Argentina, scontri a Buenos Aires in manifestazione contro riforme Milei
Polizia antisommossa lancia gas lacrimogeni. Pacchetto di riforme approvato in Senato
La polizia antisommossa nella capitale argentina Buenos Aires è intervenuta con gas lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti davanti al Congresso che protestavano contro il pacchetto di riforme, proposto dal presidente di destra Javier Milei, per rilanciare l’economia indebolita del paese. Un pacchetto che comprende la dichiarazione dello stato di emergenza economica, il taglio delle pensioni e l'indebolimento dei diritti dei lavoratori.
I manifestanti - che sostengono che le misure danneggeranno milioni di argentini - hanno lanciato bombe molotov e pietre, incendiando un'auto e diverse persone sono rimaste ferite. I media locali hanno descritto la scena come un "campo di battaglia".
Senato approva pacchetto riforme
Il Senato argentino ha intanto approvato il pacchetto di riforme sulla deregulation e le privatizzazioni noto come "Legge Base". Il pacchetto del governo di Javier Milei è passato grazie al voto decisivo della presidente del Senato Victoria Villaruel.
Il voto della Villaruel si è reso necessario per rompere la parità assoluta che si era registrata nelle due precedenti votazioni, con 36 favorevoli e 36 contrari.
Esteri
Mali, attacco al-Qaeda a Bamako: oltre 70 morti e 200 feriti
Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana
E' di oltre 70 morti e 200 feriti il bilancio di un duplice attacco sferrato dai jihadisti di al-Qaeda a Bamako, in Mali. Lo riferiscono fonti della sicurezza maliana parlando di 77 morti e 255 feriti. Nel mirino una scuola di ufficiali e l'aeroporto militare della capitale maliana. Il quotidiano Le Soir de Bamako ha seguito oggi un ''funerale di una cinquantina di studenti della gendarmeria''.
Esteri
Esplosione da 1,8 chilotoni, annientato deposito di...
Esteri
Ucraina, Pd vota risoluzione all’Europarlamento:...
Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8: l'eurodeputata lo ha segnalato, verrà registrato voto contrario
Gli eurodeputati italiani del gruppo S&D non hanno votato compatti sulla risoluzione sul sostegno all'Ucraina, che contiene un paragrafo, il numero 8, che ribadisce la richiesta di rimuovere le restrizioni all'uso delle armi inviate dall'Ue, affinché possano essere utilizzate anche per colpire obiettivi militari legittimi in territorio russo. Molti eurodeputati hanno votato a favore della risoluzione nel suo insieme, inclusi il capodelegazione Nicola Zingaretti, Lucia Annunziata e Sandro Ruotolo, oltre a Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento, Irene Tinagli, Camilla Laureti, tra gli altri. Gli indipendenti Marco Tarquinio e Cecilia Strada si sono astenuti.
Nel voto separato per confermare il paragrafo 8, quello più controverso, Picierno si è espressa a favore, come ha annunciato pubblicamente prima del voto. Hanno votato contro gli eurodeputati Brando Benifei, Annalisa Corrado, Nicola Zingaretti, Camilla Laureti, Antonio Decaro, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada e Alessandro Zan. Si è astenuta Annunziata.
Dalla delegazione italiana del gruppo S&D precisano che Annunziata si è astenuta per errore sul paragrafo 8 della risoluzione, quello che riguarda la rimozione delle restrizioni all'uso delle armi. L'eurodeputata ha segnalato l'errore e verrà registrato voto contrario, come la maggior parte della delegazione. Anche sul testo della risoluzione sul Venezuela, dove Annunziata dal roll call risultava essersi astenuta, si tratta di un errore: il suo voto è contrario, come quello degli altri eurodeputati Pd.