Castelli sulla decisione del Senatur di votare Forza Italia: "Ha messo in imbarazzo Salvini"
Resta alta la tensione in Lega dopo il voto alle elezioni Europee, su cui ha pesato l'uscita del vecchio capo, Umberto Bossi, che a urne aperte avrebbe fatto sapere di aver messo la sua 'x' sul simbolo di Forza Italia. 2Ha messo in imbarazzo Salvini, ora per statuto dovrebbe essere automaticamente espulso e questo è un problema", ha affermato Roberto Castelli, ex leghista della prima ora all'AdnKronos.
Se gli analisti di via Bellerio assicurano che la mossa del Senatur non ha modificato l'andamento dei consensi - alla fine chi doveva essere penalizzato dalle parole di Bossi al massimo poteva essere il generale Vannacci e così non è stato, visto che l'ex capo della Folgore vanta circa 500mila voti, è il ragionamento di alcuni leghisti in Parlamento - di certo resta una forte delusione, che per il leader Salvini è meglio chiamare rabbia.
"Sia Zaia che Giorgetti hanno votato Lega - ha assicurato Salvini stamattina - con le preferenze che hanno voluto. Il problema è di chi non vota Lega, non di chi fa le sue scelte sulle preferenze", ha aggiunto un Salvini che sembra resistere al suo posto, nonostante il sorpasso di Forza Italia, che era uno dei paletti da non superare. "Il mezzo milione di voti per Vannacci arrivano in buona parte da Lombardia e Veneto e sono in buona parte elettori dalla Lega", ha aggiunto il Capitano. Ovvero: né Bossi, né altri hanno potuto contrastare la scelta di avere un outsider come Vannacci che nulla ha a che spartire con i territori ex padani. Di certo il gesto di Bossi non è stato d'istinto.
Cosa rischia il Senatur
Il Senatur infatti non ha 'ammesso' pubblicamente il suo 'tradimento' per ricordare le parole usate da Vannacci a caldo per commentare il suo voto a Forza Italia, riprese negli stessi termini poi da Salvini. A far sapere del voto di Bossi è stato Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega lombarda, ma soprattutto interno al comitato Nord, voluto dallo stesso Bossi nel dicembre del 2022. Provvedimenti disciplinari sono però obbligatori da statuto. L'art. 29 dello statuto della Lega per Salvini avverte che la militanza "è incompatibile con l'iscrizione o l'adesione a qualsiasi altro partito o movimento politico, associazione segreta, occulta o massonica, a liste civiche non autorizzati dall'organo competente, o a enti no profit ricompresi tra quelli preclusi dalla Lega per Salvini premier".
Politica
Migranti in Albania, Meloni: “Decisione giudici...
La presidente del Consiglio tira dritto: "Cdm lunedì per affrontare il problema. Non è competenza delle toghe decidere quali sono i Paesi sicuri ma del governo. Ue guarda al modello Albania e noi ci mettiamo bastoni tra ruote"
"Penso che la decisione dei giudici di Roma sia pregiudiziale, lo dimostra il fatto che questa decisione dei giudici è stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico". Così la premier Giorgia Meloni, in un punto stampa a Beirut, contesta la decisione dei giudici di Roma di non convalidare i trattenimenti negli hotspot in Albania di 12 migranti che presto rientreranno in Italia. "Dopodiché - spiega la premier - la questione non è l'Albania. La questione è molto più ampia, perché in buona sostanza quello che i giudici dicono è che non esistono Paesi sicuri"
"È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l'opposizione di parte delle istituzioni che dovrebbero aiutarti a dare risposte ai problemi".
"Quindi comunico ufficialmente che il problema non c'è in Albania - prosegue Meloni - Il problema è che nessuno potrà essere mai più rimpatriato. Il problema è che tu non puoi respingere la gente. Il problema è che tu non puoi fare nessuna politica di difesa dei tuoi confini. E quindi spero che mi si dica anche poi come si risolve. Nel senso spero che mi si dica poi come si gestisce l'ordine pubblico, spero che mi si dica poi chi pagherà per i miliardi di accoglienza che ci dovremo caricare, spero che mi si trovino anche delle soluzioni perché io sono quella che poi deve trovare le soluzioni e infatti troverò una soluzione anche a questo problema", dice annunciando un Consiglio dei ministri già lunedì.
"Approveremo leggi per superare l'ostacolo"
"Perderemo ancora del tempo ma ho già convocato il Consiglio dei ministri lunedì anche per risolvere questo problema, perché intendo andare avanti. Gli italiani mi hanno chiesto di fermare l'immigrazione illegale e io farò del mio meglio per limitare l'immigrazione illegale di massa. Mi dispiace che in un momento nel quale tutta l'Europa guarda con interesse a qualcosa che sta facendo l'Italia, noi tentiamo come sempre di metterci da soli i bastoni tra le ruote, ma è un tema che si risolverà presto".
Quanto alle decisioni che verranno assunte dal governo, "io lunedì ho convocato un Consiglio dei ministri per approvare delle norme che servono a superare questo ostacolo, perché io non credo che non sia una competenza della magistratura stabilire quali sono i Paesi sicuri e quali no: questa è una competenza del governo. E quindi forse il governo deve chiarire meglio che cosa si intende per Paese sicuro".
Quanto alla richiesta di una procedura di infrazione contro l'Italia avanzata all'Ue da Pd, M5S e Avs, Meloni è netta: "Persone pagate dal popolo italiano per chiedere alle istituzioni europee di colpire il popolo italiano... è una cosa sulla quale penso che gli italiani rifletteranno".
Politica
Politica, Serrao (MI): “Congresso mette al centro cittadini”
“Il sesto congresso mette al centro il cittadino e la cittadinanza attiva. Gli ospiti hanno sposato la nostra missione secondo cui serve un cambiamento radicale della politica italiana che rimetta al centro i cittadini. Vogliamo che emerga la centralità dell’individuo e riportare la gente a votare.” Ha dichiarato il coordinatore nazionale di Meritocrazia Italia a margine del VI Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia dal titolo “MI il network che cresce. Dove i cittadini contano” che si tiene al Teatro Rossini di Roma dal 17 ottobre al 19 ottobre.
Politica
Meloni: “Con la morte di Sinwar si inizi una nuova...
"E' tempo che gli ostaggi vengano rilasciati e si proclami un immediato cessate il fuoco"
"Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre" ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza".