sono state consegnate ai civili nell'enclave palestinese, come hanno riferito i funzionari americani.
Analisti Usa: Hamas fiducioso di poter sopravvivere a guerra
Hamas ''resta fiducioso'' di poter sopravvivere alla guerra in corso nella Striscia di Gaza, sostengono gli analisti dell'Istituto per lo studio della guerra (Isw) e del Critical Threats Project (Ctp), secondo i quali la convinzione di Hamas di resistere al conflitto si è ''consolidata'' dopo la riduzione delle operazioni militari di terra da parte delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Gaza. Tra l'altro Hamas, scrivono i think tank in un rapporto congiunto diffuso a Washington, Hamas sta usando la tattica di combattere e poi ritirarsi in aree dove non operano le forze israeliane per ''riposarsi e ricostituirsi''.
Esteri
Ucraina, centinaia di yemeniti reclutati dalla Russia:...
La mossa di una misteriosa compagnia legata ai ribelli dello Yemen per mandarli con l'inganno al fronte: la rivelazione del Financial Times
Reclutati con l'inganno, mandati con la forza a combattere in Ucraina. La Russia starebbe reclutando centinaia di yemeniti per combattere contro le truppe di Kiev, in una mossa che evidenzia i crescenti legami tra Mosca ed i ribelli Houthi, movimento filo-iraniano di fede zaydita che controlla ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sana'a. A rivelarlo è il Financial Times, secondo cui gli yemeniti verrebbero arruolati con la forza e quindi inviati in prima linea.
La promessa: stipendio alto e cittadinanza russa
Le reclute hanno raccontato al giornale della City di essere arrivate in Russia tramite una misteriosa società collegata agli Houthi, con la promessa di un impiego con stipendi elevati e persino della cittadinanza russa. La notizia, evidenzia il Ft, mostra il sempre maggiore allargamento del conflitto, mentre aumenta il numero delle vittime e il Cremlino cerca di evitare una mobilitazione generale. Tra le file russe ci sono già mercenari provenienti da Nepal e India e circa 12mila soldati dell'esercito regolare nordcoreano di stanza nella provincia russa di Kursk.
Il legame Russia-Houthi
L'inviato speciale degli Stati Uniti per lo Yemen, Tim Lenderking, ha spiegato che la Russia sta lavorando per aumentare i legami con gli Houthi e che tra le parti ci sono colloqui sui trasferimenti di armi. "Sappiamo che c'è personale russo a Sana'a che aiuta ad approfondire questo dialogo - ha precisato - I tipi di armi di cui si sta discutendo sono molto allarmanti e consentirebbero agli Houthi di colpire meglio le navi nel Mar Rosso e forse oltre".
Il mese scorso è emersa la notizia che la Russia ha fornito dati satellitari per aiutare gli Houthi ad attaccare le navi nel Mar Rosso. I ribelli da tempo prendono di mira le navi commerciali in questo tratto di mira in quella che definiscono un'azione solidale con i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Esteri
Trovato corpo del rabbino scomparso negli Emirati, ira...
Il rav Zvi Kogan è stato trovato morto, l'uomo era scomparso giovedì scorso. Spari nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, Giordania: "Attacco terroristico"
E' stato ritrovato il corpo del rabbino Zvi Kogan, scomparso giovedì negli Emirati Arabi Uniti e la cui auto era stata individuata ieri abbandonata ad Al-Ain, a circa 90 minuti da Dubai. Ad annunciarlo l'ufficio del primo ministro emiratino ed il ministero degli Esteri in una nota congiunta.
Nel comunicato, riporta il Times of Israel, si precisa che l'ambasciata di Israele nel Paese del Golfo è in contatto con la famiglia del rabbino Chabad, che è cittadino israeliano e moldavo. Secondo Channel 12, Kogan è imparentato con il rabbino Gavriel Holtzberg, assassinato insieme alla moglie in un attacco terroristico alla Nariman Chabad House di Mumbai nel 2008.
I media israeliani ieri evidenziavano i timori dei servizi di intelligence e sicurezza, i quali sospettavano che Kogan fosse stato rapito da tre cittadini uzbeki - presumibilmente incaricati dall'Iran e poi fuggiti in Turchia - e assassinato.
L'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati è un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole", il commento del ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, sul social X. "Lo Stato di Israele non si fermerà né rimarrà in silenzio finché i responsabili di questo atto criminale non pagheranno per le loro azioni", ha aggiunto.
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano ha intanto ribadito l'invito ai suoi connazionali ad evitare i viaggi non essenziali negli Emirati. Il Consiglio, riporta il Times of Israel, attribuisce agli Emirati un livello di allerta 3 in quanto persiste una minaccia per gli israeliani e gli ebrei che si trovano nel Paese.
"Evitate di visitare attività commerciali, luoghi di ritrovo e luoghi di intrattenimento identificati con la popolazione israeliana ed ebraica", si sottolinea nel 'warning' in cui si chiede anche di "mantenere una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici (inclusi ristoranti, hotel, bar, ecc.) ed evitare di esporre simboli israeliani". I viaggiatori sono inoltre invitati ad evitare di pubblicare sui social media e a bloccare i loro profili online.
Spari vicino ambasciata israeliana ad Amman: "E' terrorismo"
La sparatoria avvenuta nei pressi dell'ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, è stata un "attacco terroristico" che ha preso di mira le forze di sicurezza del Paese arabo, ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni del governo giordano, Mohamed Momani, precisando in una nota che sono in corso indagini sull'attacco.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Petra, nelle scorse ore la polizia ha sparato e ucciso un uomo armato che aveva aperto il fuoco contro una pattuglia nel quartiere Rabiah. Tre agenti sono rimasti feriti.
Esteri
Cop29 raggiunge accordo sul clima, Biden: “Nessuno...
L'intesa: 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica, Pichetto: "Italia ha portato spirito del Piano Mattei"
Accordo raggiunto sul clima alla Cop29 di Baku, in Azerbaigian, e il presidente degli Stati Uniti uscente, Joe Biden, esulta parlando di "risultato storico" e "rivoluzione verde" che "nessuno può impedire".
"Oggi alla Cop29, grazie in parte agli instancabili sforzi di una forte delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo su un altro risultato storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno sfidato i Paesi a fare una scelta urgente: consegnare le comunità vulnerabili a disastri climatici sempre più catastrofici o farsi avanti e mettere tutti noi su un percorso più sicuro verso un futuro migliore", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti commentando l'accordo raggiunto.
"Insieme, i Paesi hanno fissato un ambizioso obiettivo di finanziamento internazionale per il clima entro il 2035. Aiuterà a mobilitare il livello di finanziamento, da tutte le fonti, di cui i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno per accelerare la transizione verso economie pulite e sostenibili, aprendo al contempo nuovi mercati per veicoli elettrici, batterie e altri prodotti di fabbricazione americana", ha proseguito Biden in una nota.
Il presidente americano si è quindi detto fiducioso che "negli anni a venire" gli Stati Uniti continueranno questo lavoro "attraverso i nostri Stati e le nostre città, le nostre aziende e i nostri cittadini, sostenuti da una legge duratura come l'Inflation Reduction Act, il più grande investimento nel clima e nell'energia pulita della storia". Biden ha poi lanciato indirettamente una stoccata alla futura Amministrazione Trump, che secondo diversi media come il New York Times avrebbe già pronto l'ordine esecutivo per abbandonare l'Accordo di Parigi. "Mentre alcuni potrebbero cercare di negare o ritardare la rivoluzione dell'energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può invertirla, nessuno", ha scandito il presidente.
"Mi congratulo con le parti e la presidenza della Cop29 per aver raggiunto questo risultato. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per raggiungere i nostri obiettivi sul clima, il risultato di oggi ci avvicina significativamente - ha concluso Biden - A nome del popolo americano e delle generazioni future, dobbiamo continuare ad accelerare il nostro lavoro per mantenere un pianeta più pulito, più sicuro e più sano alla nostra portata".
Ue: "Nuova era per finanza climatica"
Anche l'Unione Europea ha accolto con favore l'accordo raggiunto al vertice Cop 29 definendolo l'inizio di una "nuova era" nella finanza "climatica" per i Paesi più poveri per combattere il riscaldamento globale. "La Cop29 sarà ricordata come l'inizio di una nuova era per la finanza climatica", ha affermato il commissario europeo per l'Azione per il clima, Wopke Hoekstra, dopo l'intesa che aumenta l'assistenza finanziaria alle nazioni povere a circa 300 miliardi di dollari all'anno nel prossimo decennio
"L'Unione Europea e i suoi Stati membri continueranno a svolgere un ruolo di primo piano in questo processo. Abbiamo lavorato attivamente con tutti i partecipanti per aumentare significativamente il volume dei finanziamenti. Abbiamo triplicato l'obiettivo di 100 miliardi di dollari e consideriamo questo obiettivo ambizioso, necessario, realistico e realizzabile", ha osservato.
Guterres: "Accordo è base, ora onorare impegni"
Non nasconde invece di avere sperato in un accordo più ambizioso il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres commentando sui social l'intesa, definendola una "base" per il futuro e aggiungendo che i 300 miliardi di dollari promessi dai paesi più ricchi per aiutare quelli più poveri dovrebbero essere erogati al più presto. L'accordo - sottolinea - "deve essere onorato per intero e in tempo. Faccio appello ai governi affinché lo facciano con urgenza". "Avevo sperato in un risultato più ambizioso, sia in termini finanziari che di mitigazione, per soddisfare la portata della grande sfida che ci troviamo ad affrontare, ma l'accordo raggiunto fornisce una base su cui costruire", ha affermato il capo delle Nazioni Unite sottolineando come la fine dell'era dei combustibili fossili è inevitabile, mentre il Gruppo dei 20, ovvero i paesi con le maggiori emissioni climalteranti, devono guidare la strada verso un futuro più sostenibile.
Pichetto: "Portato spirito del Piano Mattei nel dibattito"
"Con una semplificazione potremmo dire che abbiamo portato lo spirito del Piano Mattei nel dibattito della Cop29", sottolinea quindi il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commentando l'accordo finale raggiunto a Baku.
"Il significato e la rilevanza del numero finale - osserva - vanno analizzati rispetto al risultato raggiunto nell'allargare la platea di attori che partecipano a questo processo e soprattutto al modo in cui vi partecipano, utilizzando ad esempio meccanismi di finanziamento pubblico-privato che noi già stiamo sperimentando nei nostri progetti dedicati all'Africa, non solo nel settore climatico, attraverso partenariati paritari e non predatori"
"Nel negoziato condotto dall'Unione europea a nome dei 27 - ricorda - l'Italia ha portato la sua strategia per una finanza climatica più efficace che rifletta i nuovi equilibri globali con alcuni obiettivi specifici: allargare la base dei contributori con un ruolo maggiore dei paesi sin qui non considerati donatori; contabilizzare i contributi delle banche multilaterali di sviluppo; incoraggiare le iniziative filantropiche; favorire meccanismi che, partendo dai contributi degli stati, spingano i grandi investitori a finanziare progetti per una decarbonizzazione come motore di sviluppo nei paesi più vulnerabili". Parlando a Rainews 24 il ministro definisce "importante" l'indicazione "di allargare la base dei contributori".
Cop29, cosa prevede l'accordo
Nel cuore della notte, è stata raggiunta l'intesa secondo cui i paesi più ricchi e avanzati garantiranno 300 miliardi di dollari all'anno entro il 2035 alle nazioni più povere, chiamate a contrastare fenomeni sempre più gravi in relazione alla crisi climatica. "Le persone dubitavano che l'Azerbaigian potesse mantenere le promesse e che tutti potessero essere d'accordo. Si sbagliavano su entrambi i fronti", ha detto Mukhtar Babayev, , presidente della Cop29. L'accordo, che coinvolge circa 200 paesi, è stato raggiunto dopo complesse trattative che sono state sul punto di naufragare. Molte, tra le nazioni più povere, hanno considerato la cifra di 300 miliardi largamente insufficiente.