La Russa: “Candidatura Salis per scarcerazione, non è democrazia”. Avs: “Gli brucia nostra vittoria”
Botta e risposta tra il presidente del Senato e Avs
Quella di Ilaria Salis "è una candidatura per far scarcerare una persona" si tratta di "qualcosa che non appartiene alla democrazia, ma dal loro punto di vista era un elemento propagandistico da usare". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite di Radio 24. L'elezione di Salis "non la considero una sorpresa - ha aggiunto la seconda carica dello Stato - nell'ultimo giorno di campagna elettorale mi hanno chiesto un sondaggio e avevo detto andrà bene Fdi, andrà bene Schlein e avevo aggiunto che non ci sarebbe stato dubbio che sarebbe stato premiato il partito della Salis". "Essendo stata eletta bisogna consentirle di partecipare ai lavori", ha concluso La Russa.
“La seconda carica dello Stato non sa che cos’è la democrazia - ha replicato Angelo Bonelli, deputato di Avs - La democrazia è la possibilità, prevista dalle leggi della Repubblica italiana, che Ilaria Salis si candidasse, cosa che è del tutto ignota alla seconda carica dello Stato che in questa maniera offende centinaia di migliaia di persone che hanno votato Ilaria Salis, che diventa così europarlamentare. Questo governo invece ritiene, in maniera pilatesca, di non intervenire per fare in modo che già dalle prossime ore possa essere liberata. Per il presidente La Russa un’occasione persa per tacere, proprio da parte di chi conserva con orgoglio e nostalgia i busti del duce. Quelli sì che sono un problema per la democrazia”.
Politica
Migranti in Albania, Meloni: “Decisione giudici...
La presidente del Consiglio dopo lo stop del tribunale di Roma tira dritto: "Cdm lunedì per affrontare il problema, non è competenza delle toghe decidere quali sono i Paesi sicuri ma del governo"
"Penso che la decisione dei giudici di Roma sia pregiudiziale, lo dimostra il fatto che questa decisione dei giudici è stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un punto stampa a Beirut, contesta la decisione dei giudici di Roma di non convalidare i trattenimenti negli hotspot in Albania di 12 migranti che presto rientreranno in Italia. "Dopodiché - spiega la premier - la questione non è l'Albania. La questione è molto più ampia, perché in buona sostanza quello che i giudici dicono è che non esistono Paesi sicuri"
"È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l'opposizione di parte delle istituzioni che dovrebbero aiutarti a dare risposte ai problemi".
"Quindi comunico ufficialmente che il problema non c'è in Albania - prosegue Meloni - Il problema è che nessuno potrà essere mai più rimpatriato. Il problema è che tu non puoi respingere la gente. Il problema è che tu non puoi fare nessuna politica di difesa dei tuoi confini. E quindi spero che mi si dica anche poi come si risolve. Nel senso spero che mi si dica poi come si gestisce l'ordine pubblico, spero che mi si dica poi chi pagherà per i miliardi di accoglienza che ci dovremo caricare, spero che mi si trovino anche delle soluzioni perché io sono quella che poi deve trovare le soluzioni e infatti troverò una soluzione anche a questo problema", dice annunciando un Consiglio dei ministri già lunedì.
"Approveremo leggi per superare l'ostacolo"
"Perderemo ancora del tempo ma ho già convocato il Consiglio dei ministri lunedì anche per risolvere questo problema, perché intendo andare avanti. Gli italiani mi hanno chiesto di fermare l'immigrazione illegale e io farò del mio meglio per limitare l'immigrazione illegale di massa. Mi dispiace che in un momento nel quale tutta l'Europa guarda con interesse a qualcosa che sta facendo l'Italia, noi tentiamo come sempre di metterci da soli i bastoni tra le ruote, ma è un tema che si risolverà presto".
Quanto alle decisioni che verranno assunte dal governo, "io lunedì ho convocato un Consiglio dei ministri per approvare delle norme che servono a superare questo ostacolo, perché io non credo che non sia una competenza della magistratura stabilire quali sono i Paesi sicuri e quali no: questa è una competenza del governo. E quindi forse il governo deve chiarire meglio che cosa si intende per Paese sicuro".
Quanto alla richiesta di una procedura di infrazione contro l'Italia avanzata all'Ue da Pd, M5S e Avs, Meloni è netta: "Persone pagate dal popolo italiano per chiedere alle istituzioni europee di colpire il popolo italiano... è una cosa sulla quale penso che gli italiani rifletteranno".
L'attacco al Pd
"Cari italiani, questo è il testo con il quale i parlamentari del Pd eletti al Parlamento europeo chiedono all'Europa di aprire una formale procedura di infrazione contro l'Italia. Vostri rappresentanti che definiscono 'illegale' un provvedimento votato dal Parlamento italiano solo perché loro non lo condividono. Vostri rappresentanti che propongono che l'Italia sia punita, perché la maggioranza dei suoi cittadini ha scelto il centrodestra per governare la Nazione e ha chiesto al governo di fermare l’immigrazione illegale di massa", scrive Meloni, pubblicando su X il testo della richiesta di procedura d'infrazione contro l'Italia presentata dagli esponenti al Parlamento europeo del Pd.
Cari italiani, questo è il testo con il quale i parlamentari del PD eletti al Parlamento Europeo chiedono all’Europa di aprire una formale procedura di infrazione contro l’Italia. Vostri rappresentanti che definiscono “illegale” un provvedimento votato dal Parlamento italiano… pic.twitter.com/mP5m1tBn78
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 18, 2024
"Questi sono i 'democratici' che, contro la volontà della maggioranza degli italiani, chiedono il sostegno esterno per costringere l’Italia a non rispettare la volontà della maggioranza dei suoi cittadini. Un comportamento semplicemente scandaloso e irresponsabile. E non c’entrano né destra né sinistra: c’entra solo il fatto che sono disposti a danneggiare l'Italia tutta pur di colpire un governo a loro non gradito", conclude Meloni.
Politica
Politica, Serrao (MI): “Congresso mette al centro cittadini”
“Il sesto congresso mette al centro il cittadino e la cittadinanza attiva. Gli ospiti hanno sposato la nostra missione secondo cui serve un cambiamento radicale della politica italiana che rimetta al centro i cittadini. Vogliamo che emerga la centralità dell’individuo e riportare la gente a votare.” Ha dichiarato il coordinatore nazionale di Meritocrazia Italia a margine del VI Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia dal titolo “MI il network che cresce. Dove i cittadini contano” che si tiene al Teatro Rossini di Roma dal 17 ottobre al 19 ottobre.
Politica
Meloni: “Con la morte di Sinwar si inizi una nuova...
"E' tempo che gli ostaggi vengano rilasciati e si proclami un immediato cessate il fuoco"
"Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre" ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza".