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G7, in bozza manca riferimento ad aborto “ma dossier è ancora aperto”

Lo dicono fonti diplomatiche, che spiegano come la questione non sia ancora chiusa invitando ad attendere le conclusioni definitive. Il caso scoppiato alla vigilia del summit. Sullivan: "Biden per i diritti umani, sua posizione non cambia"

Meloni e i leader al G7 in Puglia - Afp

Continua a tenere banco anche nella prima giornata del G7 il dibattito sull’aborto. Nella bozza delle conclusioni finali del summit, spiegano fonti diplomatiche, al momento manca il riferimento all’interruzione volontaria di gravidanza, presente invece nella dichiarazione finale del G7 di Hiroshima. La questione però non è ancora chiusa, riferiscono le stesse fonti, invitando ad attendere le conclusioni definitive a cui approderanno i leader presenti a Borgo Egnazia.

Il comunicato finale del G7 "ribadirà l'impegno preso a Hiroshima" sulla salute delle donne e sui diritti riproduttivi, fa sapere nel pomeriggio un alto funzionario della Casa Bianca a margine dei lavori del vertice. "Il presidente" Joe Biden "ritiene necessario avere almeno un linguaggio che faccia riferimento a quanto fatto a Hiroshima sulla salute delle donne e sui diritti riproduttivi. Il comunicato avrà, ribadirà l'impegno preso a Hiroshima. Non ho la bozza del linguaggio esattamente davanti a me, ma ribadirà l'impegno preso a Hiroshima", sostiene l'alto funzionario.

Meloni: "Mai chiesto passi indietro"

"La polemica sulla presenza o meno della parola aborto nelle conclusioni è totalmente pretestuosa". È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni, interpellata dai giornalisti a margine dei lavori del G7 a Borgo Egnazia sulle dichiarazioni del Presidente Emmanuel Macron. "Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l'aborto sia 'sicuro e legale'". "È un fatto assodato - ha proseguito - e nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo. Le conclusioni infatti, se non introducono nuovi argomenti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici. Non c'è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d'accordo. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7", l'affondo.

Macron: "Sensibilità diversa da Italia"

Il presidente della Repubblica francese "si era rammaricato" per il fatto che nella dichiarazione finale del G7 mancherà la parola aborto. "Conoscete la posizione della Francia" dice Macron. "Non facciamo le stesse scelte, la Francia ha inserito nella Costituzione il diritto all'aborto, la libertà delle donne di disporre del proprio corpo. Non abbiamo le stesse sensibilità con l'Italia". "La Francia condivide la visione dell'uguaglianza tra uomini e donne anche se non è visione che è condivisa da tutto lo spettro politico. Mi rammarico" che non ci sia la parola aborto "ma lo rispetto perché è il diritto sovrano del vostro popolo. Noi continueremo a difenderlo", sottolinea Macron.

Il caso scoppiato alla vigilia del summit

Il caso era scoppiato alla vigilia del summit. Mentre gli sherpa lavoravano alle conclusioni, rimbalzavano indiscrezioni circa l'eliminazione, nella bozza, di un passaggio volto a rimarcare l'importanza di garantire "un accesso effettivo e sicuro all'aborto", tra i punti inseriti nel vertice di Hiroshima. Alcuni Stati, tra i quali la Francia, avrebbero chiesto di 'rafforzare' il concetto, rendendolo più incisivo. Una richiesta che avrebbe generato un impasse, tanto da spingere la presidenza del G7 a guida italiana a precisare che "nessuno Stato ha chiesto di eliminare il riferimento alle questioni relative all’aborto dalla bozza delle conclusioni del vertice G7, così come riportato da alcuni organi di stampa in una fase in cui le dinamiche negoziali sono ancora in corso. Tutto quello che entrerà nel documento conclusivo - si puntualizzava - sarà un punto di caduta finale frutto di un negoziato fra i membri G7". Vale a dire che la questione è ancora aperta, la quadra da trovare.

Fonti italiane: "Caso aborto montato come panna, sospetto strumentalizzazione elettorale"

Il caso aborto, che ha tenuto banco al G7 a Borgo Egnazia, "è stato montato come panna, alimentando il sospetto ci sia una strumentalizzazione elettorale o post elettorale di qualcuno che ha voluto inserire un elemento di disturbo in un G7 che sta andando benissimo, Senza reali motivi di sostanza” riferiscono fonti italiane a margine dei lavori del G7 a Borgo Egnazia. “Nel testo” delle conclusioni, viene poi assicurato, “ovviamente non si fa nessun passo indietro rispetto al G7 di Hiroshima, non è stato tolto nulla rispetto agli impegni presi”.

Le stesse fonti non nascondono l’amarezza per il caso nato attorno all’aborto, “l’obiettivo è che ora la dichiarazione venga letta con attenzione, perché contiene molte cose innovative e che la qualificano come dichiarazione della presidenza italiana del G7. Il grosso di questa dichiarazione, infatti - sostengono le stesse fonti - ha accolto tutte le priorità indicate dalla premier Meloni. Stiamo ricevendo complimenti per l’organizzazione, per l’opera di mediazione portata avanti dagli italiani e per i contenuti, contenuti che contengono molti elementi di novità. Speriamo che tutto questo emerga e non venga oscurato da altro, senza ragion d’essere”.

Macron: "Rammarico su no a parola aborto su documento finale"

Il presidente della Repubblica francese "si rammarica" per il fatto che nella dichiarazione finale del G7 mancherà la parola aborto. "Conoscete la posizione della Francia" dice Macron. "Non facciamo le stesse scelte, la Francia ha inserito nella Costituzione il diritto all'aborto, la libertà delle donne di disporre del proprio corpo. Non abbiamo le stesse sensibilità con l'Italia". "La Francia condivide la visione dell'uguaglianza tra uomini e donne anche se non è visione che è condivisa da tutto lo spettro politico. Mi rammarico" che non ci sia la parola aborto "ma lo rispetto perché è il diritto sovrano del vostro popolo. Noi continueremo a difenderlo", sottolinea Macron.

Il caso aborto, che sta tenendo banco al G7 a Borgo Egnazia, "è stato montato come panna, alimentando il sospetto ci sia una strumentalizzazione elettorale o post elettorale di qualcuno che ha voluto inserire un elemento di disturbo in un G7 che sta andando benissimo, Senza reali motivi di sostanza” riferiscono fonti italiane a margine dei lavori del G7 a Borgo Egnazia. “Nel testo” delle conclusioni, viene poi assicurato, “ovviamente non si fa nessun passo indietro rispetto al G7 di Hiroshima, non è stato tolto nulla rispetto agli impegni presi”.

Le stesse fonti non nascondono l’amarezza per il caso nato attorno all’aborto, “l’obiettivo è che ora la dichiarazione venga letta con attenzione, perché contiene molte cose innovative e che la qualificano come dichiarazione della presidenza italiana del G7. Il grosso di questa dichiarazione, infatti - sostengono le stesse fonti - ha accolto tutte le priorità indicate dalla premier Meloni. Stiamo ricevendo complimenti per l’organizzazione, per l’opera di mediazione portata avanti dagli italiani e per i contenuti, contenuti che contengono molti elementi di novità. Speriamo che tutto questo emerga e non venga oscurato da altro, senza ragion d’essere”.

Sullivan: "Biden per diritti umani, sua posizione non cambia"

"Il presidente Biden parla sempre di diritti umani, lo fa con tutti gli interlocutori e non mi aspetto che sia diverso nei prossimi due giorni. Non so dire nello specifico di questo argomento riguardo alle discussioni sul comunicato finale, ma il presidente non cambia il suo messaggio in base all'interlocutore e niente di tutto questo cambierà oggi", ha detto intanto il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, in un briefing con i giornalisti al seguito, parlando della possibilità che il diritto all'aborto non sia inserito nella dichiarazione finale e che il presidente Usa ne parli nel bilaterale con Giorgia Meloni previsto per domani.

Lollobrigida: "Aborto? Forse riferimento non opportuno in G7 con Papa"

“Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno” inserire nella bozza finale il tema dell’accesso effettivo e sicuro all’aborto, “se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile”, ha detto intanto il ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.

“Non sta a me commentare - ha sottolineato - se i presidenti delle grandi nazioni, capi di Stato e governo hanno scelto di non inserirlo nel documento, ci saranno buone ragioni per non farlo”.

Secondo Lollobrigida, “c’è libertà di esprimersi, di avere posizioni chiare e di fare scelte che siano condivise da tutti, le cose su cui si lavora a un G7 anche in confronto con altri stati sono quelle su cui si è d’accordo”.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.

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Politica

Migranti in Albania, Meloni: “Decisione giudici...

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La presidente del Consiglio dopo lo stop del tribunale di Roma tira dritto: "Cdm lunedì per affrontare il problema, non è competenza delle toghe decidere quali sono i Paesi sicuri ma del governo"

Giorgia Meloni - Fotogramma

"Penso che la decisione dei giudici di Roma sia pregiudiziale, lo dimostra il fatto che questa decisione dei giudici è stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un punto stampa a Beirut, contesta la decisione dei giudici di Roma di non convalidare i trattenimenti negli hotspot in Albania di 12 migranti che presto rientreranno in Italia. "Dopodiché - spiega la premier - la questione non è l'Albania. La questione è molto più ampia, perché in buona sostanza quello che i giudici dicono è che non esistono Paesi sicuri"

"È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l'opposizione di parte delle istituzioni che dovrebbero aiutarti a dare risposte ai problemi".

"Quindi comunico ufficialmente che il problema non c'è in Albania - prosegue Meloni - Il problema è che nessuno potrà essere mai più rimpatriato. Il problema è che tu non puoi respingere la gente. Il problema è che tu non puoi fare nessuna politica di difesa dei tuoi confini. E quindi spero che mi si dica anche poi come si risolve. Nel senso spero che mi si dica poi come si gestisce l'ordine pubblico, spero che mi si dica poi chi pagherà per i miliardi di accoglienza che ci dovremo caricare, spero che mi si trovino anche delle soluzioni perché io sono quella che poi deve trovare le soluzioni e infatti troverò una soluzione anche a questo problema", dice annunciando un Consiglio dei ministri già lunedì.

"Approveremo leggi per superare l'ostacolo"

"Perderemo ancora del tempo ma ho già convocato il Consiglio dei ministri lunedì anche per risolvere questo problema, perché intendo andare avanti. Gli italiani mi hanno chiesto di fermare l'immigrazione illegale e io farò del mio meglio per limitare l'immigrazione illegale di massa. Mi dispiace che in un momento nel quale tutta l'Europa guarda con interesse a qualcosa che sta facendo l'Italia, noi tentiamo come sempre di metterci da soli i bastoni tra le ruote, ma è un tema che si risolverà presto".

Quanto alle decisioni che verranno assunte dal governo, "io lunedì ho convocato un Consiglio dei ministri per approvare delle norme che servono a superare questo ostacolo, perché io non credo che non sia una competenza della magistratura stabilire quali sono i Paesi sicuri e quali no: questa è una competenza del governo. E quindi forse il governo deve chiarire meglio che cosa si intende per Paese sicuro".

Quanto alla richiesta di una procedura di infrazione contro l'Italia avanzata all'Ue da Pd, M5S e Avs, Meloni è netta: "Persone pagate dal popolo italiano per chiedere alle istituzioni europee di colpire il popolo italiano... è una cosa sulla quale penso che gli italiani rifletteranno".

L'attacco al Pd

"Cari italiani, questo è il testo con il quale i parlamentari del Pd eletti al Parlamento europeo chiedono all'Europa di aprire una formale procedura di infrazione contro l'Italia. Vostri rappresentanti che definiscono 'illegale' un provvedimento votato dal Parlamento italiano solo perché loro non lo condividono. Vostri rappresentanti che propongono che l'Italia sia punita, perché la maggioranza dei suoi cittadini ha scelto il centrodestra per governare la Nazione e ha chiesto al governo di fermare l’immigrazione illegale di massa", scrive Meloni, pubblicando su X il testo della richiesta di procedura d'infrazione contro l'Italia presentata dagli esponenti al Parlamento europeo del Pd.

"Questi sono i 'democratici' che, contro la volontà della maggioranza degli italiani, chiedono il sostegno esterno per costringere l’Italia a non rispettare la volontà della maggioranza dei suoi cittadini. Un comportamento semplicemente scandaloso e irresponsabile. E non c’entrano né destra né sinistra: c’entra solo il fatto che sono disposti a danneggiare l'Italia tutta pur di colpire un governo a loro non gradito", conclude Meloni.

ATTENZIONE - Questo articolo è stato originariamente pubblicato dall’agenzia Adnkronos. Sbircia la Notizia Magazine non è responsabile per i contenuti, le dichiarazioni o le opinioni espresse nell’articolo. Per qualsiasi richiesta o chiarimento, si prega di contattare direttamente Adnkronos.
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Politica

Politica, Serrao (MI): “Congresso mette al centro cittadini”

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“Il sesto congresso mette al centro il cittadino e la cittadinanza attiva. Gli ospiti hanno sposato la nostra missione secondo cui serve un cambiamento radicale della politica italiana che rimetta al centro i cittadini. Vogliamo che emerga la centralità dell’individuo e riportare la gente a votare.” Ha dichiarato il coordinatore nazionale di Meritocrazia Italia a margine del VI Congresso Nazionale di Meritocrazia Italia dal titolo “MI il network che cresce. Dove i cittadini contano” che si tiene al Teatro Rossini di Roma dal 17 ottobre al 19 ottobre.

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Politica

Meloni: “Con la morte di Sinwar si inizi una nuova...

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"E' tempo che gli ostaggi vengano rilasciati e si proclami un immediato cessate il fuoco"

"Con la morte di Yahya Sinwar viene meno il principale responsabile del massacro del 7 ottobre" ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "La mia convinzione è che ora si debba iniziare una nuova fase: è tempo che tutti gli ostaggi siano rilasciati, che si proclami un immediato cessate il fuoco e che si avvii la ricostruzione a Gaza".

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